altervista

Il profumo del pane alla lavanda

Il profumo del pane alla lavanda – Sarah Addison Allen

Quando un bimbo nasce nel paesino di Bascom sa già quale sarà il suo essere e quale dovrà essere il suo futuro. Ogni famiglia ha già segnato un destino che dovrà seguire. Sydney e Claire Waverley sono due facce della stessa mela; la prima, sorella scapestrata e ribelle, la seconda più saggia e riflessiva, ma in comune portano lo stesso cognome, la stessa stranezza e lo stesso destino, che per loro vuol dire portare dentro i segreti che derivano dal loro giardino.

Esso infatti produce fiori e frutti alquanto particolari, capaci di far provare delle emozioni diverse a seconda dell’ingrediente che si usa e di quelli che si mescolano. Il libro racconta come le storie separate delle due sorelle torneranno ad incrociarsi con il ritorno della sorella più piccola, Sydney, e di sua figlia Bay. Non sapendo però che Sydney porterà con se non solo se stessa, ma anche tutto ciò che aveva lasciato a Boston e che intendeva dimenticare. E cosa ne sarà del rapporto un po’ contorto tra le due sorelle? Forse il ritorno della sorella Sydney aiuterà tutte e due a capire le motivazioni del comportamento dell’altra.

“Claire teneva casa Waverley in buono stato: era una delle dimore più antiche della zona, i turisti amavano andarla a visitare, e questa era una buona cosa per la città. E, ancora più importante, Claire c’era quando qualcuno cercava una soluzione a un problema che poteva essere risolto solo grazie ai fiori che crescevano intorno al melo. Claire era la prima da tre generazioni che condivideva quel dono. Per questo gli piaceva. Evanelle raggiunse Claire e insieme se ne andarono. Fred strinse il sacchetto con la bottiglia e tornò in ufficio. Si tolse la giacca e sedette di nuovo alla scrivania fissando la piccola foto incorniciata di un bell’uomo in smoking. Era stata scattata qualche anno prima, alla festa per i suoi cinquant’anni. Fred e il suo compagno, James, stavano insieme da oltre trent’anni, e se la gente conosceva la vera natura di quella relazione che ormai andava avanti da così tanto, a nessuno importava più. Ultimamente però lui e James si erano allontanati, e piccoli semi di ansia avevano iniziato a mettere radici.”

Commento:

Il libro è davvero bello: la storia è singolare, mai scontata, e la trama non è di quelle già trite e ritrite nei libri più comuni, risulta molto scorrevole fin da subito e si fa mangiare già dalle prime pagine. Non è la classica storia d’amore di un uomo e una donna che sia amano ma non possono stare insieme per colpa di un apocalisse che distruggerà il mondo intero. Le descrizioni sono talmente dettagliate e accurate che è davvero semplice pensare di essere nel giardino di casa Waverley a Bascom, mente si cerca di evitare una mela lanciata dal melo dispettoso.

I personaggi poi vengono descritti nei minimi dettagli, i loro caratteri molto diversi e particolari e i loro ruoli all’interno delle vicende.
Stra-mega-consigliato questo libro, soprattutto se vi piacciono le storie d’amore con un briciolo di magia e fantasia all’interno.

P.S. Voglio anch’io un albero di mele in giardino che mi protegga lanciando mele a chi non ho voglia di vedere.

Secondo me non vi resta altro da fare che leggerlo.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Dieci piccoli indiani

Dieci piccoli indiani – Agatha Christie

Dieci persone vengono riunite con un tranello in una piccola isola deserta. Dieci persone che apparentemente niente sembra accomunare.

Edward Armstrong, dottore che durante un operazione di routine per appendicite, operando da ubriaco, uccise la sua paziente.  Emily Brent, una signora anziana molto legata alla sua cristianità, che buttò fuori casa la sua governante che era rimasta incinta fuori dal matrimonio e quello stesso giorno lei si tolse la vita.

Williame Blome, lavorava in polizia quando si fece corrompere per accusare James Landore e farlo condannare a morte. Vera Claythorne, una giovane donna istitutrice per una famiglia che lascio annegare il piccolo erede per evitare che una verità venisse scoperta.

