letturedelmese

Un altro giorno ancora

Un altro giorno ancora – Bianca Marconero

Elisa e i suoi 4 fratelli sono rimasti orfani dopo aver perso entrambi i genitori nel giro di poco tempo. Lei ormai ha imparato a cavarsela da sola e ad andare avanti. Finita la scuola il suo intento è quello di intraprendere l’università di veterinaria e continuare a lavorare al maneggio alle porte di Milano. Elisa vive per i cavalli. Un altro giorno ancora è lo stile della sua vita.

E’ talmente brava da riuscire a capire in un solo istante di cosa ha bisogno un cavallo e come deve essere montato per ottenere il risultato migliore in gara, solo guardandolo negli occhi. Un attitudine innata tramandata da sua madre. Con i suoi sforzi nel lavoro Elisa riesce a mettersi i soldi da parte per comprarsi il suo cavallo da corsa: il suo Sparkle.

Ma quel saccente di Andrea, figlio di papà e pieno di soldi, fa un’offerta più alta e così riesce ad accaparrarsi il suo Sparkle. Non le resta che odiarlo per tutta la vita. O forse no?! Testimone del tradimento della ragazza di Andrea, Elisa, mossa da tenerezza incontrollabile, inizia ad avvicinarsi sempre di più a quel ragazzo bello da mozzare il fiato. Ma forse Elisa, tutta cinicità e vestiti neri un po’ dark, non si era mai accorta che dietro quel ricciolo biondo, tutta eleganza e raffinatezza, c’era invece un cuore grande che aspettava solo lei.

Ma lei non è pronta ad avvicinarsi ad un’altra persona: la vita le ha insegnato che le persone che ami di più quando se ne vanno, perché se ne vanno sempre, sono le stesse che possono ucciderti pian piano. E allora perché affezionarsi?! Ma al cuore non si comanda e Elisa dovrà imparare a capirlo.

“I soci del circolo ippico di Bologna hanno colto l’occasione del concorso per festeggiare il trentennale della fondazione. Noi del circolo Le Colline Dorate abbiamo un tavolo riservato, durante la cena celebrativa. La ricorrenza è completamente documentata dalla troupe di Retelibera, un’emittente privata di Bologna. Il che potrebbe anche rivelarsi una figata, perché tra gli operatori c’è un tizio alto, con un culo da paura e una testa di capelli ricci che basterebbero da soli! Uno di quelli che due mesi fa mi avrebbe salvato la serata. Ma ora non riesco neanche più a salvarmi da sola. Ora preferisco farmi incasinare da un amico cretino. E affliggermi, come se non bastasse lo strazio della cena.”

Commento di “Un altro giorno ancora”:

Non avevo mai letto nulla di questa autrice, anche se in questo periodo, grazie all’uscita recente del suo ultimo libro, era sulle pagine di tutte le blogger che solitamente seguo. Spinta anche da questo (e dal fatto che per la rubrica dovessi leggere un libro tratto dal blog di Dolci, Le mie ossessioni librose) mi sono convinta a leggere qualcosa di suo: badate bene che a me non fanno proprio impazzire i romance.

Devo dire però che leggere questo libro è stata per me una bella scoperta. La scrittura di questa autrice è molto fluida e coinvolgente. Mi sono sentita partecipe di gioie e dolori di questi ragazzi e soprattutto di Elisa, ovviamente. Le descrizioni dei luoghi sono dettagliate. Per carità, sono stata all’interno di un maneggio e non mi è stato difficile immaginarne uno. Però davvero, non so come spiegarlo, ma mi sembrava di essere davvero lì. Credo di non aver letto un libro ma aver visto di già la sua rappresentazione cinematografica.

La Marconero ha reso piacevole il romance Un altro giorno ancora e in generale la mia lettura prevenuta a causa del genere.

La storia poi è molto particolare, nulla di così scontato come si è soliti scrivere ormai. Non è usuale prendere una ragazza cinica e che cerca di reprimere i propri sentimenti come protagonista; anzi, solitamente la protagonista è colei che si innamora molto facilmente del ragazzo sbagliato. Qui sembra che le parti si invertano in modo perfetto.

In questo caso entrambi i personaggi hanno avuto brutte esperienze familiari alle spalle che li porta ad erigere un forte e spesso muro intorno al cuore, nessuno dei due infatti sembra pronto a soffrire ancora. Ma Andrea si lascia trasportare da questo suo profondo amore che è nato ed è cresciuto nel tempo, mentre Elisa ne ha paura e continua a tenere lontano quel sentimento alla quale non vuole dare un nome. Ma proprio lei forse sarà colei che capirà più di tutti quanto coraggio ci vuole nell’amare fortemente una persona.

Che sia stata proprio questa idea a farmi apprezzare questo racconto? Tutto può essere!

E comunque mi è venuto davvero facile all’inizio odiare quell’antipatica e gelosa snob di Anna!!!

