Élite immortale

Élite immortale – Francesco Falconi

Frida ha venti anni e vive a Firenze. Schiva e introversa, il suo carattere si è indurito dopo un tragico evento accaduto cinque anni prima. Frida ha pianto così tanto, quella notte, che ora non è più capace di versare una sola lacrima.
La sua vita si divide tra gli studi universitari, le uscite con l’amico Sebastian e il volontariato in ospedale, dove si reca quasi tutti i giorni a trovare l’anziana Delia,  che l’ammalia con le sue storie sulla stirpe dei SenzaLacrime: creature maledette, simili a vampiri che si nutrono di lacrime e dolore, capaci di far innamorare con un soffio, di immobilizzare con lo sguardo, fino a privare le proprie vittime di ogni sentimento.
Queste leggende la suggestionano a tal punto da spingerla ad avere delle inquietanti visioni che la portano a dubitare della sua stessa lucidità. Quando improvvisamente Delia viene a mancare e l’amicizia con Sebastian s’incrina, Frida sente che il mondo le sta crollando addosso. È in questo momento che incontra però un ragazzo affascinante e misterioso, Julien LePleur, con il quale stringe subito un legame di inaspettata passione. C’è qualcosa di inquietante, pericoloso, ma allo stesso tempo incantevole in lui, che porta Frida ad accettare di accompagnarlo fino a Barcellona.
Giunti nella città spagnola, ad accoglierla ci sarà una verità sconvolgente e inaspettata: i SenzaLacrime non sono solo una leggenda.
Ma chi è in realtà Julien? Davvero l’ha fatta innamorare solo per spezzarle il cuore? E perché quando Frida gli racconta del suo doloroso passato, i suoi occhi sembrano tremare di un’improvvisa eccitazione?

Recensione di “Élite immortale”:

Ammetto che è stata una lettura un po’ complicata: non sono per nulla riuscita ad immedesimarmi con la protagonista che sembra non riesca mai a prendere una decisione di senso e purtroppo gli altri personaggi sono stati altrettanto deludenti. L’unico che mi è piaciuto e ha avuto una crescita e un percorso ben definito è stato Julien.
A Frida è successa una cosa terribile e penso che uscirne le sarà stato difficile, ma questo non giustifica i suoi comportamenti incoerenti ed egoisti che ha nel corso del libro: per esempio con il suo amico Sebastian. E anche quest’ultimo sembra cambiare atteggiamento da un giorno all’altro, ma forse lui è più giustificato dal finale della storia. Ma tornando a Frida, lei sta scrivendo un libro, ma nel frattempo studia psicologia. Ok, la scrittura sarà solo una passione che utilizza solo per superare un determinato evento. Ma in qualità di psicologa, davvero non si accorge del comportamento strano di Sebastian? E davvero, dopo che è lui stesso a farglielo notare, lei decide di non allontanarsi o di non allontanarlo e pensare di recuperare un’amicizia anche se potrebbe ferire lui?
Il dubbio può essere risolto nel credere che lei sia solo egoista o che il suo atteggiamento non sia lineare con l’età e la caratterizzazione del suo personaggio. Purtroppo anche la storia mi è sembrata un po’ confusa e a tratti ho fatto fatica a capire cosa stesse succedendo o di chi si stesse parlando.
Devo però premiare, e anche molto, la scrittura di questo autore che è stata incalzante e mi ha permesso di arrivare al fondo del libro in maniera facile, anche quando la continuità della storia non me lo permetteva. Le descrizioni e i dialoghi sembravano essere usciti dal mondo reale e non si faceva fatica a capire chi stesse parlando o dove ci si trovasse. Sicuramente vorrò dare una seconda possibilità all’autore, sapendo poi che ha scritto altri libri di tutt’altro genere. Mi spiace, ma forse non sono riuscita a comprendere appieno il potenziale di questo romanzo.
Libri consigliati: La sesta opera, Caraval.

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La regina delle ombre

La regina delle ombre #4 – Sarah J. Maas

Ancora una volta nascosta sotto il suo manto da assassina, Celaena è tornata a Rithfold, ma non è più una schiava. Ora è Aelin Ashryver Galathynius, Regina di Terrasen.

