Gruppo di lettura

Urla nel silenzio

Urla nel silenzio – Angela Marsons

Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.

Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone.

Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo.

 

Recensione di “Urla nel silenzio”:

Spinta dalla curiosità ho scelto subito Urla nel silenzio dal blog di Floriana. Perché vedete la mia amica Rosy ha letto tutti i libri della saga e lei li adora. Potevo io farmeli scappare?!

Devo dire che l’inizio risulta un po’ lento e si fatica a partire con la sua lettura, ma alla fine ne risulterà qualcosa di piacevole anche se secondo me mancano dei pezzi che avrebbero reso la storia e la narrazione perfetta. Partiamo dal fatto che la protagonista, Kim, è un tipo molto particolare. Con un brutto passato alle spalle che l’ha vista spostarsi di casa in casa e di famiglia in famiglia fin da piccola, fatica molto ad affezionarsi alle persone. Il suo carattere è molto freddo e distaccato: è il tipico maschiaccio. Ma è molto determinata e sul lavoro questo fa sì che lei sia la migliore nel suo campo: colei che non riposa se non ha messo dietro le sbarre l’assassino.

La storia narrata è il racconto di tre corpi di tre ragazzine trovate seppellite in un’orfanotrofio abbandonato della zona. Le tracce rimaste dopo così tanti anni sono davvero molto poche e i dettagli li si potranno trovare solo tramite un attento intuito e un’interrogatorio ai vecchi dipendenti. C’è anche da dire che molti di loro vengono pian piano uccisi. Come fare allora per trovare il colpevole?

Il colpevole si intuisce in effetti fin da subito. Nessun dettaglio ci viene dato per intuirlo ma in effetti sembra quasi scontato fin da subito (anche perché le persone in vita che ci rimangono a conoscenza della storia sono poche). Il dettaglio che avrei migliorato nell’analisi del racconto è la parte di narrazione dal punto di vista dell’assassino. Va completamente a cozzare e non centrare nulla con quello che poi si rivela essere l’assassino. E’ anche questo ultimo punto credo sia stato un po’ “buttato lì”. Senza dare troppe spiegazioni e senza approfondire meglio quelle che potevano essere le analisi psicologiche dietro ai motivi e alla testa dell’assassino.

Un buon libro ma sicuramente avrei migliorato dei punti qua e là. Chissà che magari più avanti non decida di continuare con la saga. Voi che mi consigliate?

Libri Consigliati: Il buio dentro, Il richiamo del cuculo.

Phobia

Phobia – Wulf Dorn

Londra, una notte di dicembre nel quartiere di Forest Hill. L’automobile del marito nel vialetto di casa. La chiave nella toppa. I passi che risuonano in corridoio. Rumori familiari per Sarah Bridgewater. Ma l’uomo che trova in cucina non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l’auto di Stephen. Sostiene di essere Stephen, e conosce delle cose che solo il marito di Sarah può conoscere.

Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza, né la polizia è preoccupata del fatto che il marito risulti svanito nel nulla. Sarah sa che può contare solo su una persona: l’amico psichiatra Mark Behrend.

Con il misterioso sconosciuto ha così inizio un duello psicologico, in cui ogni punto vinto o perso può significare riuscire a sopravvivere o venire brutalmente uccisi.

Recensione di “Phobia”:

Credo che Wulf Dorn sia un mago nello scrivere questo genere: il thriller psicologico è il suo pane quotidiano. Devo dire che a questo ho preferito le mie prime due sue letture (Incubo, Il mio cuore cattivo). Queste due letture avevano un finale da mozzare il fiato, che proprio non ti aspettavi. Devo ringraziare il Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo per la lettura condivisa di questa opera.

Anche questo finale lo è, ma con una connotazione diversa. Infatti finita questa lettura quasi ti viene da compatire il criminale, poiché nella sua psicologia strana e discutibile ha comunque cercato di fare del bene. Manca completamente la suspense nello scoprire chi è il colpevole, infatti la storia viene narrata anche dal suo punto di vista.

