Month: Dicembre 2017

December Monthly Recap ’17

December Monthly Recap ’17

Buongiorno a tutti ragazze e ragazzi, lettrici e lettori.

Sono passati altri 30 giorni, ma questi li abbiamo vissuti più intensamente. Finalmente è passato Natale e, sia che i regali siano stati graditi o meno, spero che ognuno di noi si sia divertito.

Un po’ meno quando dopo i giorni di festa ci siamo pesati vero? Tranquilli che da Gennaio, con l’anno nuovo, iniziano i buoni propositi: andremo tutti a correre e ci metteremo tutti a dieta.

Ne siamo proprio sicuri? 😛

Una cosa che però non smetteremo mai di fare, però, sarà leggere! E così vi presento le mie letture fatte nel mese di dicembre. Voi invece cosa avete letto?

 

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Lo scrittore del mese #2

Lo scrittore del mese #2

Stephen King

STEPHEN KING

Buongiorno a tutti, miei cari lettori, questo mese voglio dedicare la rubrica Lo Scrittore del mese a Stephen King, che è stato protagonista della prima scelta del gruppo di lettura Una Blogger per amica.

Nato a Portland nel ’47 ha avuto un’infanzia molto travagliata, motivo per il quale i suoi libri hanno delle storie all’interno particolari e emotivamente complesse.

Quando Stephen aveva solo 2 anni suo padre uscì di casa e non tornò più: probabilmente ora capirete perché i suoi libri sono intrisi di problemi di relazione tra padre e figlio. C’è sempre questo attaccamento morboso che viene poi a mancare da una parte o dall’altra, esattamente come a lui è mancata una figura genitoriale importante.

2 anni dopo, invece, mentre giocava con un suo amico vicino ad una ferrovia, il piccolo cadde sulle rotaie e venne travolto dal treno. Stephen torno a casa sotto shock senza ricordare nulla dell’accaduto.

Si appassionò al genere Horror alla sola età di 10 anni e subito si appassionò allo scrittore Edgar Allan Poe, ne avevamo dubbi? Chi se non lui!!

Il suo primo romanzo fu ( come tutti sappiamo) Carrie, pubblicato nel 1974. Fu creatore di numerosissimi letterari, entrati ormai a far parte della letteratura base dei classici di ogni studente italiano e non, ma come tutti gli artisti all’inizio non fu facile essere preso in considerazione e fu respinto da molte case editrici (che immagino se ne siano pentiti amaramente). Quindi se state scrivendo un libro anche voi, non perdete mai le speranze.

La sua carriera terminò, o quasi, a seguito di un incidente che lo portò ad avere una lunga e faticosa convalescenza, ma non si riprese mai del tutto, fino a che non gli fu impossibile riuscire a lavorare ai suoi capolavori.

Chiudiamo così la seconda presentazione degli autori, sperando che io abbia suscitato in voi almeno un pochino di curiosità nel leggere le sue opere, se ancora non lo avete fatto!

Buona lettura a tutte/i voi!

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L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome

L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome – Alice Basso

Vani è una ragazza molto particolare: cerca in ogni modo di schivare la gente e ogni tipo di sentimento umano. Ma lei ha un potere particolare. La sua innata e forte empatia verso le persone la porta ad avere un enorme successo nel suo lavoro.

Vani infatti fa la ghostwriter per un’importante casa editrice; da semplici frasi di conoscenza lei riesce ad entrare nella testa delle persone fino a capire come e cosa potrebbe scrivere sotto ad un determinato titolo.

E’ così che incontra Roberto, un importante autore colpito dal blocco dello scrittore, che ha bisogno proprio di Vani per terminare il suo romanzo prima della scadenza impostagli dalla casa editrice. Roberto però farà sciogliere il cuore di Vani, fino a farsi dare fiducia e farsi donare amore da colei che sembrava non averne per nessuno.

Ed è proprio lui che la deluderà all’uscita del suo capolavoro e ora Vani deve rialzare la sua barriera protettiva anche se Roberto sembra spuntare da ogni parte. Cercare di risolvere un caso insieme al commissario Berganza sulla scomparsa di un’altra autrice per la quale stava lavorando Vani, sembra che potrà distoglierle per un po’ la mente.

