Le piume del drago – Lorenzo Visconti

Lorenzo Visconti detto il Drago continua a “non” essere un investigatore privato: non ha licenze ufficiali e nemmeno regole (tranne le sue). Ex sbirro che ha avuto qualche problema con la divisa e le istituzioni, il suo ufficio è un bar in via Gluck a Milano. Ed è lì che una mattina di luglio si presenta Valeria Zamperini chiedendogli di trovare la sorella scomparsa da cinque mesi. Iniziano così le indagini del Drago, aiutato dal socio Jamel, giovane francese mago dei computer, sulle tracce della ragazza.

Nel frattempo un serial killer si aggira nella Bassa padana, lungo le sponde del Po, dove uccide le sue vittime con un macabro rituale. A indagare sugli omicidi ci sarà una vecchia conoscenza del Drago: il maresciallo Barillà, del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di Milano.

Due casi in apparenza molto distanti, ma che si riveleranno intimamente collegati.

Con Le piume del Drago Lorenzo Visconti ci riporta in una Milano rovente, violenta e sporca, alternando le luci della città ai paesaggi del grande fiume malato, depredato e sfruttato dall’uomo, e alle parole di un vecchio pescatore.

Recensione di “Le piume del drago”:

Buongiorno a tutti e benvenuti ad un altro appuntamento del GdL – L’assassino è il maggiordomoPer questo mese abbiamo deciso di continuare con la lettura della serie del Drago, ex poliziotto incastrato ed accusato di omicidio e che poi si è riscattato facendo trovare il vero colpevole.

Questa serie è molto interessante per diversi punti. In tanto l’autore scrive sotto lo pseudonimo di Lorenzo Visconti, che è proprio il nostro protagonista. Come fosse lui stesso a raccontare cosa accade nella sua Milano. Il secondo punto molto interessante di questa serie è che vengono trattati temi un po’ dolenti come quelli in cui centrano le mafie. Queste organizzazioni vanno ad interferire nella vita quotidiana delle grandi città, rovinando tutto ciò che conta e Lorenzo ha il coraggio di raccontarle e portarcele. Credo che nelle sue storie inventate ci sia come un fondo di verità: vengono costruiti edifici potenzialmente benefici per la città, ma vengono nascosti dei segreti; oppure eventi che si rivelano catastrofici per l’ambiente vengono insabbiati dai poteri forti.

Credo che sia giusto narrarli e rendere pubblici questi problemi quotidiani, anche se con fatti e personaggi inventati. Quindi dico grazie a tutti gli autori che hanno il coraggio di trattare questi argomenti molto delicati.

Tornando a questo secondo capitolo l’autore ha reso molto più coinvolgente il secondo caso, quello che il Drago tratta come detective privato (non troppo legalmente) è la cosa mi è piaciuta molto. La scomparsa di Marina ha gettato sua sorella nello sconforto. La polizia aveva già provato a trovare delle tracce senza risultati. Ma lei non si arrende e, sotto consiglio di Lara, si rivolge al Drago, che tutto può. Ho trovato solo un po’ noioso la parte iniziale che riguardava il fiume, ma perché per essere precisi e per far capire al lettore cosa voleva dire bisognava entrare bene nei dettagli. E’ giusto, ma l’ho trovato ugualmente troppo lungo. La seconda voce questa volta non è quello di Jamel, ma proprio dell’assassino che Barillà, conoscente del Drago, sta cercando in ogni luogo. Ma questo assassino si può ritenere tale se uccide solo chi vecchi colpevoli con accuse insabbiate?

Per quanto riguarda i personaggi, adoro l’amicizia di Jamel e la loro contrapposizione secondo i pregiudizi, e adoro molto di più il fatto che loro trattino la cosa con risate e scherzi. La storia con Lara invece inizia a prendere una piega inaspettata. Davvero il Drago prova dei sentimenti per una donna? Mi sa che nel prossimo capitolo lo scopriremo.

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Buon Anno Nuovo a tutti, che sia migliore e che porti un briciolo di serenità in tutti noi. Possiamo dire addio a questo difficile 2020!

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