La scrittura è davvero complessa: vengono esposti tre punti di vista differenti. Quello di Sarah che vive in prima persona una situazione assurda e dalla quale non sa uscirne da sola, attanagliata da tutte le sue paure e la sua phobia. Sarah si ritrova una notte in casa uno sconosciuto che dice di essere suo marito. Sa tutto di lei e di suo figlio e della loro vita insieme, ma lei proprio non sa chi sia quella persona, non la riconosce e quando lo racconta alla polizia nessuno le crede. Come potrà proteggere suo figlio da tutto questo.

Mark è un giovane psichiatra che ha subito uno shock dovuto ad un incidente nella quale ha visto morire la sua compagna. Si porta ancora dietro degli strascichi per la quale per esempio non riesce più a praticare la sua professione. Ma quando rincontra Sarah, sua amica d’infanzia, il pensiero di volerla aiutare e, forse, di essere l’unico, fa sparire tutte le sue paure e le sua phobia.

Il terzo punto di vista è proprio quello del rapitore. Un punto di vista strano e incomprensibile. Si può pensare di fare così tanto male per fare del bene? Ovviamente viene descritta una mente malata e in questo Wulf Dorn è un mago. Tutto risulta credibile e veritiero: le sue parole, i gesti e la sua analisi. Un capolavoro nella descrizione di una mente diversa e controversa. Questo è indiscutibile.

Non è stata come le sue altre letture, ma davvero non si può dire che non sia un bel libro.

Libri consigliati: Il suggeritore, La ragazza del treno

Isola di neve

Isola di neve – Valentina D’Urbano

Un’isola che sa proteggere. Ma anche ferire. Un amore indimenticabile sepolto dal tempo. 2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L’unico suo rifugio è Novembre, l’isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida ― l’isoletta del vecchio carcere, abbandonato ―, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull’isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant’anni: la storia di Andreas von Berger ― violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida ― e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L’unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta. 1952.

A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull’isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l’unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato.

È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell’isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

Recensione di “Isola di neve”:

Questo libro è stato scelto tra la lista di libri letti da Francesca – Punto di lettura. Poche volte mi appassiono a libri di questo genere. Io che sono un’amante nata del thriller, della suspense e che in questo periodo sto riscoprendo il genere fantasy. La narrativa di genere per me non ha alcuna attrattiva, in maniera particolare per quelle opere che sfociano nei clichè delle storie d’amore banali. Con Isola di neve, Valentina D’Urbano ha proprio catturato la mia attenzione: la scrittura è molto facile ed intuitiva, le riflessioni sembrano quasi banali, ma sono poi le stesse che facciamo quotidianamente e che in questo libro ti portano a sentirti più vicino ai personaggi descritti.

La storia si svolge su due livelli temporali diversi: quello ambientato nel passato, di neve e della sua famiglia. Una famiglia povera, conosciuta in città praticamente da tutti dove tutti sanno che il padre è un ubriacone scansafatiche che picchia ogni giorno moglie e figlie, ma per la quale nessuno è disposto a prendere le parti. Questa giovane Neve si innamorerà di un detenuto del carcere di Santa Brigida, un musicista e compositore, che la farà sognare una vita migliore insieme attraverso la sua musica e le sue parole. Quello ambientato nei giorni nostri, di Manuel ed Edith che si incontrano per caso sulla stessa isola di Novembre, dei nonni di Manuel e dove la giovane Edith vuole dare un senso alla sua passione per il musicista Andreas Von Berger, nato come lei in Germania e come lei violinista. Nessuno dei due può sapere, però, che le loro vite potrebbero essersi incontrate non per caso e finalmente avere un senso e dare un senso al mistero che circonda il violinista Andreas.

La storia è davvero coinvolgente e descritta bene nei minimi dettagli, a parte qualche passaggio intermedio, mentre la giovane coppia del presente tenta di scoprire il mistero intorno alla storia del violinista e di Neve, che risulta un po’ noiosa e tirata per le lunghe. Ho trovato davvero piacevole la lettura di questo romanzo, che mi ha portato un po’ fuori dal mio genere, ma che me lo ha fatto piacere più di quanto mi aspettassi. Fate conto che come ragazza abitudinaria, difficilmente esco fuori dai miei schemi. Ma questa volta sono contenta di averlo fatto e di essere stata accompagnata da due personaggi come Manuel ed Edith, e da Neve e Andreas.

