Gruppo di lettura

Miti del nord

Miti del nord – Neil Gaiman

Odino il supremo, saggio, audace e astuto; Thor, suo figlio, incredibilmente forte ma non certo il più intelligente fra gli dèi; e Loki, figlio di un gigante, fratello di sangue di Odino, insuperabile e scaltrissimo manipolatore. Sono alcuni dei protagonisti che animano il nuovo libro di Neil Gaiman: noto per essersi ispirato spesso ai miti dell’antichità nel creare universi e personaggi fantastici, questa volta Gaiman ci offre una formidabile riscrittura dei grandi miti del Nord.

Lungo un arco narrativo che inizia con la genesi dei nove leggendari mondi, ripercorriamo le avventure e le gesta di dèi, nani e giganti.

Tra i racconti più avventurosi ci sono quello di Thor, che, per riprendersi il martello che gli è stato rubato, è costretto a travestirsi da donna, un’impresa non da poco considerando la sua barba e il suo sconfinato appetito; o quello di Kvasir – il più saggio fra gli dèi – il cui sangue viene trasformato in un idromele che colma di poesia chi lo assaggia. Il finale del libro invece è dedicato a Ragnarok, il giorno del giudizio, il crepuscolo degli dèi, ma anche la nascita di un nuovo tempo e nuovi popoli.

Commento di Miti del nord:

Ciao a tutti miei readers, come state? Qui a Torino fa così tanto caldo che pure l’asfalto sta cominciando a sciogliersi. Si starebbe un pochino meglio se almeno ci fosse un po’ di aria fresca, ma, ahimè, anche quella ha deciso di starci lontani. Quindi scusate la mia scrittura, se farò errori o se dirò cose poco chiare, ma questo caldo non aiuta!

Vorrei subito spiegarvi che la scelta di questo libro è stata abbastanza pilotata dal fatto che per la Challenge di Rosy, Niente di personale, avrei dovuto leggere un libro che parlasse di dei o divinità in genere. Perché a questo punto non provare con questo libro dati tutti gli ultimi film della Marvel usciti di recente?

Mai scelta fu più sbagliata! Il libro non sarebbe nemmeno troppo brutto se le storie raccontate avessero un senso e se la modalità di scrittura fosse un minimo rivista. Forse questo libro e questo autore non fanno proprio per me.

Per farvi capire, questo libro è una serie di piccoli racconti, una sorta di raccolta di miti e leggende, che narrano le vicessitudini che accadono tra gli dei del nord: come sono nati e come sono stati creati, che cosa governano e, attraverso delle piccole storielle, riusciamo a capire anche che tipologia di caratteri hanno. Le storielle sembrano autoconclusive, ma alla fine capiremo che invece sono piccoli tasselli che portano alla conclusione. Perché allora non dargli un senso logico? Per quanto riguarda la scrittura: l’autore, presumibilmente per rendere il racconto simil-arcaico, utilizza un tipo di linguaggio strano, non del tutto chiaro, quasi che a volte sembrano mancare delle parole fondamentali che spieghino il tutto. Anche per quanto riguarda le immagini mentali che si creano durante la lettura ci sono dei salti temporali non spiegati. Effetto voluto?

Per quanto siano solo poche pagine in effetti la difficoltà nel leggerlo è stata tanta. Per non parlare poi del fatto che la Marvel ci aveva abituato ad un certo tipo di storia e qui le cose vengono un po’ ribaltate. Vogliamo parlare del Loki del libro che viene definito una tra le divinità più belle?! o.O  Se devo scegliere preferisco alla gran lunga Thor, che viene descritto come un uomo bruto e quasi senza cervello.

In conclusione è stato un po’ noiosetto come libro e sono contenta che sia finito, così posso dedicarmi alle mie letture preferite. E voi cosa state leggendo di bello in questo periodo di fuoco? Fatemelo sapere nei commenti!

Buone letture a tutti!

La figlia del mercante di seta

La figlia del mercante di seta – Dinah Jefferies

1952, Indocina francese. Dalla morte della madre, Nicole, figlia di un mercante di seta, diciottenne franco-vietnamita, è vissuta all’ombra della bella sorella maggiore, Sylvie. Quando Sylvie prende le redini degli affari di famiglia, che ruotano intorno al commercio della seta, a Nicole non resta che accontentarsi della gestione di un vecchio negozio, nel quartiere vietnamita di Hanoi.

La zona, tuttavia, pullula di militanti ribelli pronti a tutto per porre fine alla dominazione francese, persino a tradire i loro cari. In questo clima sempre più teso Nicole scopre la corruzione su cui si regge il sistema coloniale e si rende conto con sgomento che anche la sua famiglia è coinvolta…

Nel frattempo, la ragazza conosce Tran, un ribelle vietnamita. Nonostante sia innamorata di Mark, un affascinante imprenditore americano che incarna alla perfezione l’uomo dei suoi sogni, le sembra finalmente di intravedere una via di fuga da una vita che non ha scelto e da una cultura a cui non sente di appartenere. In un Paese dilaniato dai contrasti, è difficile per Nicole fare la scelta giusta, capire di chi fidarsi…

La figlia del mercante di seta è un romanzo affascinante sulla rivalità tra sorelle, sull’amore che sfida la sorte, sui segreti da tenere nascosti, a cui fa da sfondo un Vietnam incantevole nell’età del colonialismo.

Quella notte, quando si svegliò di colpo, Nicole aprì la finestra e sfidò i fantasmi. C’era la luna piena e il giardino era sorprendentemente tranquillo, ogni foglia e ogni filo d’erba brillavano argentei. C’era un odore legnoso e l’aria era spessa, dolciastra e appiccicosa. Pensò a quello che gli aveva detto il giovane al negozio: “Presto avrai bisogno di me”. Certamente mentiva. Nessuno pensava che avrebbero perso contro i Vietminh – l’esercito francese era di gran lunga più numeroso dei ribelli. Lo dicevano tutti.

