Jack

Jack – Sara Di Furia

Inghilterra, 1888. Una serie di efferati omicidi paralizzano Londra gettando nel terrore il quartiere di Whitechapel, dove Damon Blake si è appena insediato, trasferitosi dall’India per sfuggire al suo passato burrascoso.

I delitti portano la firma di Jack lo Squartatore e, suo malgrado, Blake ne verrà coinvolto, trovandosi nel mezzo di un vero e proprio incubo che, tra visioni notturne e donne misteriose, lo porterà a dubitare delle sue stesse facoltà mentali, fino a giungere sull’orlo della follia.

Dissolvere le ombre che avvolgono Whitechapel, salvare se stesso e far luce sull’identità del misterioso serial killer diventeranno gli obiettivi primari di Damon Blake che dovrà innanzitutto scontrarsi con il lato oscuro della sua anima.

Recensione di “Jack”:

Avevo questo libro nella biblioteca del Kindle da un po’, pronto lì da leggere. Non trovavo, però, il tempo giusto per leggerlo e non ero mai nel mood. Finalmente sono riuscita a trovare il suo giusto tempo e la domanda che è rimasta alla fine in sospeso è stata: “quanto tempo ho fatto passare prima di leggere questa meraviglia? Troppo”.

La scrittura di questa autrice, col passare delle pagine, diventa qualcosa di necessario e della quale non puoi fare a meno. Lo stile mi ha ricordato molto il classico “Il ritratto di Dorian Gray”. C’è il mistero, la scoperta dei dettagli, qui c’è anche l’inganno che viene portato avanti dalla prima all’ultima pagine. Fin da subito si sospetta di più persone insieme e i dubbi sono tanti e poi, colpo di scena a distruggere tutte le nostre ipotesi. Le descrizioni dettagliate e la maestrie del mistero che possiede questa autrice ti tengono legato alle pagine di questo libro fino all’ultimo.

Sono davvero contenta di averlo letto e dispiaciuta, allo stesso tempo, per non averlo letto prima. L’unica pecca che ho trovato sono state le prime pagine un po’ lente. Fino a che non si entra nel vivo della storia (questione di una cinquantina di pagine) la partenza risulta un po’ lenta e indecifrabile. Poi tutto sembra cambiare registro e le nuvole scompaiono per lasciare il posto al sole pieno e caldo.

Ho adorato il personaggio di Jack, così crudo e freddo nel martoriare le sue vittime e anche così oculato nel nascondersi. Il personaggio di Damon, poi, è stato quello più affascinante: lo si pensa forte e di carattere, perché così che si vuole mostrare, ma nasconde un lato affabile e romantico che lo fa innamorare di una semplice visione, che lo porterà quasi alla follia. Buono e corretto nell’animo, tanto che lo porterà a fare un gesto impensabile e non da tutti.

Spero davvero che di aver instaurato in te la voglia di leggerlo e di scoprire questa autrice. Ne rimarrai piacevolmente sorpreso e non potrai più farne a meno.

Libri Consigliati: L’apprendista di Goya, Giacomo Casanova.

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Vintage Trial Reading Challenge – 6° bimestre

Vintage Trial Reading Challenge – 6° bimestre

Buongiorno cari lettori e care lettrici.

Siamo arrivati alla fine di questa nostra challenge e ci prepariamo anche alla fine di questo anno così intenso e pieno di sfide. Io, Chiara e Chicca possiamo finalmente annunciarvi l’inizio del’ultimo bimestre di questa nostra Vintage Trial Reading Challenge.

Pronti.

Partenza.

Via!

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Il Killer delle tombe

Il killer delle tombe – Alexander Hartung

È sera. Un uomo in lacrime chiama il pronto intervento di Berlino. È al cimitero e ha appena trovato la propria tomba. Con la data della sua morte: l’indomani. La giovane centralinista gli consiglia di rivolgersi al posto di polizia più vicino, ma ha sottovalutato la situazione. Il giorno dopo l’uomo viene rinvenuto nella propria fossa col cranio fracassato.

Quello che sembra iniziare come uno scherzo di cattivo gusto, diventerà presto un autentico incubo per Jan Tommen e la sua squadra di inquirenti ben poco convenzionale: Chandu l’esattore, Max l’hacker informatico e Zoe il medico legale.

