L’assassino è il maggiordomo

I delitti della gazza ladra

I delitti della gazza ladra – Anthony Horowitz

Niente riesce a battere un buon giallo: con il più classico dei detective narcisisti, gli indizi ben disseminati nella trama, le false piste, i colpi di scena e, da ultimo, ogni tassello che si incastra nel posto giusto. Susan Ryeland, editor di una piccola casa editrice, ne trova immancabilmente conferma nei libri di Alan Conway che hanno come protagonista Atticus Pünd, infallibile investigatore per metà greco e per metà tedesco. Ora l’ultimo manoscritto di Conway è finalmente tra le sue mani, e Susan non vede l’ora di calarsi nei panni dell’investigatore per dare la caccia a un assassino che compie le sue efferatezze in un sonnolento paesino della campagna inglese degli anni Cinquanta. Ma stavolta, il nuovo romanzo dell’autore bestseller è destinato a cambiarle la vita.

Perché oltre i cadaveri e la lista dei sospettati, dissimulata tra le pagine, Susan legge un’altra, incredibile vicenda – reale, questa volta – che intreccia la sua storia a quelle di Atticus Pünd e dello stesso Alan Conway, una vicenda che ribolle di gelosie, avidità e ambizioni sfrenate.

Ipnotico giallo al quadrato, labirintica storia nella storia, “I delitti della gazza ladra” immerge personaggi degni dei migliori classici del crime in un thriller moderno ad alto tasso di suspense.

Recensione de “I delitti della gazza ladra”:

Buongiorno e benvenuti nell’ultima recensione del 2021!! Finalmente questo anno drammatico è terminato e possiamo lasciarci alle spalle momenti difficili con la speranza che il nuovo anno possa lasciarci un po’ di respiro e regalarci momenti di serenità.

Sicuramente per quanto mi riguarda, il nuovo anno mi porterà una nuova sfida e una nuova gioia tutta al femminile. Verso i primi di Febbraio arriverà una nuova piccola lettrice in casa, per la gioia di mamma e papà: la nostra piccola Sabrina. Già non vedo l’ora!

Veniamo ora al libro:  dopo una serie di letture thriller un po’ scialbe questa è stata una boccata di aria fresca. Sono ritornata a leggere qualcosa di bello e coinvolgente sullo stile di Agatha Christie. Un duplice mistero raccontato e un doppio assassino da scovare. Troviamo infatti in parallelo la storia di una editor, che si trova a dover leggere l’ultimo romanzo dell’autore di punta della casa editrice, ma alla quale mancano i due ultimi capitoli, proprio quelli che svelavano il colpevole. L’autore però non è più rintracciabile. Sembra infatti che, a seguito della scoperta di una malattia terminale l’autore si sia suicidato. Ma sarà stato davvero un atto volontario. Eccoci prospettati nella risoluzione di un altro mistero.

Devo dire che lo scenario del romanzo descritto nel romanzo è stato il mio preferito. Ho amato infinitamente il periodo e la caratterizzazione dei personaggi. Le loro vicende e gli intrecci creati ad hoc per farci sospettare di tutti e di nessuno in particolare. Il finale credo sia stato perfetto per quello che è stato l’intero racconto.

Per quanto riguarda il romanzo attuale, quello che racconta del suicidio e dell’editor che deve scoprire se esso è realmente tale: è stato bello, ma rovinato un po’ dal finale. La caratterizzazione dell’assassino nella parte finale è stata secondo me non studiata bene. Senza svelarvi troppo ma credo ci sia una differenza sostanziale tra il carattere e l’espressività di un colpevole che agisce d’impulso e uno che studia a tavolino un omicidio. Qui sembra che le due cose vengano un po’ confuse e mescolate per giustificare fatti incongruenti. Alla fine di ciò il personaggio però non risulta credibile.

Salvo questo dettaglio, devo ammettere che il libro me lo sono divorato in poco tempo e credo che leggerò altro dell’autore, anche se sarebbe bello creare la vera saga di Atticus Pund.

Scrivetemi i vostri commenti sul libro qua sotto e sarò felice di condividere le mie impressioni particolari con voi. Non mi resta che augurarvi buon anno nuovo e felici letture.

Libri Consigliati: Perchè non l’hanno chiesto a Evans?, La verità sul caso Harry Quebert.

