Harry Potter e la pietra filosofale – J.K.Rowling

Nello sgabuzzino di una grande casa di Londra abita Harry Potter, un nome comune per qualsiasi londinese ma molto famoso per coloro che conosco Hogwarts, il mondo della magia e non fanno parte della schiera dei Babbani. Il bambino che è sopravvissuto: questa è l’affermazione con la quale viene riconosciuto quel piccolo miracolo. Ma lui non sa nulla; gli zii Vernon e Petunia Darcy hanno giurato, il giorno in cui hanno accettato di prendersi cura del piccolo, che mai la magia sarebbe entrata in casa loro. Ma il giorno dell’undicesimo compleanno di Harry la lettera arrivò lo stesso, e tutti i tentativi degli zii non basteranno a tenere lontano Harry dal mondo che lo attende: quello di frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Hagrid, un mezzo gigante, è colui che introduce Harry al mondo magico che lo aspetta: presentandogli Diagon Alley, la Gringot e tutto il mondo che lo aspetterà e raccontadogli anche la storia che lo ha reso famoso ancora prima che lui potesse imparare una parola e che ha visto morire i suoi genitori. Purtroppo la sua avventura al primo anno non sarà rosa e fiori: Harry e i suoi amici Hermione e Ron si troveranno a fare i conti con il passato da sconfiggere.

In Privet Drive non s’era mai visto niente di simile. Era alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall’argento dei capelli e della barba, talmente lunghi che li teneva infilati nella cintura. Indossava abiti lunghi, un mantello color porpora che strusciava per terra e stivali dai tacchi alti con le fibbie. Dietro gli occhiali a mezzaluna aveva occhi di un azzurro chiaro, luminosi e scintillanti, e il naso era molto lungo e ricurvo, come se fosse stato rotto almeno due volte. L’uomo si chiamava Albus Silente. Albus Silente non sembrava rendersi conto di essere appena arrivato in una strada dove tutto, dal suo nome ai suoi stivali, risultava sgradito. Si dava un gran da fare a rovistare sotto il mantello, in cerca di qualcosa. Sembrò invece rendersi conto di essere osservato, perché all’improvviso guardò il gatto, che lo stava ancora fissando dall’estremità opposta della strada.”

Commento:

Ormai è nota a tutti la storia di Harry Potter e questo in particolare “Harry Potter e la pietra filosofale” è il primo di una lunga e stupenda serie; una raccolta di avventure che è entrata nei cuori di tutti, grandi e piccini. La Rowling è nata dando vita ad un mondo sognato dai più piccini e diventato realtà. Harry Potter, infatti, rappresenta tutti quei bimbi (che tutti siamo stati) un po’ sfigatelli e tormentati dai bulli che arrivano ad ottenere il loro momento di gloria (forse nella realtà questo è mancato). Diciamo che con questa saga abbiamo iniziato a sognare tutti di ricevere la nostra lettera, perché, diciamocelo, ce lo meritiamo di essere ammessi anche noi alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts (anche se in effetti adesso abbiamo superato già da un po’ gli undici anni che ci vogliono per entrare).

La scrittura semplice e le perfette descrizioni della scrittrice, poi, ci hanno fatto visualizzare quel magico mondo ancora prima che ne uscissero i film: l’enorme castello tanto grande da perdercisi dentro, i grandi corridoi e le piccole scale a cui piace muoversi. Penso che sia difficile in questo racconto dire a quale personaggio ci siamo legati di più; tutti i buoni hanno suscitato qualche sentimento buono in noi tanto da farci attaccare al loro modo di essere.

Adoro Albus nella sua bontà e grande intelligenza, ma adoro anche la McGranit nella suo cinismo verso le persone che nasconde invece una grande dolcezza celata dietro un enorme carattere. Per non parlare di Hagrid e della famiglia di Ron, insomma tutti i buoni sono in qualche modo entrati nel nostro cuore, non c’è stato nulla da fare!

Fatelo leggere ai vostri figli. Ne rimarranno incantati e ameranno la lettura.

Buona lettura a tutte/i voi!