La storia di Manuel, poi, all’inizio me lo avevano fatto compatire molto, come ragazzo che ha passato un brutto momento e che poi se ne pente. La fine poi invece mi ha fatto molto arrabbiare, soprattutto con la sua ex, vile e meschina. Il personaggio che più ho odiato è stato però quello della madre di Manuel. Lei, dopo il racconto della ex di Manuel, non ha avuto nessun dubbio sul fatto che suo figlio avesse potuto compiere un simile e brutale gesto. Dov’è finito il suo istinto materno e la sua conoscenza del figlio? Tutto ciò atto a dimostrare la situazione familiare che è stato costretto a vivere Manuel e la spiegazione al suo voler fuggire, che condivido appieno.

Non siete ancora convinti? Io non credo :P. Non vi resta che iniziare subito la sua lettura 🙂

Libri Consigliati: La festa dei limoni, la piccola farmacia letteraria.

 

Il morso del drago

Il morso del drago – Lorenzo Visconti

Sono due le nuove indagini che vedono coinvolto Lorenzo Visconti, detto il Drago, insieme al socio Jamel, giovane francese mago dei computer. La prima è quella che gli commissiona il suo ex avvocato, Marinetti, che due anni prima l’aveva difeso per un crimine mai commesso. Con l’ormai imprescindibile aiuto della poliziotta Lara Serrano e del maresciallo dei carabinieri Barillà, la strana coppia dovrà far luce sul caso di un uomo accusato di aver ucciso il fratello.

La seconda indagine ha invece l’obiettivo di smantellare una rete che organizza combattimenti fra cani. Le sevizie e le brutalità che Drago porterà alla luce turberanno profondamente il suo spirito animalista e scateneranno la sua reazione più feroce.

Con Il morso del Drago Lorenzo Visconti torna a condurci in una Milano piena di contraddizioni, tra borghesia benestante e criminalità organizzata, palazzi nobiliari e case di ringhiera decadenti.

Recensione de “Il morso del drago”:

Il nostro Drago non ci delude mai e anche questa volta riesce a battere i criminali al loro stesso gioco (a furia di botte praticamente) e ha trovare il colpevole del secondo caso.

In questo episodio Drago è alle prese con una banda di Milano che organizza incontri clandestini tra cani. A introdurlo in questo caso è proprio la sua veterinaria di fiducia, quella che lo ricuce ogni volta che Drago ne ha bisogno (se ve lo state chiedendo: sì, Drago si fa ricucire da una veterinaria). Salvando una piccola cagnolina alla quale sono stati limitati i denti, Drago capisce che sotto si nasconde qualcosa di più grande, e con l’aiuto di Jamel e Barillà cercheranno di capire come arrivare a stanare i pezzi grossi e ad eliminarli.

Nel frattempo il suo ex avvocato gli chiede aiuto per cercare di far luce su un caso che sta seguendo: un’imprenditore incensurato viene condannato perché ritenuto l’assassino di suo fratello, trovato morto nella tromba delle scale del suo palazzo.

Il secondo caso è risultato davvero banale, ma in questo episodio ciò che mi ha tenuto legata alle pagine è stato il racconto e l’inseguimento dell’organizzazione di incontri clandestini di cani. La crudeltà dietro alle parole usate e alla scene descritte, rende davvero credibile il racconto. E’ stato cruento, ma ci rende consapevoli di cose che alla fine accadono realmente.

I piccoli battibecchi tra Drago e Jamel sono sempre più belli e rendono la loro amicizia non convenzionale, di quelle che piacciono a me. Sto ancora immaginando Barillà con i pantaloni a zampa d’elefante e sono contenta che nel racconto sia stato introdotto anche lui (anche se è stata completamente dimenticata la ragazza che ci provava con lui nonostante sapesse che lui è gay). Finalmente Drago è riuscito a portare fuori a cena Lara senza avere uno scopo! Ce l’abbiamo fatta finalmente, o sarà stato solo un vento sporadico?