Il Killer delle tombe

Il killer delle tombe – Alexander Hartung

È sera. Un uomo in lacrime chiama il pronto intervento di Berlino. È al cimitero e ha appena trovato la propria tomba. Con la data della sua morte: l’indomani. La giovane centralinista gli consiglia di rivolgersi al posto di polizia più vicino, ma ha sottovalutato la situazione. Il giorno dopo l’uomo viene rinvenuto nella propria fossa col cranio fracassato.

Quello che sembra iniziare come uno scherzo di cattivo gusto, diventerà presto un autentico incubo per Jan Tommen e la sua squadra di inquirenti ben poco convenzionale: Chandu l’esattore, Max l’hacker informatico e Zoe il medico legale.

Nel frattempo continuano ad affiorare nuove tombe, con le loro promesse di morte. La polizia assiste impotente, perché nessuno è in grado di proteggere le vittime annunciate da un serial killer inafferrabile, scaltro quanto anomalo

Recensione di “Il killer delle tombe”:

Il nuovo appuntamento del GDL – L’assassino è il maggiordomo ci ha portato a conoscere questo sorprendente autore. Purtroppo non è stata una lettura facile: questo era il secondo capitolo di una serie e capire la caratterizzazione dei personaggi, i collegamenti fra di loro e la loro storia pregressa è stato difficile. Diciamo che non era un vero e proprio auto-conclusivo. Si la storia raccontata era a sé, ma gli strascichi di quella precedente erano palesi e molto evidenti soprattutto sui personaggi principali.

Il colpevole della situazione, anche se non uno tra i personaggi conosciuti, è stato intuito fin da subito. Gli elementi dati dall’autore sono stati sufficienti e improntati fin dall’inizio a farci capire qual’era il filo logico di tutto il racconto. Alla fine è stato un po’ tutto troppo scontato.

La cosa sorprendente è stata però la modalità di scrittura e la parte descrittiva. Mi è davvero piaciuto molto il modus operandi di Alexander Hartung: fin da subito sono riuscita ad entrare nella mentalità dei personaggi e a capire il loro tipo di ragionamento. Staccare dal libro è risultato difficile e quando, dopo la metà del mese, abbiamo ripreso, il libro è finito in qualche giorno. Ottima scrittura e struttura del libro. Cliffhanger al punto giusto e usati in maniera intelligente. Sicuramente leggerò con piacere altro di suo.

Libri Consigliati: Urla nel silenzio, Il suggeritore.

 

La furia del drago

La furia del drago – Lorenzo Visconti

Una Milano nera.Una vendetta da cercare.Un protagonista senza freni. PAOLO ROVERSI torna nelle vesti di Lorenzo Visconti.Lara Serrano è scomparsa senza lasciare traccia e Il Drago, dopo averla cercata a lungo e invano si è rifugiato in una baita sperduta nei boschi del Trentino. Lì si è dedicato all’unica attività che ancora lo fa sentire vivo: dare la caccia ai bracconieri che con violenza se la prendono con le loro prede tanto ignare quanto indifese.

Dopo due anni di completo isolamento, però, riceve un messaggio: la sorella di Lara gli fa capire che c’è una nuova pista su cui lavorare.Il Drago torna così nella sua Milano, e ritrova la stessa vecchia signora borghese con tutte le sue contraddizioni e le sue manie: immobile e frenetica, sonnolenta e veloce, lenta e iperattiva. Per il Drago, certo non mancano i cattivi ricordi, ma anche i vecchi buoni amici: Jamel, il francese mago del computer, e l’ex maresciallo dei Carabinieri Barillà.

Insieme a loro, e all’eccentrico Alan G. Ronketts, uno scrittore di noir dalla personalità goliardica, con il sigaro sempre in bocca e con una smodata passione per la boxe e per le donne, indagherà su diversi cold case, di cui la polizia non si occupa più: in particolare sulla morte di un giovane ragazzo archiviata come incidente, su cui stava indagando la stessa Lara.Riuscirà il Drago a placare la sua furia?IL DRAGO È TORNATO IN CITTÀ.

Recensione di “La furia del drago”:

Eccoci di nuovo qui con un altro appuntamento del Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo, e con questo libro abbiamo per ora concluso la lettura della serie del Drago di Paolo Roversi (alias Lorenzo Visconti). Attenzione: la serie non è conclusa ancora, mancherebbero all’appello ancora due libri per terminarla, ma per ora i pubblicati sono stati 5. Attendiamo impazienti l’uscita degli ultimi due capitoli.