Nel frattempo continuano ad affiorare nuove tombe, con le loro promesse di morte. La polizia assiste impotente, perché nessuno è in grado di proteggere le vittime annunciate da un serial killer inafferrabile, scaltro quanto anomalo

Recensione di “Il killer delle tombe”:

Il nuovo appuntamento del GDL – L’assassino è il maggiordomo ci ha portato a conoscere questo sorprendente autore. Purtroppo non è stata una lettura facile: questo era il secondo capitolo di una serie e capire la caratterizzazione dei personaggi, i collegamenti fra di loro e la loro storia pregressa è stato difficile. Diciamo che non era un vero e proprio auto-conclusivo. Si la storia raccontata era a sé, ma gli strascichi di quella precedente erano palesi e molto evidenti soprattutto sui personaggi principali.

Il colpevole della situazione, anche se non uno tra i personaggi conosciuti, è stato intuito fin da subito. Gli elementi dati dall’autore sono stati sufficienti e improntati fin dall’inizio a farci capire qual’era il filo logico di tutto il racconto. Alla fine è stato un po’ tutto troppo scontato.

La cosa sorprendente è stata però la modalità di scrittura e la parte descrittiva. Mi è davvero piaciuto molto il modus operandi di Alexander Hartung: fin da subito sono riuscita ad entrare nella mentalità dei personaggi e a capire il loro tipo di ragionamento. Staccare dal libro è risultato difficile e quando, dopo la metà del mese, abbiamo ripreso, il libro è finito in qualche giorno. Ottima scrittura e struttura del libro. Cliffhanger al punto giusto e usati in maniera intelligente. Sicuramente leggerò con piacere altro di suo.

Libri Consigliati: Urla nel silenzio, Il suggeritore.

 

Il portale degli obelischi

Il portale degli obelischi – N. K. Jemisin

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai.

E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente.

Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.

Recensione di “Il portale degli obelischi”:

Finalmente è arrivata la lettura del secondo volume di questa saga che ho condiviso con le amiche Chiara, Rosy e l’aggiunta di una nuova lettrice dell’ossido, Alessia. Non vedevamo l’ora di poter continuare e sapete una cosa? Questa lettura inizia ad appassionarci davvero molto.

Rispetto al primo capitolo qui ci si ritrova meno spaesati, si iniziano a capire i meccanismi di questo mondo che nel primo sembrava il più complicato del mondo. Abbiamo imparato a capire Essun e il suo mondo, ma ancora non avevamo capito quale fosse l’intento di tutto questo e cosa centrasse la luna. Tutto sembra riorganizzarsi secondo un filo logico e pochi dettagli rimangono ancora da scoprire nel corso dell’ultimo capitolo (immagino).

Essun che è scappata di casa per inseguire suo marito, che ha rapito la sua bambina, trova una nuova com che la accoglie e le presenta un nuovo tipo di vita: gli orogeni, o rogga, possono convivere insieme e collaborare con gli immoti. Ma sarà davvero così alla fine? In tutto questo ricompare Alabaster che ha un piccolo discorsetto da fare ad Essun e magari dare qualche piccola spiegazione sul fatto che il suo corpo sia mezzo umano e mezzo di pietra.

Nel frattempo Nassun si sta affezionando sempre più a Schaffa, riconoscendo in lui la famiglia che non ha mai avuto e ricevendo da lui l’affetto di cui ha bisogno. Ma Schaffa sembra davvero cambiato, sarà per merito dell’entità che è entrata in possesso di lui o del fatto che abbia imparato a resistere a quella cosa? I dubbi in effetti sono ancora tanti, ma ci aspetta ancora un capitolo da leggere per risolvere tutte le questioni, e siamo pronte ad affrontarlo insieme.

Libri consigliati: Illuminae. File 1. Cavie.

 

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La furia del drago

La furia del drago – Lorenzo Visconti

Una Milano nera.Una vendetta da cercare.Un protagonista senza freni. PAOLO ROVERSI torna nelle vesti di Lorenzo Visconti.Lara Serrano è scomparsa senza lasciare traccia e Il Drago, dopo averla cercata a lungo e invano si è rifugiato in una baita sperduta nei boschi del Trentino. Lì si è dedicato all’unica attività che ancora lo fa sentire vivo: dare la caccia ai bracconieri che con violenza se la prendono con le loro prede tanto ignare quanto indifese.