Spero davvero che nel prossimo capitolo evolvano un pochino le cose tra di loro, non mi dispiacerebbe vederli insieme indagare ad un caso. Se vi ho incuriosito qui trovate le recensione del primo capitolo e del secondo ( La legge del Drago, Le piume del Drago) e se desiderate seguire anche voi le sue avventure ci trovate nel gruppo di lettura – L’assassino è il maggiordomo, su Facebook.

Letture consigliate: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Il mercante di libri maledetti.

Nevernight. Mai dimenticare

Nevernight. Mai dimenticare – Jay Kristoff

Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto.

Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un’arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici – e gli amici – più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all’omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre.

Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.

 

Recensione di “Nevernight. Mai dimenticare”:

Grazie al blog di Graziella – Libri e librai e complice un gruppo di lettura apposta creato da Chiara, finalmente riesco anche io a leggere questa trilogia da tanto agognata. Che dire?! La mia domanda alla fine è stata solo: perché non l’ho iniziata prima? Ora non vedo l’ora di potermi comprare anche i cartacei.

Su Nevernight ci sono tante cose che si possono dire: innanzitutto i personaggi sono ben caratterizzati e sono credibili grazie ai loro caratteri. Ovviamente sono personaggi di nicchia, dato il rancore verso una situazione della propria vita che li porta ad essere in quel luogo. I due personaggi che ho amato di più sono Mia e Tric: Mia ha un carattere forte dovuto alle sue esperienza, ma anche grazie alla madre che le ha insegnato a non avere mai paura e affrontare tutto a testa alta. Tric, invece, è un duro fuori dal cuore tenero. La sua storia lo porta a cercare vendetta nei confronti del nonno, ma ha un cuore dolce e altruista che non nasconde all’occhio umano.

Gli altri personaggi li ho trovati un ottimo contorno: Jessamine, ce l’ha a morte con Mia, che è figlia dell’uomo che crede colpevole della morte del padre. Osrik, Diamo, Zitto e tutti gli altri hanno caratteri differenti gli uni dagli altri e risultano perfetti per la narrazione.

La storia è davvero geniale e originale, mai sentita e la scrittura di questo fantastico autore fa sì che il libro lo si divori. Devo dire che all’inizio ho fatto un po’ di fatica: l’autore ha creato dei termini tutti suoi per descrivere momenti del libro (illuminate, primo pasto, ‘bisso) e a volte non riuscivo a capire di cosa stessimo parlando. Quando poi si entra nel vivo del racconto, abbandonare la nostra Mia diventa davvero difficile e il libro scorre velocemente.

L’ho trovato un fantasy spiritoso e agguerrito, aggettivi che non avevo ancora mai trovato accostati così bene. Ecco perché non vedo l’ora di continuare con la serie. Super consigliato!!

Libri consigliati: Illuminae. File 01, La chimera di Praga.

Il presidente è scomparso

Il presidente è scomparso – Bill Clinton e James Patterson

Il primo romanzo dell’ex presidente degli USA con l’autore di thriller più venduto al mondo. I dettagli che solo un presidente conosce e la suspense che solo James Patterson sa creare per il thriller più avvincente e inaspettato degli ultimi anni.

La Casa Bianca è la residenza del Presidente degli Stati Uniti, la persona più osservata, controllata e protetta del mondo. E allora come fa un Presidente a scomparire senza lasciare traccia? Ma, soprattutto, perché dovrebbe farlo? Nato dalla collaborazione senza precedenti tra il presidente Bill Clinton e lo scrittore più venduto al mondo, James Patterson, “Il presidente è scomparso” è una storia mozzafiato proveniente dalle altezze vertiginose del potere.

Un romanzo che rende davvero l’idea di cosa voglia dire sedersi nello Studio Ovale – la pressione eccezionale, le decisioni lampo, le opportunità stimolanti, il potere che corrode -, che può essere definito come il thriller del decennio, che confronta le minacce più oscure che il mondo deve affrontare con gli interessi più alti possibili.