Si nota fin da subito il cambio di registro, nella struttura del libro sicuramente. Cambia l’impostazione dei capitoli. Si nota anche un riepilogo di quelli che sono stati i personaggi e le loro caratteristiche principali, che io personalmente ho trovato ridondante poiché le mie letture della serie sono state abbastanza consecutive. Capisco però la scelta di fare un po’ il punto della situazione per chi era rimasto al quarto capitolo. Un dettaglio particolare cambiato nel comportamento del Drago è quello verso il padre. Se fino al quarto capitolo il padre del Drago nella clinica era un personaggio coperto da un alone di mistero (mal celato perché si intuisce fin da subito che si tratta di suo padre), in questo capitolo Lorenzo usa proprio il termine “papà” per rivolgersi a lui o “mio padre” per raccontare di lui.

Il Drago nel corso del tempo è cambiato: Lara è sparita anni fa e dopo attente ed estenuanti ricerche il Drago fallisce e decide di rintanarsi su per le montagne, dove ad accoglierlo c’è solo neve e natura, per poter pensare di espiare la sua colpa e forse dimenticare ciò che è accaduto. Ma ovviamente le cose non funzionano propriamente così e qualcosa, o in questo caso qualcuno, lo riporta alla realtà dei fatti e a nuovi potenziali sviluppi sulla scomparsa di Lara. Nel frattempo in quegli anni l’amico Jamal e l’ex carabiniere Barillà hanno messo su un attività di investigazione privata dove una volta Jamal aveva il negozio. Al ritorno del Drago le tracce di Lara portano ad un cold case della quale si stava occupando prima della sparizione, sarà forse per questo motivo che Lara è sparita? A Lorenzo, Jamal e Barillà non resta che indagare e provare a seguire le tracce lasciate proprio da lei.

Il registro è cambiato, vero ma il nostro Drago rimane lo stesso pezzo di pane che abbiamo imparato a conoscere negli episodi precedenti: croccante fuori e morbido all’interno. Viene aggiunto un nuovo personaggio, un certo scrittore di noir, un po’ eccentrico, Alan G. Ronketts, che devo dire ho iniziato ad adorare fin da subito perché riesce a tenere testa al nostro eroe. Saranno forse scritti da lui i futuri libri sulle avventure del Drago? Noi del gruppo di lettura non vediamo l’ora di scoprirlo e di vedere cosa ancora ci riserverà il nostro Lorenzo, amante degli animali e vegetariano convinto.

Se volete conoscere gli episodi precedenti eccovi qui i link: La legge del Drago, Le piume del Drago, Il morso del Drago, Il karma del Drago.

Ringrazio di cuore la casa editrice La Corte Editore per la copia digitale omaggio.

Il karma del drago

Il karma del drago – Lorenzo Visconti

L’anno nuovo è iniziato male per il Drago, che assiste impotente a una tragedia che segnerà Lara Serrano, la sua ex collega in polizia, ma non lui. L’investigatore molto sui generis ha infatti perso da tempo la fiducia nell’umanità e raramente si lascia commuovere.

Alcuni comportamenti però non li sopporta da sempre: la violenza contro gli animali e la spregiudicatezza di certi ricchi boriosi. Così, quando lui e il suo socio Jamel vengono coinvolti nei casi di un pet-influencer rapito e di un broker milanese con qualche conto in sospeso, decide di accettarli entrambi. Il primo per convinzione, il secondo per i soldi.

Ma non ha messo in conto i sentimenti. E il karma. Perché prima o poi quello che fai, buono o cattivo che sia, ti torna indietro.

Recensione di “Il karma del drago”:

Eccoci arrivati al giro di boa di questa fantastica e divertente serie. Devo ammettere che senza il gruppo di lettura L’assassino è il maggiordomo, forse non mi sarei mai approcciata a questo genere di thriller, ma invece mi devo ricredere. Il drago è diventato il mio vegetariano spacca-faccia preferito, soprattutto quando la faccia che spacca è quella di uno che maltratta gli animali.

