Le case degli altri – Jodi Picoult

Questo libro spettacolare racconta la storia di Jacobe e della sua vita alquanto particolare: fin da quando era piccolo gli venne diagnosticata la sindrome di Asperger, uno dei livelli più alti di raggiungimento dell’autismo, che non lo rende meno intelligente degli altri, anzi il suo livello di QI è anche più alto del normale e la sua memoria fotografia è talmente sviluppata da fargli ripetere a memoria cose lette una volta sola.

Il difetto di questa malattia è che rende il mondo incomprensibile agli occhi di Jacobe; lui capisce quello che gli viene detto ma solo in senso letterale e i sentimenti e gli stati d’animo delle persone per lui sono cose completamente sconosciute. Per stare bene lui ha bisogno di sottostare alle regole in ogni situazione (che sia a scuola o a casa) e di programmare tutto nei minimi secondi. Una vita davvero dura e ripetitiva per la madre Emma e il fratellino Theo, che vedono la loro intera vita sottostare alle regole della vita di Jacobe sempre e comunque.

Jessy è la sua insegnante di abilità sociali, nonché sua amica: lei lo aiuta a capire e a comprendere come bisogna comportarsi con le persone in ogni situazione. Di cosa bisogna parlare e in che momento, come interpretare le espressioni durante una conversazione e a leggere sotto le righe dei comportamenti altrui. Ma un giorno Jacobe andando verso casa sua per la loro solita lezione, trova qualcosa di sconvolgente tanto da far ritorno a casa completamente sporco di sangue e preso dal panico a tal punto da non riuscire ad uscire dal suo mondo per qualche giorno.
Che cosa sarà successo nelle ore precedenti?

“Ho conosciuto molti genitori di ragazzi che si collocano nel punto più basso dello spettro autistico, ragazzi diametralmente opposti a Jacob e alla sua forma di Asperger. Dicono che sono fortunata ad avere un figlio tanto loquace, dotato di un’intelligenza così acuta, capace di smontare il forno a microonde rotto e di rimetterlo in funzione nel giro di un’ora. Pensano che non ci sia disgrazia peggiore dell’avere un figlio chiuso nel suo mondo, ignaro che ne esista un altro più vasto da esplorare. Ma provate ad avere un figlio chiuso nel suo mondo che tuttavia vuole stabilire un contatto. Un figlio che prova a essere come tutti gli altri, ma in realtà non sa come fare.”

Commento:

Stupendo e coinvolgente. Ecco le parole che utilizzo per descrivere il libro della Picoult che ancora una volta mi tiene legata fin dalle prima pagine. La sua scrittura non ha nulla di particolare, ma come tutti sappiamo è ciò che è semplice che ci stupisce ed infatti la sua scrittura semplice, quotidiana, attuale e comprensibile, fa si che il libro risulti una vera esplosione di passione. Con la Picoult vi verrà difficile uscire di casa, quindi prima di immergervi in un suo libro salutate amici e parenti per qualche giorno. Trovo ogni sua opera una vera connessione tra la storia avvincente e originale che trova per ogni avventura e la straordinaria empatia che crea con i suoi personaggi, che sono soliti vivere vite non quotidiane per tutti.

In questo caso vi sarà più facile, leggendo, mettervi nei panni di Emma, la mamma di Jacobe, e capire realmente quanto possa essere difficile e frustrante dare tanto ma non ricevere mai nulla in cambio mai, ma non per cattiveria, semplicemente perché date tutto ad una persona che non capirà mai il vostro enorme sforzo. La forza di questa donna raccontata dalla Picoult è davvero immensa e vi farà sentire davvero piccoli al confronto. Unica pecca (ma ovviamente voluta dalla scrittrice) è il taglio netto della fine che non fa intuire nulla e vi lascerà a bocca asciutta per un bel pezzo credetemi.

Buona lettura a tutte/i voi!