Recensione di “Il presidente è scomparso”:

Buongiorno a tutti cari lettori, eccomi qui a disturbarvi di Domenica con una nuova recensione. Non avrei mai detto che questo libro sarebbe capitato tra le mie letture: meno male che c’è il mio gruppo di lettura – L’assassino è il maggiordomo che mi fa scoprire nuove letture.

In questo caso però la lettura è stata un 50/50 tra la pesantezza della storia raccontata e la scrittura piacevole e scorrevole. Purtroppo ho scoperto che il thriller politico non è troppo il mio genere: la storia è davvero interessante e mi sono affezionata molto al passato e al presente del presidente. Ho sperato fino all’ultimo che ci fosse una alternativa alla spia nel suo entourage, ma è stata davvero una lettura lunga e pesante.

Fino al circa la metà viene descritta quella che è la vita politica e i contorni di un presidente. Le relazioni che deve avere con i capi stati, i segreti da mantenere per la sicurezza mondiale e le decisioni difficili da prendere. Avere una persona affianco con la quale condividere i propri pensieri diventa fondamentale, soprattutto dopo la perdita della propria moglie. Ma se le persone più fidate si nasconde una spia, come fare a fidarsi anche solo di una persona?

Si riconosce nella lettura la mano di James Patterson: le descrizioni dei luoghi sono notevoli e ti fanno entrare in un mondo che non potevi conoscere, quello della Casa Bianca. Quando si incontrano dettagli della vita politica di un presidente si capisce che dietro ci sono le spiegazioni e l’esperienza di un vero presidente.

Non ho idea se l’idea del libro sia nata da una piccola storia vera o da un’immensa paura dovuta alla sempre crescente tecnologia che avanza e che sostituisce tutto nel nostro mondo. L’idea è davvero geniale e attuale e mai sarei arrivata alla soluzione del caso. Mi ha un po’ spaventata l’idea, ma spero che esistano dei piani da attuare in qualsiasi caso (anche in caso di attacco dagli alieni :P).

Se vi piace il genere è assolutamente consigliato.

Libri Consigliati: Il codice Da Vinci, La verità sul caso di Harry Quebert.

Perché non l’hanno chiesto a Evans?

Perché non l’hanno chiesto a Evans? – Agatha Christie

Chi sostiene che il golf è uno sport tranquillo e rilassante non deve mai essersi trovato nella situazione di Bobby Jones, dinamico giocatore inglese, golfista di second’ordine che, proprio per un tiro maldestro, scopre uno sconosciuto morente precipitato da una scogliera. E questo non è che il male minore, la vita di Bobby infatti, dopo la poco piacevole scoperta si trasforma in uno sfrenato susseguirsi di sventure provocate dalla curiosità del giovanotto e dall’intraprendenza di Frankie, la sua graziosa amica.

Ma chi vuole uccidere i due giovani?

Chi è la donna ritratta nella fotografia trovata nella tasca dello sconosciuto?

E, soprattutto chi è il misterioso Evans nominato dal morente?

Recensione di “Perché non l’hanno chiesto a Evans?”:

Buongiorno a tutti cari lettori, questo mese per la rubrica di Tu Leggi? Io scelgo, la lettura è ricaduta sul blog di Elisa e quale scelta migliore se non un libro della grandiosa e più grande giallista di tutti i tempi, Agatha Christie?

Bobby e Francy si rincontrano su un treno e si raccontano gli ultimi tempi passati. Bobby, figlio del vicario, passa le sue giornate svagandosi e provando a cercare lavoro, ma senza troppo successo. Franco, ricca di famiglia grazie al padre, passa le sue giornate ad annoiarsi. Ma ecco che un caso strano di suicidio e un piccolo incidente a Bobby, iniziano a rendere le giornate interessanti. Sarà forse che Bobby sa troppo e il suicidio non era un vero suicidio? E chi è Evans, nome indicato dall’uomo sconosciuto prima di morire? Ecco che risolvere questi misteri diventerà il nocciolo delle loro giornate.

