La guerra dei papaveri – R. F. Kuang

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell’Impero.

Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta.

Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell’antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.

Recensione di “La guerra dei papaveri”:

Ho deciso di intraprendere tempo fa la lettura di questo capitolo per esplorare un po’ qualche novità e cambiare il mio solito genere di lettura. Attirata anche dalla consapevolezza che avrei condiviso la lettura con due grandi amiche Rosy e Chiara.

All’inizio la lettura è stata davvero molto lenta: il tutto era incentrato su Rin e la sua difficile vita da orfana in una casa di trafficanti di oppio. Il suo sogno è di riuscire ad entrare nella più prestigiosa accademia militare dell’impero, ma per farlo bisogna avere delle ottime conoscenze e una buona famiglia (cosa che lei non possiede) o ottenere i punteggi più alti ai test d’ingresso della propria città. Dopo aver ottenuto questo successo e essere entrata a far parte dell’accademia la vita di Rin non sarà per nulla facile. La sua condizione di donna arrivata da una famiglia povera e poco influente la porta ad essere alla mercè di tutti. Ma ben presto il primo anno è superato e una nuova guerra sembra raggiungere le porte della città. Rin allora si allea con un gruppo speciale di soldati in grado come lei di risalire al potere degli dei per vincere in battaglia.

La storia raccontata è molto bella e molto avvincente e il personaggio di Rin è ben caratterizzato e be coerente. Nel totale il libro mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire. Ho trovato dei piccoli dettagli non troppo coerenti. Il personaggio di Altan, per esempio, che riesce a cambiare carattere dalla scuola al capo dei Cin. Il fatto che Rin riesca per giorni, pur di passare gli esami, a non mangiare, nè bere, nè andare in bagno: meritevole da parte sua, ma non troppo credibile. Ad un certo punto parte la guerra e tutti i compagni di Rin vengono completamente dimenticati e di loro non sappiamo più nulla se non ogni tanto qualche piccolo incontro. Alcune parti riguardanti la parte del sciamanesimo risultano un po’ lunghe e ridondanti. Non sarebbe stato meglio dividere questo capitolo in due parti e dare maggior risalto sia alla parte della scuola che a quella della terra, senza tagliare parti magari importanti o renderle inutili?

Non fatevi ingannare da queste impressioni negative. Il libro non è tutto così, ma sappiamo tutti che ciò che rimane più in mente sono le piccole pecche. Il libro è anche molto avventuroso e fuori dagli schemi. La storia, poi, risulta innovativa e di grande fantasia. Non vedo l’ora di poter iniziare al leggere il secondo capitolo, condividendolo sempre con le mie amiche.

Letture consigliate: Nevernight, La sesta opera.