 

Commento di La figlia del mercante di seta:

Buongiorno ragazze e benvenute ad un altro appuntamento con la rubrica Questa Volta Leggo, creata dalle blogger Chiara e Dolci. In questo appuntamento di Giugno bisognava scegliere una copertina che ritraesse la figura di una persona. Complice il fatto che compro libri in maniera compulsiva e finisco a leggerne la metà di quelli che compro, ho deciso di andare a cercare il libro dalla libreria di quelli che avevo già.

Il fato fece sì che andassi a scegliere un libro comprato mesi e mesi fa e abbandonato lì, ma se era rimasto abbandonato un motivo probabilmente c’era. La figlia del mercante di seta vuole essere un libro che va a mescolare la storia di una donna (una ragazza con una storia un po’ travagliata) e della sua famiglia che vivono in Vietnam proprio nel periodo della guerra.

Partiamo dal presupposto che questo libro parte molto lento: si inizia a descrivere la vita di questa ragazza, Nicole, con un padre che la odia e non se ne conosce il motivo, una sorella che nemmeno le parla e nessuno sa il perché, senza una madre e sembra che la colpa sia proprio di Nicole. L’unica che in quella casa sembra volerle bene è la governante Lisa che fin dalla sua nascita ha deciso di crescerla come fosse sua figlia. Partiamo dal presupposto che fino a qui già la storia è del tutto improbabile.

Il padre infatti sembra provare, oltre al disprezzo verso sua figlia Nicole, un puro piacere a denigrarla e a farla sentire inferiore. Fortunatamente non ho dovuto crescere in una situazione del genere, ma dubito che un padre sano riesca a trattare in questo modo una figlia, soprattutto perché (alla fine del libro sembra che il messaggio fosse questo) viene descritta la figura del padre come un uomo crudele e spietato ma l’immagine vorrebbe essere quella del padre crudo ma che vuole proteggerla. Sì, ad insulti? Per non parlare della sorella che si diverte tutto il giorno a farle dispetti e a cercare di farla rendere ridicola davanti a tutti. Praticamente una cenerentola maltrattata dalla sua stessa famiglia. Nemmeno nelle favole si è più sentita una storia simile.

Nicole e O-Lan stavano ammirando gli scaffali appena riforniti e, dato che il sole dipingeva sul pavimento grandi strie di luce, O-Lan si offrì di preparare un caffè all’uovo di seta, e cioè un caffellatte condensato con un uovo dentro. Anche se l’idea di un caffè con l’uovo sembrava orribile, era probabilmente la cosa più buona che Nicole avesse ma assaggiato. Denso e cremoso, senza alcun sentore di uovo, il caffè sembrava una crema al caramello con una nota amara di caffeina e Nicole ne era ormai dipendente.

Ma ragazze cosa credete che lei faccia per tutto il libro? Sì, avete capito bene. Nicole, giustifica tutto e tutti e le maniere che vengono utilizzate su di lei, perché quella è l’unica famiglia che ha. Ma vi pare? In questi frangenti si è dimostrata una ragazza senza coraggio e senza grinta, dal carattere debole. Ma l’autrice sembra voler dimostrare il contrario facendogliene passare di tutte e di più. E quindi, che carattere dovrei attribuire alla figlia? Forte ma compassionevole? Mmm!

Il tutto poi contornato da una scrittura strana: piena di descrizione di paesaggi poco chiari e di situazioni e conversazione inconcludenti che sembrano essere state descritte solo per far numero di pagine e non per arricchire il personaggio né il lettore.

Un libro davvero strano ma che purtroppo non mi è piaciuto per nulla. E voi che l’avete letto cosa ne pensate? Per oggi, readers, vi lascio alle prossime letture della rubrica.

Buone letture!

La scrittrice del mistero

La scrittrice del mistero – Alice Basso

Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale. E’ lei la nostra scrittrice del mistero. Non solo perché così può scrivere nel chiuso della sua casa, in compagnia dei libri e lontano dal resto dell’umanità per la quale non ha una grande simpatia. Ma soprattutto perché può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di emulare i loro gesti, di anticipare i loro pensieri, di ricreare perfettamente il loro stile di scrittura. Una empatia innata che il suo datore di lavoro sa come sfruttare al meglio.

Lui sa che solo Vani è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori viventi di thriller del mondo. E non importa se le chiede di scrivere una storia che nulla ha a che fare con i padri del genere giallo che lei adora da Dashiell Hammett a Ian Fleming passando per Patricia Highsmith. Vani è comunque la migliore. Tanto che la polizia si è accorta delle sue doti intuitive e le ha chiesto di collaborare.

E non con un commissario qualsiasi, bensì Berganza la copia vivente dei protagonisti di Raymond Chandler: impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che i due fanno indagini a braccetto. Ma tra un interrogatorio e l’altro, tra un colpo di genio di Vani e l’altro qualcosa di più profondo li unisce.

E ora non ci sono più scuse, non ci sono più ostacoli: l’amore può trionfare. O in qualunque modo Vani voglia chiamare quei crampi allo stomaco che sente ogni volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l’happy ending va conquistato, agognato, sospirato. Perché il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Andare oltre il suo astio per aiutarlo è difficile e proteggere la sua nuova relazione lo è ancora di più. Vani sta per scoprire che la mente umana ha abissi oscuri e che può tessere trame più ordite del più bravo degli scrittori.

Decide per me il mio telefono, che vibra di nuovo. E sei. << Okay, ora basta.>> Stavolta seguo il consiglio e accetto la chiamata. <<Riccardo, un indovinello facile facile:se una persona non ti risponde per cinque volte di fila, cosa potrà mai significare? Sono a cena. Fuori, se hai orecchie per intendere. Quindi non ti…>> <<Lo so>>, dice la voce di Riccardo. E poi aggiunge un paio di parole che mi inducono a chiudere la bocca di colpo, sbarrare gli occhi, e rivolgere uno sguardo surreale al commissario, che mi osserva sempre più curioso. Gli porgo il telefono. <<Vuole te.>>

Commento di La scrittrice del mistero:

Buongiorno a tutti readers cari, come state? Eccoci qui ad un altro appuntamento della rubrica “Tu leggi? Io scelgo!” creata dalle bravissime blogger Rosaria e Chiara. Questo mese il mio compito era quello di scegliere dal blog dalla lista dei libri di Ludovica del Blog La lettrice sulle nuvole. Quale notizia più bella nel vedere che avrei potuto continuare la serie iniziata, oltretutto nei giorni successivi all’uscita dell’ultimo libro della serie.