Ovviamente Agatha è una maestra del crimine ed anche in questo episodio non si è mai smentita. I personaggi sono ben caratterizzati per l’epoca e per la loro estrazione sociale, con piccoli dettagli tipo: è probabile che una donna sia più incline ad avere incidenti e una persona ricca si annoia facilmente della quotidianità.

Ho adorato Francy fin dall’inizio, ha un carattere particolare perché è di alta estrazione sociale quindi superficiale su alcuni dettagli, ma davvero una super donna: impavida e senza paura e, un po’ come me, curiosa a tal punto da mettersi nei guai pur di arrivare al nocciolo della questione. Bobby, adorabile, ma forse un po’ troppo ingenuo e troppo persuasibile.

La storia è molto intrigata, ci sono molti dettagli e molti personaggi che si intrecciano. Devo dire che però, a differenza di altre volte, non ho fatto fatica a riconoscere i personaggi, poiché molto diversi gli uni dagli altri e perché ben caratterizzati. La lettura è molto scorrevole e leggera e si fa prendere così bene da terminare in pochi giorni. Molto bello davvero.

Ve lo consiglio, se volete una lettura facile e spensierata che parla di piccoli gialli.

Libri Consigliati: Il morso della vipera, Acqua passata.

Il cacciatore di anime

Il cacciatore di anime – Romano De Marco

Angelo Crespi è uno dei maggiori esperti italiani di serial killer. Ne ha catturati tre, grazie alla capacità di entrare nelle loro menti e anticiparne le azioni criminali. La sua è stata una carriera straordinaria, fino a quel giorno maledetto. Il giorno in cui ha dovuto pagare un prezzo troppo alto per chiunque. Quando il dolore è impossibile da sopportare, l’unica alternativa al suicidio è scomparire dalla faccia della terra.

Addio al lavoro, ai legami, persino alla propria identità. Con un nuovo nome, da oltre vent’anni, Crespi vive un’esistenza diversa, cercando di venire a patti con i fantasmi del passato. Ha trovato rifugio in un paese defilato, avvolto nella placida atmosfera delle colline toscane, in provincia di Pisa. Peccioli sembra la meta ideale per il suo buen retiro, fino a quando anche in quel luogo ameno qualcuno inizia a uccidere. Delitti rituali, spietati, legati al patrimonio artistico cittadino.

L’uomo chiamato a indagare è il capitano Mauro Rambaldi del reparto operativo dei Carabinieri. Un uomo d’azione, pragmatico, un investigatore di talento. Ma quando la sua indagine si rivela più complessa del previsto, Rambaldi non può fare a meno di chiedere a Crespi di gettarsi ancora una volta nella mischia per aiutarlo a catturare l’assassino. Per il cacciatore di anime, dunque, si profila una nuova sfida…

E stavolta potrebbe essere l’ultima.

Recensione di “Il cacciatore di anime”:

Un nuovo appuntamento per il Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo. Come iniziare bene l’anno se non con una novità? E’ stato proprio un bel inizio anno per quanto riguarda la lettura, almeno :P.

Il cacciatore di anime inizia subito con un colpo di scena, che ti porta subito a legarti al libro. In questo, Romano De Marco, è molto bravo. Il linguaggio che utilizza e le sue descrizioni fanno sì che si entri proprio all’interno della storia e si partecipi attivamente alle ricerche del colpevole. Il personaggio alla quale sono riuscita a legarmi di più è stato proprio Angelo Crespi. Il dolore accomuna le persone e le rende comprensibili. La sua tragedia fa sì che riesca a rintanarsi in un paesino sperduto e a tenere nascosta la sua vera identità. Forse fuggire dal dolore non è la cosa più saggia per dimenticarlo, ma almeno fa sì che si Angelo possa vivere in pace quello che gli resta della sua vita.

Mauro Rambaldi potrebbe essere un piccolo Angelo Crespi, è bravo e concentrato sul suo lavoro. Anche lui riesce a risolvere ogni caso che gli viene posto davanti. Ma in questo omicidio qualcosa gli sfugge proprio. Gli mancano dei dettagli e dei particolari per capire cosa si nasconde dietro a queste morti sospette e teatrali. Forse solo l’aiuto e il ritorno di Angelo farà sbloccare qualcosa.