Mi dispiace ma non riesco a dare un voto pieno a questo libro semplicemente perché non riesco ad apprezzare fino in fondo i libri romance. Ma devo dire che tutto sommato l’ho letto velocemente e volentieri! Ero partita prevenuta al massimo quindi pensavo mi sarei annoiata, La Marconero mi ha stupido positivamente.

Se amate i romance non potete non leggere questo libro, se no fate come me: almeno provateci e fatemi sapere!

Buona letture mie romantiche readers!!!!

Ally nella tempesta

Ally nella tempesta – Lucinda Riley

Ally ha finalmente raggiunto la felicità: la sua carriera nel mondo delle barche a vela sta andando alla grande e finalmente ha trovato anche la sua dolce metà con la quale è contenta di condividere tutto, anche il suo lavoro che è la sua passione.

Ma proprio mentre sta passando un weekend da sogno con il suo Theo quando le arriva la notizia che suo padre, Pa’ Salt, è morto. Senza pensarci un attimo corre subito a casa per scoprire che non solo suo padre è morto ma è già anche stato sepolto, secondo le sue volontà, in mare. A parte l’eredità monetaria che viene lasciata loro e che verrà ministrata dall’avvocato di famiglia, a tutte loro figli viene lasciata una busta con gli indizi per ritrovare la loro storia, essendo tutte sorelle adottate. La pietra miliare creata in giardino segna le coordinate da dove partire per ognuna di loro.

Ad Ally però non interessa. E così parte per far ritorno dal suo Theo e dalla sua squadra che l’aspettano per cominciare la regata più importante del mondo. Ma durante quella maledetta regata qualcosa va storto. Ally è stata fatta scendere dopo la prima tappa, il mare è troppo mosso ed ingestibile, ma Theo, come capitano, deve restare ed è proprio mentre cercherà di salvare un componente della squadra che succede la tragedia. Ally viene avvisata che è stato recuperato un corpo dall’acqua caduto proprio quella notte. Il corpo è di Theo. Ally si trova davvero nella tempesta ora.

Il mondo di Ally e la sua felicità vengono spezzate un’altra volta. Come farà ora ad andare avanti? Le figure a lei più care sono scomparse e lei non ha più nulla e sicuramente non sente di avere più un posto dove stare. Il suo mondo è crollato ancora una volta e adesso le maniche dovrà rimboccarsele da sola.

E’ così che decide di seguire gli indizi lasciati da loro padre per capire da dove viene e chi era lei prima di essere Ally. Forse solo così riuscirà a trovare il suo posto nel mondo ora che tutto sembra perso.

 

“Quando alzai lo sguardo dal computer, era passata l’ora di pranzo. Avevo tenuto gli occhi puntati sullo schermo così a lungo che la carta da parati a righe sulle pareti mi apparve sfocata. Anche se non avevo assolutamente idea di cosa avessi a che fare con una vicenda di centotrenta anni prima, quella lettura mi aveva affascinata. Al conservatorio di Ginevra avevo letto la vita di molti compositori e studiato i loro capolavori, ma quel libro riportava in vita un’intera epoca. E mi entusiasmava il fatto che fosse stato Jens Halvorsen a suonare le battute iniziali alla prima assoluta di una delle mie opere preferite.”

 

Commento:

Questo è il libro che  ho scelto per la rubrica Questa volta Leggo che chiedeva di scegliere e leggere un libro Romance!

Non ho nascosto il fatto che il primo libro di questa serie, Le Sette Sorelle,  sia stato una bellissima scoperta. La scrittura, fin dall’inizio, è capace di avvolgerti nelle sue descrizioni e non ti lascia più scappare. La descrizione delle ragazze è talmente dettagliata, studiata e descritta in modo preciso che mi sembra di conoscere queste sette ragazze come se io fossi sempre stata lì con loro.

Vogliamo parlare poi della grande abilità dell’autrice di scrivere la storia nella storia? Credo che sia già difficile per uno scrittore creare ed articolare una storia soltanto. Lucinda, addirittura in questo capitolo, ne articola e ne fa combaciare tre, solo con l’intento di descrivere meglio la vita di alcuni personaggi marginali.

La grandezza di questa autrice è il capire che descrivere queste storie ci farà entrare più in sintonia con loro e ci farà capire molto meglio il loro carattere. In questo capitolo, se lo leggerete, ne avrete un esempio chiaro con il padre di Thom. Come dice sempre Pa’ Salt, bisogna sempre guardare i due lati della stessa medaglia.

Che caratterino è fuoriuscito da quella che sembrava una ragazza molto tranquilla e sempre sulle sue. Per ora ha superato la mia stima nei confronti di Maya, e magari chissà, andando avanti le prossime sorelle mi faranno lo stesso effetto.

