Naked

Naked – Miss Black

Ayden Brillat-Savarin è l’amministratore delegato di un grande gruppo industriale. È appena stato assoluto da un’accusa di molestie, ma in passato si è macchiato di altre scorrettezze.

La sua compagnia, per non correre rischi, gli rifila una mentore: una professionista che gli insegnerà a sopravvivere alle insidie del mondo moderno, dal modo in cui comportarsi con le dipendenti, alle cautele da usare con le minoranze, fino al necessario linguaggio politicamente corretto.

Ayden sarebbe molto seccato, se ms. Allegra Foxton, la mentore, non fosse ironica, sveglia e piuttosto carina. In fondo assecondarla non gli costa nulla. Non sa che presto si troverà messo a nudo e la sua vita non sarà più la stessa.

CONTIENE SCENE ESPLICITE

Recensione di “Naked”:

3,5 stelle in realtà.

Non sono una vera lettrice di questo genere: solitamente evito il romance perché lo trovo tutto uguale e pieno di cliché dalla quale sembra quasi difficile distaccarsi. Devo dire che invece questa autrice è stata una sorpresa in vari sensi.

La storia l’ho trovata molto originale e ben costruita. Ho letto finalmente qualcosa di nuovo, anche se il genere di scrittura e narrazione deve piacere perché è uno spicy e un po’ scurrile. Io non l’ho patito più di tanto perché nella vita quotidiana non faccio molto occhio ad usare termini eleganti e soft e mi ci sono trovata in pieno, ma capisco che non possa valere per tutti, quindi vi avverto prima.

Una cosa che ho trovato straordinaria è stata la caratterizzazione dei personaggi: ce ne sono parecchi, maschili e femminili, e devo dire che hanno tutti la loro personalità e mentalità. Credo sia molto difficile interpretare così bene personaggi diversi tra loro. Lui molto arrogante ma con un cuore che sa nascondere molto bene; lei molto diretta ma con un’empatia superiore alla media e che sa sfruttare molto bene, la ex moglie piena di rancore e rabbia che non trova sfogo in nessun modo se non contro di lui e un figlio che vorrebbe solo essere amato ma è ancora indeciso se fidarsi o meno. Ci sono altri personalità descritte al suo interno, ma queste sono quelle che mi sono rimaste più impresse per quello che sono riusciti a trasferirmi (anche se alcuni di loro compaiono troppo poco).

Una grande pecca che mi ha un po’ deluso è stato il finale, e voi sapete quanto sia importante per me questo punto. Durante la narrazione vengono trattati degli argomenti che non trovano poi conclusione con la fine del libro e io sono rimasta con l’amaro in bocca perché non saprò mai come si risolveranno più.
È Comunque una scelta stilistica, anche perché in un romance la parte importante a cui dare valore è la storia d’amore.

In conclusione questo mio parere è basato sul mio piacere personale e su quello alla quale sono abituata ma certamente non per un errore narrativo. Sono anche molto lieta di sapere che l’autrice con la sua evoluzione professionale in questo mondo abbia capito che una revisione finale sia molto importante perché purtroppo troverete dei refusi al suo interno (anche un cambio di nome del personaggio femminile).

Il cielo oltre la tempesta

Il cielo oltre la tempesta – Sabaa Tahir

«Averla Sanguinaria, Laia di Serra, Traghettatore di Anime. Il vostro destino è intrecciato. Se uno fallisce, tutti cadranno. Se uno muore, gli altri lo seguiranno. Tornate dove tutto è cominciato e troverete la verità. Combattete con tutte le vostre forze, fino alla fine, altrimenti perderete ogni cosa.» È questa la profezia che viene fatta al Traghettatore di Anime prima che, con un incantesimo, gli vengano restituiti tutti i ricordi che aveva perduto.