“Cazzo. Non riesco a credere di avere questo dubbio. Non si può uscire dalla casa di un tizio con cui si è passata la notte – una bellissima notte – e ritrovarsi con domande come questa. Avrei dovuto chiedere. Già, e come si chiedono queste cose? “Scusa, solo per capirci, quindi adesso saremmo insieme? Giusto per sapere come organizzarmi con la pillola.” Ah. Ma certo che Riccardo non pensa che stiamo insieme. Siamo realistici. Tanto per cominciare, dalla sua bocca non è uscita nessuna delle seguenti espressioni: «stiamo/stare insieme», «fidanzato/a», «a dopo/a stasera». Non che sia sempre indispensabile pronunciarle esplicitamente, certo; ci sono casi in cui l’intesa è così perfetta che l’intenzione di entrambe le parti di considerarsi impegnate è inequivocabile. (E, se dobbiamo essere obiettivi, l’intesa che c’è stata fra di noi ieri notte potrebbe effettivamente rientrare in questa categoria.)”

Commento:

Mi ha lasciato stupefatta come un libro ambientato nella città in cui vivi possa suscitare dentro delle emozioni particolari. E’ bello poter leggere le parole di un altro e vedere come in determinati luoghi si provi tutti le stesse emozioni e le descrizioni di essi possano essere all’incirca le stesse.

La storia poi, per quanto possa risultare semplice e leggera, la si legge in men che non si dica. Ci si impiega poco più di qualche giorno per terminare il libro, perché fin dalle prime pagine si riesce ad entrare nel vivo della storia e la suspance in determinati momenti e fondamentale per tenerci legati alla storia. Il personaggio di Vani, poi, è molto particolare.

Non è il mio tipo devo essere sincera: al contrario della protagonista sono una persona spigliata e molto aperta con le persone che mi circonda e non mi è stato facile cercare di immedesimarmi in essa per capirla, ma nella sua particolarità, ho apprezzato il suo personaggio.

Sincero, vero ed empatico oltre ogni immaginazione che la rende una persona più che reale alla nostra mente. Non siamo tutti uguali e incontrare personaggi di questo tipo è un buon allenamento che ce lo può far ricordare.

La storia poi è più che comune, l’amore segreto tra un personaggio famoso e la sua ghostwriter e di come possano essere false le persone solo per poter raggiungere uno scopo ben preciso. Ah! Gli uomini!

Libro che vi consiglio in un giorno di pioggia che possa allietare una giornata grigia.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Chiuso per Natale

Chiuso per Natale

Buongiorno a tutti miei cari lettori, sono qui per informarvi che anche La biblioteca dei Desideri chiuderà per qualche giorno per le feste di Natale. Torneremo ad aggiornarci insieme sulle nostre letture dal 27 Dicembre.

Che cosa leggerete per queste feste natalizie? Preparatevi ai cenon, a scartare i regali e a divertirvi, per poi tornare insieme nei meravigliosi mondi della letteratura.

Buone feste anche a voi e Buon Natale!

Shining

Shining – Stephen King

I Torrance sono una famiglia come tutte che abitano tranquilli in un paesino del Vermont. Ma un giorno qualcosa cambia totalmente le loro vite. Jack, padre di famiglia, dopo un litigio finito in rissa con un suo studente, viene esonerato dall’università e perde il lavoro.

I Torrance sono costretti a trasferirsi all’Overlook Hotel nel Colorado come guardiani del luogo per il periodo invernale in cui l’hotel rimarrà chiuso al pubblico: Jack potrà terminare la sua commedia in santa pace e la famiglia troverà un po’ di pace nel riunirsi.

Ma l’Overlook non è un Hotel normale, nasconde al suo interno molti segreti. Sembra che questo posto più che riunire e riappacificare la famiglia, la voglia spezzare in modo irrimediabile e sembra avere un’influenza maggiore proprio su quello che è l’elemento debole della famiglia: Jack, che ha avuto un passato burrascoso fatto di violenze e alcool. L’Hotel sembra però attratto da qualcosa che non può raggiungere.

