Le mille luci del mattino – Clara Sanchez

Ci troviamo a Madrid, nel centro della Spagna e la protagonista di questo libro si chiama Emma; la ragazza attraverso una parola buona messale, trova posto come receptionist in un grande palazzo di vetro che è la sede dell’impresa di Emilio Rios. Quel determinato posto, all’ingresso del grande palazzo, dove sotto gli occhi passa il mondo intero le da l’opportunità di conoscere l’autista personale di Emilio e la moglie di quest’ultimo. Col passare del tempo la fortuna vuole che lei riesca a fare carriera e a salire ai piani alti dell’edificio, più precisamente al 19° piano, come segretaria e aiutante personale del vice presidente Sebastian Trenas.

In quel periodo riuscirà a conoscere meglio la sua persona e quella di tanti altre: quella di Vicky per esempio e quella di due fratelli che andranno a sostituire il ruolo del suo capo attuale diventando vice presidenti. Passano ancora mesi e Emma viene finalmente mandata alle dipendenze personali di Emilio Rios, dove ancora una volta inizierà a conoscere meglio la vita personale delle persone che la circonderanno e le complicazioni del merito.

In tutto questo passa del tutto inosservato il sogno nascosto di Emma: quello di diventare  una scrittrice.

“Sull’anulare brilla un anello in pendant con gli orecchini, il bracciale e la catenina, cosa che introduce un pizzico di eccesso nella sua persona. Dovrebbe esistere una legge universale che impedisse di portare allo stesso tempo catenina, orecchini, anello e bracciale; o catenina e orecchini, oppure bracciale, catenina e orecchini, oppure anello e bracciale. Mentre si potrebbero abbinare anello e orecchini, o bracciale e catenina, oppure catenina ed anello.”

Commento:

Inizio premettendo che in effetti non è stato il peggiore libro che io abbia mai letto, ecco spiegato il motivo per la quale gli ho dato due stelle invece che una in tutte le recensioni che ho fatto: diciamo che c’è sempre peggio al peggio! Ho voluto farvi leggere esattamente quell’estratto del libro per farvi capire come esso risulti inconcludente: durante la lettura speravo che ad un certo punto si arrivasse ad un dunque, speranza vana.

Il libro si limita a descrivere e i fatti che girano attorno al palazzo di vetro, a ciò che succede all’interno di esso e cioè alle relazioni tra le persone e a ciò che succede loro fuori da lavoro, nella vita privata e nel loro intimo. Emma è semplicemente ciò che accomuna tutte queste persone, ma in realtà non esiste una storia reale o unica: è come se esso fosse una raccolta dei racconti delle vite di ognuno di loro. Alla fine è anche abbastanza scorrevole e non ci vuole molto per terminarlo, però alla fine ci lascia con l’amaro in bocca.

Quali emozioni ci ha lasciato dentro? Quali interrogativi o quali speranze? Non si può nemmeno definire a quale personaggio ci siamo identificati perché nessuno di loro ci ha lasciato dentro nessuna emozione.

Diciamo che se mi dovessi basare solo su questo potrei non leggere più i libri della Sanchez. E per voi ragazze/i vi consiglio tanti altri libri. Se possibile questo evitatelo.

Buona (altra) lettura a tutte/i voi!