Adesso può ricordarsi di Helene, l’Averla Sanguinaria, sua migliore amica e compagna d’armi, che ha sacrificato tutto ciò in cui credeva per aiutarlo; di Laia di Serra, della loro fuga da un Impero tiranno che ha vietato l’arte e la cultura, e del profondo amore che li legava e cui ha dovuto rinunciare; e di sé stesso, Elias, guerriero addestrato a difendere lo stesso regime cui si è ribellato. Ed è fondamentale che torni a essere sé stesso, perché la battaglia finale sta per cominciare: lo spietato Signore della Notte ha risvegliato un’orda di spettri, che ora vaga per le terre mortali, pronto a distruggere chiunque provi ad ostacolare la sua vendetta.

Solo Elias può riunire i prescelti e compiere la profezia. E non importa se, per riuscirci, dovrà compiere un sacrificio estremo…

Recensione di “Il cielo oltre la tempesta”:

Ammetto che ho dovuto rifletterci un po’ prima di capire quale fosse il mio pensiero alla fine di questo ultimo capitolo. È stato difficile trarne le conclusioni con emozioni così diverse che mi perpetuavano nella testa.

La prima informazione chiara che ho e che il terzo è il quarto libro di questa saga sarebbero dovuti essere accorpati per crearne uno più unito e funzionale. Fino alle ultime pagine la sensazione generale è stata quella di star leggendo migliaia di goccioline di acqua che non mi avrebbero portato al mare. Tante situazioni, tanti dettagli e tanti avvenimenti ma ben poco funzionali al raggiungimento del termine. Ho Comunque molto poco funzionali che avrebbero avuto maggiore risalto in pagine dedicate tutte a loro.

La seconda situazione poco chiara è stata la conclusione finale: secondo me molto bella sé fosse stata sviluppata molto bene. Ma il libro era diventato davvero molto lungo e quella parte finale importante è stata concisa in poche pagine ed è stata spiegata male. Diciamo che la fretta di finire il libro è stata una cattiva consigliera, come si suol dire. È risultato un finale un po’ scialbo per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi che invece erano stati creati e studiati molto bene, fino a qui.

Sulla scrittura e sulla storia non posso dire proprio nulla perché mi è piaciuto davvero tutto, anche la parte sovrannaturale e le loro spiegazioni. Le motivazioni finali che portano i cattivi ad essere tali e i buoni, buoni (che è una cosa che professo da sempre nella mia vita quotidiana).

Un po’ drammatica la fine, forse non me l’aspettavo così cruda, ma bello.

Uprooted. Cuore oscuro

Uprooted. Cuore oscuro – Naomi Novik

Agnieszka è una diciassettenne che vive in un piccolo villaggio del regno di Polnya. Il villaggio è circondato da un Bosco spettrale, che si estende in continuazione inglobando tutto ciò che lo circonda. L’unico in grado di contrastare i poteri del Bosco è un mago solitario conosciuto solo con il nome “Il Drago”.

Come ricompensa dei suoi servizi il Drago chiede ogni dieci anni di portare con sé nella sua torre una ragazza di diciassette anni. Lo scopo e il destino di questa ragazza sono ignoti, ma tutti sono praticamente certi che la malcapitata sia destinata a una fine orribile.

Il giorno della scelta tutti sono convinti che la scelta del Drago ricadrà sulla bellissima Kasia, migliore amica di Agnieszka, ma sorprendentemente il mago sceglie proprio Agnieszka.

Per Agnieszka è l’inizio di una lunga serie di avventure.

Recensione di “Uprooted. Cuore oscuro”:

Grazie sicuramente al mio gruppo di lettura ho potuto conoscere la scrittura di questa autrice. Bella lineare e devo dire, molto particolare. Se pensate di leggere un romantasy, vi sbaglierete di grosso. Qui si parla di storia, magia, intrighi e coraggio. La Novik è stata in grado di scrivere qualcosa che non leggevo da tempo, visto che ormai la parte romance è sempre più preponderante nei fantasy.

Qui abbiamo una protagonista femminile che all’inizio sembra un po’ sbadata e scostante, non all’altezza del compito che le viene richiesto. Proprio per questo viene facile immedesimarsi in lei, ma alla fine il suo coraggio e il suo spirito la porteranno a fare grandi cose per cercare di salvare le persone che ama e il suo mondo, anche se questo vuol dire andare contro tutto e tutti.