Potrò leggerli a distanza di poco tempo e poi dare un ultimo saluto alla nostra amatissima ghostwriter Vani!

Avete mai letto questa ed iniziato questa serie? Allora un piccolo avvertimento, se lo farete entrerete in un tunnel nella quale non riuscirete mai più ad uscirne a meno che non vogliate leggere interamente questa serie di 5 libri. Fatelo! E’ assolutamente consigliato entrare in questo tunnel.

  1. L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome
  2. Scrivere è un mestiere pericoloso
  3. Non ditelo allo scrittore

Vani è la ragazza che tutte noi vorremo essere: intelligente da fare paura, con un lavoro strepitoso (ma che ha le sue grandi pecche e le sue grandi rotture, come direbbe Vani) e, la cosa più bella e che adoro fra tutte, può permettersi di dire al suo titolare quello che più le passa per la testa. Anche se vessato di continuo dalla nostra Vani, Enrico, il titolare, è buono in fondo e vuole davvero bene a Vani. Forse in questo capitolo si vede più che mai, e dal non sopportarlo nei libri antecedenti, sono arrivata alla fine di quest’ultimo che l’avrei abbracciato e baciato! Grande Enrico per la grande dimostrazione di cuore.

Ma adesso cosa ne sarà di tutti loro? Mannaggia, dal quarto al quinto capitolo proprio non si può prendere fiato. Non vedo già l’ora di iniziarlo.

In questo capitolo Vani verrà chiamata per scrivere libri gialli, thriller, o almeno questi viene definito da Enrico: una vera è propria scrittrice del mistero questa volta, che riuscirà, in modo molto versatile, ad entrare nella testa dell’autore e ad eseguire le sue assurde richieste. Come sempre d’altronde.

Trenta metri dopo, da dietro l’angolo di uno dei palazzi storici che caratterizzano il quartiere di Riccardo, vediamo la schiena dell’uomo. Non tanto alto, abbastanza massiccio, gambe leggermente divaricate e braccia conserte. Giacca e pantaloni neri. Dalla giacca sbuca un cappuccio, nero anche quello. A quanto pare, io e lo stalker condividiamo i gusti cromatici in fatto d’abbigliamento. Se lo prendiamo e il commissario me lo fa interrogare, potremmo finire a parlare di shopping.

Vogliamo parlare anche del fatto che in questo capitolo Vani e Barganza (rispettivamente Sarca e capo) e di conseguenza la loro storia sono la parte centrale, e quindi il fulcro del racconto. Finalmente riusciamo a vederli parlare, insieme e a vivere la loro storia come se fosse del tutto normale. Peccato per le interruzioni del caso volute dal loro lavoro. Sarà tutto un caso o del tutto voluto perché fosse protratta la loro felicità?

Sicuramente lo scoprirete leggendo. Sappiate che questa serie e questo libro saranno per voi un misto di risate e di “Wow” e sopratutto di “ma davvero?????”! Non potrete stare senza la nostra Vani, improbabile ma adorabile proprio per la sua improbabilità.

Cosa state aspettando? Io sarei già corsa a leggerlo!

Buone letture strepitose…

Open

Open – Andre Agassi

Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l’odio smisurato per il tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la consapevolezza di possedere un talento eccezionale.

Ed è proprio in bilico tra una pulsione verso l’autodistruzione e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l’orecchino e una tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto l’austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai vista prima.

Apro gli occhi e non so dove sono e chi sono. Non è una novità: ho passato metà della mia vita senza saperlo. Eppure oggi è diverso. E’ una confusione più terrificante. Più totale. Alzo lo sguardo. Sono disteso sul pavimento accanto al letto. Adesso ricordo. Sono passato dal letto al pavimento nel cuore della notte. Lo faccio quasi tutte le notti. Giova alla mia schiena. Troppe ore su un materasso morbido sono un’agonia.

Commento:

Con questo libro ho intrapreso una curva a me completamente sconosciuta. Infatti, non mi era mai capitato di leggere una biografia (o in questa caso un’autobiografia) che non fosse romanzata. Il mio pensiero è sempre stato quello di un libro forse troppo pesante.

Agassi ci fa entrare nel suo mondo e nella sua vita molto difficile fin da piccolo: quanti di noi hanno provato cosa vuol dire rivivere il sogno distrutto dei nostri genitori?! Andre se ne ritrova proprio immischiato fino al collo. Suo padre uno sportivo vive per il tennis e sogna che i suoi figli diventino i campioni mondiali.

Andre riesce a realizzare questo sogno, ma a quale prezzo? Andre odia il tennis e continuerà ad odiarlo fino alla fine. E nel corso degli anni le sue piccole ribellioni vengono giudicate eccessive per un ragazzino di quei tempi, tanto da subire critiche fin da subito.

Insieme a lui, in questo libro, riviviamo la scalata fino al numero 1 del ranking ATP mondiale. Ci viene descritto ogni Open vissuto e giocato. Ogni partita vinta o persa e ogni punto. Tanto che alla fine ci sembra di aver vissuto con lui tutta la sua intera vita e che il libro finisca con la sua morte. Penso che questo sia stato un finale voluto: alla fin fine a trentacinque anni la vita di un tennista e pressochè finita, giunta al termine dal punto di vista sportivo.

Ho dieci anni e sto partecipando ai campionati nazionali under 12. Secondo turno. Perdo malamente con un ragazzino più grande, considerato il migliore del Paese. Non che questo renda le cose più facili. Come può una sconfitta fare tanto male? Come può qualcosa fare tanto male? Esco dal campo desiderando di essere morto. Barcollo verso il parcheggio.

In ogni nuovo Open sempre più giovani si fanno avanti tanto da far sentire Andre un vecchio reietto dopo solo 20 anni di attività.