Philip Lombard, che senza scrupoli sacrificò la vita di dieci africani per salvare la propria. John Macarthur, generale che mandò verso morte certa il sergente e amante di sua moglie Richmond dopo aver saputo della tresca. Anthony Marston, giovane rampollo con la sua mania delle auto veloci e proprio a causa della velocità uccise due bambini che stavano attraversando la strada.

Thomas e Ethel Rogers, governanti presso una signora anziana e gravemente malata che durante un attacco fecero in modo di non prestarle più soccorso per la sua eredità. E come ultimo Lawrence Wargrave, giudice che convinse la giuria della colpevolezza di un uomo che alla fine fu condannato.

Nessun legame tra di loro ma tutti legati da una lettera mandata da U.N.Owen (lo sconosciuto), un uomo ossessionato dalla giustizia, e dallo stesso futuro che quella isola riserva per loro.

“Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiare: uno fece indigestione, solo nove ne restar. Nove poveri negretti fino a notte vegliar: uno cadde addormentato, solo otto ne restar. Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar: uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar. Sette poveri negretti legna andarono a spaccar: un di lor s’infranse a mezzo, e sei piccoli ne restar. I sei poveri negretti giocan con un alvear: da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar. Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar: un lo ferma il tribunale, solo quattro ne restar. Quattro poveri negretti salpan verso l’alto mar: uno un granchio se lo prende, e tre soli ne restar. I tre poveri negretti allo zoo vollero andar: uno l’orso ne abbrancò, e due soli ne restar. I due poveri negretti stanno al sole per un po’: uno si fuse come cera e uno solo ne restò. Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò: a un pino si impiccò, e nessuno ne restò. ”

Commento:

Non mi era mai capitato di leggere un libro di Agatha Christie, pur conoscendo io a menadito i telefilm dei suoi personaggi e quindi la base di ciò che potevano essere i suoi scritti. Devo dire che sono rimasta scioccata dall’idea geniale di questo libro!

Se pensate che questo libro è stato scritto nel 1939, non potete che pensare che la mente di questa donna sia davvero qualcosa di assolutamente geniale. Non solo ha dovuto trovare molteplici modi possibili per assassinare qualcuno, ma li ha dovuti anche far collegare in qualche modo da un punto in comune e li ha dovuti far collimare con la vecchia filastrocca.

Straordinario! In aggiunta, posso dire che fino all’ultimo momento non avevo capito chi potesse essere l’assassinio e il modo in cui avesse potuto organizzare tutto ciò.

Un libro che davvero farete fatica a non leggere tutto in una sola notte, ve lo assicuro. Tutto ciò contornato da una notevole dose di empatia per quelle che erano le storie che circondavano i dieci poveri negretti. Ops! Scusate i dieci poveri ospiti dell’isola.

Se vi piacciono i gialli, questo fa proprio al caso vostro. Ora sono proprio curiosa di leggere altri suoi testi (anche se ho scoperto essere abbastanza vecchi da risultare quasi introvabili). E poi lo sappiamo che la parte cattiva che si nasconde in ognuno di noi ha sempre desiderato poter fare un po’ di giustizia nel mondo, quando la giustizia viene a mancare, quindi un po’ lo capiamo anche noi.

Dopo tutta questa prosopopea, vi auguro…

Buona lettura a tutte/i voi!

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Hunger Games. La ragazza di fuoco

Hunger Games. La ragazza di fuoco – Suzanne Collins

Katniss e Peeta hanno vinto i 74° Hunger Games e si trasferiscono con le loro famiglie nel nuovo villaggio dei vincitori nel Distretto 12, ma qualcosa di strano è successo durante i giochi.

Katniss e Peeta hanno deciso di ribellarsi e invece di cercare di uccidersi a vicenda hanno deciso che sarebbero morti entrambi. Questa piccola vittoria ha portato speranza nei distretti che ora sperano di potersi ribellare anch’essi e scamparla. Ovviamente Snow è molto contrariato e minaccia la famiglia di Katniss se lei non riuscirà a far credere alla popolazione che il suo gesto non era di ribellione ma un gesto di puro amore nei confronti del suo compagno Peeta.