In questo episodio abbiamo la ricerca di un gatto influencer rapito e il ritrovamento di un locale degli orrori, dove il rispetto per l’essere vivente è stato abbandonato alla nascita per far posto alla vendetta e ai soldi facili e illegali. In questo caso avrei voluto anche io far parte della punizione inflitta a quei barbari. In più un secondo caso impegna il Drago e Jamel, quello di un broker finanziario che viene derubato da uno dei suoi soci in affari.

Più che le due storie gialle, in questo libro, troviamo un coinvolgimento più ampio dei sentimenti di vari personaggi che stiamo imparando a conoscere. Vediamo una Lara preoccupata e afflitta che si lascia sopraffare dai sentimenti a tal punto da avere un inizio di depressione. Il rapporto tra il Drago e Barillà, e a tratti anche Jamel, si stringe in una vera e propria collaborazione e scambio delle parti. Vogliamo poi parlare del Drago che piange e che alla fine fa un gesto carino nei confronti di Lara?! Beh se non è una vera e propria evoluzione dei personaggi questa, ditemi voi cosa lo è :P.

Eh si, questo forse, è il mio capitolo preferito. Credo molto nel karma e trovo entusiasmante che sia stato proprio lui a nominarlo e a volerlo applicare, seppur a modo suo. Amo questo quarto libro anche perchè finalmente si riesce a vedere il cuore d’oro e altruista che Lorenzo ha sempre nascosto dietro le botte che dava ai cattivi. Lara, suo padre e tutte le persone attorno, sono diventata qui la dimostrazione del suo grande carattere dolce.

E voi? Ancora non conoscete il Drago? Allora dovete iniziare subito a leggere di lui (La legge del Drago).

Libri Consigliati: Il morso della vipera, Il richiamo del cuculo.

L’uomo del labirinto

L’uomo del labirinto – Donato Carrisi

Una ragazza scomparsa e ritrovata. Un uomo senza più nulla da perdere. La caccia al mostro è iniziata. Dentro la tua mente. L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita.

Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro.

Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine…

E questa è l’occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.

Recensione de “L’uomo del labirinto”:

La penna di Donato Carrisi è inconfondibile, e anche in questo nuovo capitolo si fa riconoscere subito per la sua scrittura fluida schietta e cruda. Ma si fa amare proprio per questa ragione: i casi gialli, di persone scomparse o uccise non possono essere edulcorati, non sarebbero realistici. L’uomo del labirinto è un personaggio che pensa di poter fare agli altri quello che è stato fatto a lui in passato, che tutto faccia parte della natura umana e della realtà delle cose.

Ho apprezzato molto la figura di Genko, l’investigatore privato, coerente con il filo della narrazione e con un carattere contrapposto nella vita privata e nel lavoro. In questo dettaglio mi ci sono ritrovata, ma all’inverso. Io in casa sono disordinata e a volte trascuro qualche faccenda per il relax, mentre a lavoro sono accurata e dettagliata. Non ho invece capito e compreso la rivalità tra polizia e investigatori provati. Dovrebbero collaborare insieme alla risoluzione di un caso, poiché l’importante è trovare il colpevole.

Il libro è stato ben raccontato e la narrazione è stata fluida e coerente, ma poi è arrivata la fine. Ecco io la fine non l’ho capita appieno. Sembra quasi che, in mancanza di un finale migliore, l’autore abbia voluto dare un colpo di scena pazzesco, risultando però non coerente e lineare con il resto della storia. Aggiungendo addirittura personaggi già conosciuti dalle sue opere che però con la storia non lega per nulla. Dato un finale flop, si voleva per caso riconnettere il lettore con la narrazione persa?!

Devo ammettere che queste ultime letture di Carrisi non mi hanno lasciato soddisfatta appieno. Preferisco di gra lunga le opere scritte tempo fa: La ragazza della nebbia o Il suggeritore. Ringrazio il gruppo di lettura L’assassino è il maggiordomo per la condivisione di questa lettura.

Libri consigliati: Uomini che odiano le donne, Scomparsa.

Phobia

Phobia – Wulf Dorn

Londra, una notte di dicembre nel quartiere di Forest Hill. L’automobile del marito nel vialetto di casa. La chiave nella toppa. I passi che risuonano in corridoio. Rumori familiari per Sarah Bridgewater. Ma l’uomo che trova in cucina non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l’auto di Stephen. Sostiene di essere Stephen, e conosce delle cose che solo il marito di Sarah può conoscere.

Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza, né la polizia è preoccupata del fatto che il marito risulti svanito nel nulla. Sarah sa che può contare solo su una persona: l’amico psichiatra Mark Behrend.

Con il misterioso sconosciuto ha così inizio un duello psicologico, in cui ogni punto vinto o perso può significare riuscire a sopravvivere o venire brutalmente uccisi.

Recensione di “Phobia”:

Credo che Wulf Dorn sia un mago nello scrivere questo genere: il thriller psicologico è il suo pane quotidiano. Devo dire che a questo ho preferito le mie prime due sue letture (Incubo, Il mio cuore cattivo). Queste due letture avevano un finale da mozzare il fiato, che proprio non ti aspettavi. Devo ringraziare il Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo per la lettura condivisa di questa opera.

Anche questo finale lo è, ma con una connotazione diversa. Infatti finita questa lettura quasi ti viene da compatire il criminale, poiché nella sua psicologia strana e discutibile ha comunque cercato di fare del bene. Manca completamente la suspense nello scoprire chi è il colpevole, infatti la storia viene narrata anche dal suo punto di vista.

La scrittura è davvero complessa: vengono esposti tre punti di vista differenti. Quello di Sarah che vive in prima persona una situazione assurda e dalla quale non sa uscirne da sola, attanagliata da tutte le sue paure e la sua phobia. Sarah si ritrova una notte in casa uno sconosciuto che dice di essere suo marito. Sa tutto di lei e di suo figlio e della loro vita insieme, ma lei proprio non sa chi sia quella persona, non la riconosce e quando lo racconta alla polizia nessuno le crede. Come potrà proteggere suo figlio da tutto questo.

Mark è un giovane psichiatra che ha subito uno shock dovuto ad un incidente nella quale ha visto morire la sua compagna. Si porta ancora dietro degli strascichi per la quale per esempio non riesce più a praticare la sua professione. Ma quando rincontra Sarah, sua amica d’infanzia, il pensiero di volerla aiutare e, forse, di essere l’unico, fa sparire tutte le sue paure e le sua phobia.

Il terzo punto di vista è proprio quello del rapitore. Un punto di vista strano e incomprensibile. Si può pensare di fare così tanto male per fare del bene? Ovviamente viene descritta una mente malata e in questo Wulf Dorn è un mago. Tutto risulta credibile e veritiero: le sue parole, i gesti e la sua analisi. Un capolavoro nella descrizione di una mente diversa e controversa. Questo è indiscutibile.

Non è stata come le sue altre letture, ma davvero non si può dire che non sia un bel libro.

Libri consigliati: Il suggeritore, La ragazza del treno

Il morso del drago

Il morso del drago – Lorenzo Visconti

Sono due le nuove indagini che vedono coinvolto Lorenzo Visconti, detto il Drago, insieme al socio Jamel, giovane francese mago dei computer. La prima è quella che gli commissiona il suo ex avvocato, Marinetti, che due anni prima l’aveva difeso per un crimine mai commesso. Con l’ormai imprescindibile aiuto della poliziotta Lara Serrano e del maresciallo dei carabinieri Barillà, la strana coppia dovrà far luce sul caso di un uomo accusato di aver ucciso il fratello.

La seconda indagine ha invece l’obiettivo di smantellare una rete che organizza combattimenti fra cani. Le sevizie e le brutalità che Drago porterà alla luce turberanno profondamente il suo spirito animalista e scateneranno la sua reazione più feroce.

Con Il morso del Drago Lorenzo Visconti torna a condurci in una Milano piena di contraddizioni, tra borghesia benestante e criminalità organizzata, palazzi nobiliari e case di ringhiera decadenti.

Recensione de “Il morso del drago”:

Il nostro Drago non ci delude mai e anche questa volta riesce a battere i criminali al loro stesso gioco (a furia di botte praticamente) e ha trovare il colpevole del secondo caso.

In questo episodio Drago è alle prese con una banda di Milano che organizza incontri clandestini tra cani. A introdurlo in questo caso è proprio la sua veterinaria di fiducia, quella che lo ricuce ogni volta che Drago ne ha bisogno (se ve lo state chiedendo: sì, Drago si fa ricucire da una veterinaria). Salvando una piccola cagnolina alla quale sono stati limitati i denti, Drago capisce che sotto si nasconde qualcosa di più grande, e con l’aiuto di Jamel e Barillà cercheranno di capire come arrivare a stanare i pezzi grossi e ad eliminarli.

