Acqua passata – Valeria Corciolani

Una colf dai fianchi robusti e dalla mente sottile capace di leggere la realtà più lucidamente di Sherlock Holmes.

Chiavari. In un vicolo della placida cittadina ligure, uno sconosciuto viene rinvenuto in fin di vita. Poche ore dopo, Alma Boero, quarantenne dallo sguardo acuto, poche parole e selvatica fierezza, trova il cadavere di una giovane editor nel palazzo dove lavora come colf.

A indagare sui casi è l’ispettore Jules Rosset, che resta presto folgorato dalle intuizioni della giunonica colf e dalla sua capacità di fotografare le persone scandagliandole attraverso le loro abitudini, la loro spazzatura, il loro modo di sistemare i calzini e dalle piccole e grandi manie che ogni essere umano custodisce gelosamente.

Quando alle indagini si aggiunge un nuovo mistero, Rosset capisce di avere per le mani uno strumento impareggiabile per sbrogliare la matassa di quegli eventi all’apparenza slegati tra loro e per evitare le reticenze investigative del questore: una colf insospettabile, discreta e affidabile, che può infilarsi nelle pieghe più intime delle vite altrui. Ma Alma – quattro figli, una suocera e un ex marito – è uno strumento tutt’altro che facile da usare.

Recensione di “Acqua passata”:

Era da tanto che vedevo circolare questo libro tra le letture di chi conoscevo e tra le proposte di Amazon. Sono un’amante del genere giallo, anche quello leggero se dichiarato tale e quindi mi sono fatta convincere facilmente alla sua lettura.

I protagonisti sono effettivamente insoliti: un’ispettore separato con un figlio, spedito da una località di montagna ad una di mare con gravi problemi di ipocondria, e una colf madre di due coppie di gemelli abbandonata dal marito con una suocera a carico. Non è stato facile immedesimarsi in questi due personaggi, tanto che mi è piaciuta di più la suocera (che avrebbe dovuto essere un elemento discordante di amore e odio) e il figlio Luca, che porta alla luce il problema del bullismo nelle scuole.

Adoro gli studi di Lombroso e ne sono sempre stata affascinata. Ma sono anche stati superati dalla scienza. Non è possibile che persone diverse con tratti somatici simili possano considerarsi anche simili nei comportamenti e nel carattere. Mi piacerebbe tanto, sarebbe quasi più semplice conoscere le persone e le loro personalità. Ma la scienza ha provato, già tempo fa, che non esiste alcuna relazione tra le due cose. Per questo credo che il libro, che si basa su questa caratteristiche per trovare le prove di un crimine e del colpevole, non sia per nulla credibile.

Mi è piaciuta, però, l’ironia che viene messo in tutto il racconto. Quel gioco di battute che Alma utilizza sia con l’ispettore Rosset sia con la suocera. Ho anche apprezzato la scrittura scorrevole e la bravura di Valeria. Per l’idea del racconto, invece, siamo proprio lontani dal mio gusto.

Libri consigliati: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Il buio dentro.