In più, Snow decide di indire un’edizione speciale per i 75° Hunger Games; in quest’anno molto particolare e movimentato per i distretti Snow prepara un’altra piccola punizione per tutti: gli Hunger Games vedranno protagonisti i vincitori di tutte le edizioni passate di nuovo raccolti per combattere tra di loro. Snow così pensa di vedere soffrire e cadere la figura ribelle che si è creata intorno a Katniss. Il finale però sarà inaspettato per tutti, anche per Snow però?

“Ciò che accade poi non è per caso. È troppo ben eseguito per essere spontaneo, si verifica in totale simultaneità. Ogni singolo spettatore si preme sulle labbra le tre dita di mezzo della mano sinistra e le tende verso di me. È qualcosa che si fa nel Distretto 12, è l’ultimo saluto che io ho rivolto a Rue nell’arena. Se non avessi parlato con il presidente Snow, questo gesto potrebbe farmi venire le lacrime agli occhi. Ma col suo ordine di calmare i distretti che ancora mi echeggia nelle orecchie, è una cosa che mi riempie di paura. Cosa penserà di questo saluto collettivo alla ragazza che ha sfidato Capitol City? Il significato di ciò che ho fatto mi appare improvvisamente evidente. Non è stato intenzionale – volevo solo esprimere la mia gratitudine – ma ho provocato qualcosa di pericoloso. Un atto di dissenso da parte della gente del Distretto 11. E’ proprio il genere di cose che in teoria dovrei arginare!”

Commento:

Come nel primo capitolo il tema principale di quest’opera è la lotta: nel primo, però, molto più incentrata nella lotta per la sopravvivenza, in questa seconda edizione viene fuori finalmente il tema della lotta contro il potere malvagio.

Katniss, ormai dal primo libro, è diventata la nostra eroina: il carattere forte di donna che tutte noi vorremo avere e che scegliamo di seguire per ottenere il rispetto che ci è stato tolto tanti anni fa. Si tratta di un libo di fantascienza, ma mai come in questa storia riusciamo veramente ad immedesimarci nei personaggi ma soprattutto nella situazione che vivono, per quanto surreale.

Forse quello che accomuna tutti noi lettori e non è la paura che un qualcosa del genere possa succedere davvero. Per quanto in maniera drammatica ma a voi non ricorda proprio nulla? A me fa pensare tanto ai campi di concentramento, dove minoranze etniche dovevano lavorare per sopravvivere in campi dove a stento venivano nutriti e senza ragione ammazzati.

Su ragazzi, cosa state aspettando, correte subito a leggere il terzo capitolo per scoprire come andrà a finire questa lotta contro il potere!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Tutto ciò che sappiamo di noi due

Tutto ciò che sappiamo di noi due – Colleen Hoover

Ed eccoci qui al secondo capitolo di questa serie: i protagonisti sono sempre Will, un ragazzo dolce e premuroso, sempre gentile con il mondo, di appena vent’anni che ha perso i genitori 3 anni prima e da solo si è trovato ad occuparsi del fratellino più piccolo.

Layke, ragazza di appena diciotto anni che dopo aver perso il padre a causa di un infarto si ritrova da sola a causa di un brutto tumore che le porta via la madre solo qualche anno dopo.

I due si innamorarono nel primo libro, dopo che lei si era trasferita in città dal Texas. Il secondo libro ha come storia principale un litigio tra i due dovuto ad una bugia detta (fatemi commentare da pura donna con un ovviamente) da Will, o si potrebbe anche chiamare una verità non detta, che nasconde a Layke il fatto di aver incontrato la sua ex storica ai corsi del collage.

Purtroppo come tutte le storie che si rispettino all’età di quindici anni, questa ex è assolutamente convinta di essere rimasta nel cuore e nella testa di Will, tanto da non rassegnarsi ai suoi NO continui e tanto da pensare di poterlo riconquistare.