L’Overlook vuole il piccolo Danny e il suo potere, quello di riuscire a leggere nei pensieri delle persone e a connettersi con loro. Chi vincerà alla fine: l’Overlook come le ultime volte o Danny?

“Tutto le riportava alla mente il caldo ricordo del viaggio di nozze con Jack a New York, alla Beekman Tower. Per la prima volta fu indotta a ritenere che potesse essere proprio quello di cui loro tre avevano bisogno: una stagione assieme, lontani dal mondo, una sorta di luna di miele in famiglia. Abbassò lo sguardo sorridendo con affetto a Danny che osservava ogni cosa con due occhioni stupefatti. Un’altra berlina, grigia come il panciotto di un banchiere, era venuta a fermarsi dinanzi all’ingresso. “L’ultimo giorno della stagione,” stava dicendo Ullman. “Giorno di chiusura. Sempre movimentato. Mi aspettavo che arrivaste verso le tre, signor Torrance.” “Ho voluto concedere alla Volkswagen il tempo di fare i capricci, semmai ne avesse avuto l’intenzione,” precisò Jack.”

Commento:

Un lungo ed estenuante libro che sembrava non terminare mai. Come sempre i libri di Stephen King vanno a catturare l’attenzione dei lettori da diversi punti di vista: la narrazione non è sempre del tutto semplice e le descrizioni per quanto dettagliate a volte non sono del tutto chiare e bisogna rileggere i passaggi per capire bene dove ci si trova o dove e come si stanno svolgendo i fatti.

Quello che impressiona sempre dei libri di King è la complessità delle storie che avvolgono i personaggi. In questo caso non sono solo una famiglia ma: Jack, fin da subito, si capisce che ha un carattere molto labile e già dai primi capitoli vive una situazione particolare di lotta interna con il “chi vorrebbe essere” e il “lasciarsi andare a quello che è davvero”.

Wendy invece vive in un limbo e in un mondo tutto suo. Forse presa dalla smania di voler essere la madre e la moglie perfetta non si accorge del pericolo che la circonda.

Danny, invece, risulta un personaggio surreale. Troppo piccolo per essere così sveglio e per capire dinamiche che ancora adesso io non ho risolto. Sembra che questo Shining sia un potere di gran lunga superiore a tutti quelli conosciuti fin’ora.

Un libro davvero particolare ma molto lungo e a volte, lo ammetto, è stata davvero dura continuare. MA (perché c’è sempre un ma) un libro che bisogna leggere per forza!

Una blogger per Amica:

E questa piccola avventura iniziale termina qui mie care lettrici. Se vi è piaciuta questa esperienza sappiate che a breve verrà creato il sondaggio per la scelta del nuovo libro da leggere e quindi vi invito a leggere la lista QUI e a conoscere quali potrebbero essere le proposte. Se invece non partecipate ancora QUI troverete le istruzioni per iscrivervi. E come sempre attendo qui sotto i vostri commenti!

Ci vediamo alla prossima lettura!!

Le mille luci del mattino

Le mille luci del mattino – Clara Sanchez

Ci troviamo a Madrid, nel centro della Spagna e la protagonista di questo libro si chiama Emma; la ragazza attraverso una parola buona messale, trova posto come receptionist in un grande palazzo di vetro che è la sede dell’impresa di Emilio Rios. Quel determinato posto, all’ingresso del grande palazzo, dove sotto gli occhi passa il mondo intero le da l’opportunità di conoscere l’autista personale di Emilio e la moglie di quest’ultimo. Col passare del tempo la fortuna vuole che lei riesca a fare carriera e a salire ai piani alti dell’edificio, più precisamente al 19° piano, come segretaria e aiutante personale del vice presidente Sebastian Trenas.

In quel periodo riuscirà a conoscere meglio la sua persona e quella di tanti altre: quella di Vicky per esempio e quella di due fratelli che andranno a sostituire il ruolo del suo capo attuale diventando vice presidenti. Passano ancora mesi e Emma viene finalmente mandata alle dipendenze personali di Emilio Rios, dove ancora una volta inizierà a conoscere meglio la vita personale delle persone che la circonderanno e le complicazioni del merito.