E che dire di Theo?! Non avete idea di quante lacrime io abbia versato quando ho letto della tragedia. Non era giusto. Sarebbe stato un amore perfetto, ma non vi dico altro per non svelarvi troppo. E quindi ancora non vi ho convinto? Dovete subito iniziare questa serie.

Buone letture readers!!

Absence: il gioco dei quattro

Absence: il gioco dei quattro – Chiara Panzuti

Quattro ragazzi, in un giorno come tanti, diventano invisibili agli occhi di tutti. Tutto ciò che sono e che sono stati diventa invisibile e viene dimenticato; loro per il mondo e per le persone che hanno a cuore non sono più nessuno. Nessuno si ricorda più di loro e tanto meno riescono a comunicare qualcosa dato che nessuno li può vedere né sentire.

Vengono trovati da un uomo vestito di nero che consegna loro degli oggetti: delle lenti a contatto che permettono loro di vedersi, degli auricolari che consentono loro di poter sentire le proprie parole e dei guanti che fanno si che gli oggetti non spariscano nel nulla al loro tocco. Nessuna parola da parte sua nè nessuna spiegazione: solo un bigliettino con su scritto delle coordinate inspiegabili.

Faith, dopo essere stata dimenticata da sua madre, incontra Jared nascosto dietro a delle bancarelle intento a non farsi vedere da altri ragazzi che come lei indossano quegli strani guanti, ma a differenza di tutti e due questi passano il tempo a rubare e l’impressione è che siano abbastanza pericolosi. L’amicizia ed alleanza con questo nuovo ragazzo sembra portare i suoi frutti: insieme riescono a trovare la soluzione alle coordinate trovate. Qualcuno vuole che loro vadano in Ecuador .

Ma perchè tutto questo? Come hanno fatto a diventare invisibili per il mondo intero e come hanno fatto i loro familiare a dimenticarsi di loro? Ci sono troppe domande a cui non esiste una risposta, ma cosa fare? Rimanere fermi e senza risposte o provare ad andare avanti e a seguire questo folle gioco che li vede protagonisti? La soluzione sembra essere quasi costretta, ma il percorso non sarà così semplice: Altri giocatori partecipano a questo folle gioco e sembrano non essere troppo amichevoli. Anzi, sembrano voler ostacolare il loro viaggio in tutti i modi e il motivo rimane un’altra domanda senza risposta.

Per fortuna nel tragitto incontrano Christabel e Scott, altri due ragazzi che come loro sembrano essere spaesati e spaventati in questo nuovo corpo e in questo mondo nuovo. Almeno insieme riusciranno a fare squadra contro altri ragazzi che lottano per avere le risposte alle loro domande. Chi vincerà questa sfida alla fine dei giochi?

“Jared Price. Conobbi meglio quel ragazzo una sera di gennaio, seduta con lui al tavolino di un Internet point, mentre fuori era buio pesto. Fu un incontro senza troppi preliminari, dato che entrambi avevamo un problema piuttosto urgente da risolvere. Ma fu importante lo stesso, perché di Jared Price memorizzai ogni lineamento, ogni espressione, ogni singola sfaccettatura del corpo. Pollice. Indice. Click. Lui mi vedeva e io vedevo lui, intrappolando la sua immagine in un fotogramma indelebile. Memoria vuol dire per sempre. Per sempre vuol dire identità. Vita. Certezza.”

Commento:

Dare un commento a questo libro mi sarà un po’ difficile perché ancora non sono riuscita a metabolizzare la storia e la trama. Il racconto di per sé mi piace: la storia (anche se un po’ alla lontana mi ha ricordato gli Hunger Games) è originale e particolare. I personaggi mi piacciono davvero: adoro Faith e i cambiamenti che sta affrontando.

Probabilmente questa esperienza la farà crescere molto prima di tornare a casa da sua madre e la sua sorellina (no, tranquilli, non vi ho raccontato la fine del libro ma una mia speranza). E Jared e il classico ragazzo che da fuori sembra cattivo ma poi in realtà è buono come il pane. Devo essere sincera del fatto che il pessimismo di Christabel proprio non lo sopporto ma per fortuna c’è Scott.

Ma dopo questo?

La storia mi sembra organizzata male: non si capisce chi sia questa enigmista, cosa voglia e perché faccia tutto questo; credo che questa sia la base per iniziare un racconto. Va bene non dire proprio tutto per lasciare un po’ di mistero e per poter svelare piano piano i dettagli nei vari capitoli successivi, ma così mi sembra davvero troppo. Viene detto solo il suo nome e qualche piccolo particolare ma nulla di più viene svelato.

Le descrizioni dei luoghi poi sono un po’ scarne: non sono riuscita ad immaginarmi nessun luogo in particolare e non ne ho tutt’ora memoria: ricordo solo l’albergo e il bosco, ma non saprei poi raccontarveli di nuovo. E mi duole ammetterlo ma avrei potuto sorvolare questi dettagli se la fine fosse stata da urlo. E invece? Nessun finale. Se del cattivo e dei suoi intenti viene detto poco, mi spiace dirlo ma non troverete un finale a questo libro.

