Ossigeno – Sacha Naspini

Laura scompare nel nulla il 12 agosto del ’99, a otto anni. Viene ritrovata in un container il 6 ottobre del 2013. Adesso di anni ne ha ventidue. Luca sta cenando con suo padre, i carabinieri irrompono, portano via l’uomo. Le accuse mosse nei confronti dello stimato professor Carlo Maria Balestri sono gravissime: dietro la facciata di un antropologo di fama si nasconde il Male. Suo figlio non può che assistere alla scena, impotente. Cosa succede se un giorno scopri che la persona che ti ha generato è un mostro? Ossigeno è la storia di ciò che resta. La cattura del maniaco non è la fine di un incubo: segna l’inizio di nuove vite.

L’esperimento perverso del professor Balestri continua: non imprigiona più delle bambine in una scatola di ferro, ci sono altre gabbie con le quali in molti devono confrontarsi. Per esempio quella genetica, del sangue, da cui Luca non ha via d’uscita. E com’è parlare a una figlia sopravvissuta a quattordici anni di reclusione? Laura sorride, si comporta come una ragazza normale. Ma a volte è colta da una sorta di raptus: dopo essersi persa nella città entra in un bar qualsiasi e si chiude in bagno. Se può, resta lì anche per un’ora. È il suo modo per riprendere fiato e poi tornare all’aperto, in apnea. Qualcuno è lì, la sta seguendo e lei lo sa.

La domanda che continua a risuonare è questa: chi ha rinchiuso chi?

Recensione di “Ossigeno”:

Sarà un problema di stanchezza di fine mese che mi porta a essere meno tollerante, ma anche qui, cari lettori, devo dare una gran bella stroncata.

Il libro parte dal racconto di un rapimento per poi suddividersi in cinque capitoli separati che raccontano la storia di quel rapimento, del prima e del dopo, da cinque punti di vista differenti. Vediamo il punto di vista della vittima, della madre di lei, del figlio del rapitore, dell’amica di infanzia (anche se per 5 pagine) e della coppia finale. Ogni storia è completamente separata e autoconclusiva e non ha nulla in comune con le altre se non il filo conduttore del rapimento iniziale.

Dire che leggerlo è stato noioso è solo l’inizio: purtroppo ne ho trovato la lettura inutile. Non ne ho avuto nessun valore aggiunto alla fine e anche il libro stesso, se lo si analizza è inconsistente. Non ha un nesso logico il suo racconto e come iniziano le storie si concludono senza né capo né coda. Vengono spiegate delle dinamiche nei racconti che non sono richieste, non arricchiscono la storia con dettagli, ma sono fuorvianti per il filo logico che sta seguendo il lettore (parlare tipo della vita della madre della vittima nel dettaglio è inutile poiché la protagonista non è lei). viene menzionata l’amica di infanzia che si incolpa del rapimento di Laura, ma non viene fatta parola del punto di vista del rapitore. Qual è il senso?

Viene venduto un libro di genere thriller che di thriller non ha nemmeno il nome: il titolo Ossigeno non ha alcun significato per il racconto, o almeno non viene spiegato e non viene valorizzato, così come la sua copertina che non ha nessun nesso. Mi ha ricordato davvero tanto un altro libro terribile ed altrettanto inutile che lessi tempo fa.

L’unica nota positiva? L’ho letto in 3 giorni e così me ne sono liberata in fretta. Consiglio: non perdeteci tempo 🙂

Libri Consigliati (thriller davvero): Scomparsa, La donna silenziosa.