L’aiuto del drago nella sua crescita personale e magica sarà notevole, ma non l’unica condizione. Molto del lavoro lo farà la stessa Agnieszka ed anche per questo motivo il libro mi è piaciuto.

Parlando invece della scrittura per me è stata una bella novità la penna della Novik, e sicuramente leggerò il secondo. Ho trovato un po’ di difficolta nell’ultima scena finale nel capire bene le dinamiche di quello che stava succedendo, ma sicuramente sarà stata complice la mia frenesia. Devo dire che le scene delle battaglie, seppur concitate, sono state chiare, semplici, lineari e ben descritte. Mi sono piaciute parecchio e, anzi, sono state le mie parti preferite.

Anche la storia è molto originale e l’ho apprezzata davvero molto. La cosa che ho amato di più è stata quella di rendere il bosco come fosse un’entità viva fin dall’inizio – e solo leggendo capirete il perché.
Una bella novità e una bella scoperta. vediamo come sarà il secondo capitolo.

Un assassino alle porte

Un assassino alle porte – Sabaa Tahir

Da anni, l’Impero governa col pugno di ferro, proibendo la scrittura e punendo chiunque non si assoggetti alla sua rigida disciplina. Negli ultimi tempi, però, la morsa si è fatta ancora più opprimente. È una strategia orchestrata nell’ombra dal Signore della Notte, un essere antico e potente che si sta servendo dell’Imperatore per trovare i frammenti di un manufatto magico: la Stella, un’arma formidabile in grado di scatenare il caos nel mondo.

Elias e Laia sono tra i pochi a conoscere la verità e, per sventare quel piano malvagio, sono costretti a separarsi. Laia dovrà andare a Marinn, per radunare un esercito che combatta l’Impero al fianco della resistenza, mentre Elias avrà il compito di aiutare la Traghettatrice di Anime, custode dei defunti. Da quando il Signore della Notte fomenta guerre e tumulti, infatti, gli spiriti sono inquieti e rischiano di distruggere il confine che separa il regno dei vivi da quello dei morti.

E presto Elias si troverà di fronte a una scelta impossibile: accettare il suo destino e non rivedere mai più la donna che ama, o seguire il cuore e lasciare che il resto dell’umanità ne paghi le conseguenze…

Recensione di “Un assassino alle porte”:

Voto finale 3,5.

Credo che questo capitolo alla fine sia risultato uno di quei capitoli di mezzo delle saghe. Bello ma non del tutto utile e nemmeno completamente inutile per la completezza della storia.

La parte iniziale l’ho trovata molto lunga e in realtà, per quanti avvenimenti venivano raccontati, molti avrebbero potuto essere descritti in meno pagine e in molte meno parole. Mi dava un po’ l’idea di voler allungare un po’ il brodo per arrivare alla parte finale con un grosso cliffhanger ma avendoci costruito un libro intero prima. In effetti, quando arriva la parte finale, la sensazione di doverla divorare in poche ore di lettura è tanta e anche la tentazione di farlo davvero. Diventa davvero difficile staccarsi dalle pagine. Ciò che succede capitolo per capitolo diventa così centrale, ovviamente bisogna aggiungere che la scrittura è di un’efficacia sbalorditiva, che non si riesce a chiudere il libro.

Qui anche i personaggi hanno un’evoluzione pazzesca: Elias e Laia mi sono piaciuti davvero tanto e qui li abbiamo visti davvero come coppia, anche se molto poco visto il destino di Elias.
L’Averla mi è piaciuta un sacco come persona e come personalità che cerca di aiutare il popolo (anche se ci sono delle forti contrapposizioni con quello che era nel primo capitolo), ma come stratega e ufficiale di guerra non credo che ci sia nemmeno il voto. Non ha esperienza nel campo se non quello fatto durante l’addestramento. Non poteva vincere contro la comandante, come non ci avrebbe nemmeno dovuto provare. Forse quella parte l’avrei costruita meglio perché risulta quasi poco credibile.
Mi è piaciuto un sacco invece Harper. Devo dire che l’ho riscoperto molto, anche se il suo personaggio come quello dell’averla passa dall’essere totalmente negativo e super positivo in troppo poco tempo e senza una vera e propria crescita personale.