Dopo due anni di completo isolamento, però, riceve un messaggio: la sorella di Lara gli fa capire che c’è una nuova pista su cui lavorare.Il Drago torna così nella sua Milano, e ritrova la stessa vecchia signora borghese con tutte le sue contraddizioni e le sue manie: immobile e frenetica, sonnolenta e veloce, lenta e iperattiva. Per il Drago, certo non mancano i cattivi ricordi, ma anche i vecchi buoni amici: Jamel, il francese mago del computer, e l’ex maresciallo dei Carabinieri Barillà.

Insieme a loro, e all’eccentrico Alan G. Ronketts, uno scrittore di noir dalla personalità goliardica, con il sigaro sempre in bocca e con una smodata passione per la boxe e per le donne, indagherà su diversi cold case, di cui la polizia non si occupa più: in particolare sulla morte di un giovane ragazzo archiviata come incidente, su cui stava indagando la stessa Lara.Riuscirà il Drago a placare la sua furia?IL DRAGO È TORNATO IN CITTÀ.

Recensione di “La furia del drago”:

Eccoci di nuovo qui con un altro appuntamento del Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo, e con questo libro abbiamo per ora concluso la lettura della serie del Drago di Paolo Roversi (alias Lorenzo Visconti). Attenzione: la serie non è conclusa ancora, mancherebbero all’appello ancora due libri per terminarla, ma per ora i pubblicati sono stati 5. Attendiamo impazienti l’uscita degli ultimi due capitoli.

Si nota fin da subito il cambio di registro, nella struttura del libro sicuramente. Cambia l’impostazione dei capitoli. Si nota anche un riepilogo di quelli che sono stati i personaggi e le loro caratteristiche principali, che io personalmente ho trovato ridondante poiché le mie letture della serie sono state abbastanza consecutive. Capisco però la scelta di fare un po’ il punto della situazione per chi era rimasto al quarto capitolo. Un dettaglio particolare cambiato nel comportamento del Drago è quello verso il padre. Se fino al quarto capitolo il padre del Drago nella clinica era un personaggio coperto da un alone di mistero (mal celato perché si intuisce fin da subito che si tratta di suo padre), in questo capitolo Lorenzo usa proprio il termine “papà” per rivolgersi a lui o “mio padre” per raccontare di lui.

Il Drago nel corso del tempo è cambiato: Lara è sparita anni fa e dopo attente ed estenuanti ricerche il Drago fallisce e decide di rintanarsi su per le montagne, dove ad accoglierlo c’è solo neve e natura, per poter pensare di espiare la sua colpa e forse dimenticare ciò che è accaduto. Ma ovviamente le cose non funzionano propriamente così e qualcosa, o in questo caso qualcuno, lo riporta alla realtà dei fatti e a nuovi potenziali sviluppi sulla scomparsa di Lara. Nel frattempo in quegli anni l’amico Jamal e l’ex carabiniere Barillà hanno messo su un attività di investigazione privata dove una volta Jamal aveva il negozio. Al ritorno del Drago le tracce di Lara portano ad un cold case della quale si stava occupando prima della sparizione, sarà forse per questo motivo che Lara è sparita? A Lorenzo, Jamal e Barillà non resta che indagare e provare a seguire le tracce lasciate proprio da lei.

Il registro è cambiato, vero ma il nostro Drago rimane lo stesso pezzo di pane che abbiamo imparato a conoscere negli episodi precedenti: croccante fuori e morbido all’interno. Viene aggiunto un nuovo personaggio, un certo scrittore di noir, un po’ eccentrico, Alan G. Ronketts, che devo dire ho iniziato ad adorare fin da subito perché riesce a tenere testa al nostro eroe. Saranno forse scritti da lui i futuri libri sulle avventure del Drago? Noi del gruppo di lettura non vediamo l’ora di scoprirlo e di vedere cosa ancora ci riserverà il nostro Lorenzo, amante degli animali e vegetariano convinto.

Se volete conoscere gli episodi precedenti eccovi qui i link: La legge del Drago, Le piume del Drago, Il morso del Drago, Il karma del Drago.

Ringrazio di cuore la casa editrice La Corte Editore per la copia digitale omaggio.

