La sarta di Dachau

La sarta di Dachau – Mary Chamberlain

Ada Vaughan ha un sogno che vuole a tutti i costi portare avanti e realizzare: lei vuole diventare una sarta famosa, aprire un’atelier tutto suo e iniziare a creare abiti bellissimi per le donne che fanno parte dell’elite della sua città. Ha solo diciotto quando inizia a lavorare per una sartoria a Londra, in Dover Street, ma una speranza fa breccia nel suo cuore.

La possibilità di andare a Parigi per lei è l’inizio di una grande avventura e di una grande possibilità di crescere e vedere con mano la vera moda francese. Ma sono gli anni di inizio della guerra e Ada si ritrova bloccata in un posto che non accetta diversità di culto. E’ intrappolata in Francia quando inizia la caccia nazista e ovviamente scappare è fuori questione.

Ada viene catturata e deportata immediatamente nel campo di concentramento di Dachau dove viene a contatto con la fame, il freddo e la paura costante delle SS e soprattutto di morire. Ma c’è una sola cosa che la salva: il suo sogno le permette di iniziare a cucire abiti per la moglie del comandante del campo e la bellezza delle sue creazioni le permette di essere sempre più conosciuta nei piani alti.

Fino al giorno in cui le viene commissionato l’abito più bello che potesse mai esistere: nero con una rosa rossa. L’abito sarà quello da sposa di Eva Braun, l’amante del Führer.

“Percorse senza fretta lo Strand, facendo dondolare la borsetta. Gli uomini la guardavano. Era da molto tempo che non si sentiva addosso quello sguardo. Mentre camminava, sorrise. Era come ai vecchi tempi. Ada Vaughan. Modella. Stilista. Era ancora magica: un tocco della sua bacchetta e ciò che era scialbo diventava sensazionale, il corpo un paesaggio di sogni e desiderio. Svoltò a destra allontanandosi dallo Strand e si avvicinò all’ingresso dell’hotel Smith’s. Gli uscieri chinarono la testa e le fecero strada all’interno. Ada scivolò nella hall come una leggiadra farfalla blu nel nettare.”

Commento:

Un libro davvero straordinario. Credo che sia a cosa più bella quella di raccontare la guerra partendo da vite di persone comuni, questo di sicuro ci può far capire quanto è stata tremenda la seconda guerra mondiale e cosa davvero ha distrutto. Non parlo di città ma parlo di vite e famiglie, spezzate e dilaniate dalla tirannia di uno psicopatico.

Solo in questo modo e attraverso le parole possiamo portare avanti ricordi che presto andranno distrutti per sempre, ma mai dimenticati.

Le descrizioni del libro poi sono proprio in grado di riportarci in quei luoghi e in quei tempi tanto da farci credere di essere davvero noi Ada in quel momento.

Adesso che ve ne descrivo i ricordi ancora mi vengono i brividi sulle braccia.

Per scrivere una racconto del genere, prima di tutto ci vuole un sacco di coraggio per scrivere nero su bianco cosa è successo, ma soprattutto ci vuole tanto studio sulla storia, sui fatti e soprattutto sui luoghi.

Un libro molto bello e molto empatico. E’ giusto leggere libri come questi, un po’ dolorosi ma che portano tanta conoscenza.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Extraunione e la fortezza di Nugari

Extraunione e la fortezza di Nugari – Michele Raniero

Il vice generale Met Gresten e il fedele amico Sam Douson non hanno fallito la missione: l’inaspettata quanto improbabile alleanza fra Unione e la Società degli Uomini Morti è stata stretta, ed è quindi giunto il tempo di mettere da parte gli antichi dissapori e combattere fianco a fianco.

Gli invasori neutoniani hanno ormai in pugno oltre metà del pianeta e, spintisi fino alle porte della Fortezza di Nugari, progettano la conquista dei territori di ExtraUnione. Met farà tutto ciò che è in suo potere per impedirlo e difendere la città degli Uomini Morti dall’assalto dell’esercito del Primarca, leader di Neuton.

Sarà in grado di convincere gli Uomini Morti a combattere al suo comando? Di trovare le parole giusto per persuaderli che, al di là delle diverse decisioni e delle divise indossate, il fine perseguito è lo stesso?