“La sfioro con il ginocchio sotto il tavolo. Sa benissimo che odio quando mi chiama così. Non saprei spiegare il motivo; forse perché quando ero davvero il suo insegnante, per me era una tortura. Dopo la nostra prima uscita insieme, la sintonia tra noi è cresciuta a una velocità spaventosa. Con lei potevo essere semplicemente me stesso e stavo bene. Non mi era mai capitato con nessuno, prima. Ricordo che, dopo quella sera, passai l’intero week end a pensare a Lake. E quando il lunedì mattina, a scuola, girai l’angolo del corridoio e la vidi davanti alla porta della mia aula, mi sentii come se qualcosa mi avesse squarciato il petto”

Commento:

Per quanto la scrittura di entrambi i libri ovviamente sia la stessa, e che quindi il libro risulti scorrevole e leggibile come era avvenuto con il libro, devo ammettere che il secondo è stata un po’ una delusione e si è verificato in pieno per il genere Young Adult che lo rappresenta.

A differenza del primo, dove infatti i ragazzi si trovano a trattare degli argomenti che li rende molto più adulti, il secondo li riporta nella loro adolescenza mancata; mi sembra surreale dare un ruolo centrale in una storia ad una litigata che mette in crisi il pensiero di lei sui sentimenti di lui.

Mi sembra davvero un argomento molto infantile e per questo ne sono rimasta molto delusa, forse anche a causa della mia età. Diciamo che forse se avessi una figlia in età adolescenziale, preferirei che leggesse un libro come questo ad un “Moccia”, certo però con la consapevolezza che è soltanto un libro e non dovrebbe rappresentare la realtà ma uno svago della nostra mente.

Mi spiace ma, come ho ribadito più volte, lo consiglio solo se avete sui quindici anni, se no secondo me non ne vale la pena.

Di sicuro, e di questo me ne dispiaccio, ma non credo che riuscirò a leggere il terzo libro.

Buona lettura tutte/i voi!

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Negli occhi di chi guarda

Negli occhi di chi guarda – Marco Malvaldi

Se vi chiamate Pierluigi Pazzi e di mestiere siete professore e ricercatore di epigenetica sapete benissimo che la vostra vita non è stata il massimo tra avventure e vita sociale. Fino a che non ti chiama quella ragazza che ti piace tanto e che ti piace da troppo tempo e ti chiede il favore di raggiungerla a Poggio alle Ghiande per un piccolo favore che vuole fare al suo capo e al suo fratello gemello.

Ti lasci ovviamente convincere e in pochissimo tempo sei già lì sul posto e Margherita è sempre bellissima come te la ricordavi. Ma quel piccolo favore prenderà svolte che nemmeno ti aspettavi. In questa piccola residenza, dove abitano i soli sette paesani che ormai hanno formato una famiglia. I proprietari Zeno e Alfredo Cavalcanti hanno deciso di vendere la tenuta ad una compagnia straniera e la cena annuale è sembrata un giusto momento per mettere tutti al corrente della cosa.

Ma non tutti sono d’accordo con la decisione: Raimondo per esempio, fattore del podere, che verrà trovato morto qualche giorno dopo in mezzo al bosco completamente carbonizzato. Ma non sarà l’unico: anche l’architetto Giorgetti verrà trovato morto. Cosa sta succedendo in questa tenuta? Chi sta nascondendo qualcosa?

“I fratelli Cavalcanti, Zeno didietro e Alfredo davanti, hanno finalmente rotto gli indugi e ci hanno comunicato la loro decisione di vendere la tenuta. Per inciso, la comunicazione non è stata esattamente una roba asettica da consiglio di amministrazione, quelle riunioni dove arriva l’amministratore dileguato e ti dice via Scàip che la policy dell’azienda impone un reasset delle competences e quindi, dopo aver analizzato la situazione, ci tocca analizzare un buon trenta per cento dei dipendenti, nel senso che glielo buttiamo nel culo e si licenziano, il consiglio a larga maggioranza approva e via, aperitivo, troie&coca.”

Commento:

Avete mai pensato che, in un qualsiasi problema che vi si ponga davanti, la soluzione può essere quella più semplice, la prima alla quale avevate pensato, perché è scontata? In questo libro mi è capitata la stessa cosa.

Ma non fraintendete, è stata una bella lettura, piacevole e leggera. La soluzione poi, sì, era la più scontata, ma fino all’ultimo il dubbio o il sospetto che in realtà potesse non essere così c’è sempre stato, e in questo è stato bravo l’autore a far si che il dubbio rimanesse sempre nelle nostre teste.