Trovo molto coraggioso da parte di Andre raccontare così tutta la sua storia, dopo averci detto di essere sempre stato giudicato in ogni sua azione: dal taglio di capelli al modo di vestire. Mettersi così a nudo non deve essere stato facile, ma sono contenta di aver scoperto qual’è stata la sua vita.

Buona lettura a tutti voi!

Sette giorni perfetti

Sette giorni perfetti – Rosie Walsh

Si incontrano per caso in un caldo pomeriggio di giugno alla fermata dell’autobus e fin dal primo momento Sarah e Eddie si piacciono da morire. A quasi quarant’anni e con un divorzio alle spalle, Sarah non si è mai sentita così viva. E le sembra che Eddie la aspettasse da sempre.

Così, dopo una settimana perfetta passata insieme, quando Eddie parte per un viaggio fissato molto prima di conoscerla e promette di chiamarla dall’aeroporto, Sarah non ha motivo di dubitare. Ma quella telefonata non arriva. E non arriva nemmeno il giorno dopo, né gli altri a seguire. Incredula, gli occhi fissi sullo schermo del cellulare che non suona, Sarah si chiede se lui l’abbia semplicemente scaricata o se invece gli sia successo qualcosa di grave. Dopo giorni di silenzio, mentre tutti gli amici le consigliano di dimenticarlo, Sarah si convince sempre più che ci sia qualcosa dietro l’improvvisa sparizione.

Tuttavia le settimane passano e Sarah non sa più darsi spiegazioni. Fino al giorno in cui inaspettatamente scopre di aver avuto sempre ragione. C’è un motivo se Eddie non l’ha più chiamata. Un segreto doloroso che li avvicina e insieme li allontana. L’unica cosa che non si sono detti in quei sette giorni trascorsi insieme…

Mi guardai ancora una volta alle spalle, e proprio allora la persona con l’impermeabile fece lo stesso. Era me che guardava. Di sicuro. Ma dopo una frazione di secondo si girò e uscì dal recinto della scuola. In strada sentì il ronzio di un bus elettrico e dalle nuvole filtrarono sottili raggi di sole. Sentii un senso di fastidio nella pancia. Chi era quella persona?

Commento:

Può la tua vita cambiare in soltanto sette giorni? Possono sette giorni diventare perfetti quando in questi tutto ciò che hai solo sognato e non diventa realtà? Così accadrà per la nostra protagonista Sarah!

Sarah si racconta come una donna che è stata tanto ferita dalla vita, che ha perso una parte importante di se come sua sorella, e per questo ha deciso di scappare, di andare in America per cambiare vita e ricominciare da zero. Lì si che potrà essere per una volta qualcun altro. Lì non la conosce nessuno e nessuno potrà farle mai pesare il suo triste passato. Ma tutto inizia a cambiare quando a casa dei suoi incontra Eddie. Dopo una separazione giusta ma sofferta, Eddie è una boccata di aria fresca e una ventata di felicità nuova nella sua vita, che le permette di scordare il passato e pensare al futuro. Ma dopo sette giorni Eddie sembra scomparire nel nulla. Dov’è finito?

Questo libro è davvero straordinario: all’inizio tutto comincia e sembra prendere una direzione certa. Te ne auto convinci e quando ormai sei certa della piega che prenderà il libro, BAM! Tutto cambia! Tutto prende una piega diversa, e se prima continuavi a leggere per curiosità, a quel punto tutto cambia e non puoi più staccarti dal libro.

Eddie era di nuovo al telefono con Derek. Non sapevo chi fosse, ma immaginavo c’entrasse col lavoro: con lui Eddie assumeva un tono più formale di quando, per esempio, un amico lo aveva chiamato il giorno prima. Quel pomeriggio parlarono poco; Eddie più che altro diceva <<Bene>>, <<Okay>> e <Mi sembra una buona idea>>. Dopo pochi minuti riattaccò ed entro in casa a depositare il telefono.

Questo libro è stato davvero una sorpresa. Parlando con la mia amica che me lo aveva consigliato all’inizio non sapevo cosa dire. Mi sembrava un libro normale che non mi avrebbe presi così tanto da non riuscire più a staccarmi. E poi sono arrivata al 60% (circa) e tutto è cambiato. Il segreto di cui si parla viene svelato abbastanza presto rispetto a quello che si pensa del classico libro, eppure la storia ti incuriosisce ancora troppo.

Eppure quella sorpresa non è l’unica cosa della quale vuoi sapere, ma anzi vuoi continuare ed andare avanti.

Mi è piaciuta la scrittura, semplice e colloquiale, che rende la lettura molto scorrevole e facile e l’autrice, tramite i suoi dialoghi e le sue descrizioni, fa sì che immedesimarsi in Sarah sia abbastanza facile. Strano, è vero, perché la protagonista ha dieci anni più di me e ha vissuto esperienze diverse. Ma le emozioni sono descritte talmente bene che in poco tempo ti ci ritrovi immerso anche tu. Il panico, l’ansia del non sapere e non potere fare nulla, la pazzia che ne scaturisce e la consapevolezza.

Che dire readers, non lo state già cominciando?

Buone letture a tutti voi!!

Il buio dentro

Il buio dentro – Antonio Lanzetta

Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri.

Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita.

Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.

Parcheggiò il motorino dietro a un muretto e lo coprì con la cerata. Teneva il telo nascosto in una buca in mezzo agli ulivi. Aveva iniziato a prendere quelle precauzioni da quando erano arrivati i primi autobus con i turisti. I sentieri del sale, una volta battuti dai contrabbandieri per arrivare fino alla costa, erano diventati percorsi per gli escursionisti. Le stradine che costeggiavano le montagne erano asfaltate, il traffico era aumentato e c’erano maggiori probabilità che altri lo vedessero. e lui non voleva essere visto.

Commento:

Già dalle prime pagine si può capire che il libro ci terrà legati dalla prima all’ultima pagine. Si entra fin da subito nel clou della storia: ci immergiamo in un mondo pieno di emozioni contrastanti. Damiano è un personaggio strano e freddo, difficile legarsi a lui a meno che non si conosca la sua storia.