“La Unione Tower era l’edificio più imponente di tutti i Territori Sud-Est diExtraUnione e, probabilmente, dell’intero pianeta. Un mostro di cemento e acciaio, rivestito da vetri azzurri, che si innalzava nel cielo per oltre 700 metri. Zivor Ullman in persona aveva voluto e commissionato quella costruzione grandiosa, nata sulle macerie del Palazzo Imperiale della dinastia dei Cheimer. La Union Tower era e sarebbe stata per sempre un monumento era e sarebbe stata per sempre un monumento alla gloria di Unione, la testimonianza de potere assoluto di Ullman sulla regione. Il grattacielo sorgeva nello Union Center, un’area di quaranta chilometri quadrati nel cuore della città dove, in situazioni normali, risiedevano i militari della Seconda Armata con le loro famiglie.”

Commento:

Uno strano ma particolare fantasy: si nota in ogni parola o studio dettagliato dell’autore nei minimi particolari raccontati. E’ stata creata da zero la storia di un popolo con una lotta interna come è stata creata da zero l’ambientazione usata. Questo è denotazione di una grande testa ed una grande fantasia, come di un dettagliato studio.

La storia e la narrazione sono ricche di dettagli ed è fenomenale leggere ed entrare a far parte di un mondo tutto nuovo. Non si fa fatica a comprendere quale sia il carattere dei personaggi, poiché sono descritti molto bene.

Met così fiero e possente, capo di questa organizzazione, riesce sempre a trovare le parole giuste per trovare il rispetto e l’ascolto delle persone che lo circondano. Ottima caratteristica per quello che sarà un grande capo.

E’ una lettura certamente consigliata soprattutto per un pubblico giovane o in fase di adolescenza. Una lettura divertente e molto ispirata.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Il linguaggio segreto dei fiori

Il linguaggio segreto dei fiori – Vanessa Diffenbaugh

Victoria è una ragazza dal passato complicato: passò la sua infanzia ad essere spedita di famiglia in famiglia e ad essere rimandata indietro con la scusa che lei era una ragazza troppo difficile. Il suo unico problema era quello di avere un carattere molto freddo e razionale, allergica al contatto umano e a chi aveva sempre provato a dimostrarle affetto.

Fino a quando però incontrò la sua nuova mamma Elisabeth, lei non si era mai arresa nonostante il carattere dispettoso di Victoria, fino a quando lei non iniziò a fidarsi e poi? Cosa ha cambiato tutto? Cosa ha portato a tutto questo?

Vittoria adesso è maggiorenne e dorme in un giardino della città, come fosse una barbona qualsiasi. Ma qualcuno riuscirà a fare breccia nel suo cuore adesso e forse a farle vivere quelle emozioni che lei cercava di celare dietro a quell’enorme muro che si era creata per allontanare il dolore ed il rifiuto.

“Quando Grant bussò alla porta alle dieci e mezzo del mattino, stavo ancora dormendo sotto il tavolo. Ero in quella posizione da dodici ore e avevo il corpo irrigidito. Attraversai la stanza carponi, con la coperta che mi dondolava intorno ai fianchi. Mi appoggiai al legno solido della porta per alzarmi in piedi e mi strofinai gli occhi, le guance e la nuca. Poi aprii.”

Commento:

È stato davvero difficile iniziare questo libro; non conosco il perché ma non riuscivo a superare le prime dieci pagine, la storia forse all’inizio mi sembrava banale e raccontata anche male, ma fatto quel passo non sono più riuscita a staccare gli occhi da quelle parole.

Ragazze dovete leggere questo libro! È stato davvero difficile identificarsi nel personaggio di Victoria all’inizio, ma più lo leggevo è più mi rendevo conto che volevo continuare a sapere cosa sarebbe successo e come sarebbe andata a finire la sua vita e devo dire che il finale è stato molto bello e inaspettato e sicuramente in linea con il personaggio creato diffidente e solitario.