Era sempre lì, a portata di mano, ma vi posso assicurare che tutto il resto dei dettagli non li avrei mai capiti. In più, una cosa assolutamente insolita e molto piacevole del libro, è stata quella di raccontare il tutto (e si parla di un giallo quindi qualcuno muore) con un accento particolare satirico che ha reso il racconto particolare ma molto divertente. L’ho letto davvero in poco tempo e le pagine scorrevano senza nemmeno che me ne accorgessi. Se non l’aveste ancora capito il libro mi è piaciuto e in particolare è stato bello conoscere tutti questi personaggi molto particolari e molto diversi che nella loro vita sono riusciti ad amalgamarsi così bene da creare un insolita ma accogliente famiglia.

Piccolo appunto: a mio parere avrei reso un po’ più evidente la risoluzione del caso che mi è sembrato rimanere nell’ombra. Cos’altro dire ragazzi, leggetelo e fatemi sapere se a voi è piaciuto tanto quanto a me.

Buona lettura a tutte/i voi!

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January Monthly Recap ’18

January Monthly Recap ’18

Bentornati miei cari lettori,

è passato un bel mesetto e magari le cose sono cambiate abbastanza. Per quanto mi riguarda un pochino si: nel lavoro e nella vita personale sono riuscita a trovare un equilibrio e mi sento molto rilassata.

E anche se il tempo sembra diminuire sempre di piu, non vi dovete preoccupare lettrici e lettori, il tempo per leggere lo si trova sempre!

In questo mese non mi sono resa molto conto di quanti libri io abbia letto ma mi sono sembrati tantissimi, a causa proprio del tempo limitato.

Ricordatevi che nel caso voleste consigliarmi dei libri da leggere potete scrivere sotto gli articoli (come in questo caso) o scrivere alla mia email. Leggerò molto volentieri i libri che mi consiglierete e vi farò sapere cosa ne penso.

E a voi? Cosa siete riusciti a leggere in questo mese molto intenso e pieno? E le letture vi sono piaciute tutte?

Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate al riguardo. Li avete già letti? E se si, come li avete trovati?

Io ora vi mostro le mie!

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Il patto

Il patto – Jodi Picoult

Due famiglie perfette, amiche da sempre messe davanti a una tragedia che le porterà ad allontanarsi e quasi ad odiarsi. Ma ciò che è successo quella notte rimane un mistero per tutti, tranne che per Chris ed Emily. L’unica cosa certa è che per le famiglie Harte e Gold, svegliate nel cuore della notte dalla polizia, la vita non potrà mai più essere la stessa. Emily è stata trovata morta, colpita da un colpo di pistola alla tempia sui sedili di una giostra nel parco giochi della città e stranamente Chris è stato ritrovato senza sensi accanto a lei.

Per il detective tutto è chiaro fin da subito: il colpevole non può che essere Chris che viene subito arrestato, ma lui continua a professarsi innocente. Lui amava troppo Emily per pensare di poterle fare una cosa simile, e anche se i mesi passano e la sua vita nel carcere diventa infernale, la sua tesi non cambia, non è stato lui ad ucciderla.

Ma allora come sono andati i fatti? E’ coinvolta una terza persona o qualcuno sta nascondendo un segreto inenarrabile?

“Era stato Michael a decidere di seguire il rituale ebraico della seduta di shiva dopo la sepoltura. Poiché Melanie si era rifiutata di avere a che fare con l’organizzazione dell’evento, Michael aveva dovuto occuparsi di ordinare i bagel, il salmone affumicato, le insalate, il caffè e i biscotti. Qualche vicino – non Gus – aveva disposto i cibi sul tavolo da pranzo quando erano tornati dal cimitero. Melanie andò direttamente di sopra con il suo flacone di Valium. Michael rimase seduto sul divano del salotto, a ricevere le condoglianze del suo dentista, di un collega veterinario, di alcuni clienti. Degli amici di Emily. Si avvicinarono in branco, una massa amorfa e rigonfia da cui aveva l’impressione che da un momento all’altro potesse sbucare sua figlia. «Signor Gold» gli disse una ragazza, con uno sguardo triste negli occhi azzurri slavati – Heather o Heidi, pensò Michael. «Non riusciamo a capire come possa essere successo.» Gli sfiorò la mano, con il suo palmo morbido e bianco come il latte. La sua mano aveva le stesse dimensioni di quella di Emily.”