Tuttavia, prima di riprendere il trono che le spetta, dovrà ancora combattere: scavare tra i ricordi più dolorosi, battersi per la sopravvivenza e lottare contro una passione che potrebbe consumarla.

E soprattutto si troverà nuovamente di fronte al suo vecchio padrone, il Re degli Assassini. Pronta a reclamare vendetta.

Recensione di “La regina delle ombre”:

Decisamente la serie sta andando avanti un po’ per le lunghe e alcuni dettagli dei libri iniziano a risultare anche di troppo. Finalmente Celaena è tornata alla sua vecchia patria, ma non più come la donna che era partita ma come la regina che aveva svelato essere alla partenza. Ma cosa comporta questa scelta?

Finalmente Aelin ha preso in mano il suo destino: l’ha capito e l’ha (forse ancora non del tutto) accettato, come un tempo la sua amica Nehemia le aveva detto che sarebbe stata destinata a fare per salvare il suo popolo e forse anche i popoli delle terre vicine. Ancora non sa cosa questo comporti veramente, ma sa che da qualche parte dovrà partire, e perché no proprio dalla sua terra d’origine, dove è diventata un assassina professionista e dove tutto è cominciato.

L’incontro con il re degli assassini, forse è quello che mi è piaciuto di più insieme alle parti un po’ più d’azione dove ci si ritrova in mezzo alle battaglie, ma la pesantezza di questa saga eterna inizia a farsi sentire. Molti dettagli che in un solo libro lo avrebbero arricchito, qui lo stanno allungando anche fin troppo. Forse sette libri non autoconclusivi sono troppi se all’interno non si porta avanti un minimo la storia ma si lascia sempre la parte finale inconclusa.

Avrei lavorato meglio (sicuramente meglio) sulla parte editing, tagliando via pezzi di storia che effettivamente non portano a nulla per arricchire la storia centrale nelle sue parti. Il fatto che la scrittura sia poco fluida a causa di errori e refusi, rende il tutto ancora più sgradevole da leggere. Viene il dubbio che questo libro non sia mai stato letto dopo la sua traduzione, possibile?

Speriamo che i prossimi migliorino, anche perché ora si continuerà con i prossimi libri.

Libri Consigliati: Absence. Il gioco dei quattro. Hunger Games.

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Il grido della rosa

Il grido della rosa – Alice Basso

Torino, 1935. Mancano poche settimane all’uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei.

Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi.

Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell’Impero.

E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l’è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.

Recensione di “Il grido della rosa”:

Leggere questi capitoli è davvero molto bello. All’interno puoi trovare la storia di Torino (mia città), la storia delle donne di quell’epoca, un giallo avvincente e pieno di suspense e dialoghi divertenti e a volte irriverenti. Cosa volere di più? Questa autrice ci aveva abituato molto bene già con la saga di Vani, la ghostwriter più famosa di Torino, e con questa nuova saga non ha disatteso le nostre aspettative. Anche la parte dei riferimenti al presente (che fuoriescono dalla storicità del libro) non mi ha dato tanto fastidio come nel primo capitolo. Sarà che mi ci sto abituando.

Questa nuova protagonista porta con sé la pesantezza dell’epoca in riferimento alla vita che dovevano fare le donne: tutte casa e figli, ma riesce anche a portare un po’ di speranza nei nostri cuori. Anita, infatti, si ribella un po’ a quello che secondo la sua famiglia dovrebbe essere la sua vita perfetta: sposarsi con un buon partito e non pensare a null’altro se non a procreare nuovi piccoli soldati della patria. Lei vuole lavorare, almeno un po’, per fare esperienza e provare cose nuove, legge libri proibiti per quell’epoca, messi alla gogna dal regima fascista grazie alla sua vecchia insegnante alla quale è rimasta molto legata. E grazie proprio a quest’ultima conosce la storia di Gioia e decide di scoprire cosa sia successo davvero e di darle almeno un po’ di giustizia. Il suo unico punto debole è Sebastiano: suo capo e, purtroppo per lei, uomo quasi sposato.