L’autore fa si che essa ci venga presentata attraverso due linee temporali diverse ma che hanno in comune qualcosa: i protagonisti. Il presente ci mostra un omicidio efferato e le indagini che puntualmente incorrono successivamente al ritrovamento della ragazza; il passato ci presenta dei protagonisti bambini, mentre si conoscono, imparano a volersi bene e trascorrono insieme le loro giornate. Come si fa a non affezionarsi a bimbi che hanno così poco nella loro vita ma non si stancano di ridere e divertirsi.

A questo punto la domanda sorge spontanea: dove vuole portarci l’autore? Perché dobbiamo conoscere l’infanzia dei nostri protagonisti?

Flavio attese. Contò i giorni, le ore, i minuti che lo separavano dal sabato vagando come uno spettro nella proprietà del nonno. Doveva fare davvero pena, pensò, se Stefano l’aveva invitato ad aggregarsi al suo gruppo senza conoscerlo. Flavio De Martino, l’orfano miserabile venuto dal nord. Era stato sul punto di chiedere al vecchio di riportarlo al capannone dei Fabiani. Voleva dire a quel ragazzo che aveva dimenticato d’aver preso già un impegno per sabato, ma non l’aveva fatto. Non era un cacasotto […]

Dietro a questo omicidio c’è molto di più che risveglia in Damiano dei ricordi che aveva cercato di soffocare per tanto, troppo tempo. Ecco perchè Damiano il buio se lo porta davvero dentro. Non basta un semplice racconto per capirlo e per raccontarlo. Le descrizioni, poi, ci aiutano ad immergerci in questo mondo che non conosciamo e a farci partecipe di un dolore che non è nostro.

Per tutta la narrazione Lanzetta utilizza vocaboli semplici, frasi corte e spiazzanti. Tutto ciò fa sì che la nostra mente si immedesimi subito nel racconto e ci rende difficile chiudere il libro. Ovviamente per credermi dovete iniziare a leggerlo. Se siete come me, ci metterete solamente 3 giorni a finire tutto il racconto e vorrete subito comprare e iniziare il capitolo 2 e 3!

Ho trovato davvero tutto stupendo: ogni capitolo finisce con un sospiro che viene mantenuto fino al capitolo successivo dove viene ripresa la storia. Solitamente ( ma non per regola) si alternano un capitolo del passato con uno del presente, così che la suspense viene mantenuto quel capitolo in più da non farci fermare più.

Che devo dirvi ancora per convincervi a leggerlo? Nono! Mi sa che già vi ho convinti!

Buona lettura readers!

Ramses. Il figlio dela luce

Ramses. Il filgio della luce – Christian Jacq

Il primo dei 5 volumi narra le vicende di un giovane Ramses dal suo scontro con un gigantesco toro, sotto gli occhi attenti del padre (il grande sovrano Sethi) che alla fine dello scontro taglia a Ramses il ricciolo di infanzia, segno che la sua infanzia è terminata, fino alla sua ascesa al trono. Infatti, nonostante Ramses abbia avuto il coraggio di affrontarlo, ma non la capacità di sconfiggerlo, Sethi ha ritenuto adatto a iniziare il suo cammino, che inizia col dominare la propria paura. Osteggiato dal fratello maggiore Shenar, abile nei complotti e sicuro di divenire nuovo faraone alla morte del padre, Ramses si troverà costretto a superare parecchi pericoli, fra cui attentati mossi dallo stesso Shenar, sfide con divinità occulte e scontri con popolazioni ostili.

Il giovane principe è fiancheggiato da quattro amici d’infanzia: Ameni, lo scriba attento al proprio lavoro, magro, pallido e dai capelli radi nonostante l’età; Setau, l’incantatore di serpenti, misteriosi e bizzarro nell’abbigliamento; Asha, futuro diplomatico, nato da genitori egiziosiriani, sempre molto elegante e sicuro di sé; e Mosè, l’ebreo dal cuore infiammato da una forza misteriosa, robusto e atletico, e amante dell’architettura. All’inizio della storia verrà aiutato anche da Sary, un trentenne in passato tutore di Ramses e dei suoi quattro amici, e successivamente Sary sposo di Dolente, la giovane sorella di Ramses, matrimonio che gli è valso l’invidiato carico di tutore del principe stesso.

Mosso dal padre ad affrontare prove incredibili che riusciranno a forgiarlo come futuro sovrano, Ramses mostra un carattere energico e molto forte, riuscendo anche ad attrarre la bella Isinofret, dai più detta Iset, la fanciulla più apprezzata dall’alta società, che si unisce a lui e lo ama alla follia. Il giovane però, benché attratto dalla passionalità dell’amante, si innamora anche della pacata Nefertari, una sacerdotessa che ha scelto la vita contemplativa del tempio.

I cacciatori mossero in gran numero all’alba verso il deserto occidentale. Ramses aveva affidato il suo cane ad Ameni, che era ben deciso a chiarire il mistero delle mattonelle d’inchiostro difettore. Nel corso della giornata, avrebbe interrogato i responsabili della produzione per scoprire la pista che portava al colpevole. Shenar, dall’alto della sua lettiga, aveva assistito alla partenza per la caccia alla quale non avrebbe partecipato, accontentandosi di invocare il favore degli dei per gli uomini coraggiosi incaricati di tornare con la selvaggina.

Commento:

Non avevo mai letto un libro di questo autore e vi devo dire che, se pur strano, mi è piaciuto davvero tanto.

Partiamo dal presupposto che io amo l’epoca del Regno d’Egitto, e il mio sogno è quello di andare a fare una bellissima e avventurosa crociera sul Nilo per poter vedere la maggior parte delle loro opere e delle loro enormi capacità. Penso che sia stato un popolo rivoluzionario e di grande ingegno. La lettura di questo libro me ne ha dato un’ulteriore prova.

Le informazioni su di loro, ovviamente, non sono reperibili in maniera così immediata. Gli studiosi ci hanno messo anni solo per tradurre la loro scrittura: i geroglifici. Figuriamoci per studiarne il pensiero e la cultura. Per questo penso che Jacq abbia fatto un lavoro storico di grande maestria nel cercare di far parlare personaggi che sono vissuti più di 5000 anni fa.