Detto ciò, ragazze e ragazzi, vi lascio che devo correre a leggere l’ultimo capitolo e vedere come va a finire 😜.
Buone letture.

La regina del nulla

La regina del nulla – Holly Black

Il potere è più facile conquistarlo che mantenerlo: un’amara lezione che Jude ha dovuto imparare sulla propria pelle dopo aver accettato di liberare dal suo controllo Cardan, il re malvagio, in cambio di un potere sconfinato.
Ora la ragazza, Regina degli Elfi esiliata e mortale, ancora sconvolta dal tradimento di Cardan, attende solo il momento in cui potrà riprendersi ciò che lui le ha sottratto.

L’occasione propizia si presenta grazie a Taryn, la sua gemella, la cui vita mortale è in pericolo. Per salvarla Jude sarà infatti costretta a fare ritorno alla corte del re e a fare i conti con i sentimenti che prova per lui.
Ma nulla è come lo ha lasciato. Una guerra feroce è in arrivo e Jude finisce per esserne coinvolta.

Quando poi un maleficio potente e fino a quel momento silente si diffonde, generando il panico ovunque, sarà costretta a scegliere tra la sua ambizione e la sua umanità.

Recensione di “La regina del nulla“:

Beh che dire?! Ho finito l’ultimo capitolo della saga in due giorni, quindi potrete ben intuire che il risultato della lettura non può che essere positivo.

Di questo romanzo mi è piaciuto tutto: i dettagli che portano al ritorno di Jude, Cardan, le battaglie e i tradimenti, Cardan, i momenti di azione, Cardan, le varie spiegazioni logiche e credibili, Cardan e infine, l’ho già detto Cardan?
L’autrice qui ha raccontato una storia come da magistrale: la cosa che ho adorato di più è stato l’enigma di Cardan a Jude che voleva proteggerla ma solo ai suoi occhi e di come lei non l’abbia capito. Alla fin fine nessuno è infallibile. Qui i personaggi sono tutti credibili e io non so davvero come l’autrice abbia potuto generare e dar vita a così tanti diversi caratteri.

Taryn ha finito con l’essere comunque il personaggio che ho sopportato meno, anche se ho voluto darle una possibilità fino all’ultimo. Non è stato solo il suo carattere sommesso a non convincermi, ma anche il fatto che fosse disposta a tutto pur di scegliere la sua felicità e di anteporla anche alla propria sorella, per poi chiamarla in aiuto quando si trovava nei guai. Uno “scusa di cuore” sarebbe stato gradito.

Il finale è stato davvero bello. Molto scontato: infatti dalle prime scene ho capito subito come si sarebbero svolti i fatti finali. Ma il momento dell’incoronazione e l’ epilogo hanno ripreso le redini di tutto.

Tutto ben studiato nei minimi dettagli e nulla lasciato mai al caso. È così che si scrive un ottimo romantasy.

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Il re malvagio

Il re malvagio – Holly Black

Devi essere abbastanza forte da colpire e colpire e colpire ancora senza stancarti.

Le piaceva la sua rabbia, il suo fuoco. La rabbia era sempre meglio della paura. Sempre meglio che ricordarsi di essere una mortale che viveva in mezzo ai mostri.

Per tenere al sicuro il fratello più piccolo, Jude è stata costretta a legare a sé Cardan, il re malvagio, mettendogli a disposizione, in cambio, il proprio potere, indispensabile per mantenere saldo il trono.

Ma per la ragazza la convivenza con lui non è affatto semplice, visto che alla già difficile situazione della corte, dove le alleanze sono tutto tranne che stabili, si somma l’estrema imprevedibilità di Cardan. Quest’ultimo, infatti, incapace di liberarsi della fascinazione che prova per Jude, fa di tutto per umiliarla e comprometterne la credibilità.

