Orgoglio e pregiudizio – Jane Austen

Elizabeth Bennet è la seconda tra cinque sorelle. Non vivendo nella ricchezza lo scopo della madre è quello di cercare di trovare dei matrimoni di comodo nel più breve tempo possibile. Questo pensiero, ormai assorbito anche dalle figlie, fa diventare la loro famiglia ridicola e grottesca agli occhi della gente. Ma Lizzy no.

Lizzy legge tanto e amplia la sua mente in ogni modo e ha un’idea chiara nella sua testa: lei si sposerà solo per amore, e visto che, per lei, tutti gli uomini sono stupidi, Lizzy è convinta che mai e poi mai si sposerà. Ma poi incontra lui, il misterioso e tenebroso Mr. Darcy, tremendamente ricco ma altrettanto austero, scontroso e pieno di se. Lizzy proprio non lo sopporta e la cosa sembra abbastanza reciproca. O forse lei per la prima volta non ha capito nulla. Lei che è sempre stata così brava ad interpretare le persone forse questa volta si è fatta ingannare proprio dal suo orgoglio e dal suo pregiudizio.

E proprio quando le sue sorelle trovano la felicità con matrimoni all’insegna della felicità, Lizzy decide di darsi una possibilità. Ma forse troppo tardi.

“Più di una volta durante le sue passeggiate nel parco, Elizabeth si era imbattuta improvvisamente in Mr. Darcy. Era il colmo della sfortuna incontrarlo proprio negli angoli più riposti e più tranquilli, e, per impedire che la cosa si rinnovasse, ebbe cura di informarlo che quella era la sua passeggiata favorita. Le parve quindi strano che l’incontro si ripetesse, non solo una seconda volta, ma anche una terza. Sembrava che lo facesse per dispetto, o per infliggere a se stesso una strana punizione, perché, non contento delle poche e banali frasi scambiate insieme e intercalate da pause imbarazzanti, riteneva opportuno tornare indietro e accompagnarla. Darcy non diceva gran che e lei non si curava di parlare o di ascoltare con molta attenzione; ma al loro terzo incontro fu colpita nell’osservare che lui le rivolgeva domande piuttosto strane su come si trovava a Hunsford, sulla sua preferenza per le passeggiate solitarie, su quello che pensava della felicità di Mr. Collins e di sua moglie; e, parlando di Rosings, che lei non conosceva ancora bene, le dava l’impressione di credere che la prossima volta che sarebbe tornata nel Kent, avrebbe abitato lei pure lì. Questo era ciò che le sue parole sembravano far supporre. Possibile che pensasse al colonnello Fitzwilliam? Se le sue erano allusioni, non potevano avere altro riferimento.”

Commento:

Partendo dal presupposto che questo è uno dei miei libri preferiti, quindi sarò assolutamente di parte nel mio commento, vi dirò che questo libro è stupendo. Amo follemente i classici peerchè mi permettono di vivere in epoche ormai troppo lontane. E anche se del tutto falso, amo quel loro modo di essere eleganti in ogni cosa che si dica o che si faccia. E vogliamo poi parlare dei balli? Se avessi una macchina del tempo mi piacerebbe, forse anche troppo, rivivere quell’epoca. Poi sono dannatamente fissata anche con i loro vestiti.

Parlando della libro, invece, credo che il mi sia piaciuto così tanto perché mi sono immedesimata subito in Elizabeth. Ho sempre amato leggere e odiato quelle ragazze che cercavano di attirare l’attenzione solo attraverso l’aspetto, risultando poi sciocche e senza cervello. Per questo motivo ho sempre cercato di vestirmi di cultura e bellezza interna. Lizzy per me è la ragazza che mi avrebbe rappresentato al meglio in quell’epoca, che più di tutte rendeva le ragazze frivole e in cerca solo di matrimonio. Sono felice che per la Me Stessa del passato ci sia un lieto fine!

Buona lettura a tutte/i voi!