Le descrizioni sono la parte più bella di questo libro. Non sono mai stata a Peccioli ma mi sembra di conoscerla a memoria. Romano è stato anche molto bravo a infondere in noi il sospetto su più personaggi e con le più svariate motivazioni, allontanandoci effettivamente dalla risoluzione del caso. Un espediente efficace e d’impatto che tiene legato il lettore fino all’ultima pagina per poi sorprenderti con il finale shock!

Il cacciatore di anime è super, mega – consigliato se vi piace il genere.

Libri consigliati: Ogni giorno ha il suo male, Il buio dentro.

Cavie. Identità

Cavie. Identità – Liliana Marchesi

Cora è riuscita a sopravvivere al folle esperimento a cui l’hanno sottoposta e a fuggire dalla struttura in cui era rinchiusa. Ma è davvero libera? Ciò che ha scoperto durante la fuga ha messo in dubbio ogni verità a cui pensava di essere giunta, soprattutto quelle riguardanti la sua identità.

Per questo, con l’aiuto di Roger, un uomo che sostiene di conoscerla, e della sua squadra pronta a tutto, decide di fare ritorno al luogo dove il suo incubo peggiore ha avuto inizio.

Riuscirà Cora a mettere fine agli esperimenti della KCALL e a svelare il mistero che la riguarda per ritrovare finalmente se stessa?

 

Recensioni di “Cavie. Identità”:

Avevamo lasciato Cora, la nostra protagonista nel bel mezzo della storia. Cosa sarebbe successo ora alla nostra cavia, senza un posto dove andare e senza sapere chi è davvero? Vediamolo subito attraverso la rubrica creata da Chiara e Rosy.

In questo nuovo capitolo sembra che l’intento sia rispondere a questa ultima domanda: chi è davvero Cora?! Qual’è la sua vera identità? La risposta non appare semplice. A lei si affiancano un gruppo di ragazzi che le dicono di essere suoi amici e di essere in combutta proprio con lei per l’eliminazione della KCALL. Lei in realtà non sarebbe Ora, ma una certa Isabel che, attraverso un dispositivo iniettato nel corpo della cavia, avrebbe preso possesso del corpo di Cosa.

Verrà spiegato come funziona questo dispositivo e verranno mostrati i poteri e gli effetti che si hanno. Cosa sarebbe successo se la mente di una persona fosse stata iniettata nel corpo di un clone potenziato? Avrebbero davvero potuto distruggere questa azienda dall’interno e questa sarà l’obiettivo comune, anche a Cora/Isabel.

Ma se tutto quello che credete di sapere fosse nuovamente una bugia?

Cora si ritrova nella posizione di non sapere più a chi credere e una serie di eventi entusiasmanti e intricati vi terrà incollati al libro fino a che non capirete qual’è davvero la verità che si cela dietro alla creazione di questo dispositivo. Il libro racconta quello che avviene empiricamente quando si legge: io mi sono immedesimata così tanto che ad un certo punto non sapevo se io fossi davvero io. Ti crea un dubbio, ti coinvolge nella sua storia e nel suo “non sapere”. Nella sua ricerca della verità e della cosa giusta da fare. Ho amato particolarmente la figura di Andrea (attenzione: proprio Andrea e non Cora) è la persona che più cresce in tutta questa storia. Alla fine scopriremo come è partita e come è cresciuta fino a diventare un’altra donna: forte e saggia.

La scena finale ha fatto piangere anche me, anche se non mi aspettavo il dettaglio finale così lontano dall’idea di fantascientifico. Unico spassionato consiglio: leggetelo in un weekend. Finirete, altrimenti, a perdervi tra i nomi e i corpi cambiati. E’ un bellissimo libro e non farete fatica a finirlo in breve tempo.

Libri Consigliati: Illuminae, Bringer.