Inoltre, qualcuno di molto vicino alla ragazza sta per tradirla, minacciando la sua vita e quella di chiunque lei ami.

Venuta a conoscenza del pericolo imminente, Jude, sempre in lotta coi suoi sentimenti per Cardan, si lancia alla ricerca del traditore…

Recensione di “Il re malvagio“:

Sono stata indecisa per un po’ sul voto da dare: 4,5 o 5 stelle? Devo dire però che a differenza di altri capitoli di passaggio a questo non è mancato nulla.
Qui abbiamo Jude al fianco di Cardan che lo aiuta nel governare il regno, o meglio si può dire che lei lo governa con la voce di lui. Fino a che non viene rapita dalle terre sommerse e, fingendosi una qualsiasi mortale che può essere comandata, trama di nascosto la sua vendetta e le sorti del regno.

La capacità di scrittura di questa autrice è spettacolare. I cattivi sono spietati e capaci di tutto, anche di colpire la persona amata. Non ci si può aspettare nulla di buono da nessuno di loro e tutti sono in grado di tradire tutti. Ma il finale di questo capitolo è davvero spettacolare e azzeccato.

Non è mancata la voglia di continuare a leggerlo così invece come mi capita di solito con altri secondi libri. Il ritmo sempre incalzante, le vicende sempre azzeccate e poste al punto giusto.

Sicuramente una delle poche saghe che vorrete leggere e finire nell’immediato, dovrete assolutamente arrivare alla fine e capire. Una cosa solo mi è mancata, ma non ha inciso sul voto finale: mi sarebbe piaciuto leggere qualche scena in più sull’avvicinamento tra Jude e Cardan. Ma ciò non ha inciso perché in realtà il ritmo era perfetto così, si parla solo di un mio gusto personale.

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Il principe crudele

Il principe crudele – Holly Black

Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico.

Dieci anni dopo, l’orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re.

Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l’inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all’orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto.

Recensione di “Il principe crudele”:

Era veramente un sacco di tempo che non mi capitava più di leggere così velocemente un libro. Questo l’ho finito in tre giorni ma ammetto che nel mezzo c’è stato il weekend e mia figlia che ancora piccina non mi faceva leggere.

Qui troviamo Jude, sorella gemella, che viene resa orfana e rapita insieme altre altre due e portata a vivere nel mondo magico dall’assassino dei suoi genitori. Lui le crescerà come fossero tutte figlie sue, ma Jude vuole riscattarsi da anni passati a subire le angherie di chi ha sangue magico verso di lei che non ne ha neppure una goccia. Il più terribile tra tutti è proprio Cardan, il figlio del sommo re e principe crudele.

In questo primo capitolo possiamo già trovare tutto quello che ci serve per adorare la storia. Abbiamo una cruda malvagità da parte di Madoc che prima uccide i genitori delle tre ragazze e poi le rapisce e le porta a vivere con sé trattandole come figlie. Comportamento normale? Sembrerebbe di sì per il generale personale del re.
Abbiamo due sorelle che si somigliano sotto ogni punto di vista fisico, dato che sono gemelle, ma mai potevano essere in realtà più diverse di così: Jude, con un carattere forte, fiero e in cerca del rispetto che crede le sia dovuto e Taryn, sommessa e desiderosa di passare inosservata che si fa abbindolare come nulla dal primo essere umano capace di donarle attenzioni, anche se finte.
E poi abbiamo Cardan: davvero crudele e spietato ma forse mosso dalle motivazioni sbagliate. O forse semplicemente non in grado di controllare le sue emozioni.

La scrittura di Holly Black, poi, fa sì che tu riesca ad amare fin dalle prime righe la cattiveria dolce che c’è tra questi due personaggi. Un romantasy ETL da manuale praticamente. Proprio ciò di cui avevo bisogno adesso.