La modalità di scrittura, poi,non è per nulla usuale. Si vede che è stato studiato una metodologia di linguaggio che probabilmente veniva usato a quei tempi, sia tra di loro sia nei soliloqui.

Ramses è stato uno dei grandi faraoni della storia dell’Egitto e poter leggere la sua storia è stato davvero entusiasmante. Fate conto che la sua ascesa al trono dopo la figura molto amata di suo padre, il faraone Sethi, è stata ostacolata da ogni parte: dalla sua stessa famiglia per esempio, che aspirava a un maggior potere, come anche dai popoli limitrofi, invidiosi del grosso potere che aveva riscosso questo antico regno.

Gli ex allievi del “Kap” trascorsero un’allegra serata: danzatrici, vino, carne, dolci… Qualcosa di molto simile alla perfezione, insomma; Setau raccontò storie di serpenti e svelò il suo modo di sedurre le belle salvandole da un rettile che aveva lui stesso introdotto nelle loro stanze: comportamento che riteneva un pochino immorale, ma che gli evitava interminabili preliminari.

Un regno basato sulla legge di Maat, che vedeva la forza di un faraone basata sulla giustizia, sulla lealtà e sulla misura del proprio potere. Tutte caratteristiche che Shenar, fratello maggiore di Ramses, non ha mai avuto. Ecco Shenar rappresenta un po’ il mondo odierno: il cercare i sotterfugi per ottenere quello che si vuole, e per vendicarsi.

Il finale mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca: il libro termina esattamente nel momento Clou della vita di Ramses. Come ovvio, l’autore vuole assolutamente farci proseguire la serie. Ed ecco che così mi sono impelagata in un’altra serie che voglio assolutamente finire per concludere questo racconto!

Non vedo l’ora di sapere come andrà a finire la sua storia e quindi ci rivediamo al prossimo capitolo!

Buone letture faraoniche, readers!

Sottopelle

Sottopelle – Matthias Graziani

In città accade qualcosa di strano quando il detective si mette sulle tracce dell’assassino che sta facendo stragi in città. Uomini e donne continuano a morire in modi totalmente strani e diversi gli uni dagli altri. Queste persone non sembrano avere nulla in comune: vite diverse, abitudini diverse e conoscenze diverse. Qual’è allora il punto che accomuna queste morti? Cosa accade sotto la pelle di ognuno di loro?

La narrazione viene suddivisa in tre racconti: il primo parla del presente, dove Adam, detective sottovalutato e contorto, si trova sul luogo dove è appena stato ritrovato il corpo di una donna morta in modo strano, sembra quasi un suicidio, come sembrano e sono dichiarati suicidi i corpi ritrovati di un uomo ed una donna che si gettano nel vuoto gridando e della giovane collega di Adam, Emily, che viene ritrovata impiccata nel suo appartamento. Cosa sta succedendo nella grande mela? E poi quel fatto che sconvolge Adam, ancora di più della morte di Emily.

La seconda invece è ambientata nel passato dove il detective Roy viene affiancato da un giornalista alle prime armi per cercare di scoprire chi c’è dietro ai corpi dei bambini uccisi che vengono assemblati a formare delle macabre marionette. Chi si potrà divertire in questo modo con degli innocenti bambini? Il detective e il giornalista inseguiranno tutte le piste per rincorrere il pedofilo che c’è dietro a queste sparizioni e agli omicidi che li seguono.

La terza, invece, rimane un po’ nell’ombra. Non si capisce benissimo quando sia stata ambientata. Presente? Passato? Si sa solo che la voce narrante è quella di una bambina che è stata rapita dal pedofilo ed è rinchiusa in una cella. Viene picchiata, non mangia quasi nulla e deve stare alle regole del suo aguzzino che si fa chiamare Samir.

Chi sarà il colpevole di questo panico in città? E chi c’è dietro al volto di Miss Piggy che, dieci anni dopo, torna a versare sangue innocente sulle strade della grande mela?

 

Chiamai Emily. Le raccontai dei miei dubbi sui casi di Ivanov e di Edgar Loy. Lei mi liquidò dicendomi che avevo un buon istinto, soprattutto a letto. E che avrei dovuto trovare delle prove. Già, prove. Ragionai. La vendetta di qualcuno? Le vite di Ivanov ed Edgar Loy non potevano essere più differenti. Non avevano interessi in comune. Nemmeno il lavoro poteva in qualche modo averli fatti incontrare. Dalle analisi degli informatici nemmeno dai loro pc e cellulari vi erano stati interazioni. Apparentemente non si conoscevano.

 

Commento:

questo mese per la rubrica Questo volta leggo… creata dai blog La lettrice sulle nuvole e Le mie ossessioni librose, dovevo scegliere un libro thriller e quale scelta per me non fu mai così facile?! Ma questa volta non mi è andata del tutto bene. Al fondo della recensione troverete l’elenco dei blog partecipanti. Mi raccomando seguiteci!

Un libro molto particolare e controverso: sarà difficile recensirlo ma ce la metterò tutta.

La storia che ci viene raccontata è molto particolare, originale e bella: ma non mi ha coinvolto come avrei pensato. Si parla di pedofilia e non sono riuscita a sentire il sentimento di schifo che avrei dovuto provare trattandosi di abusi su bambini. Si parla dei maltrattamenti su di loro ma sembra quasi una storia marginale. L’argomento principale sembra sempre un altro.

Mi piace il modo schietto che ha Adam di parlare; è inutile celarsi dietro alle belle parole. Ormai le parolacce vengono usate quasi da tutti gli adulti e sono quindi all’ordine del giorno. Adam è così! Adam usa le parolacce perché tutti i giorni vede cose orribili e sta a contatto con gente sporca che se si limitasse a dire parolacce sarebbe già tanto. La storia divisa in tre mi piace anche ma ci sono troppi personaggi e all’inizio non riuscivo a capire dove fossi e di chi stessimo parlando.