A quell’epoca, purtroppo, non ci si poteva aspettare molto da un personaggio femminile, che doveva rigorosamente non pensare e solo agire come gli era stato inculcato fin da bambina a pensare a casa e figli. Ma Alice decide di creare un personaggio un po’ fuori dalle righe e questo fa onore a tutte noi e a tutte quelle donne che avevano deciso di ribellarsi (ognuno a proprio modo) agli stereotipi di genere. Come non lodare un personaggio di questo tipo.

Alice utilizza la sua scrittura fluida e divertente per portarci in quel mondo ormai lontano e mostrarci come doveva essere la vita di una donna in quel periodo storico. La sua scrittura magistrale rende la lettura davvero fluida e veloce e mai noiosa. Sono proprio curiosa di continuare con questa saga.

Libri consigliati: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Il richiamo del cuculo.

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Città di spettri

Città di spettri – Victoria Schwab

Da quando Cass è quasi annegata (sì, va bene, è veramente annegata, ma non le piace ripensarci), è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti… e accedere al mondo degli spiriti.

Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia. Dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti.

E quando Cass incontra un’altra ragazza che condivide il suo stesso “dono”, si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa. Da Victoria Schwab, un racconto spaventoso ed elettrizzante, pieno d’azione, che parla di infestazioni, passato, mistero, e del legame tra i veri amici (anche se quell’amico è un fantasma…).

Recensione di “La città di spettri”:

Avevo già letto in passato sue opere e, in effetti, devo ancora terminare una sua saga. Ma devo dire che questo libro mi ha stupito molto. L’utilizzo del lessico sembra completamente diverso da quello utilizzato prima. E’ molto più semplice e colloquiale. Quasi come volesse rivolgersi ad un pubblico più piccolo. Ho apprezzato molto questa sua capacità di modificarsi e modificare il suo linguaggio in base alla persona alla quale pensa di voler far leggere il libro.

Qui si parla a ragazzi giovani e il lessico e la lettura complessiva è semplice ed immediata. Il romanzo scorre velocissimo e non staccare gli occhi dalle pagine risulta davvero difficile. Ho davvero adorato questo capitolo e non vedo l’ora di continuare la saga. La piccola Cass è l’emarginata che la maggior parte di noi è stata a scuola o che si è sentita tale e magari non solo a scuola ma anche dopo. Adoro le storie che parlano di spettri e molto di più i programmi televisivi che ne parlano e mostrano storie vere, filmati etc. etc. Questo capitolo, per me, poteva essere potenzialmente solo un successo. Meno male che è stato proprio così!

La storia è molto lineare, non ci sono chissà quali colpi di scena, e come dicevo prima la lettura che ne viene è molto immediata, senza giri di parole: descrizioni di fatti e dialoghi. Nessun giro di parole, nessuna parafrasi. Si vanno, in più, a toccare argomenti come l’amicizia vera, che è un tema davvero importante da trattare nei ragazzi e nella quale ci si comprende sempre molto bene.

Assolutamente da leggere.

Libri consigliati: Magic, Caraval.

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L’altra famiglia

L’altra famiglia – Jodi Picoult

Zoe Baxter per dieci anni ha cercato disperatamente di avere un figlio e finalmente il sogno suo e del marito Max sembra diventare realtà: ormai è al settimo mese di gravidanza. Ma il sogno è destinato a tramutarsi in un incubo. Anche questa volta Zoe non riesce a portare a termine la gravidanza e il suo matrimonio non regge di fronte a questo ennesimo, grande dolore.

Zoe si rifugia nella sua professione, di musicoterapeuta e insieme alla collega Vanessa cerca di aiutare un’adolescente che ha tentato il suicidio. Fra le due nasce un’amicizia profonda che, con grande sorpresa di Zoe, si trasforma in amore. Al punto che Zoe spera di poter costruire una nuova famiglia e di avere con Vanessa quel figlio tanto desiderato, grazie agli embrioni conservati da lei e Max in una banca del seme.

