Le solite sospette – John Niven

La vita a Wroxham, nel Dorset, scorreva tranquilla e abitudinaria. Susan, sposata con lo stesso uomo un po’ noioso e con nessuna attitudine in particolare, preparava gli oggetti di scena per il suo gruppo di teatro serale, la sua unica passione e il suo unico svago al di fuori della sua vita normale.

Julie, dopo una vita stupenda fatta di soldi e di lusso, si ritrovava a lavorare come addetta alle pulizie in una casa di cura per quattro soldi a causa di quell’uomo che le aveva portato via tutto.

Jill, una fervente cattolica, pregava ogni giorno che il suo dolce piccolo nipotino potesse sopravvivere a quella malattia che pian piano se lo stava portando via. E Ethel, beh, lei semplicemente continuava a godersi la vita facendo e dicendo tutto ciò che le passava per la testa senza badare a nessuno, ma la vita era stata tanto crudele anche con lei.

Ma quando anche la vita di Susan venne sconvolta e stravolta con la scoperta della morte del marito in circostante ben particolari, allora non restava che un’unica cosa da fare e mettere in atto. Organizzare una rapina in banca, portare tutti quei soldi fuori dall’Inghilterra e vivere di rendita tutta la vita. Peccato che di mezzo ci sia sempre di mezzo la polizia. Ma chi vincerà questa volta?

“ – Tu sei fuori di testa, – disse Julie. – Sul serio, sarà mica così difficile… – Il dolore. Sarà questo. Il trauma a scoppio ritardato. Ti si è fusa la testolina per colpa del dolore e del trauma. – Dai, recuperi una pistola da… da chi ti pare, entri dentro e dici: «Tira fuori quei soldi del cazzo». Mica ci vuole una laurea in Astrofisica -. Adesso Susan stava facendo avanti e indietro. Era sbronza marcia, certo, eppure sembrava molto convinta, come se facesse quasi sul serio.”

Commento:

Adesso fermatevi e provate a immaginare le vostre madri che ad un certo punto spariscono e voi che la sera stessa ve le ritrovate in tv perché ricercate in giro per l’Europa per una rapina in banca. Del tutto surreale. Ma questo libro narra proprio di questo: 4 donne molto diverse che per una ragione o per l’altra decidono di unire le proprie forze per cercare di rapinare una banca e fregare così il sistema che ha cercato di fregarle tempo prima.

Ovviamente è una storia di pura fantascienza: ormai nemmeno più i rapinatori professionisti possono pensare di mettere in atto una rapina a mano “semi”armata nel giro di qualche giorno e di poter sfuggire alla legge. Ma cosa vuole fare il lettore? Molto semplice: divertire! E vi posso giurare che ci è riuscito alla grande. Il libro risulta molto semplice alla lettura e molto scorrevole. Lo si legge davvero in breve tempo (a patto che ne si abbia).

Ma sapete cosa mi ha coinvolto molto di più? I personaggi!

Ovviamente ho la mia preferita: Susan, una nonnina che ha passato tutta la sua vita a sacrificare se stessa e le sue passioni per il bene e per portare avanti la cosa giusta da fare sempre, ma che alla fine viene sempre fregata (e un po’ in lei mi sono immedesimata). Ma credo che la storia non avrebbe avuto senso senza la presenza anche di Ethel, colei che porta il buon umore e le risate lungo tutto il libro, senza Jill, la bigotta di turno che nemmeno si osa a dire parolacce, ma soprattutto senza l’ispettore Boscombe, senza la quale non mi sarei fatta tutte le risate che tenevo dentro grazie al suo essere maldestro e, diciamolo pure, grazie alla sua immensa SFIGA (ahahahahahah).

Riesce a trovarsi sempre nel posto giusto al momento sbagliato, e questo fa molto ridere.

Davvero mai mi sono divertita così tanto durante la lettura di un libro e la fine infatti me la sono mangiata, rinunciando così ad una notte di riposo.

Quindi ragazze ora vi lascio leggere e vado a recuperare ore di sonno.

Buone letture a tutte/i voi!