In tutto questo passa del tutto inosservato il sogno nascosto di Emma: quello di diventare  una scrittrice.

“Sull’anulare brilla un anello in pendant con gli orecchini, il bracciale e la catenina, cosa che introduce un pizzico di eccesso nella sua persona. Dovrebbe esistere una legge universale che impedisse di portare allo stesso tempo catenina, orecchini, anello e bracciale; o catenina e orecchini, oppure bracciale, catenina e orecchini, oppure anello e bracciale. Mentre si potrebbero abbinare anello e orecchini, o bracciale e catenina, oppure catenina ed anello.”

Commento:

Inizio premettendo che in effetti non è stato il peggiore libro che io abbia mai letto, ecco spiegato il motivo per la quale gli ho dato due stelle invece che una in tutte le recensioni che ho fatto: diciamo che c’è sempre peggio al peggio! Ho voluto farvi leggere esattamente quell’estratto del libro per farvi capire come esso risulti inconcludente: durante la lettura speravo che ad un certo punto si arrivasse ad un dunque, speranza vana.

Il libro si limita a descrivere e i fatti che girano attorno al palazzo di vetro, a ciò che succede all’interno di esso e cioè alle relazioni tra le persone e a ciò che succede loro fuori da lavoro, nella vita privata e nel loro intimo. Emma è semplicemente ciò che accomuna tutte queste persone, ma in realtà non esiste una storia reale o unica: è come se esso fosse una raccolta dei racconti delle vite di ognuno di loro. Alla fine è anche abbastanza scorrevole e non ci vuole molto per terminarlo, però alla fine ci lascia con l’amaro in bocca.

Quali emozioni ci ha lasciato dentro? Quali interrogativi o quali speranze? Non si può nemmeno definire a quale personaggio ci siamo identificati perché nessuno di loro ci ha lasciato dentro nessuna emozione.

Diciamo che se mi dovessi basare solo su questo potrei non leggere più i libri della Sanchez. E per voi ragazze/i vi consiglio tanti altri libri. Se possibile questo evitatelo.

Buona (altra) lettura a tutte/i voi!

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Dillo tu a mammà

Dillo tu a mammà – Pierpaolo Mandetta

Samuele vive a Milano ormai da molti anni e già da tempo convive con il suo compagno Gilberto, ma c’è una questione rimasta in sospeso ormai da troppo tempo.

Samuele deve dire alla sua famiglia di essere omosessuale, ala fine proprio per questo motivo era scappato anni addietro dal magnifico cilento, o no?! Insieme alla sua amica Claudia, Samuele prende quel maledetto treno e si avvia verso la sua prima casa con l’intento di confessare tutto e di prendersi del tempo per capire se ama davvero il suo compagno tanto da sposarlo o forse proprio la sua insicurezza nasce dal fatto che il suo amore non è forte abbastanza.

Lui abita in un piccolo paese e confessare tutto vuol dire esporsi al giudizio di tutte quelle persone che l’hanno visto crescere negli anni e maturare e infine fuggire via. Le cose non diventano semplici da affrontare, soprattutto se tuo padre intuisce qualcosa di sbagliato, e cioè che tu, sì, ti voglia sposare, ma che la sposa sarà la tua amica Claudia che hai portato giù proprio per farla conoscere.

Mamma che guaio, e adesso come si farà?

“Eccolo lì, mio padre. Non si è curato di insegnarmi niente, non mi ha spronato a studiare, ha snobbato con scetticismo i miei primi racconti, scritti sul bancone della ferramenta. Da quando il mio blog è diventato redditizio, però, è lì pronto a pavoneggiarsi. Per prendersi il merito. Per assicurare alla massa che c’è la sua impronta nella mia arte e nei miei risultati, che ha collaborato all’impasto della mia personalità e del mio intelletto. Ricordo ancora quel giorno in cui spinsi le valigie nel cortile e lui, negativo e tradito nelle sue aspettative, disse che tanto avrei faticato a trovare un lavoro. «Secondo me tra un mese stai di nuovo qui» mormorò.”