Nel frattempo il suo ex avvocato gli chiede aiuto per cercare di far luce su un caso che sta seguendo: un’imprenditore incensurato viene condannato perché ritenuto l’assassino di suo fratello, trovato morto nella tromba delle scale del suo palazzo.

Il secondo caso è risultato davvero banale, ma in questo episodio ciò che mi ha tenuto legata alle pagine è stato il racconto e l’inseguimento dell’organizzazione di incontri clandestini di cani. La crudeltà dietro alle parole usate e alla scene descritte, rende davvero credibile il racconto. E’ stato cruento, ma ci rende consapevoli di cose che alla fine accadono realmente.

I piccoli battibecchi tra Drago e Jamel sono sempre più belli e rendono la loro amicizia non convenzionale, di quelle che piacciono a me. Sto ancora immaginando Barillà con i pantaloni a zampa d’elefante e sono contenta che nel racconto sia stato introdotto anche lui (anche se è stata completamente dimenticata la ragazza che ci provava con lui nonostante sapesse che lui è gay). Finalmente Drago è riuscito a portare fuori a cena Lara senza avere uno scopo! Ce l’abbiamo fatta finalmente, o sarà stato solo un vento sporadico?

Spero davvero che nel prossimo capitolo evolvano un pochino le cose tra di loro, non mi dispiacerebbe vederli insieme indagare ad un caso. Se vi ho incuriosito qui trovate le recensione del primo capitolo e del secondo ( La legge del Drago, Le piume del Drago) e se desiderate seguire anche voi le sue avventure ci trovate nel gruppo di lettura – L’assassino è il maggiordomo, su Facebook.

Letture consigliate: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Il mercante di libri maledetti.

Il presidente è scomparso

Il presidente è scomparso – Bill Clinton e James Patterson

Il primo romanzo dell’ex presidente degli USA con l’autore di thriller più venduto al mondo. I dettagli che solo un presidente conosce e la suspense che solo James Patterson sa creare per il thriller più avvincente e inaspettato degli ultimi anni.

La Casa Bianca è la residenza del Presidente degli Stati Uniti, la persona più osservata, controllata e protetta del mondo. E allora come fa un Presidente a scomparire senza lasciare traccia? Ma, soprattutto, perché dovrebbe farlo? Nato dalla collaborazione senza precedenti tra il presidente Bill Clinton e lo scrittore più venduto al mondo, James Patterson, “Il presidente è scomparso” è una storia mozzafiato proveniente dalle altezze vertiginose del potere.

Un romanzo che rende davvero l’idea di cosa voglia dire sedersi nello Studio Ovale – la pressione eccezionale, le decisioni lampo, le opportunità stimolanti, il potere che corrode -, che può essere definito come il thriller del decennio, che confronta le minacce più oscure che il mondo deve affrontare con gli interessi più alti possibili.

Recensione di “Il presidente è scomparso”:

Buongiorno a tutti cari lettori, eccomi qui a disturbarvi di Domenica con una nuova recensione. Non avrei mai detto che questo libro sarebbe capitato tra le mie letture: meno male che c’è il mio gruppo di lettura – L’assassino è il maggiordomo che mi fa scoprire nuove letture.

In questo caso però la lettura è stata un 50/50 tra la pesantezza della storia raccontata e la scrittura piacevole e scorrevole. Purtroppo ho scoperto che il thriller politico non è troppo il mio genere: la storia è davvero interessante e mi sono affezionata molto al passato e al presente del presidente. Ho sperato fino all’ultimo che ci fosse una alternativa alla spia nel suo entourage, ma è stata davvero una lettura lunga e pesante.

Fino al circa la metà viene descritta quella che è la vita politica e i contorni di un presidente. Le relazioni che deve avere con i capi stati, i segreti da mantenere per la sicurezza mondiale e le decisioni difficili da prendere. Avere una persona affianco con la quale condividere i propri pensieri diventa fondamentale, soprattutto dopo la perdita della propria moglie. Ma se le persone più fidate si nasconde una spia, come fare a fidarsi anche solo di una persona?