In realtà mi è piaciuta la scrittura e la storia e l’autrice secondo me potrebbe scrivere delle grandi opere, ma credo che di fondo ci sia stata un po’ di confusione nel raccontare il tutto. In definitiva questo libro mi è piaciuto e non e il mio giudizio starà nel mezzo perché non saprò mai come valutarlo.

Facciamo che dare una possibilità al secondo capitolo e vi farò sapere.

Buone letture readers!

Questa volta leggo…Un autore che non ho mai letto prima

Posted in Review | Commenti disabilitati su Absence: il gioco dei quattro

Incubo

Incubo – Wulf Dorn

Da quando Simon si è risvegliato dopo il brutto incidente ha costantemente un incubo che lo insegue nei sogni. E’ in macchina a testa in giù e sente odore di bruciato e di benzina e sa che deve scappare ma è stordito e non riesce bene ad orientarsi. Riesce ad uscire dalla macchina ma tutto gli fa male e allontanarsi risulta difficile, ma lui deve allontanarsi perché qualcosa lo insegue. Un mostro con occhi rossi lo insegue fino al ciglio della strada dove c’è quella porta. Simon non riesce ad aprirla, ma aprirla è la sua unica salvezza.

Ogni notte lo stesso identico sogno, ma cosa vorrà dire? Lo psicologo continua a parlare di sensi di colpa ma lui non ci crede. Non riesce a ricordare nulla di quell’incidente solo che lui è riuscito a scappare ma i suoi genitori sono rimasti dentro alla macchina e sono morti.

Finalmente è il giorno in cui Simon può uscire dalla clinica e sua zia Tilia è venuto a prenderlo. Ma tornato a casa il suo mondo riceverà uno strattone dopo un altro: sua Tilia non può pensare a lui e decide di farlo studiare in quella scuola dove esiste anche il dormitorio. E suo fratello Mike deve trasferirsi nella nuova città insieme alla sua ragazza Melina.

Ma qualcosa in città sta andando male: una ragazza è scomparsa e Melina viene trovata in fin di vita sul ciglio della strada. Simon insieme alla sua nuova amica Caro, una ragazza che come lui sembra estraniarsi completamente dal mondo perché diversa, si portano sulle tracce del killer. Ma chi sarà l’assassino davvero?

“Vedendola lì in piedi davanti al bancone, con il viso in ombra, per un attimo Simon ebbe l’impressione che fosse un fantasma. Come lo spettro di un antico cliente che non poteva lasciare l’hotel, forse perché qui aveva ancora qualcosa da portare a termine, come accadeva spesso nelle storie dell’orrore. Se mai dovessi imbattermi in un autentico fantasma, dovrà essere assolutamente come Caro, pensò Simon sorridendo tra sé. Si avvicinò e posò lo sguardo sul campanello accanto all’amica.”

Commento di “Incubo”:

Questo, ve lo giuro, che è stato un libro proprio strano. Sarà difficile darvi un commento senza fare spoiler ma ci proverò.

La magia di questo libro è stata l’astuzia immensa dell’autore (PAZZESCO!) nel farci credere fino all’ultimo che l’autore di queste aggressioni fosse uno: doveva essere lui era l’unico sospettato e l’unico che potesse avere dei motivi con tutte le vittime per un’eventuale aggressione. E poi “BOOM” tutto capovolto per cercare di capire come non sia stato possibile capire prima cosa fosse successo.

E’ stato davvero incredibile! Devo ammettere però che fino alla fine il dubbio mi era rimasto: so per esperienza che nei thriller la soluzione più facile è sempre quella sbagliata, e ovviamente qui tutto portava ad un’unica soluzione. Era ovvio che non fosse quella giusta, ma chi avrebbe mai detto che la soluzione sarebbe stata proprio lì sotto il mio naso.

L’autore è stato davvero un mago nel depistare la nostra mente e farci credere cose in maniera così convinta. Wow che emozioni che mi ha fatto provare. Sono davvero contenta di aver letto questo libro. A mio parere un’altra magia dell’autore sono state le descrizioni. Credo che sia una cosa abbastanza difficile cercare di descrivere un incubo dove tutto cambia forma e colore e soprattutto dove devi far trasparire emozioni difficili come paura e cattiveria.

Un libro davvero fenomenale e spero di leggere al più presto sue altre opere!Nel frattempo readers cari vi auguro come sempre…

Buone letture!

Dal Blog: Librintavola

Notte di marionette e torte

Notte di marionette e torte – Laini Taylor

Nel mentre che la nostra eroina Karou sta cercando di salvare il nostro mondo, noi ci fermiamo un secondo per contemplare ed entrare nel piccolo mondo di Zuzana. la sua storia con Mik è spuntata dal nulla nella storia e non vi siete mai chiesti come sia andata per davvero?