Commento:

Scrivere del proprio coming out credo sia sempre una cosa molto difficile e romanzarlo perché risulti una storia romantica mista al divertente credo sia ancora più complicato. Ma Mandetta ci ha provato.

Detto sinceramente il libro non mi ha fatto impazzire; all’inizio la storia sembrava molto carina e particolare, già non e facile rapportarsi con l’avere dei genitori del sud non abituati a determinate cose, figuriamoci se si sente anche il bisogno di dover confessare la propria omosessualità, ma quello che mi ha lasciato un attimo interdetta sia l’inserirsi di tante storie all’interno di una sola, tanto da far sembrare il racconto eccessivo.

Escono fuori amanti, amori segreti e non corrisposti e intrighi da ogni dove. L’impressione è quella che l’autore abbia voluto aggiungere elementi su elementi tanto da farlo diventare un racconto abbastanza lungo, l’effetto su di me è stato quello di pensare che fosse troppo carico di cose che alla fine non c’entravano nulla con la storia iniziale.

E vogliamo parlare del finale? Buttato lì per chiudere il libro: senza senso e senza una reale connessione, giusto per cercare di dare un lieto fine al libro ma il protagonista non risolve i suoi problemi e di sicuro non capisce cosa li ha causati.
Per carità leggetelo per la curiosità, ma non vi entusiasmate troppo.
PS. Comunque la zia Cherubina mi fa pensare a tutte le anziane che incontro sull’autobus, ancora vecchio stampo e con le vecchie credenze impresse in testa e sempre pronta a lamentarsi di tutto e a criticare ogni cosa!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il mercante di libri maledetti

Il mercante di libri maledetti – Marcello Simoni

Ignazio è un mercante molto famoso ormai, il suo lavoro è quello di smerciare qualsiasi cosa abbia un valore molto elevato: libri rari, reliquie antiche, tutti oggetti molto particolari ed altrettanto rari. Ma non nasconde solo oggetti preziosi.

Questa avventura iniziò quando Ignazio, il suo compare illalme e il nuovo aggregato Uberto, adolescente vissuto in un monastero sopra Venezia che ha deciso di intraprendere questo viaggio con loro, vengono a contatto con il conte Scalò, che li assume per far compiere loro una missione importante e alquanto strana.

Devono mettersi sulle tracce del famosissimo Uter Ventorum, un libro molto raro che metterebbe a contatto l’uomo con gli angeli, i quali sarebbero in grado di svelare quelli che sono i misteri più aulici, donando un potere immenso all’uomo che riuscirà ad evocarli. Ma il fatto più curioso e che in tutta questa storia compare il nome di una persona che Ignazio credeva morta da un bel po’ di tempo: Vivein de Narbonne!

La ricerca però non sarà per nulla facile perché non solo Ignazio e i suoi amici sono sulle tracce del libro, ma altre persone sono alla ricerca del potere assoluto. Chi avrà la meglio alla fine?!

“Le parole furono inghiottite dal buio. D’un tratto risuonarono dei passi, molti passi. Entrarono numerose persone, una dozzina o più. Che dimensioni poteva avere quel luogo? A giudicare dei rumori, i convenuti sembrarono prendere posto su una fila di scranni, come una sorta di giuria. «Cosa sta succedendo?», sobbalzò il conte. «Siete al cospetto del Tribunale Segreto della Saint-Vehme». Era la stessa voce che aveva parlato poc’anzi: un uomo dall’accento slavo. «Quest’incontro è stato organizzato per voi». “La Saint-Vehme?”, rimuginò lo Scalò. Pur facendo parte del Consiglio dei Quaranta, aveva udito poche volte quel nome. Sapeva che designava una congrega di matrice germanica, composta da fanatici. “Franchi-Giudici” o “Veggenti” venivano chiamati. Non ne sapeva molto di più e certo non avrebbe mai immaginato che ve ne fossero alcuni insediati a Venezia.”