Le cose belle sono curve

Le cose belle sono curve – Marco Braico

Il primo giorno di scuola per Alberto, professore di matematica e fisica al liceo, è indimenticabile, ogni anno. Quello che in giugno sembra impossibile, i comportamenti insopportabili degli alunni e dei colleghi, il programma ripetuto fino alla nausea, in settembre pare trasformarsi. Non più un ostacolo, ma un’opportunità. Ed è con questo atteggiamento che varca le porte della scuola in cui insegna da tempo, pronto alle battute dei ragazzi, alla ritualità dei giorni sempre uguali a se stessi e sempre diversi. Quest’anno, però, le cose non vanno come dovrebbero: è solo un piccolo particolare stonato, in grado però di trasformare quella bella giornata.

Serena, collega bellissima e irraggiungibile, suo amore segreto da sempre, ma soprattutto grande amica, è diversa, non ricambia i suoi sorrisi, non risponde ai suoi messaggi. Serena nasconde un segreto, qualcosa che non ha nulla a che fare con lui e che la rende ogni giorno più triste e distratta. Dopo molta insistenza, Alberto riesce a farsi confessare il motivo di tanto turbamento. E la verità è sconcertante.

Spetterà a lui starle accanto come mai avrebbe pensato, perché stare vicino a chi soffre è difficile. L’istinto è quello di scappare, come se il male dell’altro potesse in qualche modo intaccare la nostra vita, come una malattia. Alberto si accorgerà di quanto l’amicizia in certe stagioni della vita possa avere la stessa importanza dell’amore e di quanta forza una donna, una madre possa sprigionare dal suo piccolo cuore. Un romanzo sull’amore, l’amicizia, la paura della perdita, la scuola, dalla penna di un autore sempre attento a raccontare con leggerezza e profondità insieme la caduta e la rinascita di ogni esistenza, anche la più dolorosa.

Recensione di “Le cose belle sono curve”:

Il libro Le cose belle sono curve lo dovrebbero leggere tutti, soprattutto in un periodo come questo, dove è facile lamentarsi per ogni cosa che ci capita di brutto, senza pensare che i veri problemi sono altri e che noi dobbiamo ritenerci fortunati. Di sicuro Alberto si sente fortunato quando scopre cosa sta passando la sua amica, collega e amore inconfessato. Sua figlia è molto malata e nessuno le vuole credere e quando riesce a farsi ascoltare le cure diventano pesanti per il bilancio familiare. Le assenze a scuola iniziano a farsi sentire e i suoi alunni vengono a conoscenza del fatto. Tutta la scuola e i suoi amici e conoscenti le si stringono attorno per far sentire a quella famiglia la loro vicinanza e il loro sostegno.

Un esempio di libro pieno di sentimenti: da una tragedia come questa si può davvero imparare qualcosa, si può imparare l’amicizia, quella vera, e l’altruismo. Insegna a capire quelli che sono i veri problemi e a capire i silenzi delle persone.

Ho adorato questo libro, come adoro tutto ciò che scrive questo fantastico autore: le sue parole, usate in modo semplice, riescono ad arrivare dritto al cuore e colpire i sentimenti fin da subito. Il tutto circondato da una sorta di ironia che tende ad alleggerire argomenti difficili da raccontare e da esternare. Trovo il suo modo di raccontare davvero stupefacente e inimitabile e continuerò a seguirlo e ad acquistare ogni suo scritto. Questo in particolare è leggermente più lento e meno ironico degli altri, tende ad entrare più in sintonia con la parte dei sentimenti delle persone.

Consiglio a tutti la sua conoscenza a partire da i primi scritti: La festa dei limoni, Teorema del primo bacio.

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La quinta stagione

La quinta stagione – N.K. Jemisin

Il romanzo è ambientato in un mondo in cui è presente un solo continente chiamato Immoto. Un giorno un’enorme frattura si apre sull’Immoto, iniziando a eruttare polveri e cenere che oscureranno il cielo per anni.

Gli abitanti dell’Immoto sono abituati alle catastrofi periodiche, che loro chiamano Quinta stagione, che devastano periodicamente il continente. Alcuni abitanti, chiamati orogeni possiedono un potere che permette loro di prevedere, controllare e perfino provocare queste catastrofi, questo rende gli orogeni gli esseri più temuti dell’Immoto, ma al contempo anche i più odiati.