Zuzana ha preparato un piano ingegnoso, tutto per conoscere il suo amato Mik. Deve giocarsi il tutto per tutto, lei non è mica come le altre ragazze! Lei non starà ad aspettare che lui si faccia avanti e la inviti ad uscire e lei molto dolcemente le dirà che deve controllare l’agenda ma pensa proprio che si possa fare. Lei è una che passa all’attacco e che non vuole aspettare nemmeno un secondo.

Con in mano una mappa, il disegno del suo volto e i piccoli desideri regalati da Karou il piano può avere inizio. Durante lo spettacolo Zuzana si intrufola nello spogliatoio dei musicisti per lasciare il suo disegno nella custodia del violino di Mik. Lì c’è disegnato il percorso che deve intraprendere Mik per arrivare a lei e al suo cuore. Il percorso lo farà girare per la città in tutti quei posti che rappresentano la vita di Zuzana: il negozio di Marionette, il pub preferito suo e di Karou e la scuola di arte che frequenta. E proprio lì che Zuzana dovrebbe apparire e scoprire se il suo amato Mik ha seguito tutte le tappe e vuole conoscerla.

Ma state tranquilli: Mik è stato seguito da Zu per tutto il tempo, tranne che per l’ultima tappa. E’ proprio lì che, quando Zuzana arriva, scopre che non c’è nessuno ad attenderla. Ma come? Mik si è arreso all’ultima tappa? Allora perché prenderla in giro e seguire il percorso fino a quel momento?

Ma proprio mentre le speranze di Zu stavano per abbandonarla per sempre, ecco che la sua marionetta senza cuore le rivelerà una sorpresa tanto inaspettata che la porterà in un mondo fatato, fatto di pietra a forma di cuore che vengono collezionate.

“E’ venuto. E’ venuto a cercarmi. Quando Mik scompare dietro l’angolo, mi lascio andare contro il muro del mio nascondiglio, l’atrio dell’edificio di fronte al negozio. Dietro la tendina di pizzo della finestra mi sento come se avessi lanciato degli incantesimi e non semplicemente maneggiato perline colorate tra le dita. Faccio un grande sospiro. Mik è venuto a cercarmi. Davvero pensavo che non l’avrebbe fatto? Non lo so. Non lo so. In sua presenza mi agito troppo per provare soltanto a guardarlo negli occhi. E lo sguardo è l’unica prova dell’esistenza di interesse per qualcuno. Osservandolo, nascosta come un criminale, sono riuscita a concentrarmi sul suo viso tanto da capire che… è interessato.”

Commento:

Per i primi due capitoli siamo stati abituati ad racconto freddo e distaccato, con una protagonista che non lascia spazio ai propri sentimenti. Tutto ciò che è rosa e fiori ovviamente non fa per Karou. Zuzana al contrario è completamente diversa: lei si butta a capofitto nei sentimenti e non aspetta che le cose si risolvano da sole. Lei proprio non riesce ad aspettare.

E’ in questo che fuoriesce la bravura immensa di questa autrice. E’ riuscita ad interpretare alla perfezione due personaggi così diversi come se essi fossero stati scritti proprio dalle mani di Karou e di Zuzana. Il suo stile rimane ovviamente lo stesso, come si può capire dalle descrizioni particolari e dettagliate che affiorano nel racconto. Ma qui gli occhi a cuoricino e la speranza che vada a finire tutto bene sono diverse dalle speranze che abbiamo per Karou.

Sono rimasta incollata al racconto aspettando di sapere come sarebbe andato a finire il tutto, dimenticando completamente che in realtà il finale già lo conoscevo. Pazzesco!

Finalmente in questo piccolo capitolo, immerso nella storia di Karou, un nostro piccolo desiderio è stato esaudito. Tutti speravamo di vedere Zuzana protagonista di un racconto tutto suo, e speriamo che questo possa essere l’inizio per una serie di racconti paralleli ricchi di risate e pietre a forma di cuore.

Che dire di altro? Le pagine sono poche e quindi non vi resta che correre a leggerlo.

Buone letture piccole fate readers!

 

Legend

Legend – Stephanie Garber

Lo spettacolo di Caraval è terminato e Rossella si porterà a casa qualcosa di più di una semplice vittoria: ma quest’anno qualcosa di eccezionale accadrà di nuovo. Caraval verrà ripetuto per festeggiare il genetliaco di Elantine, sovrana dell’Impero di Mezzo.

Donatella avrà la sua opportunità. In segreto si sta facendo aiutare da qualcuno che nemmeno lei conosce, che vedrà per la prima volta alla festa di partenza dei giochi e che le ha promesso che le farà ritrovare sua madre Paloma. Sì, ma tutto questo a che prezzo?