La scrittura del racconto poi è molto lineare e semplice e risulta molto facile poi entrare all’interno di Victoria; come dicevo magari non sono riuscita ad identificarmi con il suo personaggio, ma almeno l’ho capita.

Ho capito quale potesse essere la sua situazione e i suoi sentimenti e le motivazioni che l’hanno portata a comportarsi in un certo modo. Storia soprattutto inusuale, particolare e molto bella.

Tocca a voi ora scoprirlo!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il bistrò dei libri e dei sogni

Il bistrò dei libri e dei sogni – Rossella Calabrò

Che cosa hanno in comune un anziano, una libraia, una bambinaia, un artista di pareti e un giornalista? No, non è come pensate! Questo non è l’inizio di una barzelletta ma qualcosa in comune queste persone ce l’hanno davvero: i libri ed i sogni nascosti.

Petra è la proprietaria di un bistrò particolare ed originale, dove si possono acquistare libri e leggerli sorseggiando una bibita fresca. Armando è un anziano stravagante che ha passato la sua vita a nascondere la sua vera natura di ballerino eccentrico dietro ad una maschera di famiglia perfetta e felice.

Poi c’è Blanche, una giovanissima ragazza che ha trovato la sua vera strada. Lei si occupa di dare un colore a quelle pareti che la chiamano perché incomprese, e in questo è molto brava.

Linda invece è una bambinaia accurata e molto amorevole che nel tempo libero riesce a ridare vita alle stoffe che sono state gettate e considerate inutili, creando delle bambole piene di vita e di amore.

E infine c’è Dylan, uno scrittore affetto da una malattia poco conosciuta che non gli permette di riconoscere i volti. Ecco perché lui si abitua ai gesti, al tono di voce e addirittura ai profumi delle persone per poter dar loro un nome e quindi un volto preciso. Questo però non lo rende capace di capire cosa vuole ottenere nella sua vita.

Tutti loro però riusciranno, con il tempo e imparando ad ascoltare i libri chiusi, ad aprire il cuore ai loro sogni e a renderli reali come mai nessuno prima era riuscito.

“Quella mattina pioveva. Toh, le previsioni del tempo erano state attendibili. Faceva freddo, e c’era anche un gran vento che spostava le gocce di pioggia di lato, come tende di un sipario. Armando entrò in bagno. Con la spazzola (detestava i pettini) si riavviò i capelli da leonessa albina. Fece pipì, mettendoci un sacco di tempo perché le prostate anziane sono lente e pigre e capricciose. Entrò nella doccia. L’acqua calda dissetò il suo corpo arido. Shampoo. Alla fragola, il suo preferito. Anche se gli faceva un po’ piangere gli occhi. Gli occhi piansero, quindi, ma quelli dei vecchi sono sempre un po’ lacrimosi, non si sa se per dispiacere o per eccesso di fragole nei pensieri.”

Commento:

Che strano libro questo! La storia non è particolarmente articolata, anzi la considererei piuttosto banale e quasi scontata, ma un qualcosa dentro di sicuro te lo lascia. Attraverso il personaggio di Armando soprattutto, si possono capire davvero tante cose.

Armando ha passato la sua intera vita a nascondere la sua vera identità, forse per vergogna, ma io credo che più di tutti prevalga il senso del giusto. Avere una famiglia, un lavoro autorevole e una vita scontata era più giusto che perseguire il suo sogno di ballare vestito da donna. Quale essere umano considererebbe ballare vestito da donna una cosa da sani di mente?

L’insegnamento del libro è proprio quello di spronare ognuno di noi a realizzare i nostri sogni anche se ci sembrano assurdi e anche se non pensiamo di avere più l’età di farlo. L’importante è fare ciò che ci rende felici sempre!

Trovo davvero fenomenale la scrittura: il racconto viene narrato da Petra, donna uscita da un divorzio a causa di un tradimento e da un susseguirsi di bugie, che la rendono quindi cinica e incapace di prendere sul serio le situazioni. Questo però rende il racconto leggero e divertente anche quando l’argomento da trattare è un lutto.

Sempre pieno di metafore particolari e che se non ti fanno sorridere la faccia allora forse non è stato ancora compreso l’umorismo.