Si riconosce nella lettura la mano di James Patterson: le descrizioni dei luoghi sono notevoli e ti fanno entrare in un mondo che non potevi conoscere, quello della Casa Bianca. Quando si incontrano dettagli della vita politica di un presidente si capisce che dietro ci sono le spiegazioni e l’esperienza di un vero presidente.

Non ho idea se l’idea del libro sia nata da una piccola storia vera o da un’immensa paura dovuta alla sempre crescente tecnologia che avanza e che sostituisce tutto nel nostro mondo. L’idea è davvero geniale e attuale e mai sarei arrivata alla soluzione del caso. Mi ha un po’ spaventata l’idea, ma spero che esistano dei piani da attuare in qualsiasi caso (anche in caso di attacco dagli alieni :P).

Se vi piace il genere è assolutamente consigliato.

Libri Consigliati: Il codice Da Vinci, La verità sul caso di Harry Quebert.

Il cacciatore di anime

Il cacciatore di anime – Romano De Marco

Angelo Crespi è uno dei maggiori esperti italiani di serial killer. Ne ha catturati tre, grazie alla capacità di entrare nelle loro menti e anticiparne le azioni criminali. La sua è stata una carriera straordinaria, fino a quel giorno maledetto. Il giorno in cui ha dovuto pagare un prezzo troppo alto per chiunque. Quando il dolore è impossibile da sopportare, l’unica alternativa al suicidio è scomparire dalla faccia della terra.

Addio al lavoro, ai legami, persino alla propria identità. Con un nuovo nome, da oltre vent’anni, Crespi vive un’esistenza diversa, cercando di venire a patti con i fantasmi del passato. Ha trovato rifugio in un paese defilato, avvolto nella placida atmosfera delle colline toscane, in provincia di Pisa. Peccioli sembra la meta ideale per il suo buen retiro, fino a quando anche in quel luogo ameno qualcuno inizia a uccidere. Delitti rituali, spietati, legati al patrimonio artistico cittadino.

L’uomo chiamato a indagare è il capitano Mauro Rambaldi del reparto operativo dei Carabinieri. Un uomo d’azione, pragmatico, un investigatore di talento. Ma quando la sua indagine si rivela più complessa del previsto, Rambaldi non può fare a meno di chiedere a Crespi di gettarsi ancora una volta nella mischia per aiutarlo a catturare l’assassino. Per il cacciatore di anime, dunque, si profila una nuova sfida…

E stavolta potrebbe essere l’ultima.

Recensione di “Il cacciatore di anime”:

Un nuovo appuntamento per il Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo. Come iniziare bene l’anno se non con una novità? E’ stato proprio un bel inizio anno per quanto riguarda la lettura, almeno :P.

Il cacciatore di anime inizia subito con un colpo di scena, che ti porta subito a legarti al libro. In questo, Romano De Marco, è molto bravo. Il linguaggio che utilizza e le sue descrizioni fanno sì che si entri proprio all’interno della storia e si partecipi attivamente alle ricerche del colpevole. Il personaggio alla quale sono riuscita a legarmi di più è stato proprio Angelo Crespi. Il dolore accomuna le persone e le rende comprensibili. La sua tragedia fa sì che riesca a rintanarsi in un paesino sperduto e a tenere nascosta la sua vera identità. Forse fuggire dal dolore non è la cosa più saggia per dimenticarlo, ma almeno fa sì che si Angelo possa vivere in pace quello che gli resta della sua vita.

Mauro Rambaldi potrebbe essere un piccolo Angelo Crespi, è bravo e concentrato sul suo lavoro. Anche lui riesce a risolvere ogni caso che gli viene posto davanti. Ma in questo omicidio qualcosa gli sfugge proprio. Gli mancano dei dettagli e dei particolari per capire cosa si nasconde dietro a queste morti sospette e teatrali. Forse solo l’aiuto e il ritorno di Angelo farà sbloccare qualcosa.

Le descrizioni sono la parte più bella di questo libro. Non sono mai stata a Peccioli ma mi sembra di conoscerla a memoria. Romano è stato anche molto bravo a infondere in noi il sospetto su più personaggi e con le più svariate motivazioni, allontanandoci effettivamente dalla risoluzione del caso. Un espediente efficace e d’impatto che tiene legato il lettore fino all’ultima pagina per poi sorprenderti con il finale shock!

Il cacciatore di anime è super, mega – consigliato se vi piace il genere.