Ma Max si oppone con tutte le sue forze all’idea che Zoe possa avere un figlio, che lui rivendica anche come suo, insieme a un’altra donna. Il caso finisce in tribunale, dove si scontreranno non solo Zoe e Max, ma anche due concezioni diverse e opposte della famiglia, e dove i sentimenti più profondi e radicati di ciascuno verranno alla luce, fino all’inatteso e sorprendente finale.

Recensione di “L’altra famiglia”:

La Picoult ha la capacità di portare alla luce argomenti complessi trattandoli come se fossero il suo pane quotidiano. La sua scrittura è così incalzante che viene difficile per chiunque non immedesimarsi nei suoi personaggi e non provare il loro stesso dolore. Qui viene trattato qualcosa di immensamente doloroso: marito e moglie che devono affrontare insieme i numerosi tentativi di avere un bambino e la costante perdita della speranza. Può ciò portare davvero allo sgretolamento di un rapporto?

Ebbene, secondo me si. La perdita di un figlio o l’interruzione di parecchie gravidanze può portare ad avere un dolore così grande che una coppia o la unisce per sempre o la separa inevitabilmente. Ma qui si va oltre alla distruzione di un matrimonio. Qui viene trattato un argomento della massima attualità: chi detiene la proprietà di ovuli congelati a seguito di un divorzio? Zoe e Max sono i due protagonisti di questa controversia legale e sentimentale. Zoe conosciuta una nuova compagna decide di usare i propri ovuli congelati per impiantarli nell’utero di Vanessa e provare ad avere finalmente ciò che lei ha sempre sognato: un bambino. Ma Max, incalzato dal fratello molto religioso e dalla sua parrocchia, si oppone fermamente a questa decisione, poiché considerata contro natura. Quale sarebbe quindi “l’altra famiglia” alla quale si fa riferimento, lo potrà decidere solo un giudice.

Vediamo dibattersi più posizioni in questo capitolo: chiesa contro scienza, famiglia tradizionale contro famiglia omosessuale. E’ normale in questi casi chiedersi sempre: “io al posto di Zoe o di Max, che cosa avrei fatto?” e la risposta non è e non sarà mai così semplice come si crede. Qui entrano in gioco parecchi sentimenti, a volte anche contrastanti, alla quale fare fronte.

La bellezza della scrittura della Picoult è proprio quella di riuscire a descrivere tutti questi sentimenti, tutti questi personaggi diversi e opposti in maniera così sublime che ti sembra di essere immersa in una storia vera che ti è stata raccontata in prima persona, proprio da chi l’ha vissuta. Adoro questa autrice e non mi basterebbe una pagine intera del blog per decantarne le lodi. Il mio unico consiglio è quello di leggervi pian piano le sue opere, che sono tutte emozionanti e autoconclusive.

Libri consigliati: Le case degli altri, Il patto.

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La corona di fuoco

La corona di fuoco #3 – Sarah J. Maas

Celaena Sardothien è sopravvissuta a combattimenti mortali e a orribili sofferenze, ma di fronte all’assassinio della sua più cara amica è sconvolta e annientata. Consumata dal senso di colpa e dalla rabbia, vuole mettere in atto la sua vendetta nei confronti del responsabile dell’atroce delitto, il re di Adarlan. Ogni speranza per distruggere il tiranno, però, giace nelle risposte che potrà darle Maeve, la regina dei Fae, a Wendlyn. Sacrificando il suo futuro, Chaol, il Capitano della Guardia Reale, l’ha mandata laggiù con l’idea di proteggerla, senza sapere che questo viaggio potrebbe invece costarle la vita.

Recensione di “La corona di fuoco”:

La scrittura continua a peggiorare, ma se nel primo caso si capiva che era data da una mano inesperta e giovane, qui sembra proprio che nessuno della casa editrice lo abbia almeno riletto una volta. Errori clamorosi di ortografia così come forme grammaticali stilisticamente scorrette. A volte rendono illeggibili alcune parti.