Mi ha fatto molto sorridere e ridere e in alcune cose di Petra mi ci sono ritrovata, anche se la distanza di anni è notevole. Siamo comunque due donne!

Consiglio questo libro per una lettura da spiaggia, soffice e leggera come dovrebbe essere la nostra mente in periodo di relax.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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L’ombra del vento

L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon

Ogni amante della lettura sa che c’è quell’unico libro capace di rappresentarci sempre in ogni istane della nostra vita e Daniel, che da sempre a vissuto immerso nei libri come suo padre gli ha sempre insegnato, ha trovato il suo.

All’interno del Cimitero dei Libri Dimenticati, Daniel trova un libro maledetto scritto da un certo Julian Carax. La sua scrittura e il suo racconto fanno innamorare quel giovane ragazzino in poco tempo e così nasce dentro la voglia di saperne di più, di cercare altre sue opere e collezionarle tutte. Ma qualcuno prima di lui si è inoltrato alla scoperta dei libri di Carax ma con un intento diverso da quello di leggerli: Il soggetto ha fatto si che tutti quei libri furono persi nel fuoco.

Che storia è questa? Chi è quell’uomo che si fa chiamare con il nome di uno dei personaggi dei libri di Carax? E chi è davvero Carax?

A Daniel non rimane che andare alla scoperta che nascondono Carax e i suoi libri. Ma quei segreti iniziano a diventare anche i suoi. Intrighi e sotterfugi ormai sono il suo pane quotidiano tanto che lo porteranno ad un punto di non ritorno.

“L’immagine di Penélope Aldaya sullo scalone gli tenne compagnia durante le prime settimane al San Gabriel. Quella nuova realtà era piena di contraddizioni e non tutto gli piaceva. Gli allievi si comportano come principi mentre i loro colti insegnanti parevano servi deferenti. Il primo ragazzo con cui Julian fece amicizia, a parte Jorge Aldaya, fu Fernando Ramos, figlio di uno dei cuochi del collegio, che mai avrebbe immaginato che un giorno avrebbe indossato la tonaca e avrebbe insegnato in quelle stesse aule. Fernando, a cui i compagni avevano dato il nome di Fornelletto, trattandolo alla stregua di un domestico, era sveglio ed intelligente e aveva un solo amico, Miquel Moliner, un ragazzo un po’ strano che in seguito sarebbe diventato il miglior amico di julian.”

Commento:

La scrittura di questo romanzo è uno spettacolo. Il racconto sembra rispecchiare in pieno, in ogni punto, il vero carattere del protagonista Daniel, sempre un po’ introverso e schivo con le persone quando si parla di sentimenti.

Le parole che vengono utilizzate per raccontare i fatti sembrano misurate con il contagocce come se essendo lo stesso Daniel che racconta i fatti, determinate cose siano proprio scontate perché ognuno conosce se stesso. Ma nonostante questo nessun particolare della storia viene lasciato al caso e la storia è davvero comprensibile e amabile. Questo autore è stato capace di trasmettermi pensieri ed emozioni solo descrivendomi dei semplici gesti. Nulla è stato lasciato al caso. Ogni parola è stata pensata e ponderata nei minimi dettagli.

Ci si ambienta subito nella Barcellona del dopo guerra e nell’ambientazione essenziale e soprattutto non si fa fatica ad immedesimarsi co i personaggi. Devo essere sincera qui il mio preferito è stato di sicuro Fermìn (quanto mi ha fatto ridere) così particolare e tenero ma anche molto leale verso chi lo ha salvato. Si vede subito che ha un cuore grande ma che tiene segregato dietro ad un alto muro molto spesso. E come invece non si fa ad odiare Fumero: un pazzo psicopatico che gira libero per la città armato e libero di fare quello che vuole perché protetto dalla legge. Questo si che mi fa paura.