Commento:

Questo genere di lettura mi affascina sempre molto, mi piacciono quei libri un po’ intricati ed intrisi di mistero che fin dalle prime pagine attirano l’attenzione della mente. Questo in particolare però non è stato del tutto così.

La storia mi è piaciuta in modo particolare perché è inusuale e ben pensata, anzi pensata proprio nei minimi dettagli, come sapete amo i libri e piacerebbe anche a me poter viaggiare alla ricerca di libri misteriosi e rari persi nel tempo.

Ci sono delle piccole pecche però che hanno reso un po’ lenta la lettura: nella storia ci sono più “cattivi” diversi che tentano di mettere i bastoni fra le ruote ad Ignazio ed a volte non si capisce bene chi lavori per uno e chi per l’altro e chi siano davvero i cattivi; in più ci sono più capitoli che pagine mi sa, a volte del tutto inutili e invece dove servirebbe mettere un punto fermo e cambiare argomento, perché cambiano i personaggi della quale si parla, non c’è nulla e bisogna rileggere più volte per capire che si è cambiato il soggetto.

La narrazione mi è piaciuta molto: si mette in evidenza la storia senza però tralasciare di aggiungere qualche dettaglio sui personaggi per farci entrare nel cuore del libro.

Secondo me, a parte quelle piccole pecche superabili, è degno di essere letto, almeno per le persone a cui piace il genere.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Tutto ciò che sappiamo dell’amore

Tutto ciò che sappiamo dell’amore – Colleen Hoover

Layken, 18 anni del Texas, sta per trasferirsi in una città buia e fredda dopo la prematura morta del padre. Non ancora pronta ad affrontare un nuova vita e avendo perso tutte le amicizie che la sostenevano, è però in questa nuova città che incontra il suo vicino di casa, bello e sexy da far paura, Will, con questo animo dolce e altruista che la avvolge subito.

Scoprirà poi in seguito che quello che sembra essere un ragazzo perfetto, la comprende più di chiunque altro a causa del loro passato comune. Infatti Will ha perso entrambi i genitori a causa di un incidente stradale e da allora ha deciso di prendersi cura del fratellino di 9 anni a costo di studiare e lavorare insieme, ma niente potrà separarlo dall’unica parte che gli rimane della sua famiglia.

Tra i due scocca subito la scintilla dell’amore, dato anche il destino comune; ma solo il primo giorno di scuola scopriranno che il loro è un amore impossibile: infatti Will è un professore del liceo frequentato da Layken.

I due decidono allora di separarsi. Decisione troppo difficile da sopportare e il loro sentimento li porterà a comunicare attraverso la poesia, unico mezzo per potersi sentire insieme.

“«Certo. Il rimpianto è fine a se stesso. Significa recriminare su cose passate che ormai non puoi più cambiare. Invece, avere dei dubbi prima può aiutarti a fare scelte di cui non ti pentirai dopo. Io ho pensato molto al mio rapporto con tuo padre. Le persone decidono di stare assieme basandosi sempre su quello che dice loro il cuore. Ma c’è molto di più dell’amore in una relazione tra due persone.»
«È per questo che mi dici sempre di seguire la testa, e non il cuore.»
Mia madre si tira su a sedere e mi prende una mano nelle sue.
«Lake, lo vuoi un consiglio vero, che non ha nulla a che fare coi cibi da evitare a cena?» … «Ci sono tre domande che una donna dovrebbe farsi prima di cominciare a fare sul serio con un uomo. E a tutt’e tre dovrebbe poter rispondere di sì. Se anche a una sola rispondi di no, meglio se scappi a gambe levate.» … «Ti tratta con rispetto sempre, in ogni situazione? Questa è la prima domanda. La seconda è: se tra vent’anni sarà esattamente la stessa persona che è adesso, lo sposeresti comunque? Infine, ti fa essere migliore? Se trovi qualcuno che ti fa rispondere di sì a tutte e tre le domande, hai trovato un ragazzo d’oro.»”

Commento:

La trama per quanto possa sembrare semplice è molto più intrisa di avvenimenti e fatti, il difficile come ogni volta diventa scegliere quali narrare per darvi un’idea del libro.