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La maledizione del vero amore

La maledizione del vero amore – Stephanie Garber

“Evangeline Volpe aveva sempre creduto che un giorno si sarebbe ritrovata in una fiaba.” Si è avventurata nel Magnifico Nord in cerca del suo lieto fine e sembra proprio che lo abbia ha sposato un bellissimo principe e vive in un castello leggendario. Ma Evangeline non ha idea del prezzo devastante che ha pagato per vivere la sua fiaba, non sa che cosa ha perduto né che Apollo, suo marito, è determinato a fare in modo che non lo scopra mai impedendole di ricordare e tenendola legata a sé con l’inganno.

Inoltre, per essere sicuro che le cose restino tali, dovrà uccidere Jacks, il Principe di Cuori. E Apollo non è il solo a mettersi tra Evangeline e Jacks, c’è anche una donna pronta a tutto perché il Principe di Cuori sia solo suo…

Sangue sarà versato, cuori verranno rubati e il vero amore sarà messo a dura prova in questo capitolo conclusivo e mozzafiato della trilogia cominciata con C’era una volta un cuore spezzato.

Recensione di “La maledizione del vero amore”:

Sono finalmente giunta anche alla fine di questa trilogia e devo ammettere che, per quanto la saga di Caraval rimarrà la mia preferita grazie alle sue ambientazioni fantastiche, questo mondo dei dati mi attrae sempre. Sarà per l’originalità dei personaggi, che per ora ho trovato solo qui, o anche per la scrittura dell’autrice che trovo molto incalzante e travolgente.

Devo dire che in questa saga Evangeline non mi aveva colpita troppo: la sua voglia di essere sempre perfettina la trovavo quasi noiosa. I personaggi, soprattutto quelli femminili, che scelgono di essere sempre buoni e caritatevoli con il mondo anche se cattivo, li trovo poco veritieri e pomposi. Ma il personaggio di Jack va ad ottemperare a quello di Evangeline. Lui al contrario di lei è quello delle scelte sbagliate. Sempre. Se creda di fare del bene non importa, ma lui non fa mai la scelta banale, né quella semplice. Lui è il vero personaggio.

Un altro personaggio che ho adorato è stato quello dell’erede maledetto. Praticamente tutti quelli negativi li ho trovati ben caratterizzati, quelli femminili “buoni” – come nel caso del fato della sposa nubile, sua amica – li ho trovati un po’ spigolosi e difficili da digerire.

Ho preferito il mondo di Caraval a questo. C’era più mistero e più gioco, mentre qui ho trovato un mondo più comune con elementi e dettagli magici che lo volevano rendere un po’ più particolare.

Sicuramente aspetto con ansia un’altra sua saga, magari questa volta di nuovo ambientato a Caraval durante uno dei suoi giochi. Non mi dispiacerebbe proprio.

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Tutto in un bacio

Tutto in un bacio – Julia Quinn

Gareth St. Clair scopre che il suo passato, e forse anche il suo futuro, è nascosto negli eleganti caratteri di un antico diario, scritto però in una lingua che lui non comprende: l’italiano.

Per Hyacinth Bridgerton, esperta traduttrice, è una sfida davvero intrigante. Ma quando insieme a Gareth si immerge in quelle pagine, scopre che le risposte che entrambi cercano non sono lì. E niente è più semplice, o complicato, di un bacio.

Recensione di “Tutto in un bacio”:

Forse è stato meritato della pausa che io e le mie amiche, Chiara e Alessia, fedeli compagne nella lettura di questa saga, ci siamo date prima di leggere questa lettura, ma devo ammettere che questo è risultato il mio libro preferito della serie.
Fin da subito siamo stati abituati a leggere degli altri fratelli che più o meno si spalleggiavano tutti insieme, ma qui – come fa anche notare l’autrice nelle parole di Hyacinth – gli ultimi due fratelli più piccoli vivono una realtà a parte, che quasi fossero un duo.