La storia, poi, è piena di imprevisti e colpi di scena che ti tengono legati alla storia. L’unica minuscola pecca è stata che all’inizio ho fatto un po’ fatica a legarmi alla storia, ma appena si entra nel clou vi giuro che staccarvi da lui sarà difficile. Un po’ come Daniel con il suo “Ombra del vento”.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Hunger Games. Il canto della rivolta

Hunger Games. Il canto della rivolta – Suzanne Collins

Katniss viene salvata dai ribelli e trasportata nelle segrete del Distretto 13, dove le vite di tutti sono organizzate nei minimi dettagli in ogni momento della giornata e ognuno di loro svolge un compito ben preciso all’interno del Distretto. Katniss si lascia convincere da Alma, a capo del Distretto 13, a girare dei video, che saranno mandati in onda in tutta Panem, che siano di incitamento per tutti i ribelli e che possano mostrare che la Ghiandaia Imitatrice, simbolo della rivolta, è dalla loro parte nella guerra contro Capital City e contro Snow.

In tutto questo Peeta era stato catturato da Capital City e aveva subito un lavaggio del cervello, così, quando una squadra di soccorso riesce a liberarlo, viene tenuto in una camera segregato in modo da poterlo aiutare a riacquistare la memoria.

Vengono organizzate diverse squadre per prendere d’assalto Capital City, e la squadra di Katniss è quella incaricata di scovare ed entrare nella residenza del presidente Snow.

Finalmente Capital City viene liberata e il presidente Snow catturato, ma il finale è davvero quello che tutti ci aspettavamo e volevamo?

“Quello che vogliono è che io assuma il ruolo che loro hanno concepito per me. Il simbolo della rivoluzione. La Ghiandaia Imitatrice. Non basta ciò che ho fatto in passato, sfidando Capitol City ai Giochi e offrendo loro un motivo di aggregazione. Adesso bisogna che diventi il vero leader, il volto, la voce, l’incarnazione della rivoluzione. La persona su cui i distretti – gran parte dei quali è ormai apertamente in guerra con Capitol City – potranno contare perché indichi loro la via della vittoria. Non dovrò farlo da sola. Hanno un’intera équipe di specialisti pronti a trasformarmi, vestirmi, scrivere i miei discorsi, coordinare le mie apparizioni – come se questo non mi fosse orrendamente noto – e tutto quello che dovrei fare io è recitare la mia parte. A volte li ascolto e a volte mi limito a osservare la linea perfetta dei capelli della Coin, cercando di decidere se si tratta o no di una parrucca.”

Commento:

Con questo capitolo si conclude una grande saga di avventura e azione capitanata dalla nostra eroina Katniss. E’ una saga molto particolare, lo devo ammettere; anche se racconta una storia di pura fantasia, l’argomento principale, cioè la lotta contro il potere cattivo, è sempre molto attuale. Almeno nei libri sappiamo che il bene vince sempre e che le cose, anche se pur difficili, si possono sempre risolvere, con il tempo e con la testa.

Credo che sia un’ottima saga da far leggere a dei ragazzi in fase di adolescenza: possono essere utili a sviluppare un pensiero deduttivo, ma soprattutto far capire cosa vuol dire fare del male alle persone e cosa ne scaturisce tutto ciò. Ti insegna a credere sempre nelle tue idee anche quando vanno contro tutto e tutti, ma se le credi giuste devi portarle avanti. Mi piace sapere che un giorno i miei figli potranno leggere questi libri e potranno imparare molto oltre che a divertirsi.

Non so se si era capito, ma è super consigliato!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Harry Potter e il calice di fuoco

Harry Potter e il calice di fuoco – J.K. Rowling

Per Harry, Ron ed Hermione il quarto anno sarà un anno molto speciale. Dopo quasi un secolo le tre scuole di magia e stregoneria, Hogwarts in Inghilterra, Durmstrang in Bulgaria e Beauxbatons in Francia, decidono di indire il Torneo Tremaghi, nella quale un giocatore per ogni scuola dovrà affrontare tre probe diverse e alla fine il vincitore porterà onore e gloria alla scuola di origine.

Essendoci stati parecchi morti nelle edizioni precedenti i tre presidi decidono di comune accordo che solo gli alunni dai 17 anni in su potranno partecipare. Dovranno inserire il loro nome nel Calice di Fuoco e alla fine sarà quest’ultimo che deciderà chi saranno i partecipanti. Al termine il Calice sceglie i nomi: Viktor Krum per Durmstrang, Cedric Diggory per Hogwarts e Fleur Delacour per Beauxbatons.