Solitamente nel corso di una saga i personaggi vanno incontro ad una crescita personale, qui invece assistiamo ad una decrescita personale del personaggio di Chaol, che decide di allontanare Celaena da palazzo per (come pensa lui) salvarla dalla voglia di vendetta nei confronti di colui che le ha ammazzato la migliore amica Nehemia. E cosa fa per salvarle la vita? La manda ad ammazzare una famiglia reale per ordine del re (cosa che lui odia di lei): ma che comportamento adulto sarebbe questo? Chaol lo fa davvero per quel motivo o per allontanarla proprio da lui? Sicuramente Celaena non ci pensa due volte a mettere una pietra sopra alla sua vecchia vita e, di conseguenza, anche a Chaol.

La storia continua ma ancora tutto rimane incomprensibile. Vengono aggiunti elementi nuovi ma non vengono date risposte alle vecchie domande che ci si è posti. Siamo ancora nella fase di ascesa della storia, come fossero i capitoli prima della parte centrale, quindi che sia tutto ancora incomprensibile è ancora normale. Ma era davvero necessario aggiungere tutti questi elementi (e personaggi nuovi)? Ho fatto non poca fatica nel cercare di non fare confusione. Sicuramente tutto verrà spiegato più avanti. Vediamo quindi come procede.

Libri consigliati: Nevernight. Mai dimenticare. La chimera di Praga.

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La corona di mezzanotte

La corona di mezzanotte #2 – Sarah J. Maas

Celaena è sopravvissuta ai lavori forzati nelle miniere di Endovier e ha vinto la gara all’ultimo sangue per diventare la paladina del re. Da mesi il suo compito è uccidere per conto della corona, ma lei non ha mai rispettato il giuramento di fedeltà al trono: ha concesso alle vittime la possibilità di fuggire e ne ha inscenato la morte. Presto però Celaena dovrà preoccuparsi di qualcosa di più pericoloso dell’ira del sovrano. Nei sotterranei del castello cova una minaccia oscura e devastante, forse legata agli antichi riti magici banditi dal regno…

Recensione di “La corona di mezzanotte”:

In questo secondo capitolo possiamo notare un miglioramento dal punto di vista della scrittura dell’autrice. Certo non si può dire lo stesso del lavoro di editing che è stato fatto (o sarà forse la traduzione o entrambi?) e che ha resa difficoltosa la lettura scorrevole del libro.

Celaena forse si è ridimensionata un po’ dopo quello che ha vissuto nelle miniere di Endovier; le cicatrici non si rimargineranno più, soprattutto quelle della memoria, ma sembra che la famiglia reale e i collaboratori siano pronti a fare di tutto per farle dimenticare il passato. Incontriamo Dorian, figlio del re, che passa le sue giornate a cercare di farsi accettare da suo padre anche se le sue idee sono ben lontane dall’essere le stesse. Conosciamo anche Chaol, capo della guardia del principe, sempre tutto sulle sue ma sembra che C. sia l’unica a riuscire a smuovergli qualcosa dentro, anche se lui continua a ritenerla la parte cattiva (almeno fino a che non vede le sue cicatrici). Questo triangolo amoroso devo dire che è stato parecchio imbarazzante e arrivando dalle novelle mi stupisce che non si parli minimamente di Sam (molto probabilmente perchè sono state scritte successivamente a questo capitolo).

Il re è il vero cattivo, spietato e senza scrupoli, tanto che anche alla nostra paladina fa paura anche solo incontrarlo. Allora perchè lavorare per lui? Per la libertà. Il mistero delle uccisioni, poi, rende un po’ più accattivante questo capitolo che sembrerebbe un po’ una lagna. Davvero quelle sono prove credibili da superare per i peggio delinquenti dello stato?! Diciamo che forse si voleva dare risalto ad altro e quella parte è stata studiata poco.

Nel complesso si fa leggere, dai, ma non tutto ciò che viene raccontato risulta credibile, anche nella caratterizzazione dei personaggi.

Libri Consigliati: Nevernight. Mai dimenticare. La chimera di Praga.