Donatella dovrà giocare per quei 4 giorni che seguono, vincere Caraval, scoprire il vero nome di Legend e alla fine, alla sua vittoria quando lo incontrerà, dovrà consegnarlo direttamente al fato che più di tutti lei teme. Il Principe di Cuori. La prima carta estratta quando era bambina e a causa della quale lei non troverà mai e non crederà mai nell’amore eterno. Dopo che i Fati vennero rinchiusi, molto tempo prima, nelle carte, nessuno di essi ha mai smesso di sperare che un giorno avrebbero rivisto la libertà. Ma solo Tella sembra poterli liberare e far loro tornare al potere, ma al prezzo di vendere Legend e tutto Caraval.

Con l’aiuto dell’affascinante e misterioso Dante, sua sorella e la stessa Elantine, Tella riuscirà in questa grande impresa. Ma quale sarà la sua scelta finale solo lei potrà raccontarcelo. Ma chi si nasconde dietro Legend?

Con calma si mise ad esaminare il carrello. Addocchiò la maschera del Principe di Cuori, che invece di lacrime rosse piangeva rubini. La Corona Infranta, che rappresentava la scelta tra due percorsi, era tempestata di lucidi opali neri, lontani parenti della pietra che Tella portava al dito, e tuttavia non era paragonabile al meraviglioso velo di lacrime della Sposa Nubile, fatto di veri diamanti. Sembrava fossero presenti tutti i Fati maggiori e minori. Tella vide l’elaborato mantello dell’Avvelenatore, il cappello piumato della Signora Fortuna, i guanti chiodati del Caos, la maschera di porcellana della Dama Prigioniera, con le labbra imbronciate fatte di schegge di zaffiro.

Commento:

Ero in trepida attesa dell’uscita di questo secondo capitolo: il primo mi aveva davvero stregato e il secondo mi ha strabiliato a tal punto da non riuscire io a staccare gli occhi dalle pagine del libro.

L’inizio, devo ammettere, che è stato un po’ lento, come d’altronde anche nel primo, ma dopo tutto necessario. Il mondo inventato da Stephanie è davvero intricato e ben studiato e qualche descrizione in più è necessaria per entrare davvero a far parte di questo nuovo mondo. In effetti le descrizioni così dettagliate ci aiutano davvero tanto e ci fanno sognare questo paese sconosciuto e fantastico, diviso a metà tra realtà e recitazione.

Parlando invece della storia super originale e ben architettata arriviamo quindi a parlare dei personaggi: nel primo capitolo veniva messa al centro della storia la prima tra le figlie. Rossella, ragazza ponderata e abituata a fare sempre le scelte giuste che viene messa in difficoltà da un mondo che ti porta a seguire solo l’istinto ed il cuore e non le regole del mondo reale. La sua storia mi aveva appassionato tanto, il fatto di voler proteggere e portare in salvo la sorella in ogni modo, anche a costo della sua stessa felicità, mi aveva davvero attratto. Devo ammettere però che nel secondo capitolo ho trovato un personaggio alla quale mi sono immedesimata molto di più.

Donatella è selvaggia e sempre pronta all’avventura. Non ha paura di mettere a rischio la propria vita e di giocare con il forte potere dei Fati solo per raggiungere il suo nobile scopo. E’ passionale e temeraria: decide di affrontare tutto da sola per evitare le sofferenze ad altri e si porta dietro per tutto il libro un enorme segreto che la avvolge ed avvolge il suo gioco. E poi Dante, uh mamma Dante! Su di lui non potrò dire molto per non svelare nulla ai lettori, ma giuro che quando nel libro non si parlava di lui cercavo di leggere velocemente e godermi il momento in cui Tella e Dante erano insieme. Amore puro!

Vorrei raccontarvi di più, ma svelerei troppo di questo fantastico libro, quindi leggetelo e ne parleremo insieme magari in privato.

Buona lettura!!!

 

Posted in Review | Commenti disabilitati su Legend

La città di sabbia

La città di sabbia – Laini Taylor

Dopo che Karou e Akiva hanno spezzato insieme il corno tutto è di nuovo cambiato. Ora di chi dovrà fidarsi? Per colpa sua il suo mondo e la sua famiglia sono stati per sempre distrutti e ora toccherà a lei porre rimedio a tutto ciò che di sbagliato ha fatto. Così, con l’aiuto del rinnegato, Karou trova una porta d’accesso e decide di utilizzarla in maniera strategica. Trasporta tutte le chimere ancora in vita sulla Terra, in una kasbah in Marocco, e attraverso gli insegnamenti di Sulphurus fornisce loro delle ali per poter muoversi e lottare alla pari con gli angeli. Perché ora sono loro il suo nemico, almeno così crede.

La battaglia deve continuare, anche se gli angeli pensano di aver vinto, e le chimere devono riprendersi il loro mondo. Ma mentre Karou è diventata il nuovo resuscitatore, Akiva sotto le spoglie del distruttore di chimere cerca in realtà di salvarne il più possibile. Nel suo profondo sogna ancora la pace che aveva immaginato con la sua amata Madrigal e i suoi fratelli finalmente sono dalla sua parte.