Ma il calice, inaspettatamente fa uscire un quarto nome: quello di Harry Potter. Non c’è nulla da fare, una volta uscito il suo nome il giocatore non può tornare indietro e quindi Harry, pur non avendo inserito il proprio nome nel Calice dovrà partecipare. Chi è che ha voluto tendere questo tranello?

“Harry guardò affascinato Fred che estraeva dalla tasca un foglietto di pergamena con scritto sopra ‘Fred Weasley – Hogwarts’. Fred avanzò fino alla linea, e lì rimase, dondolandosi sulle punte dei piedi come un tuffatore che si accinge a un volo di quindici metri. Poi, con gli occhi di tutti i presenti puntati addosso, trasse un gran respiro e superò la linea. Per un solo istante, Harry fu convinto che avesse funzionato – George lo pensò di sicuro, perché emise un ululato di trionfo e seguì il fratello con un balzo – ma un attimo dopo si udì un forte sfrigolio, ed entrambi i gemelli furono espulsi dal cerchio d’oro come se fossero stati scagliati da un invisibile lanciatore del peso. Atterrarono doloranti a tre metri di distanza sul freddo pavimento di pietra, poi, come se non bastasse, risuonò una forte esplosione ed entrambi si videro spuntare due identiche lunghe barbe bianche. La Sala d’Ingresso rimbombò di risate, a cui si aggiunsero anche quelle di George e Fred, non appena si furono guardati bene in faccia.”

Commento:

Ecco questo è stato il primo capitolo a farmi piangere davvero come una scema. I libri sono capaci di farti provare tante e forti emozioni, ma su questo ho pianto davvero per la tristezza, cosa che non mi era mai successa. Mi sono affezionata davvero tanto ai personaggi di questa saga che ci sono rimasta molto male. Le parole usate hanno aiutato anche tanto e sappiamo che in questo la Rowling, ormai, è diventata una maestra.

Mi è piaciuto un sacco questo capitolo perché per la prima volta in un’amicizia di anni è uscita una cosa che tutti abbiamo provato: la gelosia! E’ un sentimento normalissimo, che abbiamo provato tutti nei confronti dei nostri amici e di cui tutti abbiamo provato vergogna, questo capitolo invece ci vuole insegnare che è una cosa del tutto normale e come arriva se ne va da sola, ma non c’è nulla della quale vergognarsi.

Parlando del libro, invece, questo è il libro di partenza per la love story Ron ed Hermione. C’è sempre stata della polemica intorno a questa storia d’amore perché ci si aspettava un “Harry ed Hermione”, ma non tutto deve essere sempre scontato no?!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Nella terra della nuvola bianca

Nella terra della nuvola bianca – Sarah Lark

Helen e Gwyneira ancora non si conoscono. Il loro passato è molto diverso e il loro futuro ancora incerto lo è ancora di più. Helen in Inghilterra fa l’educatrice presso una buona famiglia dell’alta società ma pensa spesso al giorno in cui potrà avere una famiglia tutta sua. La sua opportunità nasce un giorno per caso quando le si presenta l’occasione di poter andare a conoscere un uomo in cerca di moglie che ha provato a cercare fortuna in Nuova Zelanda.

Gwyn, d’altro canto, si occupa da sempre di aiutare il padre nella cura del gregge, nella tosatura e nella vendita di lana molto pregiata; anche lei è in età da marito, ma nessuno dei contendenti londinesi le sembra all’altezza. Perché non provare a buttarsi in una nuova avventura? Partire per la Nuova Zelanda per andare a conoscere il figlio di un certo Gerald Warden magnate della lana.

E’ proprio le vite delle due giovani si incontreranno per non separarsi più: sulla Dublin. La nuova vita in Nuova Zelanda sarà un susseguirsi di avventure per entrambe: per Helen la scoperta del marito diverso che si aspetta e della sua stessa vita diversa ma l’arrivo di un piccolo cucciolo d’uomo a donarle felicità; per Gwyn le poche soddisfazioni in amore e la pressione del suocero ad avere in fretta un erede.

