Bugie – T. M. Logan

Joe Lynch è un uomo con una vita stabile. Una moglie che ama, un figlio molto sveglio, un lavoro da insegnante che lo appaga. Ma tutto comincerà a crollare quando, un giorno, ha una discussione con il suo amico Ben in un parcheggio e lo lascia a terra tramortito, perdendo nel contempo il cellulare.

Quando torna per recuperare il suo smartphone, Joe scopre che l’amico è letteralmente sparito nel nulla e che qualcuno ha iniziato a pubblicare post sul suo profilo Facebook a nome suo. Nel giro di poche ore si ritroverà, così, al centro di un vero e proprio incubo: un ciclone di eventi che, scardinando ogni sua sicurezza, travolgerà la sua vita mettendo in pericolo la sua famiglia e portando la polizia a sospettarlo addirittura di omicidio.

Un thriller psicologico in cui niente è come sembra e che mette in luce il lato oscuro dei social network, facendoci capire come la realtà non sia mai stata così relativa.

Avevo la gola secca. Mi sentivo impotente, come se stessi precipitando e non potessi aggrapparmi a nulla per arrestare la caduta. Un messaggio che mi implicava in un assalto, uno scontro, un crimine – un episodio che poteva significare scambiare il mio lavoro con una pena detentiva – era stato visto da altre persone su uno dei più grandi social network del mondo, L’avevano visualizzato, letto e avevano persino risposto. Il mio giovedì sera era là fuori, dove il mondo intero poteva vederlo e commentarlo. E ce n’era un altro, un altro mio aggiornamento di stato… solo che non era mio.

Commento:

Avete mai pensato che tanta ansia poteva nascere da un semplice oggetto che abbiamo tutti in casa, ormai, e che utilizziamo tutti i giorni? Io davvero no! Sicuramente ci è stato detto e dimostrato che attraverso programmi di ogni genere un telefono (nato per semplificare le comunicazioni tra uomini) può diventare molto pericoloso. La privacy di qualsiasi tipo viene del tutto meno: codici pin, conti bancari e carte di credito, informazioni personali di ogni tipo, foto e video diventano in automatico di dominio pubblico.

Ma organizzare un omicidio? Sarebbe possibile organizzare un omicidio per incastrare il rivale in amore? Chi potrebbe mai arrivare a tanto?! Quante bugie riescono a dire le persone che conosciamo? Forse anche troppe bugie!

Questo è proprio il caso di Joe: un professore di inglese molto rispettato e rispettabile con moglie e un figlio sveglio e molto capace, viene incastrato nell’omicidio (o almeno sembra che il personaggio sia morto) dell’amante della moglie, nonché marito della migliore amica di lei. Tramite messaggi e posizioni tracciate sul telefono, chiamate e foto Joe viene messo al centro di questo caso e osservato fino a che l’unico sospettato diventa e resterà lui.

Le indagini e tutti gli indizi trovati dalla polizia portano a lui come unico sospettato. Joe trova tutto molto ridicolo: Ben è molto bravo con la tecnologia e sicuramente sta cercando di incastrarlo per poter portarsi via sua moglie. Ma lui lo troverà, lo deve trovare per forza e tutto si risolverà, prima che Ben riesca a far sì che Joe perda proprio tutto: lavoro e famiglia.

Lo schermo divenne blu, poi nero. La ventola ronzò più lentamente, ma poi ripartì come un vecchio aspirapolvere agli sgoccioli. Su e giù. Tipico. Questo è il momento in cui il PC sceglie di tirare finalmente le cuoia, nel momento del bisogno. Proprio quello di cui non ho bisogno. La luce rossa del webcam si accese, ma lo schermo rimase nero.

Ragazzi non avete idea dell’angoscia che mi ha provocato questo libro. Non c’è un omicidio e un assassino da scoprire. Non è un vero e proprio giallo. E’ qualcosa di più: le parole e le situazioni descritte molto comuni e da tutti conosciute e sicuramente condivise vengono fatte vedere sotto una luce diversa, tanto da farti dubitare delle persone che ti circondano da sempre. Provate a mettervi nei panni dell’autore: riuscire a costruire una storia del genere e un marchingegno simile, va oltre al semplice omicidio da risolvere da parte della polizia. Vengono utilizzate situazioni usuali per descrivere qualcosa di assurdo.

Questo autore è davvero geniale quanto si può pensare inquietante. Meno male che è un personaggio simpatico e allegro (ho avuto la fortuna di “conoscerlo” di persona e questa è l’impressione che risulta) se no chissà cosa potrebbe inventare con la sua mente. Un thriller psicologico esaltante, che metta al centro di tutto un semplice telefonino (nemmeno di un modello più all’avanguardia).

Mi verrebbe voglia di tornare indietro quando questi aggeggi servivano solo per chiamare e mandare messaggi (e ovviamente giocare a snake ahahaha). Dovete assolutamente leggerlo e dirmi qual’è stata la vostra impressione.

Per ora, come al solito, vi auguro…

Buone letture a tutti voi, miei readers!