Recensione

La vita perfetta – Renèe Knight

Tutti noi abbiamo i nostri segreti, ma quello di Catherine è stato celato anche per troppo tempo. Lei pensa di essere l’unica in grado di poter rivelare ciò che accadde quel pomeriggio, ma forse a lei mancava un pezzo del puzzle che la sconvolge il giorno che quel libro le fu recapitato a casa.

Leggendolo il terrore che quella sera non sarebbe riuscita a dimenticarla proprio mai le si dipinse sul volto. Scoprì che la protagonista era proprio lei: la stessa descrizione e addirittura gli stessi vestiti che indossava quel maledetto giorno. Quella notte di mezza estate era stata impressa nella sua testa per troppo tempo e nemmeno tutti i suoi sforzi di anni erano riusciti per farle dimenticare l’accaduto. Forse però nasconderlo a tutti sarebbe bastato perché nessuno lo scoprisse mai.

Ma qualcosa mancava, quello che lei aveva provato quella sera era stato del tutto travisato. Cosa fare quando questo segreto nascosto per così tanto tempo, viene infine portato a galla minando così la vita lavorativa e affettiva di Catherine?

“Da qualche giorno, Catherine riempie le sue serate con una serie di distrazioni per impedirsi di pensare al momento inevitabile in cui dovrà distendersi nel letto, sveglia, al buio. E’ riuscita a ingannare Robert, pensa. E’ persino riuscita a giustificare le vampate e il sudore che si manifestano all’avvicinarsi della sera come un effetto indesiderato della menopausa. Ha altri effetti per adesso, certo, ma non le vampate. Anche se Catherine lo ha invitato ad andare subito a letto, non appena Robert è salito di sopra si è resa conto che avrebbe preferito averlo lì con sé.”

Commento:

La storia trattata devo dire che risulta davvero originaria e per quanto il racconto “capitolo nel presente, capitolo nel passato” mi sia sempre piaciuta, nn l’ho trovato così entusiasmante, tanto che la sua lettura ha iniziato a interessarmi solo negli ultimi capitoli dove si iniziava ad arrivare al dunque e dove si iniziava ad intuire la realtà dei fatti.

Secondo me nei primi capitoli l’argomento viene descritto in modo troppo superficiale e la storia o le emozioni provate dalla protagonista vengono lasciate troppo al caso, tanto che risulta difficile legarsi bene a Catherine. Non saprei dirvi cosa, ma durante la lettura, mi sembrava sempre che mancasse qualcosa, una qualche descrizione dei personaggi, o forse semplicemente non mi arrivavano del tutto le parole di descrizione delle emozioni dei personaggi: come se non ci fosse pathos. Alla fine però la storia e la drammaticità del momento ti legano per forza alla protagonista e arrivano a farti odiare la sua famiglia, poiché nessuno le presta ascolto e perché il pregiudizio fa sempre male.

Consigliato come libro da leggere d’estate su una spiaggia, perché alla fine risulta molto leggero seppur l’argomento trattato non lo sia affatto.

Buona lettura a tutte/i voi!