Nella storia poi ci sono alcuni avvenimenti di cui non ho ancora ben capito lo scopo: non sembrano avere un nesso con la storia principale, come ad esempio il caso di tutte quelle persone che si suicidano. Non ho ancora ben capito perché sia stato raccontato se alla fine il killer principale è il pedofilo.

Roy era oppresso dall’idea di commettere un’imminente cazzata. Guidava ma le mani gli tremavano. Come si faceva a guidare in quello stato? Avrebbe avuto bisogno di un tiro di coca. Non poteva permettersi di sbagliare. C’erano altre sei famiglie là fuori, distrutte da un dolore indescrivibile. Le prime bambine erano state rapite almeno tre mesi prima.

Tutto la sotira è sottolineata da una suspense che ci tiene incollati al libro, questo è una particolarità che mi è piaciuta molto. Ma poi arriva il finale dove tutto succede in fretta e gli avvenimenti non hanno un senso. Alla fine la domanda che mi è rimasta è stata: “Ma quindi chi era il protagonista?”.

Sono sincera: il libro non mi ha fatto impazzire: lo stile dello scrittore mi piace molto ma secondo me la storia è stata sviluppata male. Spero davvero che il suo prossimo libro sia più architettato.

Buone letture readers!

La donna silenziosa

La donna silenziosa – Debbie Howells

In un piccolo paesino perfetto scompare da un giorno all’altro una ragazza di appena diciotto anni di nome Rosie: sempre vissuta in una casa perfetta con una casa perfetta ed una vita perfetta nessuno si aspetta questo episodio che sconvolge la cittadina e in particolare Kate.

Kate è una giovane donna sposata che di mestiere cura i giardini degli altri e per passione ospita cavalli che le persone non possono tenere e li fa correre e divertire. Negli ultimi tempi aveva imparato a conoscere questa strana ragazza, molto bella, dolce e molto a modo. E’ per questo che lei rimane ancora più sconvolta dalla sua scomparsa tanto da cercare di aiutare la famiglia come può, anche con piccoli gesti quotidiani.

La sua vita sembra molto monotona ed abitudinaria: chi può averle fatto del male?

Ma più si va avanti nelle ricerche più delle notizie su di lei vengono a galla portando alla luce persone che potrebbero essere sospettate. Il possibile ragazzo, ex giardiniere di casa sua, che è stato già indagato per atti violenti. Potrebbe essere bastata una lite per scatenare la rabbia in lui, no?! E’ anche l’ultima persona che si sa che abbia incontrato Rosie.

Ma la vita idilliaca che tutti credono viva la famiglia è davvero così? Il secondo indagato sarà sicuramente il padre che si scopre avere una seconda personalità, affettuoso e premuroso con le persone estranee ma subdolo e meschino con la propria famiglia, tanto da far passare a Rosie e a sua sorella anni di strazianti soprusi. Sarà stato davvero lui? Sarà arrivato al limite e avrà fatto qualcosa di cui ci si può pentire? O forse c’è una terza persona misteriosa che ha programmato tutto?

 

Questo è l’anno in cui sono la prima della classe, ottengo il massimo dei voti in ogni materia, eccetto matematica. L’impegno che ci ho messo e l’orgolgio che provo sono inimmaginabili, sono cose che non si vedono da fuori, come non si vede la piccola parte del mio animo che brilla in me. Quella sera, però, quando mio padre torna a casa, mi ordina di smontare la piccola TV rosa che ho in camera e di portargliela – solo per colpa della matematica.

 

Commento:

Eccoci qui ad un altro appuntamento della rubrica “Tu leggi? Io scelgo!” creata da Rosaria e Chiara. Questa volta il libro che ho scelto è stato prelevato dal blog Libri e Librai. Che dite della mia scelta?

La storia inizia in modo strano, partendo quasi subito dalla scomparsa di Rosie, descrivendo la famiglia e la vita di Kate piuttosto che la famiglia della ragazza scomparsa. Solitamente non capita così ma vengono descritte prima le abitudini e la famiglia della scomparsa. Questa cosa mi ha incuriosita molto, poiché la prima domanda che ti viene in testa è: che relazione avrà questa donna e la sua famiglia con la scomparsa?

I personaggi sono descritti molto bene e non viene difficile immaginarsi Kate nel giardino, la figlia che si prepara per andare al collage e il padre, invece, un uomo molto pratico, razionale, ma non per questo freddo nei suoi sentimenti. Non è difficile nemmeno immaginare la famiglia di Rosie, ho odiato fin da subito il padre ed i suoi comportamenti con le figlie sognando che scomparisse dai racconti nel più breve tempo possibile (ovviamente sapevo che non sarebbe successo). Vogliamo parlare della madre? Un’inetta che non sa fare altro che accondiscendere alle torture del marito quando dovrebbe pensare a proteggere le figlie.

La trama è davvero particolare e la capacità dell’autrice di tenerci attaccati alle parole è stata determinante perché io finissi il libro in breve tempo. L’unica cosa che non mi è del tutto piaciuto è stato inserire piccoli fatti che secondo me con la storia non centravano proprio nulla. Non parlo di descrizioni, ma proprio di fatti raccontati per farci capire che tipo era il padre di Rosie ma che in realtà non erano né necessari per quel fine né per il fine della storia. Mi è rimasto un enorme punto interrogativo!

Il racconto poi è intervallato da piccoli capitoli dove si racconta la storia di Rosie, anzi è proprio Rosie che ci racconta come ha vissuto fin da piccola in quella casa e che piano piano ci porta alla sua morte a cosa e a come è accaduto (visto che la polizia è persa nel nulla). E’ come se lei stesse rivivendo la sua vita: un po’ come si dice che succeda quando capisci che stai per morire, ma lei lo fa post mortem in forma di spirito.

Mio padre è un attore dai mille volti. In altre parole un bugiardo. Chiunque lo incontri rimane colpito dal suo fascino, dal suo sguardo. Il reporter famoso e attraente che fissa tutti dallo schermo del televisore, mentre rischia la propria vita nelle zone di guerra. Mostra un volto livido, dopo che gli hanno sparato mentre cercava di arrivare alla verità; cupo, mentre descrive quello che succede là fuori; sincero, quando parla dell’orfanotrofio; arrabbiato, perché c’è troppo poco aiuto e troppi bambini sofferenti; e dolce, se gli viene chiesto di sua moglie e delle figlie.