Su questo scenario si sviluppa la storia delle orogene Damaya, Essun e Syenite.

Recensione di “La Quinta Stagione”:

Fatica. La prima parola che mi viene in mente per descrivere la lettura de La Quinta stagione è proprio questa: fatica! Sì, perché questo libro è molto intenso e a tratti incomprensibile. Ti sembrerà di essere fuori posto e di non aver capito nulla di quello che hai letto fino a qual momento, ma sarà tutto normale e tutto voluto dall’autore.

Si entra in questo nuovo mondo senza conoscerlo e i protagonisti spiegheranno poco e nulla. Sarà il lettore stesso che dovrà capire dove ci si trova, quando e per quali ragioni. Ma sarà un viaggio sensazionale. Sono contenta di aver condiviso questa lettura con Chiara, del blog La lettrice sulle nuvole, e Rosy, del blog Niente di personale, perché insieme abbiamo potuto confrontarci sui vari passaggi appena letti, analizzarli e quindi capirli insieme.

L’autore ha impostato i capitoli sotto tre punti di vista differenti:

Damaya:

che piccola ha scoperto da poco di essere quello che tutti chiamano “Rogga”. Un qualcosa di brutto e pericoloso che tutti devono schivare, se non uccidere. Viene isolata dai suoi genitori dentro una stalla finché non incontra Schaffa che decide di “salvarla” e portarla con se in un paese che la aiuterà a controllare la sua orogenia: il Fulcro. Ma Schaffa è davvero una persona che le vuole bene e vuole salvarla?

Syenite:

lei è vissuta nel Fulcro e ormai è già diventata una quattro anelli, capace non solo di controllare la sua orogenia ma anche di usarla per aiutare. Per questo viene scelta per un compito. Lei, insieme al dieci anelli Alabaster, dovranno recarsi in una città per rimuovere un ostacolo che non permette loro di utilizzare il porto. Nello stesso momento le viene intimato di rimanere incinta, così da poter creare altri bambini orogeni come lei che potranno crescere ed essere utili al Fulcro. Il primo dei due compiti si scoprirà essere più difficile del previsto perché l’ostacolo da eliminare è un grosso obelisco che all’interno nasconde un mangiapietra. Come ha fatto Syenite, una quattro anelli, a portarlo in superficie? E come mai sembra essere riuscita ad entrare in contatto con esso? Lei e Alabaster sono costretti a scappare ancora prima di capire il senso di tutto ciò e di ricominciare una nuova vita lontano dall’immoto.

Essun:

capitoli strani i suoi perché scritti in seconda persona. Particolari ma capaci di farti entrare molto in sintonia con il personaggio. Lei è un orogena sposata e con due figli. Vive in una città che non sa chi è lei con una famiglia che non conosce il suo potere e il suo passato. Ma un giorno, si ritorno dal suo lavoro, trova suo figlio Uche a terra morto dopo essere stato picchiato a morte e sua figlia Nassun e suo marito Jija scomparsi nel nulla. Non ci vuole molto per farle fare due più due. Suo marito ha scoperto tutto, il suo passato e che i suoi figli sono rogga come lei. Ha ucciso il più piccolo e rapito e portato via Nassun, chissà cosa le vorrà fare. Essun è costretta a scappare dal suo villaggio per cercare sua figlia e portarla in salvo. Il viaggio però sembra più lungo del previsto e una nuova Stagione sta forse arrivando e raggiungendo i clan. Noi seguiremo il suo viaggio in una narrazione in seconda persona che ci farà avvicinare molto al suo mondo, ma aspettatevi un viaggio lungo e pieno di vicissitudini.

Vale la pena entrare in questo mondo, ma non prendete questa trilogia alla leggera altrimenti non riuscirete ad andare avanti. Se alcuni passaggi non riuscite a comprenderli fate attenzione a rileggerli e andate avanti, pian piano le cose vi sembreranno più chiare. Buona lettura 🙂

Libri Consigliati: La bussola d’oro, La guerra dei papaveri.

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Nevernight. Alba Oscura

Nevernight. Alba oscura – Jay Kristoff

Mia Corvere, gladiatii, schiava fuggiasca e infame assassina, sta scappando. Dopo i grandi giochi di Godsgrave, finiti con il più audace omicidio nella storia della Repubblica itreyana, Mia si ritrova braccata. Potrebbe non uscire viva dalla Città di Ponti e Ossa. Il suo mentore Mercurio è ora nelle mani dei suoi nemici. La sua stessa famiglia la vuole morta. Ma sotto la città, un oscuro segreto è in attesa. La notte sta per scendere sulla Repubblica, forse per l’ultima volta.

