La ballerina dello zar – Adrienne Sharp

Mathilda Feliksovna Ksesinskaja è una discreta ballerina ed una discreta donna. Non eccelle in nessuna delle due cose e la concorrenza è davvero tanta. Invecchiando andrebbe a perdere entrambe le cose: e quindi che fare? Da sempre i reali, si sapeva, sceglievano le proprie amanti nel corpo di ballo russo. Mathilda si sarebbe così assicurata notorietà e una vita agiata.

Diventata, quindi, l’amante dello zarevic Nikola, Mathilde si ritrova finalmente le porte della russia aperte: il ruolo di prima ballerina viene subito assegnato a lei a dispetto del volere del coreografo Petipa e non solo, le viene assegnato anche il ruolo di prima ballerina assoluta dei teatri imperiali e la sua influenza diventò talmente importante da costringere alle dimissioni il direttore dei teatri Volkonskij che non voleva mettere in scena un’opera da lei richiesta. Ecco perché viene definita la ballerina dello zar!

Ma la salute di Alessandro II si aggrava tanto da costringere l’erede, Nikola, ad una decisione veloce sulle sue future nozze: Mathilde speranzose di questa opportunità che l’avrebbe resa non solo celebre e nota ma la più celebre e la più nota in quanto zarina, vede il suo sogno infrangersi quando scopre che Nikola è riuscito a convincere Alice d’Assia a diventare la nuova zarina di Russia.

Dalla morte di Alessandro, però la loro vita sarà segnata solo dal male. Mathilde che è stata accantonata fa di tutto per mettersi in mostra ai suoi occhi, litigi e scenata in teatro sono all’ordine del giorno, poiché unico modo per incontrare lo zar. E non servirà avere delle storie nemmeno con i cugini Sergej e Andrej. Ma dopo ben 4 tentativi, Alessandra non riesce a dare alla luce un figlio maschio che possa diventare l’erede dell’impero dei Romanov. Nikola caduto in depressione ritorna da Mathilde che rimane incinta e partorirà il figlio maschio tanto voluto da Nikola, ma nello stesso momento in cui Alessandra partorirà l’erede al trono di Russia.

Che fare adesso? Per Mathilde le cose si mettono male, e il malcontento del popolo avanza sempre di più tanto da diventare pericoloso. Bisogna correre ai ripari e fare qualcosa.

 

Probabilmente darete ragione a mio padre sul fatto che avessi troppo talento per ritirarmi dalle scene, ma dovete sapere che a teatro la moda stava cambiando con grande rapidità e, di conseguenza, non era soltanto per mio figlio che volevo lasciarlo. Il nuovo direttore dei Teatri imperiali, il colonnello Vladimir Teliakovskij, era già stato direttore dei teatri di Mosca e ufficiale nella Cavalleria della casa reale. Mi ero illusa che, essendo un aristocratico vecchio stile, avesse gusti altrettanto antiquati […]

Commento:

Ed eccoci qui ragazzi con un’altra recensione. Questa libro è stato scelto per la Challenge di Rosaria che prevedeva la lettura di un libro che parlasse di danza. Mi sono davvero un po’ pentita della scelta. Partiamo dal presupposto che io amo il cartone di Anastasia ( che è davvero il mio preferito) e quindi sono stata un po’ prevenuta nel leggere delle amanti dei Romanov.

I problemi sono stati davvero tanti: la scrittura è molto classica, le frasi sono molto lunghe e a volte davvero non portano a nulla. Il narratore è la stessa Mathilde che racconta la sua storia quando ormai è diventata vecchia e si trova sul punto di morire. La lettura quindi è tutto un rimandare ad eventi passati o a cose che succederanno nel futuro ma delle quali a noi vengono dati solo alcuni accenni per poi parlarne più avanti. Il libro per di più è molto lungo e non solo racconta la storia di Mathilde e di Nikola ma anche della stessa Russia, della storia e della rivoluzione. Sono 400 pagine che l’autrice ha fatto pesare come fossero state il doppio. Ho fatto fatica a finirlo e difficilmente lo rileggerei.

Un altro mio problema è stato il fatto che mai io sono riuscita ad immedesimarmi con la protagonista che ad oggi definiremmo un’arrampicatrice sociale: per quanto lei dichiari di essere innamorata di Nikola, in tutto il libro e nelle sue parole, si capisce che il suo unico scopo e quello di diventare famosa e, perché no, magari anche zarina.

Niki voleva che Vova indossasse l’uniforme rossa delle Guardie Preobrazenskij al posto di Aleksej e si unisse a loro nel palco imperiale. Notai dall’espressione di Sergej che la proposto lo entusiasmava: una colossale burla come quelle che il Club delle Patate amava tanto organizzare. Ma Sergej non era stato a Spala per vedere come quella stessa burla fosse il preludio di un rapimento. Sergej credeva che fossimo andati in Polonia perché Vova potesse cacciare con Josef, e ignorava che mio figlio avesse corso il rischio di diventare la preda. Così cercò di persuadermi.

La sua insoddisfazione personale la porta quindi a compiere atti di vendetta per cercare di rovinare la vita agli altri, soprattutto quella di Nikola, per cercare di essere sempre al centro dell’attenzione. Mai un giorno nella sua vita riuscirà a rassegnarsi pensando di poter ancora ottenere quello che vuole lei. Proprio in questi comportamenti non mi ci rivedo. Per di più continua a giudicare il prossimo come se lei potesse permettersi di fare quello che vuole perché è stata l’amante dello zar. ODIOSA!

In più tutto è contornato da un racconto freddo e distaccato, quasi analitico come letto sui libri di storia, degli avvenimenti di quell’epoca della Russia. Nn come se si volesse dare un contorno e una motivazione ai pensieri e agli usi della gente spiegando il contesto in cui vivono, ma come se si volesse trasformare per forza un romanzo in un libro storico e quindi bisognasse inserire un tot di percentuale di eventi storici dell’epoca all’interno.

Non lo trovate un po’ pesante? Io si e quindi sono felice di averlo portato a termine e poter iniziare una nuova lettura. Se anche voi l’avete letto fatemi sapere la vostra opinione!

Buone letture!