Commento:

Partendo dal presupposto che considero i libri di questa autrice delle opere letterarie: un misto tra bellezza della storia, affascinante e originale, abbinata al suo modo elegante e semplice di descrivere i fatti accaduti e di trasmetterti passione ed empatia per i personaggi e per le loro storia. Credo che, dopo la lettura del suo secondo libro, io possa definirla ormai una delle mie autrici preferite, cosa che mi darà il via ad acquistare ogni suo libro!

Questa storia poi è caratterizzata da un particolare molto piacevole: il racconto infatti è spezzato dal racconto del processo di Chris nel presente e dal racconto delle due famiglie nel passato, di come si sono conosciute e di come i due ragazzi fossero cresciuti insieme, fino a stare insieme come entrambe le famiglie volevano.

Un compito difficile nella piena adolescenza dover esaudire appieno tutte le aspettative della tua famiglia: andare bene a scuola, essere bravo in uno sport, essere i più ammirati di tutti e soprattutto stare con il bravo ragazzo della porta accanto che i tuoi genitori hanno sempre sognato per te. Questo comunque è un libro che ti prende fin da subito, ve lo posso garantire. Farete fatica a chiuderlo per fare altro, infatti è il primo libro che consiglio a tutte quelle persone che ancora non hanno trovato la storia giusta che li appassioni alla lettura.

Super-mega-stra consigliato a tutti: giovani e adulti!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon

Christopher Boone ha 15 anni, vive con il padre a Swidon, in un piccolo paesino a pochi passi da Londra, dopo che sua madre è morta a causa di un infarto in ospedale. Soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo.

E’ molto intelligente, ha una memoria mozzafiato, gli piacciono molto la matematica e la fisica perché sono materie scientifiche, conosce i numeri primi fino a 7507, ama il rosso e odia il giallo e il marrone.

Un sera trova il cane della vicina Wellington morto infilzato da un forcone e Christopher decide di mettersi ad indagare come avrebbe fatto il suo mito dei libri Sherlock Holmes e di scrivere un libro a riguardo. Ma durante le sue indagini scopre delle vecchie lettere nella camera di suo padre indirizzate a lui.

Sono state scritte da sua madre e la data è successiva al giorno della sua morte. Scopre così che sua madre è viva e vive a Londra con il marito della vicina. Quella scoperta fa si che suo padre confessi a Christopher che è stato lui ad uccidere Wellington. Chris, confuso e spaventato, decide di scappare e andare da sua madre a Londra.

“In fondo all’armadio c’era una grossa scatola di plastica colma di attrezzi per il Fai Da Te, un trapano e un pennello e dei cacciaviti e un martello, ma riuscivo a vederli senza dover aprire la scatola perché era di plastica grigia trasparente. Poi mi accorsi che c’era un’altra scatola sotto quella degli attrezzi, così la sollevai ed estrassi questa seconda dall’armadio. Era una vecchia scatola di cartone una di quelle che ti davano una volta quando compravi una camicia. Quando la aprii vidi che dentro c’era il mio libro. Non sapevo cosa fare. Ero felice perché mio padre non aveva buttato via il mio libro.”

Commento:

Sono molto affascinata dal comportamento dei ragazzi affetti da Asperger. Sono molto intelligenti ed utilizzano quella parte del cervello che li rende totalmente razionali.

Adoro quindi questi libri che parlano di loro, perché passo dopo passo, è come se mi facessero entrare un po’ nel loro mondo, capendo il perché di determinati comportamenti. La storia dietro al libro ovviamente è stata creata per nascondere quello che l’autore voleva che noi conoscessimo: Christopher. Voleva presentarci il suo mondo, che agli occhi comuni può sembrare esattamente uguale al nostro, in realtà il suo mondo è completamente diverso.

Lui vede tutto sotto una luce diversa: è incapace di dire le bugie e di capire le bugie, e le metafore per lui sono cose non traducibili, per lui le parole delle persone sono letterali.