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Reading Challenge – Chaining the book – 4° Bimestre

Reading Challenge – Chaining the book – 4° Bimestre

Buongiorno a tutti e benvenuti ad un nuovo appuntamento della Chaining the book – Reading Challenge. Siete pronti a scoprire i nuovi obiettivi di questo nuovo 4° bimestre? Io Chiara  ChiccaDolci siamo felicissime di dare il via e non vediamo l’ora di curiosare tra le vostre recensioni. Noi siete curiosi anche di scoprire la nuova vincitrice di questo bimestre?! Tante novità e tante nuove sfide vi aspettano. Quindi, basta tergiversare, e continuiamo con la challenge!

grafica a cura Le mie ossessioni librose

Lo svolgimento della sfida è spiegato in maniera dettagliata nel post di presentazione, ma ricordo che:

  • la challenge avrà la durata di un anno e sarà suddivisa in bimestri. I post bimestrali, dal prossimo, con obiettivi e moduli per inviare i link nuovi si alterneranno tra i vari blog;
  • la challenge è composta da:
  •  ·         15 libri vintage da recuperare definiti a inizio sfida
  • ·         3 Obiettivi semplici ogni bimestre
  • ·         2 Obiettivi complessi ogni bimestre
  • ·         5 catene definite a inizio sfida
  • ·         4 libri ogni bimestre a “incastro”
  •  gli obiettivi semplici e complessi del bimestre potranno essere letti anche passato il bimestre in questione, tuttavia il punteggio risulterà dimezzato;
  • Ricordatevi se non l’avete ancora fatto di fornirci la lista dei libri vintage prima dell’invio della prima recensione;
  • Per le catene ricordo che non è obbligatorio l’ordine di lettura in base alla richiesta della catena, ma l’invio del link deve necessariamente essere fatto in ordine;
  • non c’è un minimo di letture per “passare” al bimestre successivo, una volta iscritti alla challenge potete sempre partecipare fino alla fine;
  • a ogni lettura è possibile associare un solo obiettivo.

Punteggio:

  •         I libri vintage valgono 4 punti ogni 10 pagine
  • ·         Gli obiettivi semplici valgono 2 punti ogni 10 pagine
  • ·         Gli obiettivi complessi valgono 4 punti ogni 10 pagine
  • ·         I libri in catena valgono 3 punti ogni 10 pagine
  • ·         Il libro a incastro farà raddoppiare il punteggio in base a dove verrà collocato

È bene ricordare che:

  • Per sapere se un libro soddisfa o meno i criteri richiesti da un obiettivo chiedete a noi, abbiamo l’ultima parola su questo. Se siete in dubbio vi consigliamo di chiedere a noi prima di cominciare, cercheremo di rispondere sempre in pochissimo tempo.
    • Cosa si vince? Al primo classificato un libro cartaceo a scelta fra l’elenco che metteremo a disposizione (già letti da noi, usati e in nostro possesso) e qualche gadget fatto a mano o del valore minore di €1,00. Al secondo classificato un libro cartaceo a scelta fra l’elenco che metteremo a disposizione (già letti da noi, usati e in nostro possesso), al terzo classificato qualche gadget fatto a mano o del valore minore di €1,00. Ricordo pure i premi intermedi!
    • le recensioni dovranno essere scritte solo ed esclusivamente su una piattaforma pubblica (blog, goodreads o anobii, facebook, instagram) e dovranno essere un minimo articolate. Non basterà dire “mi è piaciuto!”“lo consiglio”.
    • Non sono validi fumetti, manga o libri illustrati, mentre gli audiolibri sono ammessi. I libri non devono avere un minimo di pagine.

E ora il momento che stavate aspettando, gli obiettivi!

OBIETTIVI 4° BIMESTRE SEMPLICI:

  1. Leggi un romanzo scritto da un autore/autrice straniero/a
  2. Libro con protagonista un/una anziano/a
  3. Leggi un libro con un numero nel titolo o nella cover

OBIETTIVI 4° BIMESTRE COMPLESSI:

  1. Leggi un romanzo storico
  2. Leggi una prima opera

LIBRI A INCASTRO 4°BIMESTRE:

  1. “Sangue e cenere” di Jennifer Armentrout
  2. “La vergine azzurra” di Tracy Chevalier
  3. “I delitti della gazza ladra” di Anthony Horowitz
  4.  “il bambino silenzioso” di Sarah Denzil

CATENE VALIDE PER TUTTO L’ANNO:

  1. Ordine alfabetico prima parola del titolo – Valgono gli articoli – Esempio: Aurora Rising, Brothersong, Caldo come il fuoco ecc.);
  2. Ordine alfabetico nome (proprio) autore – per gli pseudonimi (es.Miss Black), vale la prima lettera che compare (es. M) – Esempio: Davide Camparsi, Elle Kennedy, Federica Bosco ecc.;
  3. Creazione parola di senso compiuto con la prima lettera della prima parola del titolo – Valgono gli articoli – CATENA RIPETIBILE, POSSIBILITA’ DI FARE PIU’ DI UNA PAROLA – Esempio: Colette, Un professionista dell’amore, Light of home, Tutto il buio dei miei giorni, Una dolce sorpresa, Rabbia e Rovina, Italian way of cooking, Senza nuvole, The Rose, Il patto = CULTURISTI. Questa catena andrà inviata SOLAMENTE terminati tutti i libri.
  4. Oggetto in cover/titolo. È accettato qualsiasi abbinamento: solo oggetti, solo parole, parole/oggetti. – Esempio: Pestilenza (corona in cover, oggetto), La corona di mezzanotte (in titolo, parola), Una principessa ribelle (oggetto);
  5. Parola nel titolo – Valgono gli articoli. – Esempio: Il cielo di pietra, Il cielo oltre la tempesta, Tempesta e furia (Attenzione: le parole devono essere identiche, maschile femminile singolare plurale tutto uguale).

Qui sotto trovate il modulo nel quale inviare i vari link alle recensioni. Ribadisco che per i libri scelti vanno letti e recensiti da oggi, non prima, e che a ogni lettura è possibile associare un solo obiettivo.

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Il trono di ghiaccio

Il trono di ghiaccio #1 – Sarah J. Maas

Il tempo della magia è finito e sul trono di ghiaccio siede un re malvagio quando un’assassina giunge al castello. Il suo scopo non è uccidere, ma guadagnarsi la libertà. Dovrà sconfiggere ventitré contendenti in una sfida per diventare sicario di corte ed essere così rilasciata dalle terribili miniere di Endovier. Il suo nome è Celaena Sardothien. Presto la sua lotta per la vittoria si trasformerà in una lotta per la sopravvivenza, perché un oscuro pericolo minaccia il suo mondo. A lei il compito di estirparlo prima della distruzione.

Recensione di “Il trono di ghiaccio”:

In questo capitolo della saga vediamo proprio quanto la scrittura di questa autrice sia acerba e provenga da una mente giovane. Troviamo all’interno molti cliché e molti comportamenti che i nostri protagonisti attuerebbero se fossero degli adolescenti trasportati dagli ormoni e non dalla testa.

Ne Il trono di ghiaccio ritorniamo nella città dove è cresciuta Celaena, ma chi la accompagna in questa nuova avventura ancora non ci era stato presentato. Ci sono una serie di nuovi protagonisti: troviamo Dorian, principe ereditario dal fascino misterioso; Chaol, capo della guardia del re e dedito molto al suo lavoro; infine troviamo Nehemia, principessa di un altro territorio che nasconde segreti irrivelabili.

Celaena viene liberata da Endovier dal principe con lo scopo di battersi con altri 22 balordi per vincere la propria libertà e diventare assassina personale del re. Anche se la cosa non le va a genio, Celaena farebbe qualsiasi cosa per ritornare libera. Partiamo col dire che le prove che dovrà superare sembrano davvero una banalità a noi che leggiamo, visto che la protagonista si è sempre vantata di essere l’assassina migliore di tutti. Eppure trova delle difficoltà, credibile? Caino, suo primo rivale nella sfida, in effetti non usa solo le sue forze per cercare di vincere. Durante questa gara, dei pretendenti vengono ammazzati e la paura in chi gareggia si fa sempre più forte.

In tutto questo aggiungiamoci il fatto che Celaena viene contesa sia dal principe Dorian che dal capitano della guardia Chaol che iniziano a provare un non velato interesse verso di lei. Questa parte qui si vede che è coltivata da una scrittrice giovane e preda dell’adolescenza. Non fraintendetemi, la scrittura della Maas rimane sempre accattivante e incalzante, ma si nota subito quanto i cliché siano triti e ritriti.