A questo punto però vi consiglio di leggerlo. E’ un libro che in massimo una settimana lo si legge, molto leggero e scorrevole e la sua scrittura semplice fa si che siano gli avvenimenti raccontati a legarvi alla trama e ai due personaggi.

La storia in effetti è molto bella e fa riflettere tanto sui comportamenti che abbiamo noi ogni giorno e su come forse dovremmo cambiarli non sapendo quale possa essere il passato delle persone attorno a noi, anche se si intuisce che l’obiettivo dell’autrice non fosse quello.

Leggetelo ragazze, perché dalla trama non gli davo due lire ed invece è stata una riscoperta. Soprattutto fatelo leggere a ragazze in fase di adolescenza, dove si sogna sempre il vero amore folle e protettivo, ma almeno libri del genere ci aiutano a riflettere anche su altre tipologie di vita che fortunatamente non siamo costrette a vivere.

Può far imparare e e far riflettere tanto e magari anche farci cambiare la prospettiva nella quale vediamo noi le persone che ci circondano ogni giorno.

Buona lettura a tutte/i voi!

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La libreria dei desideri

La libreria dei desideri – Claire Ashby

Meg è una ragazza come tante, possiede una libreria e si concentra per dare il meglio di se a lavoro perché solo lì riesce a sentirsi protetta e a tirare fuori il meglio della vita. Dopo un paio di relazioni andate male si ritrova a dover ricreare la sua vita da zero, ma con una piccola aggiunta. Meg è incinta!

Ad una festa incontra Theo, un medico dell’esercito in congedo dopo aver subito una ferita. Lui è scontroso e freddo e di certo non sarebbe il tipo ideale per la vita di Meg, di tipi così ne ha avuti fin troppi e tra poco non sarà l’unica persona da proteggere.

Ma a Theo basta uno sguardo a Meg per capire cosa le turba e cosa la sta aspettando e basta qualche giorno per conquistare un cuore spezzato più volte e a Meg basta davvero poco per sciogliere quel burbero medico, freddo e razionale ed entrare direttamente nel suo cuore.

Ma nella vita di Meg stanno per arrivare troppe responsabilità e Theo se n’è sempre allontanato. Quanto potrà durare tutto questo?

“Quando Ellie se ne fu andata, mi tolsi i tacchi con un calcio e appesi la giacca e la maglietta alla spalliera della sedia e della sua antica toeletta, nell’angolo più lontano della stanza. Le pale sul soffitto giravano piano, compiendo dei pigri cerchi. Mi appuntai i capelli e abbassai lo sguardo sul mio corpo. La canotta contenitiva che usavo per nascondere la pancia in realtà accentuava il rigonfiamento. No potevo negare l’evidenza. C’era un bambino a bordo. […] La porta della stanza si spalancò e io sussultai, aspettandomi l’ingresso di Jake o di Ellie. Theo avanzò appoggiandosi sulle stampelle e si chiuse la porta alle spalle.”

Commento:

Non è del tutto facile immedesimarsi in una situazione simile: certo tutte noi desideriamo trovare ed avere al nostro fianco un uomo che si prenda cura di noi e ci aiuti a disinfettare tutte le ferite che quelli prima hanno creato. Ma è davvero possibile nella realtà una situazione così? Ci speriamo ancora tutte e forse per qualcuna di noi è la realtà, nel frattempo libri del genere ci aiutano a sognare e a farci sorridere per un po’.

Per quanto riguarda il libro in sé devo dire che all’inizio ero un po’ sfiduciata nel leggerlo, a causa di storie simili lette in precedenza che avevo trovato troppo ridondanti in alcuni racconti, ma mi sono dovuta ricredere subito; la scrittura è semplice e genuina e l’autrice sa come usare le parole per avvolgerti appieno nel racconto e farti vivere appieno questa bella storia d’amore.

Lo possiamo di certo considerare uno di quei libri da leggere quando si vuole si vuole risvegliare in noi la felicità, la speranza e anche un briciolo di passione.

E voi, cosa ne pensate? Sono qui per ascoltare le vostre opinioni!!!.

Buona lettura a tutte/i voi!

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