Recensione di “Nevernight. Alba oscura”:

Buongiorno e bentornati sul mio blog. dopo un paio di mesi di stop e di vacanza, eccomi che ritorno con le recensioni del mio ultimo periodo di lettura. Iniziamo con l’ultimo capitolo di questa bellissima saga. e che dire?!

Iniziamo col dire che ho amato la saga di Nevernight nel suo intero. Ci sono stati tanti colpi di scena dall’inizio dei capitoli fino alla fine e stare dietro a tutte le vicende è stato davvero difficile, ma entusiasmante. Mia Corvere è stata un personaggio strano e proprio per questo l’ho amato. Il suo obiettivo è stato uno fin da subito e ha vissuto tutto ciò che le era rimasto da vivere andando a prenderselo. Nel suo percorso ha trovato molti amici, amanti e molte avversità. E’ cresciuta molto e ha imparato di chi potersi fidare e di chi no, ma soprattutto ha imparato qual’è la sua vera famiglia.

Non c’è bisogno di dire che la figura più irritante di tutte è stata quella del fratello: un bimbetto troppo viziato per poter ragionare davvero con la sua testa, ma forse è stato il personaggio che ha imparato più di tutti. Alla fine la sua scelta è stata più per abitudine che per ragionamento, ma sono certa che in cuor suo sapesse già dove stava di casa la verità dei fatti. I miei personaggi preferiti sono stati Tric (ho ancora gli occhi a cuore per il suo amore vero nei confronti di Mia, capace di lasciarla andare e vederla felice a qualunque costo) e Mercurio, colui che le ha fatto da padre (anche se un po’ severo) dopo che Mia aveva perso il suo e da guida per ogni suo scopo.

Sono le due persone che sono state pronte a soffrire per Mia pur di vederla felice e trionfante nel suo intento. Questo secondo me è amore allo stato puro.

Per essere sinceri ho fatto un po’ di fatica a finire questo terzo capitolo, non assolutamente per il non piacere. Sono stati tre capitoli molto lunghi ed intensi ed assimilare il tutto uno dopo l’altro forse è stato troppo. Per questo consiglio di fare delle piccole pause tra uno e l’altro magari. Forse è entrato in gioco il fatto di pensare che di lì a poco sarebbe finito tutto.

Ovviamente questa saga è davvero consigliata e dovete assolutamente leggerlo, anzi: cosa state aspettando?! Troverete qui i link della recensione del primo capitolo e del secondo capitolo.

Libri Consigliati: La chimera di Praga, Caraval.

Il karma del drago

Il karma del drago – Lorenzo Visconti

L’anno nuovo è iniziato male per il Drago, che assiste impotente a una tragedia che segnerà Lara Serrano, la sua ex collega in polizia, ma non lui. L’investigatore molto sui generis ha infatti perso da tempo la fiducia nell’umanità e raramente si lascia commuovere.

Alcuni comportamenti però non li sopporta da sempre: la violenza contro gli animali e la spregiudicatezza di certi ricchi boriosi. Così, quando lui e il suo socio Jamel vengono coinvolti nei casi di un pet-influencer rapito e di un broker milanese con qualche conto in sospeso, decide di accettarli entrambi. Il primo per convinzione, il secondo per i soldi.

Ma non ha messo in conto i sentimenti. E il karma. Perché prima o poi quello che fai, buono o cattivo che sia, ti torna indietro.

Recensione di “Il karma del drago”:

Eccoci arrivati al giro di boa di questa fantastica e divertente serie. Devo ammettere che senza il gruppo di lettura L’assassino è il maggiordomo, forse non mi sarei mai approcciata a questo genere di thriller, ma invece mi devo ricredere. Il drago è diventato il mio vegetariano spacca-faccia preferito, soprattutto quando la faccia che spacca è quella di uno che maltratta gli animali.