Ma i due protagonisti non hanno ancora idea di che cosa si possa celare sotto alle persone per le quali lottano. Chi si nasconde dietro alle spoglie del lupo? Davvero Karou ora può fidarsi di lui o si tratta ancora delle sue menzogne? E Akiva è davvero il nemico dopo quello che lui ha fatto ancora per lei?

Quest’ultimo le ha fatto il dono più grande: le ha portato il turibolo che conteneva l’anima di Sybilis e adesso la sua anima e il suo corpo la potranno accompagnare sempre e sostenere.

“Quando le figure raggiunsero la linea di demarcazione degli alberi, Sveva quasi non riuscì a crederci. Se non li avesse visti prima, li avrebbe temuti quanto gli angeli. Erano molto più spaventosi di loro. Erano i ritornati. Chimere. Salvatori. Era tutto così simile alla notte nella carovana di schiavi, ma adesso era giorno e poteva vederli chiaramente. Ne riconobbe qualcuno: c’era il grifone che aveva aperto la sua catena, e il minotauro che aveva divelto il pezzo di metallo che legava Sarazal.”

Recensione:

E’ davvero sorprendente come Laini sia riuscita ancora una volta ad incollare i miei occhi su questo libro. Devo ammettere che a differenza del primo l’inizio è stato decisamente più lento. Ma arrivata alla fine capisco che deve essere stata tutta una tattica per farci esplodere di emozioni alla fine del libro.

Ancora una volta le descrizioni sono strepitose: non so voi ma io sono stata davvero nella stanza di Karou nella kasbah e ho volato nel deserto del Marocco. Sembrava tutto talmente reale che non riesco a credere che fossero soltanto parole. In questo la nostra Taylor è proprio una vera maga. Questa città di sabbia io l’ho vista davvero!

Per non parlare dei personaggi! Non so voi ma non ho mai odiato così tanto un personaggio. Thiago l’ho detestato da sempre ma alla fine avrei voluto che sparisse davvero dalle pagine del libro. Non riuscivo nemmeno più a leggere il suo nome tra le pagine dei capitoli e (senza fare troppi spoiler) sono contenta di cosa sia successo negli ultimi capitoli! Razza di inutile chimera pelosa!!! E vogliamo parlare di Zuzana?! L’amica migliore del mondo, che riesce a trovare la sua amica attraverso parole ed indizi che nemmeno Karou aveva pensato di lasciare. Se non è amicizia questa, ditemi voi che cos’è! E come ultimo, ma assolutamente non meno importante, il mio amore per Akiva è cresciuto ancora a dismisura: nonostante i tentativi di Karou di allontanarlo in ogni modo, lui è sempre lì per lei e lo sarà ancora per molto, spero.

Insomma, anche se all’inizio potrà sembrarvi noioso, lento e non concludente, readers di tutto il mondo non fermatevi. Continuate a leggere le pagine di questo secondo capitolo perché non potete immaginare che cosa vi perdereste. E ora come si fa a smettere? Sono pronta per il terzo capitolo!!!

Buona lettura miei readers!!!!

Acqua passata

Acqua Passata – Valeria Corciolani

Ciao lettori! Oggi vi scrivo da un blog che non è il mio ma che presto imparerete a conoscere, La biblioteca dei desideri. La mia cara amica Desirée mi ha gentilmente prestato il suo blog dopo l’incidente con il mio. Per chi si fosse perso la vicenda, riassumo in breve. Avevo deciso di trasferire il blog ma durante il trasferimento il contenuto si è cancellato. In parole povere, mi si son cancellati tre anni di lavoro. Non avendo più a disposizione il mio blog fino a gennaio ho chiesto che mi ospitassero per quest’ultima tappa del 2018. Ma tornando a noi, ecco la mia recensione per Tu leggi? Io scelgo!
Una colf dai fianchi robusti e dalla mente sottile capace di leggere la realtà più lucidamente di Sherlock Holmes.

Chiavari. In un vicolo della placida cittadina ligure, uno sconosciuto viene rinvenuto in fin di vita. Poche ore dopo, Alma Boero, quarantenne dallo sguardo acuto, poche parole e selvatica fierezza, trova il cadavere di una giovane editor nel palazzo dove lavora come colf.

A indagare sui casi è l’ispettore Jules Rosset, che resta presto folgorato dalle intuizioni della giunonica colf e dalla sua capacità di fotografare le persone scandagliandole attraverso le loro abitudini, la loro spazzatura, il loro modo di sistemare i calzini e dalle piccole e grandi manie che ogni essere umano custodisce gelosamente.

