Negli occhi di chi guarda – Marco Malvaldi

Se vi chiamate Pierluigi Pazzi e di mestiere siete professore e ricercatore di epigenetica sapete benissimo che la vostra vita non è stata il massimo tra avventure e vita sociale. Fino a che non ti chiama quella ragazza che ti piace tanto e che ti piace da troppo tempo e ti chiede il favore di raggiungerla a Poggio alle Ghiande per un piccolo favore che vuole fare al suo capo e al suo fratello gemello.

Ti lasci ovviamente convincere e in pochissimo tempo sei già lì sul posto e Margherita è sempre bellissima come te la ricordavi. Ma quel piccolo favore prenderà svolte che nemmeno ti aspettavi. In questa piccola residenza, dove abitano i soli sette paesani che ormai hanno formato una famiglia. I proprietari Zeno e Alfredo Cavalcanti hanno deciso di vendere la tenuta ad una compagnia straniera e la cena annuale è sembrata un giusto momento per mettere tutti al corrente della cosa.

Ma non tutti sono d’accordo con la decisione: Raimondo per esempio, fattore del podere, che verrà trovato morto qualche giorno dopo in mezzo al bosco completamente carbonizzato. Ma non sarà l’unico: anche l’architetto Giorgetti verrà trovato morto. Cosa sta succedendo in questa tenuta? Chi sta nascondendo qualcosa?

“I fratelli Cavalcanti, Zeno didietro e Alfredo davanti, hanno finalmente rotto gli indugi e ci hanno comunicato la loro decisione di vendere la tenuta. Per inciso, la comunicazione non è stata esattamente una roba asettica da consiglio di amministrazione, quelle riunioni dove arriva l’amministratore dileguato e ti dice via Scàip che la policy dell’azienda impone un reasset delle competences e quindi, dopo aver analizzato la situazione, ci tocca analizzare un buon trenta per cento dei dipendenti, nel senso che glielo buttiamo nel culo e si licenziano, il consiglio a larga maggioranza approva e via, aperitivo, troie&coca.”

Commento:

Avete mai pensato che, in un qualsiasi problema che vi si ponga davanti, la soluzione può essere quella più semplice, la prima alla quale avevate pensato, perché è scontata? In questo libro mi è capitata la stessa cosa.

Ma non fraintendete, è stata una bella lettura, piacevole e leggera. La soluzione poi, sì, era la più scontata, ma fino all’ultimo il dubbio o il sospetto che in realtà potesse non essere così c’è sempre stato, e in questo è stato bravo l’autore a far si che il dubbio rimanesse sempre nelle nostre teste.

Era sempre lì, a portata di mano, ma vi posso assicurare che tutto il resto dei dettagli non li avrei mai capiti. In più, una cosa assolutamente insolita e molto piacevole del libro, è stata quella di raccontare il tutto (e si parla di un giallo quindi qualcuno muore) con un accento particolare satirico che ha reso il racconto particolare ma molto divertente. L’ho letto davvero in poco tempo e le pagine scorrevano senza nemmeno che me ne accorgessi. Se non l’aveste ancora capito il libro mi è piaciuto e in particolare è stato bello conoscere tutti questi personaggi molto particolari e molto diversi che nella loro vita sono riusciti ad amalgamarsi così bene da creare un insolita ma accogliente famiglia.

Piccolo appunto: a mio parere avrei reso un po’ più evidente la risoluzione del caso che mi è sembrato rimanere nell’ombra. Cos’altro dire ragazzi, leggetelo e fatemi sapere se a voi è piaciuto tanto quanto a me.

Buona lettura a tutte/i voi!