Scomparsa – Chevy Stevens

Annie O’sullivan è una giovane ragazza che per lavoro fa l’agente immobiliare. Una vita normale la sua, tra piccole discussioni con sua madre, un ragazzo che ama di nome Luke e una cagnolina della quale non può proprio fare a meno che addirittura dorme insieme a lei la notte.

In una giornata normale Annie organizza il suo Open House, che un po’ noioso all’inizio, viene tirato per le lunghe. L’ultimo uomo, un ragazzo biondo molto particolare con un furgone bianco, sembra interessato alla casa. O forse è interessato ad altro?

Questo strano uomo la rapisce, la getta nel furgone e la fa addormentare. Annie nel giro di una giornata si ritrova fuori dal mondo in una casa sperduta chissà dove intontita e spaventata. Chi è questo uomo che l’ha rapita? E per quale motivo ha scelto lei? Dal giorno della sua scomparsa lei non sarà più la stessa e la sua vita non sarà più la stessa. Rinchiusa per un anno con questo uomo che le da orari su tutto: un orario per la doccia, uno per far da mangiare, uno per andare in bagno e se non vengono rispettati Annie viene picchiata e umiliata. Un anno vissuto nel terrore e nella speranza che qualcuno un giorno riuscirà a trovarla.

Ma Annie e stufa vuole solo tornare a casa. Ma casa non è più la stessa e lei fa fatica ad avere rapporti con le persone o anche solo a fidarsi. Ma i segreti di Annie non sono ancora terminati e lei dovrà scoprire molto di più di quello che immagina. Non vuole più essere la ragazza scomparsa. Vuole ritornare a vivere!

 

Dopo un paio di giorni, decisi di fare pipì mentre lui era fuori. Entrò proprio mentre stavo per tirare lo sciacquone: avrebbe sentito l’acqua. Mi avvicinai al letto, fingendo di sistemare le coperte. Pensavo che non se ne fosse accorto, ma quando aprì il rubinetto della cucina per riempirsi un bicchiere, s’immobilizzò, drizzò la testa e andò in bagno. Pochi secondi dopo venne verso di me, il viso rosso e le labbra contorte per un ghigno. Strisciai nell’angolo, cercando di sfuggirgli, ma mi acchiappò per i capelli.

Commento:

Buongiorno readers e benvenute ad un altro appuntamento di questa bellissima rubrica, che ci da la possibilità di leggere libri che magari non avrei mai scelto. Questo mese la scelta è ricaduta su un libro trovato sul blog di Dolci Le mie ossessioni librose.

Sapete all’inizio la trama di questo libro non mi aveva ispirato per nulla, mi sono fatta convincere per il fatto che era in offerta su Kindle Unlimited e ho pensato che ci si poteva provare! Ragazze, mai scelta fu tanto sbagliata. Questo libro l’ho finito in due giorni!

Io non so cosa sia stato: forse il fatto di vivere una situazione particolare, descritta poi in modo divino dall’autrice, ma vi giuro che io ero presente insieme ad Annie in ogni situazione. Ovviamente la curiosità di sapere cosa potrebbe succedere in quelle situazioni e le sensazioni provate era davvero tanta. La maestria nello scrivere ed il talento di questa autrice ha fatto sì, nella mia testa, che io pensassi per tutto il tempo che fosse un’autobiografia. Il racconto non era solo credibile, ma era del tutto VERO!

Dato l’argomento del racconto non ci si può immedesimare del tutto con Annie, ma tutte le sue sensazioni io le ho provate. La paura, il dolore, il cercare di assecondarlo per non morire, lo sconforto nel pensare che tutti i suoi cari si fossero arresi e la credessero morta e che la propria famiglia e il proprio ragazzo fossero andati avanti con le loro vite e lei, invece, non avrebbe mai potuto farlo.

Bloccata in mezzo al nulla, senza poter uscire mai, senza un’arma. Come avrebbe fatto a fuggire?

Quando la sera ci distendevamo sul letto, ordinavo al mio corpo di abortire. Ogni pensiero negativo che riuscivo a evocare, lo rivolgevo contro quel mostro che mi stava crescendo dentro. Sapevo di espellerlo. Il sonno di solito terminava in un bagno di sudore freddo, dopo incubi di feti orripilanti che mi dilaniavano le viscere.

Mi ha fatto impazzire anche l’idea del racconto: nel senso che la protagonista racconta tutto ciò che le è capitato, dal primo fino all’ultimo giorno di reclusione, tramite i racconti che lei, vittima, sta facendo alla sua psicoterapeuta per cercare di guarire da questo enorme shock e da questo episodio che sta condizionando la sua vita, che non la fa dormire la notte ne vivere di giorno. Ogni racconto inizia con il ricordo di un episodio ed è proprio così che secondo me dovrebbe essere una terapia.

Questo libro è stato davvero una sorpresa e sono davvero contenta di averlo letto! 5 stelle assolutamente!

Buone letture readers!!