In questo episodio abbiamo la ricerca di un gatto influencer rapito e il ritrovamento di un locale degli orrori, dove il rispetto per l’essere vivente è stato abbandonato alla nascita per far posto alla vendetta e ai soldi facili e illegali. In questo caso avrei voluto anche io far parte della punizione inflitta a quei barbari. In più un secondo caso impegna il Drago e Jamel, quello di un broker finanziario che viene derubato da uno dei suoi soci in affari.

Più che le due storie gialle, in questo libro, troviamo un coinvolgimento più ampio dei sentimenti di vari personaggi che stiamo imparando a conoscere. Vediamo una Lara preoccupata e afflitta che si lascia sopraffare dai sentimenti a tal punto da avere un inizio di depressione. Il rapporto tra il Drago e Barillà, e a tratti anche Jamel, si stringe in una vera e propria collaborazione e scambio delle parti. Vogliamo poi parlare del Drago che piange e che alla fine fa un gesto carino nei confronti di Lara?! Beh se non è una vera e propria evoluzione dei personaggi questa, ditemi voi cosa lo è :P.

Eh si, questo forse, è il mio capitolo preferito. Credo molto nel karma e trovo entusiasmante che sia stato proprio lui a nominarlo e a volerlo applicare, seppur a modo suo. Amo questo quarto libro anche perchè finalmente si riesce a vedere il cuore d’oro e altruista che Lorenzo ha sempre nascosto dietro le botte che dava ai cattivi. Lara, suo padre e tutte le persone attorno, sono diventata qui la dimostrazione del suo grande carattere dolce.

E voi? Ancora non conoscete il Drago? Allora dovete iniziare subito a leggere di lui (La legge del Drago).

Libri Consigliati: Il morso della vipera, Il richiamo del cuculo.

La guerra dei papaveri

La guerra dei papaveri – R. F. Kuang

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell’Impero.

Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta.

Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell’antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.

Recensione di “La guerra dei papaveri”:

Ho deciso di intraprendere tempo fa la lettura di questo capitolo per esplorare un po’ qualche novità e cambiare il mio solito genere di lettura. Attirata anche dalla consapevolezza che avrei condiviso la lettura con due grandi amiche Rosy e Chiara.

All’inizio la lettura è stata davvero molto lenta: il tutto era incentrato su Rin e la sua difficile vita da orfana in una casa di trafficanti di oppio. Il suo sogno è di riuscire ad entrare nella più prestigiosa accademia militare dell’impero, ma per farlo bisogna avere delle ottime conoscenze e una buona famiglia (cosa che lei non possiede) o ottenere i punteggi più alti ai test d’ingresso della propria città. Dopo aver ottenuto questo successo e essere entrata a far parte dell’accademia la vita di Rin non sarà per nulla facile. La sua condizione di donna arrivata da una famiglia povera e poco influente la porta ad essere alla mercè di tutti. Ma ben presto il primo anno è superato e una nuova guerra sembra raggiungere le porte della città. Rin allora si allea con un gruppo speciale di soldati in grado come lei di risalire al potere degli dei per vincere in battaglia.

La storia raccontata è molto bella e molto avvincente e il personaggio di Rin è ben caratterizzato e be coerente. Nel totale il libro mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire. Ho trovato dei piccoli dettagli non troppo coerenti. Il personaggio di Altan, per esempio, che riesce a cambiare carattere dalla scuola al capo dei Cin. Il fatto che Rin riesca per giorni, pur di passare gli esami, a non mangiare, nè bere, nè andare in bagno: meritevole da parte sua, ma non troppo credibile. Ad un certo punto parte la guerra e tutti i compagni di Rin vengono completamente dimenticati e di loro non sappiamo più nulla se non ogni tanto qualche piccolo incontro. Alcune parti riguardanti la parte del sciamanesimo risultano un po’ lunghe e ridondanti. Non sarebbe stato meglio dividere questo capitolo in due parti e dare maggior risalto sia alla parte della scuola che a quella della terra, senza tagliare parti magari importanti o renderle inutili?

Non fatevi ingannare da queste impressioni negative. Il libro non è tutto così, ma sappiamo tutti che ciò che rimane più in mente sono le piccole pecche. Il libro è anche molto avventuroso e fuori dagli schemi. La storia, poi, risulta innovativa e di grande fantasia. Non vedo l’ora di poter iniziare al leggere il secondo capitolo, condividendolo sempre con le mie amiche.

Letture consigliate: Nevernight, La sesta opera.