Ho trovato questi stacchi molto interessanti e coinvolgenti, mi hanno aiutato molto nel capire determinati dettagli di Rosie e della sua famiglia. E’ un gioco del tipo: il lettore conosce più dettagli del protagonista ma non troppo. Il colpevole non viene mai svelato fino all’ultimo così che sia possibile sempre cambiare idea e fare le proprie congetture.

Nel complesso un bel libro da leggere. Se vi piace il genere è super consigliato! Vi lascio qui sotto l’elenco delle letture già uscite della rubrica e che dovranno uscire. Mi raccomando: seguiteci!!

Buone letture librose!

Sogni di mostri e divinità

Sogni di mostri e divinità – Laini Taylor

Siamo arrivati al dunque: chimere ed angeli devono incontrarsi per unire le forze contro un male superiore. Ma come si potrà fare? Le chimere avranno sempre un’arma da utilizzare contro gli angeli, i loro palmi hanno tutti gli occhi della resurrezione che possono nuocere gli angeli. Ma Akiva ha la magia dalla sua parte e usare il suo potere per eliminare gli effetti degli occhi sui palmi rende gli angeli più inclini al patto di alleanza.

Akiva e Karou si guardano, si osservano e si limitano a parlarsi con gli occhi, c’è ancora speranza tra di loro e per loro ma gli eventi sembrano voler sempre ostacolare la loro unione; un abbraccio o un bacio diventano un semplice tocco ed un sguardo più ravvicinato, ma nulla di più.

Ziri nel frattempo risulta convincente nei panni del Lupo Bianco, ma il suo essere riesce a far capolino e a far brezza su un certo cuore di ferro. Ma qualcosa, ovviamente, ostacolerà il loro conoscersi e il loro cercarsi. Sarà un fatto definitivo?

Karou ha un’idea geniale per far si che Jael torni nel loro mondo senza portarsi dietro le armi umane che farebbero sfociare quella guerra in qualcosa di peggio. L’idea viene accettata e programmata. Quel giorno lei e Liraz andranno sulla Terra e riporteranno qui, in questo mondo, Jael. Tutto funzionerà e finalmente potranno tornare alla pace. Ma ovviamente qualcosa non va come dovrebbe e al portale vengono colti impreparati dagli angeli di Jael. Karou, Akiva, Liraz, Zuzanna e Mik fuggono per raggiungere il portale. Qui, Akiva e Karou dovranno separarsi, oppure no?!

Liraz spinge fuori Akiva e sigillia il portale per sempre. Akiva e Karou affronteranno insieme questa missione.

Nuovi e vecchi personaggi faranno capolino nelle pagine di quest’ultimo capitolo: personaggi che ameremo e altri che odieremo. La differenza però sarà che in questo finale qualcosa di straordinario e inaspettato succederà e ci travolgerà come una piena!

 

“Ti perdono. Ti amo. Ti voglio, al termine di tutto questo. Il sogno, la pace e te. Ecco quello che Karou desiderava dire e anche sentire. Non voleva venire a sapere che Akiva aveva abbandonato la speranza di lei e che, qualsiasi fosse in quel momento la sua motivazione, non era la più la pienezza del loro sogno, che non era stato semplicemente la pace, ma loro due insieme, in pace.”

“La parola che pronunciò Akiva era Haxaya, e Jael poteva anche non avere idea di cosa significasse, nè che fosse un nome, ma il risultato fu abbastanza evidente. Un secondo. L’aria dietro di lui era vuota, poi non lo era più, e la forma che la riempì – un lampo in pelliccia e denti – era già in movimento. La vide, e lei lo colpì. Due metà dello stesso istante. Jael venne trascinato bruscamante all’indietro. Due secondi.”

Commento:

Ragazze ma come si fanno a riassumere 570 pagine di avvenimenti intensi ed importanti al fine di capire la storia? Ovviamente nel mio riassunto mancano molte parti, lo so, ma tanto questo è un libro che bisogna leggere per capirlo davvero. Mi spiace ragazze ma vi avverto in questa recensione ci saranno degli SPOILER!

Innanzitutto finalmente Karou si è svegliata: ha capito che non gliene deve fregare nulla di quello che la sua squadra potrebbe pensare del suo sentimento verso Akiva, soprattuto adesso che il male peggiore, Thiago, è morto. Ora potrebbe essere libera di vivere i suoi sentimenti, ma la sua mente la blocca riportandola alla realtà: prima di tutto la salvezza del suo popolo e di quello degli angeli. Fino a quando non lo vede e non lo tocca. Questo si piò ben capire: bastano un paio di pettorali ben formati e qualche addominale a risvegliare tutto il corpo di Karou e a prendere il sopravvento sulla testa. Benedetta invisibilità!

Vogliamo poi parlare di Liraz, cuore di ghiaccio, e Ziri, piccolo Kirin? Una coppia male assortita ma che ci ha fatto battere il cuore: lui si merita tutta la felicità che può ottenere dalla vita a causa delle sue esperienza e del grande compito che sta assolvendo nel modo migliore. Lei, sempre molto fredda, avrebbe finalmente bisogno di qualcuno che la facesse sciogliere e farle provare vere emozioni.

Possiamo anche nominare Zuzana e Mik: belli come il sole insieme, sempre pronti ad aiutare il prossimo. Sono proprio una bella squadra insieme ed è proprio insieme che riusciranno ad aiutare la loro amica e il suo strano mondo alla salvezza.

E la nonna? No ragazze non voglio spendere nemmeno mezza parole sul suo conto. Lei si è ben descritta da sola nel libro!

Alla fine di tutto questo capitolo è stato davvero mozzafiato! Intenso e pieno di sorprese. Unica nota dolente? Il finale. L’ho trovato davvero moooooolto lungo, diciamo che si è fatto attendere anche troppo per poi finire con troppa semplicità. Forse l’autrice voleva lasciarci ancora senza fiato? Chissà! E nel frattempo…

Buone letture a tutte le mie care readers!