“Gwyneira aveva il compito di far diventare le ragazze maori perfette cameriere, ma non ne era all’altezza. Si ricordò che Dorothy, Elizabeth e Daphne vivevano nei dintorni e così Mrs. Godewine mise volentieri Elizabeth a disposizione e i Candler, che erano comunque invitati, portarono Dorothy. Di Daphne invece non si ebbero notizie. Gerald non aveva idea di dove fosse la fattoria di Morrison e quindi non c’era speranza di entrare in contatto con la ragazza. Gwyneira pensò ad Helen: lei forse poteva avere notizie della sua allieva, ma le due amiche non si erano più potute vedere.”

Commento:

Un bellissimo libro: pieno di avventure straordinarie in una nuova terra sconosciuta a molti, mistero e intrighi che rendono la trama sempre scorrevole e molto piacevole. Ci si affeziona subito alle due giovani donne, anche se per quanto mi riguarda mi sono ritrovata molto di più nella descrizione di Gwyneira. Il suo carattere così ribelle, intraprendente e autoritario mi ha ricordato il mio in quasi ogni sfumatura. Peccato che la sua storia non sia del tutto felice, ma in effetti questa la vita.

La nota particolare di questo libro è proprio l’ambientazione. Non è da tutti scegliere un posto così particolare e poco conosciuto come base per un buon libro. Bisogna aver studiato molto bene la storia del luogo e la sua geografia di quegli anni o bisogno averci proprio vissuto.

In effetti l’autrice sotto questo punto era ben preparata: ha lavorato per molti anni come guida turistica ed era perdutamente innamorata di quel luogo e stregata dai suoi paesaggi.

L’unica piccola pecca che ho trovato nel racconto è stato il finale: sembrava un po’ frettoloso, buttato giù per che il libro era da finire ma privo della suspense che ha regnato in tutto il resto del romanzo.

Leggetelo, miei lettori, e fatemi sapere il vostro parere.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Caraval

Caraval – Stephanie Garber

Due ragazze, due sorelle che vivono una vita difficile: la madre scappata di casa quando loro erano piccole le ha lasciate a vivere con un tiranno che pensa di poter fare delle proprie figlie quello che vuole costringendole con la forza e con la cattiveria ad ubbidire alle sue regole. Rossella si dovrà sposare a breve e così spera di poter trarre in salvo anche la sorella, anche se in realtà il conte, suo promesso sposo, lei non lo ha mai visto. Donatella, d’altro canto, dall’animo più libertino, sogna invece di riuscire a fuggire via, in una terra lontana.

Entrambe hanno un sogno nel cassetto: poter partecipare al gioco di Matro Legend a Caraval. E un giorno, quella tanto attesa lettera arriva, con allegati tre biglietti per Caraval: uno per Donatella, uno per Rossella e uno per il futuro sposo di Rossella. Così tanto bello quel sogno, ma come possono allontanarsi dall’isola per poter partecipare a quel gioco? Il padre di sicuro le troverebbe e le punirebbe in modi peggiori di quelli vissuti finora.

Un marinaio le aiuterà a fuggire e le porterà una notte a Caraval e poi le riporterà indietro. Donatella ha già organizzato tutto e il padre crederà ad un rapimento. Nessuno potrà sospettare nulla e loro potranno vivere il loro sogno. Allora cos’è andato storto? Perché nulla di ciò che era stato programmato è andato secondo i piani? Loro adesso si ritrovano davanti ad una strada chiusa che da affrontare è pericolosa tanto quanto tornare indietro.

“Julian aiutò Rossella a scendere dalla barca. Passando sul ponte ad arco e tra le due gigantesche clessidre, Rossella si chiese quanti minuti della sua vita corrispondessero a una perlina. Un secondo a Caraval pareva più intenso di un secondo normale, come il momento al culmine del tramonto, quando tutti i colori del cielo si fondono in uno spettacolo magico. «Dovremmo cercare il tipo di posto che più potrebbe piacere a tua sorella» disse Julian. «Scommetto che sarà lì che troveremo il terzo indizio.» Rossella pensò al messaggio legato alla chiave. Il numero tre lo dovrai guadagnare. Oltrepassate le clessidre, il sentiero di destra portava a una serie di terrazze dorate che formavano la maggior parte del Castillo. Dal basso ricordavano gli scaffali di una biblioteca, pieni di libri antichi che era proibito toccare.”