Hyacinth ha un carattere complicato da comprendere: è allegra, spiritosa e molto intelligente e non fa nulla per cercare di non far notare questa sua caratteristica, anche con il sesso opposto. Questo fa sì che gli uomini si spaventino e le poche offerte di matrimonio ricevute erano ovviamente di pura convenienza. Ma complice la sua cara amica Lady Danbury e il segreto di un diario da svelare, Hyacinth conoscerà Gareth, nipote preferito della sua cara amica e forse l’unico che saprà davvero tenerle testa. Che sia vero amore questo?!

Questa sì che è stata una bella coppia, spigliata, fresca e forse anche un po’ più moderna. A differenza degli altri capitoli qui si sono anche notati dei cambiamenti nella storia e nella struttura. Innanzitutto si dà maggiore risalto alla storia, ai due ragazzi e al loro conoscersi insieme, piuttosto che al matrimonio in sé e al “prima ci sposiamo e poi mettiamo a posto le cose”. Effettivamente qui manca – per fortuna aggiungerei – il cliché del matrimonio riparatore.

Ad un certo punto ho proprio odiato Gareth per come sembrava ragionare, ma nei capitoli finali diciamo che si è riscattato, capendo i suoi errori e lasciandosi alle spalle il passato che lo tormentava e perseguitava.

Sono contenta di aver continuato e aver anche quasi terminato la serie. Delle belle letture cresce che posso condividere con le amiche. Grazie.

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Una brava ragazza è una ragazza morta

Una brava ragazza è una ragazza morta – Holly Jackson

Sono passati pochi mesi da quando Pip Fitz-Amobi ha risolto il suo ultimo caso, che ancora le toglie il sonno, ed ecco che si ritrova costretta a indagare di nuovo. Uno stalker le manda continuamente messaggi di velata minaccia, ma ancora una volta la polizia non dà peso alle sue segnalazioni e sceglie di non intervenire.

Più che mai Pip sente di non poter contare sulla loro protezione ma è assolutamente determinata a trovare il suo personale nemico. Indagando come ha imparato a fare, non ci mette molto a scoprire delle analogie tra il suo stalker e un serial killer locale responsabile di ben cinque omicidi alcuni anni prima.

Stavolta è la sua vita a essere in pericolo, e per salvarsi Pip dovrà lottare come non ha mai fatto prima, scegliendo di percorrere una strada che non avrebbe mai creduto possibile…

Recensione di “Una brava ragazza è una ragazza morta”:

3,5 stelle

Pip è ancora sconvolta per quello che ha visto succedere. Non riesce a dormire e non riesce più ad essere la stessa di prima, forse proprio perché quella persona non esiste più. Più deve riuscire a salvarsi come ha salvato le persone prima di lei. Ed è per questo che decide di cercare un caso, l’ultimo caso, che possa aiutarla in questo suo obiettivo prima di partire per il college.

Come riscontrato nei primi due romanzi ho trovato l’inizio un po’ lento e ho fatto fatica ad andare avanti, ma superato il primo scoglio il ritmo diventa incalzante e la storia inizia a prendere una piega ritmata. Il colpevole era veramente facile da scoprire e, arrivata al 20%, per me non era più un segreto. Ma l’obiettivo di questo capitolo non era trovare il colpevole. Qui erano centrali argomenti come la giustizia e il riscatto. E probabilmente anche il cambiamento che tutto ciò porta.

La parte centrale del libro è stata quella che mi ha colpito di più e molto spesso non riuscivo a posare il libro nemmeno per dormire – e la mia curiosità non mi aiutava nemmeno troppo. Ma ho trovato delle pecche nella parte iniziale e quella finale. Entrambe erano più riflessive che dimostrative, ma snella prima parte si parlava molto dei cambiamenti che Pip aveva subito a causa degli eventi finali del secondo libro, questa parte viene completamente persa nella parte finale, andando a perdersi quello che era il filone narrativo e lo scopo di questo libro.

L’ho trovata incompleta: a volte ricca di dettagli che in realtà potevano essere tralasciati e e invece priva di quelli che avrebbero interessato di più il lettore. Si che il finale incide molto sulla valutazione di un libro, ma qui effettivamente c’è. Sta a voi decidere se possa essere quello giusto o meno.
Buone letture.

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