Le piume del drago

Le piume del drago – Lorenzo Visconti

Lorenzo Visconti detto il Drago continua a “non” essere un investigatore privato: non ha licenze ufficiali e nemmeno regole (tranne le sue). Ex sbirro che ha avuto qualche problema con la divisa e le istituzioni, il suo ufficio è un bar in via Gluck a Milano. Ed è lì che una mattina di luglio si presenta Valeria Zamperini chiedendogli di trovare la sorella scomparsa da cinque mesi. Iniziano così le indagini del Drago, aiutato dal socio Jamel, giovane francese mago dei computer, sulle tracce della ragazza.

Nel frattempo un serial killer si aggira nella Bassa padana, lungo le sponde del Po, dove uccide le sue vittime con un macabro rituale. A indagare sugli omicidi ci sarà una vecchia conoscenza del Drago: il maresciallo Barillà, del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di Milano.

Due casi in apparenza molto distanti, ma che si riveleranno intimamente collegati.

Con Le piume del Drago Lorenzo Visconti ci riporta in una Milano rovente, violenta e sporca, alternando le luci della città ai paesaggi del grande fiume malato, depredato e sfruttato dall’uomo, e alle parole di un vecchio pescatore.

Recensione di “Le piume del drago”:

Buongiorno a tutti e benvenuti ad un altro appuntamento del GdL – L’assassino è il maggiordomoPer questo mese abbiamo deciso di continuare con la lettura della serie del Drago, ex poliziotto incastrato ed accusato di omicidio e che poi si è riscattato facendo trovare il vero colpevole.

Questa serie è molto interessante per diversi punti. In tanto l’autore scrive sotto lo pseudonimo di Lorenzo Visconti, che è proprio il nostro protagonista. Come fosse lui stesso a raccontare cosa accade nella sua Milano. Il secondo punto molto interessante di questa serie è che vengono trattati temi un po’ dolenti come quelli in cui centrano le mafie. Queste organizzazioni vanno ad interferire nella vita quotidiana delle grandi città, rovinando tutto ciò che conta e Lorenzo ha il coraggio di raccontarle e portarcele. Credo che nelle sue storie inventate ci sia come un fondo di verità: vengono costruiti edifici potenzialmente benefici per la città, ma vengono nascosti dei segreti; oppure eventi che si rivelano catastrofici per l’ambiente vengono insabbiati dai poteri forti.

Credo che sia giusto narrarli e rendere pubblici questi problemi quotidiani, anche se con fatti e personaggi inventati. Quindi dico grazie a tutti gli autori che hanno il coraggio di trattare questi argomenti molto delicati.

Tornando a questo secondo capitolo l’autore ha reso molto più coinvolgente il secondo caso, quello che il Drago tratta come detective privato (non troppo legalmente) è la cosa mi è piaciuta molto. La scomparsa di Marina ha gettato sua sorella nello sconforto. La polizia aveva già provato a trovare delle tracce senza risultati. Ma lei non si arrende e, sotto consiglio di Lara, si rivolge al Drago, che tutto può. Ho trovato solo un po’ noioso la parte iniziale che riguardava il fiume, ma perché per essere precisi e per far capire al lettore cosa voleva dire bisognava entrare bene nei dettagli. E’ giusto, ma l’ho trovato ugualmente troppo lungo. La seconda voce questa volta non è quello di Jamel, ma proprio dell’assassino che Barillà, conoscente del Drago, sta cercando in ogni luogo. Ma questo assassino si può ritenere tale se uccide solo chi vecchi colpevoli con accuse insabbiate?

Per quanto riguarda i personaggi, adoro l’amicizia di Jamel e la loro contrapposizione secondo i pregiudizi, e adoro molto di più il fatto che loro trattino la cosa con risate e scherzi. La storia con Lara invece inizia a prendere una piega inaspettata. Davvero il Drago prova dei sentimenti per una donna? Mi sa che nel prossimo capitolo lo scopriremo.

Leggete anche le recensioni di Punto di lettura e Ladre di libri al centro del caos.

Buon Anno Nuovo a tutti, che sia migliore e che porti un briciolo di serenità in tutti noi. Possiamo dire addio a questo difficile 2020!

Libri Consigliati: Il morso della vipera, Ogni giorno ha il suo male.