Le sette sorelle – Lucinda Riley

Su una piccola isola sul lago di Ginevra vivevano sette sorelle e un padre che durante la sua vita e i suoi viaggi aveva adottato ognuno di loro da una parte diversa del mondo e aveva dato loro i nomi della costellazione delle pleiadi. Maia, la più grande e la prima bimba ad essere stata adottata abita ancora ad Atlantis, ma si trova a Londra, da un’amica, quando riceve la chiamata della governante della villa che la avverte che Pa’ Salt è morto.

Tutte e sette le sorelle si ritrovano alla fine sull’isola e vengono a scoprire che il loro padre ha deciso di non farsi seppellire ma di essere abbandonato in mezzo al mare prima che le sue figlie arrivassero all’isola. Ma le sorprese non sono finite: ad ognuna di loro viene consegnata una busta con all’interno una lettera di Pa’ Salt ed un oggetto che appartiene al loro arrivo sull’isola e quindi al loro passato. Tutto ciò viene collegato con una sfera armillare che ha inciso sugli anelli le coordinate dei luoghi di nascita delle sette sorelle.

Maia la più bella ma anche la più solitaria sarà la prima a voler scoprire da dove proviene e a partire per la volta del Brasile. Insieme al suo amico Floriano, per la quale traduce i suoi scritti, scoprirà chi è la sua vera famiglia e non solo.

“Mi salutò con un cenno della mano e ripartì. Salii in camera e appesi fuori dalla porta il cartello NON DISTURBARE; mi misi a sedere sul letto e tirai fuori l’involucro. Dentro c’era un plico di lettere tenute insieme da un nastro. Sciolsi il nodo e presi in mano la busta in cima alla pila; era stata aperta accuratamente con un tagliacarte. Vidi che tutte le lettere erano indirizzate a una certa “Senhorita Loen Fagundes”. Estrassi con cura la fragile carta velina. Era datata Parigi, 30 marzo 1928. Controllai anche le lettere successive, e notai che non erano in ordine cronologico: alcune erano datata 1927 e indirizzate a Loen Fagundes, ma a un recapito diverso in Brasile. Erano tutte firmate “Izabela”; forse, la mia bisnonna…”

Commento:

Quando ho iniziato questo magico libro, devo essere sincera, non gli avevo dato due lire. L’inizio mi sembrava lento non avvincente e il carattere di Maia non mi prendeva per nulla, anche perché completamente l’opposto del mio. Dove potevo trovare un qualcosa alla quale legarmi?

Sono contenta di dire adesso, che il mio parere era completamente sbagliato e ovviamente ora è completamente diverso.

La storia è molto studiata ed è davvero particolare e travolgente. Il carattere di Maia, sono ancora convinta che sia l’opposto del mio, ma la sua curiosità che la porta a scoprire la storia della sua famiglia e tutto il suo passato è quello che proprio cercavo, in quanto sono una persona molto curiosa anche io e, come lei, amo i libri (anche se lei li traduce e io non ne sono capace ahahahah).

Stupisce anche molto il fatto che un territorio così particolare come il Brasile ed in particolare la città di Rio, sia stato descritto in modo così dettagliato, quasi come se l’autrice fosse vissuta lì per un bel periodo e non solo magari per una breve vacanza. Molto curiosa anche la storia intorno alla statua del Cristo che fa proprio venire voglia di andare a curiosare per sapere qual’è la verità.

E per non parlare del finale!!! Un tocco di classe davvero.

Sono davvero contenta di aver cambiato idea e non vedo l’ora di continuare la serie.

Super consigliato!

Buona lettura a tutte/i noi!