Commento:

Davvero strabiliante questo libro. All’inizio non mi aveva preso gran che, ma appena le due ragazze sono entrate nel mondo di Caraval le cose sono cambiate radicalmente. Si in effetti, anche se piacciono diversi generi a tutte noi, diciamo che le storie d’amore nate e create nei corsi dei capitoli di un libro ci attirano sempre molto. Lo spettacolo più strabiliante qui sono le descrizioni dei luoghi. Alcune volte sono un po’ difficili da capire e bisogna rileggerle più volte ma vi giuro che poi nella vostra mente si creerà l’immagine reale di quello che si trovano davanti i protagonisti di questo libro.

Come non affezionarsi, infatti, alla sensibile Rossella: sempre occupata a trovare il sistema giusto per poter salvare sua sorella dalle grinfie del padre tiranno. Così altruista e dal cuore buono.

E poi Julian, (immaginatemi: ho gli occhi a cuoricino) come si fa a non innamorarsi del misterioso e imprevedibile quanto protettivo e geloso Julian!!!

La storia poi è piena di fantasia e giuro che fino all’ultima pagina ho cambiato idea ad ogni frase perché non riuscivo a capire come si stessero svolgendo le cose.

Wow! Davvero mozzafiato e soprattuto super mega consigliato a tutte voi!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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WWW Wednesday

WWW Wednesday #4

Ed eccoci al quarto appuntamento della mia rubrica preferita!!! Mi piace particolarmente perchè ci permette di scambiarci idee sui libri letti, che stiamo leggendo o che potremmo leggere in futuro. In questa rubrica potrete anche voi rispondere alle domande che seguiranno mettendo per esteso le vostre risposte.

O magari avete già letto le mie scelte e saprete darmi qualche indicazione in merito.

E, finalmente, eccoci arrivati alle 3 domande di oggi!!

1. Cosa hai appena finito di le leggere?

Della saga della Adrian non c’èbisogno di aggiungere parole: un genere particolare che mescola il romantico al fantasy. Una sorta di Twilight per adulti, con una fantasia completamente diversa anche se si parla sempre di vampiri. Ogni capitolo di questa saga si fa mangiare volentieri in poco tempo. Per quanto riguarda le notti di Salem, sappiamo che Stephen King è Stephen King e non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Rispetto al primo che avevo letto, Shining, questo l’ho trovato più facile da leggere. Forse perchè c’era più parte discorsiva e meno descrizioni ma questo rispetto all’altro mi è volato nel leggerlo.

2. Cosa leggi attualmente?

Finalmente riesco a leggere il primo romanzo della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati. Me ne hanno parlato talmente in tanti e talmente tanto che soffro io l’ansia da prestazione sulla futura recensione. Una sorta di velato thriller con un po’ di mistero e di fantasy: quel giusto mix di gusti! La seconda lettura invece mi è stata consigliata. Ho scoperto da poco il piacere di leggere libri ambientati in Italia; fino a qualche mese fa ero solita leggere praticamente solo autori stranieri, ma sono sincera ed è bello ritrovarsi nelle parole e nelle descrizioni dell’autore, senza dover immaginare il luogo perchè lo si conosce realmente.

3. Cosa leggerai prossimamente?

Queste sono le due proposte per le future letture. Per quanto riguarda la prima, mi serviva un libro ambientato in Brasile e subito mi è apparso questo. Penso faccia parte di una saga, tanto per cambiare. Ne ho iniziate talmente tante che non so quando riuscirò a finirle tutte quante. Il secondo mi è stato consigliato come libro di crescita personale e spirituale, visto che parla appunto di Buddismo. Sono molto curiosa di leggerli entrambi e vi farò sapere al più presto come mi sono parsi.

 

E voi cosa state aspettando? Quali sono le vostre tre risposte alle domande del WWW Wednesday?

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