Il fatto che questo piccolo adolescente si prenda coraggio e affronti un viaggio da solo per raggiungere sua madre su mezzi e andando in posti che non conosce e super affollati, cosa che lo rende molto nervoso e fa si che il suo cervello si blocchi e abbia bisogno di un riavvio, questa è la vera storia!

Superare i propri limiti sempre, affrontare le proprie paure. Credo che siano questi gli insegnamenti che voleva portare ai nostri occhi questo libro e nel mio caso credo ci sia riuscito! Leggetelo e soprattutto fatelo leggere ai vostri figli adolescenti, potrebbe essere un ottimo insegnamento anche per loro.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Harry Potter e la camera dei segreti

Harry Potter e la camera dei segreti – J.K. Rowling

Una notte d’estate, dopo aver creduto che i suoi amici volutamente non gli avessero scritto nemmeno una lettera Harry riceve la visita di uno strano elfo di nome Dobby che lo avverte che non dovrà tornare ad Hogwarts perché la sua vita sarà in pericolo.

Dobby farà tutto ciò che è in suo possesso per impedirglielo. Tipo bloccare il muro che lo porterà alla stazione 9 ¾. Harry e Ron sono costretti a raggiungere Hogwarts con la macchina volante del padre di Ron.

Ma a scuola succedono delle cose strane: una voce strana tiene all’erta Harry, una voce che arriva dalle pareti e parla di sangue e vendetta. Ogni volta che Harry sente questa voce viene ritrovato uno studente o la gatta del custode Gazza immobilizzati, ma ancora vivi.

Ma una notte uno strano messaggio viene lasciato su una parete di un corridoio e si scopre che la Camera dei Segreti è stata aperta. Solo una persona sa dove si trovi questa Camera dei Segreti e come aprirla: il prescelto; e l’ultima volta che la Camera è stata aperta una studentessa è morta: Priscilla Malcontenta.

Ma ormai è tardi, Hermione è stata pietrificata dal mostro che si scopre essere un basilisco e Ginny è stata rapita ed Harry e Ron la devono salvare prima che sia troppo tardi. Ma chi è il prescelto?

“Harry tese l’orecchio. In lontananza, dal piano di sopra, udì la voce, sempre più debole: «…Sento odore di sangue…SENTO ODORE DI SANGUE!». Gli venne un crampo allo stomaco. « Sta per ammazzare qualcuno! » gridò, e ignorando le facce stupefatte di Ron e di Hermione salì a tre alla volta i gradini dell’ultima rampa di scale, cercando di ascoltare al di sopra del rumore dei suoi passi. Sempre correndo a perdifiato, superò il secondo piano, seguito a stento da Ron e Hermione, e non si fermò fino a che non ebbe girato un angolo, trovandosi davanti all’ultimo corridoio deserto. «Harry, che diavolo è successo?» chiese Ron asciugandosi il sudore dalla faccia. «Io non ho sentito niente…». Ma d’un tratto Hermione ebbe un soprassalto e indicò l’estremità del corridoio. «Guardate!». Sulla parete davanti a loro luccicava qualcosa. Si avvicinarono lentamente, scrutando le tenebre. Sulla parete tra le due finestre, era stata dipinta una scritta a lettere cubitali e luccicava alla luce delle torce.

LA CAMERA DEI SEGRETI È STATA APERTA

TEMETE, NEMICI DELL’EREDE”

Commento:

E come il primo capitolo di questa saga, questo secondo volume ci lascia proprio a bocca aperta. Ricco di colpi di scena che avvengono durante tutto il corso del libro, J.K.Rowling è capace di tenere i nostri occhi puntati sulla prossima frase da leggere senza che la nostra curiosità ne risenta.

Trovo azzeccatissimi anche i momenti dei colpi di scena: ne troviamo uno sempre al momento giusto che ci porta sempre più vicini alla verità ma mai alla soluzione esatta. I personaggi poi ormai li abbiamo nel cuore.