Libri consigliati: Ogni giorno ha il suo male, Il buio dentro.

Le piume del drago

Le piume del drago – Lorenzo Visconti

Lorenzo Visconti detto il Drago continua a “non” essere un investigatore privato: non ha licenze ufficiali e nemmeno regole (tranne le sue). Ex sbirro che ha avuto qualche problema con la divisa e le istituzioni, il suo ufficio è un bar in via Gluck a Milano. Ed è lì che una mattina di luglio si presenta Valeria Zamperini chiedendogli di trovare la sorella scomparsa da cinque mesi. Iniziano così le indagini del Drago, aiutato dal socio Jamel, giovane francese mago dei computer, sulle tracce della ragazza.

Nel frattempo un serial killer si aggira nella Bassa padana, lungo le sponde del Po, dove uccide le sue vittime con un macabro rituale. A indagare sugli omicidi ci sarà una vecchia conoscenza del Drago: il maresciallo Barillà, del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di Milano.

Due casi in apparenza molto distanti, ma che si riveleranno intimamente collegati.

Con Le piume del Drago Lorenzo Visconti ci riporta in una Milano rovente, violenta e sporca, alternando le luci della città ai paesaggi del grande fiume malato, depredato e sfruttato dall’uomo, e alle parole di un vecchio pescatore.

Recensione di “Le piume del drago”:

Buongiorno a tutti e benvenuti ad un altro appuntamento del GdL – L’assassino è il maggiordomoPer questo mese abbiamo deciso di continuare con la lettura della serie del Drago, ex poliziotto incastrato ed accusato di omicidio e che poi si è riscattato facendo trovare il vero colpevole.

Questa serie è molto interessante per diversi punti. In tanto l’autore scrive sotto lo pseudonimo di Lorenzo Visconti, che è proprio il nostro protagonista. Come fosse lui stesso a raccontare cosa accade nella sua Milano. Il secondo punto molto interessante di questa serie è che vengono trattati temi un po’ dolenti come quelli in cui centrano le mafie. Queste organizzazioni vanno ad interferire nella vita quotidiana delle grandi città, rovinando tutto ciò che conta e Lorenzo ha il coraggio di raccontarle e portarcele. Credo che nelle sue storie inventate ci sia come un fondo di verità: vengono costruiti edifici potenzialmente benefici per la città, ma vengono nascosti dei segreti; oppure eventi che si rivelano catastrofici per l’ambiente vengono insabbiati dai poteri forti.

Credo che sia giusto narrarli e rendere pubblici questi problemi quotidiani, anche se con fatti e personaggi inventati. Quindi dico grazie a tutti gli autori che hanno il coraggio di trattare questi argomenti molto delicati.

Tornando a questo secondo capitolo l’autore ha reso molto più coinvolgente il secondo caso, quello che il Drago tratta come detective privato (non troppo legalmente) è la cosa mi è piaciuta molto. La scomparsa di Marina ha gettato sua sorella nello sconforto. La polizia aveva già provato a trovare delle tracce senza risultati. Ma lei non si arrende e, sotto consiglio di Lara, si rivolge al Drago, che tutto può. Ho trovato solo un po’ noioso la parte iniziale che riguardava il fiume, ma perché per essere precisi e per far capire al lettore cosa voleva dire bisognava entrare bene nei dettagli. E’ giusto, ma l’ho trovato ugualmente troppo lungo. La seconda voce questa volta non è quello di Jamel, ma proprio dell’assassino che Barillà, conoscente del Drago, sta cercando in ogni luogo. Ma questo assassino si può ritenere tale se uccide solo chi vecchi colpevoli con accuse insabbiate?

Per quanto riguarda i personaggi, adoro l’amicizia di Jamel e la loro contrapposizione secondo i pregiudizi, e adoro molto di più il fatto che loro trattino la cosa con risate e scherzi. La storia con Lara invece inizia a prendere una piega inaspettata. Davvero il Drago prova dei sentimenti per una donna? Mi sa che nel prossimo capitolo lo scopriremo.

Leggete anche le recensioni di Punto di lettura e Ladre di libri al centro del caos.

Buon Anno Nuovo a tutti, che sia migliore e che porti un briciolo di serenità in tutti noi. Possiamo dire addio a questo difficile 2020!

Libri Consigliati: Il morso della vipera, Ogni giorno ha il suo male.