La storia di sottofondo, quella degli omicidi per capirci, è invece molto interessante e cercare di capire che mistero ci si trova davanti diventa il fulcro della lettura. Diciamo che il resto ne fa un po’ da contorno. Speriamo che il resto della saga abbia una scrittura più matura.

Libri consigliati: La chimera di Praga, Nevernight. Mai dimenticare.

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Uccidi il male

Uccidi il male –  Davide Simon Mazzoli

Sono trascorsi undici anni da quando il Profeta dell’Apocalisse, il serial killer che aveva terrorizzato Milano, ha colpito l’ultima volta uccidendo la moglie e il figlioletto del commissario Alexander Wolf, dopo averli sottoposti a torture indicibili, facendosi aiutare dai suoi Cavalieri. Da quella notte tutto è cambiato.

Dopo essere stato deposto dal suo ruolo, per aver ucciso a sangue freddo uno dei Cavalieri e aver scontato un periodo di reclusione, Wolf si trasferisce nella sua villa di Varenna insieme alla figlia Vera: una ragazza ventisettenne, nata da una relazione giovanile.

Anche se non è più un poliziotto, Alexander continua a collaborare segretamente con il suo ex collega e amico Giorgio Alborghetti, aiutandolo nelle indagini grazie ad alcune sue doti particolari. Ma l’incubo, che sembrava ormai sopito, ritorna all’improvviso per trascinarlo di nuovo all’inferno. Una mattina, rincasando da una nottata con Alborghetti, Alexander trova sul tavolo della sala da pranzo una lettera del Profeta dell’Apocalisse.

Il folle è tornato e una sanguinosa caccia all’uomo ha inizio: il baratro sembra non avere fondo e una scia di morte e dolore rivelerà verità insospettabili che nessuno avrebbe mail voluto sapere.

Recensione di “Uccidi il male”:

Uccidi il male è uno di quei libri che ti rimane sotto la pelle. Una novità della CE La corte Editore, questo autore mi ha davvero sorpreso per la sua scrittura. I gialli normalmente vengono scritti in maniera semplice e colloquiale. Invece Mazzoli utilizza un linguaggio leggermente più ricercato che risulta molto più gradevole a chi di gialli ne legge in continuazione come me. Ho apprezzato davvero molto questa ricercatezza nel linguaggio e anche nelle descrizioni di un paesaggio tutto italiano e inusuale. La città, le montagne, il mare, ma in Italia del nord siamo pieni anche di paesaggi meravigliosi che si affacciano sul lago.

I personaggi sono caratterizzati molto bene e risultano fin da subito credibili nelle loro vesti. Alezander, un uomo con un passato doloroso alle spalle tanto da riuscire a dimenticarlo (anche se solo per qualche ora) solo con l’aiuto dell’alcool. Vera, invece, ha vissuto nella sofferenza di sua madre, che ha amato fino all’ultimo il padre di Vera, Alexander, tanto da lasciarlo libero di vivere la vita che voleva ma nello stargli comunque accanto come ha potuto. Alborghetti è stato il mio personaggio preferito: uno di quei “buoni” che sanno andare contro tutto e tutti per far valere la giustizia. Forse troppo buono in questo e poco credibile? Sarà anche così, ma io mi ci rivedo molto.

Qui Alexander viene ri-catapultato nel suo passato più doloroso, la morte di sua moglie e di suo figlio per mano di una setta che si era trovato a fronteggiare in qualità di forza dell’ordine e per la quale aveva perso tutto: famiglia e carriera. Il linguaggio e le descrizioni degli omicidi sono molto crude e a volte difficili da leggere e in questo sta anche la bravura dell’autore.

Il finale è risultato parecchio scontato poiché, ormai si sa, i colpevoli vengono quasi sempre trovati all’interno della cerchia dei personaggi descritti nel corso del testo e si da il caso che qui i colpevoli siano due e i personaggi descritti cinque di cui tre protagonisti, chi sarà mai il colpevole di tutto?

Libri consigliati: I delitti della gazza ladra, Ogni giorno ha il suo male.

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