Che abbiamo deciso di leggere i libri e poi vedere i film o viceversa, ormai ognuno di noi si è impersonato in qualcuno dei personaggi che vengano descritti. A me personalmente piacerebbe tanto essere la McGranit: una donna dal carattere forte, autoritaria al punto giusto, intelligente e inflessibile, ma anche tanto giusta e con un cuore che si sa sciogliere al momento giusto.

Non ci resta che attendere la lettura del terzo capitolo per vedere quale avventura vivranno i nostri amici.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Siddhartha

Siddhartha – Hermann Hesse

Siddhartha è un giovane ragazzo indiano che, per cercare se stesso, intraprende un cammino inisieme al suo caro amico Govinda. Lo scopo dei due giovani è quello di potersi unire al gruppo dei “Samana” e imparare a vivere senza oggetti materiali, così come siamo stati creati.

Ma quella vita non è quella giusta per i due ragazzi, che decidono di partire di nuovo e di andare al cospetto del Buddha Gotama.

Govinda trova la sua strada in quel luogo e decide di fermarsi lì per poter vivere e imparare dal Buddha. Per Siddhartha invece non è ancora abbastanza. Riparte alla volta di una nuova città: lì diventa un mercante per poter guadagnare e vivere e incontra Kamala, giovane prostituta alla quale Siddhartha si lega per anni.

Capito l’errore commesso, cioè quello di aver fatto prevalere l’istinto, Siddhartha decide di scappare e lasciare Kamala, non sapendo che lei è incinta. Dopo aver tentato il suicidio un vecchio pescatore aiuta Siddhartha a capire l’essenza dell’acqua e quest’ultimo capisce che la sua vita sarà quella.

Ma le sue avventure non finiscono qui, e dopo anni passati nella calma e nella tranquillità del luogo qualcosa tornerà nella vita di Siddhartha a sconvolgerla.

Cosa, noi, possiamo capire da tutta questa storia?

“«Una cosa, o Venerabilissimo, ho ammirato sopra ogni altra nella tua dottrina. Tutto in essa è perfettamente chiaro e dimostrato; come una perfetta catena, mai e in nessun luogo interrotta, tu mostri il mondo: è un’eterna catena, contesta di cause e di effetti. Mai ciò è stato visto con tanta chiarezza, né esposto in moo più irrefutabile; certamente più vivo deve battere il cuore in petto in ogni brahmano quand’egli, attraverso la tua dottrina, vede il mondo come una perfetta concatenazione, senza soluzioni di continuità, limpido come un cristallo, non dipendente dal caso, non dipendente dagli dèi.»”

Commento:

Come potete ben notare dallo scorcio che ho riportato qui sopra, si può dire tutto sopra a questo libro, ma non che la sua scrittura sia di facile comprendonio e che sia una lettura scorrevole. Tuttavia devo dire che questo libro mi ha aperto molto la mente.

La sua capacità di far riflettere sui gesti umani è sorprendente. Letto questo, la mia curiosità sul mondo del buddhismo ha voluto prendere piede, fino al punto di seguirla come mia principale fonte di ispirazione e e come fosse uno stile di vita.

Siddhartha mi ha insegnato che, se aspiri alla perfezione, allora non dovrai essere per sempre corretto, buono e ligio alle regole. Al contrario dovrai provare ad essere scorretto, perfido e dovrai provare l’ebrezza del trasgredire al giusto; solo così potrai apprezzare quella che è la retta via che hai scelto per te e che infine seguirai.

Bisogna essere a conoscenza del male che si nasconde dietro ad ogni persona, solo allora potrai davvero dire di aver intrapreso la giusta via.

Per quanto riguarda Hesse, invece, mi ha lasciata un attimo sorpresa la sua decisione di cambiare il narratore in corso d’opera: cioè prima il racconto è narrato da un narratore esterno che poi, durante la narrazione, diventa Siddhartha.

Io voglio pensare che il narratore sia sempre Siddhartha, magari da anziano, e che parli in terza persona nel periodo in cui ancora non riusciva a vedere la luce. Dal momento che inizia a parlare e a raccontare la sua storia, allora, penso, che quello sia il momento esatto in cui Siddhartha trova la luce e la sua strada.

E voi cosa ne pensate? Scrivetemi la vostra opinione nei commenti e…

Buona lettura a tutte/i voi!

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