Le assaggiatrici – Rosella Postorino
Durante la Seconda Guerra Mondiale la vita in Germania, come in tutta l’Europa, sta ormai valicando un limite mai raggiunto: il cibo scarseggia e le persone cercano di arrangiarsi con il poco che hanno e l’umore è molto basso dato che gli uomini, partiti per il fronte, sembrano non tornare mai a casa. Ma dieci donne vengono scelte per un compito importante. Queste dieci donne diventeranno le assaggiatrici ufficiali di Hitler. Coloro alla quale verrà sottoposto il cibo prima che arrivi alla tavola del Fürher. Dieci vite diverse che si incontrano nel momento del terrore: un solo boccone potrebbe ucciderle, ma la fame è tanta e l’ingordigia ancora di più davanti a tutto quel cibo per un solo uomo.
Rosa Sauer, dopo aver perso entrambi i genitori a causa delle bombe, decide di trasferirsi a casa dei suoceri, almeno finchè suo marito Gregor sarà sul fronte a combattere. E’ in quella casa che viene scelta come assaggiatrice di Hitler ed è nel quartier generale nascosto nella foresta che incontra e conosce le sue compagne con la quale si stringeranno amicizie, alleanze o rivalità. Ma alla fine il loro destino è lo stesso: vivere o morire per Hitler.
Dopo la supposta scomparsa di suo marito, Rosa è sempre più pessimista sul finale della guerra e sulla fine che faranno tutti loro. Solo una cosa tiene ancora attiva la sua mente. Lui riesce a fare breccia nel suo cuore; anche se così diversi e con vite diverse, anche se sanno entrambi che mai ci sarà un seguito per loro, i loro incontri risvegliano lo spirito di Rosa, ma lui chi è? Lui è il nemico!
La vita di queste dieci donne cambierà radicalmente fino al giorno della resa della Germania.
“Ero vedova. No, non lo ero. Gregor non era morto: solo,non sapevano dove fosse, e se sarebbe mai tornato. Quanti dispersi erano tornati dalla Russia? Non avevo nemmeno una croce su cui lasciare fiori freschi ogni settimana. Avevo la foto di quand’era bambino, gli occhi strizzati dal sole, non sorrideva. Me lo immaginavo steso su un fianco in mezzo alla neve, il braccio allungato e il mio polso lontano, assente: la mano stringeva l’aria; me lo immaginavo addormentato, non aveva resistito alla stanchezza, i commilitoni non avevano voluto aspettarlo, neanche il cacasotto, che irriconoscenza, e lui si era assiderato. Quando fosse arrivato il caldo, la lastra di ghiaccio che una volta era mio marito si sarebbe sciolta, e forse una fanciulla con le gote rosse da matrioska l’avrebbe risvegliato baciandolo.”
Commento:
Ho pensato tanto a cosa avrei dovuto scrivere come commento. Il libro è molto bello ma è davvero tanto complicato, ci sarebbero tante cose da dire per commentarlo nel migliore dei modi.
Per iniziare la sua scrittura è molto particolare: riesce a spaziare da scene del momento a scene del passato facendo capire come può essere confusa una mentalità che ha subito così tanti dolori e che comunque va avanti, perché altro non può fare.
Rosa Sauer è di sicuro una ragazza dal carattere forte e vigoroso, che si è rialzata ogni volta che la vita l’ha fatta cadere, ma dopo un po’ la mente ne subisce le conseguenze e in questo libro si vede la costante pressione del dover fare per forza quello che le viene detto di fare da chiunque.
Per sopravvivere in quei tempi era così: Rosa ubbidisce alle SS, a Ziegler, alle sue compagne e addirittura a quello che le chiede la baronessa. Ma in un solo momento lei ha la meglio sul suo assenso costante: quando è il suo corpo a comandare e quindi nel rapporto tra lei e Ziegler la notte, nel fienile.
E’ un libro strano, non si riesce ad immedesimarsi nella protagonista, ma mentre leggevo il libro mi sembrava di essere seduta davanti a Rosa Sauer, ormai anziana e si ascoltare tutti i suoi racconti. Un po’ come fanno e facevano con me i miei nonni. Solo che le sue esperienze sono al di là di ogni immaginazione.
E’ un misto tra sogno e realtà, tra racconto e storia.
L’autrice ha saputo riportare davvero una storia inimmaginabile che ha cambiato davvero l’immagine della guerra, poiché non avevo mai letto un libro sulla Seconda Guerra Mondiale che parlasse e che raccontasse la guerra dal punto di vista di un qualsiasi cittadino tedesco (nel caso di Rosa un po’ più particolare dato il lavoro strano affidatale).
Un libro indimenticabile, da leggere assolutamente. Ma consiglio personale, leggetelo prendendovi tutto il tempo che serve.
Buona lettura a tutte/i voi!