Quando alle indagini si aggiunge un nuovo mistero, Rosset capisce di avere per le mani uno strumento impareggiabile per sbrogliare la matassa di quegli eventi all’apparenza slegati tra loro e per evitare le reticenze investigative del questore: una colf insospettabile, discreta e affidabile, che può infilarsi nelle pieghe più intime delle vite altrui. Ma Alma – quattro figli, una suocera e un ex marito – è uno strumento tutt’altro che facile da usare.

Recensione:

Ho scelto questo romanzo dal blog di Chiara, complice il fatto che era disponibile gratuitamente su Kindle Unlimited. La prima impressione che ho avuto è stata: troppi personaggi tutti insieme. Non ci è voluto molto a dipanare la matassa dei personaggi su coloro che sono poi i veri protagonisti del romanzo. Alma e Rosset, due anime affini eppure totalmente diversi. Almeno all’inizio. Rosset si trova invischiato in un omicidio e un’aggressione ai danni di due persone nello stesso palazzo. Il caso vuole che a casa di alcuni testimoni Jules incontri Alma e da questo punto in poi i due diventano quasi uno l’estensione dell’altro.

La storia non è niente di eccezionale ma i personaggi di Rosset e Alma la rendono unica. E non solo perché trattano il tema omicidio con molto rispetto ma anche perché tocca argomenti come il bullismo, l’omosessualità e la vendetta in una maniera molto delicata. Quello che non ho potuto apprezzare appieno è lo stile di scrittura. Particolare ma con quelle mezze frasi che alla lunga mi hanno dato sui nervi. È uno stile che non mi ha convinta appieno ma che suppongo di ritrovare anche nei due romanzi successivi.

Rosy

Teorema del primo bacio

Teorema del primo bacio – Marco Braico

Fare l’insegnante può sembrare facile agli occhi di chi ti guarda, le solite teorie dei tre mesi di vacanza e orari flessibili che ti fanno uscire sempre per il pranzo. Ma rimanere a contatto con adolescenti che crescono e cercar di insegnare loro qualcosa a livello di cultura e di morale è la cosa più difficile. Il professor Solei, poi di sfida ne ha già superato una con il massimo dei voti, guarendo da una leucemia grazie ad un trapianto di midollo osseo. In quel periodo il sostegno dei suoi allievi è stato fondamentale, è questo ha creato nel professore una sorte di protezione verso di loro.

Così, durante una gita a Madrid, quando scopre che il suo allievo Andrea ha degli strani tagli sulle braccia, qualcosa in lui viene innescato e l’istinto lo chiama per proteggere e aiutare quel ragazzo.

Quanto siamo stati bravi noi tutti allievi, a tenere nascoste le problematiche che ci affliggevano nel periodo della scuola: ma per la maggior parte di noi erano solo problemi di cuore o di amicizia. Quale altro problema potrebbe mai avere un ragazzo di 15 anni?

E invece Andrea nasconde molto di più. I problemi in casa sono solo una piccola goccia del vaso che sta riempiendo questo povero ragazzo di pensieri che non sa come risolvere o che in questo caso non può risolvere. L’aiuto e l’intervento di questo formidabile professore e del suo carissimo amico Salvatore, però, saranno fondamentali per la risoluzione dei problemi di un giovane quindicenne e di sua madre.

Con un pizzico di volontà si possono fare tante cose e chi dalla vita ha ricevuto un grande dono sa bene quanto sia confortante l’aiuto di chi vuole bene.

“Dopo tutto quel trambusto, Solei cerca rifugio su un divanetto isolato, sommerso dai giubbotti di tutti, con una tequila in mano. I suoi pensieri non sono per nulla rivolti alle conseguenze di quegli scatti rubati. Pensa piuttosto ai tagli sull’ avanbraccio di Andrea. Non gli è richiesto di risolvere quella situazione, ma sa bene che non ha nessuna possibilità di sottrarsi. Non ha deciso come agire, ma sa a chi chiedere aiuto. Decide che, al suo ritorno in Italia, quella è la prima cosa da fare. Esistono notti che cambiano i giorni futuri e notti che riparano quelli passati. La notte non porta consigli, ma idee.”

Commento:

Sono davvero contenta di aver letto questo libro: l’ho trovato davvero sorprendente per quello che viene raccontato. Poche persone nel mondo immaginano che dietro ad ogni persona conosciuta ci sia una storia bella, brutta, normale o quello che è. Viviamo per lo più in un nuovo mondo concentrato a guardare solo fino ai propri piedi: ad ogni problema di qualcuno, noi sicuramente ne avremo uno molto più grave di cui lamentarci.

Il professor Solei, uno dei protagonisti di questo romanzo, è sicuramente un personaggio che vorrei avere sempre al mio fianco, capace di guardarti dentro con una sola occhiata e che ogni tuo problema lo fa diventare suo. Esistono davvero poche persone così, forse si possono considerare anche rare! E vogliamo parlare di Salvatore?! Mamma mia

Siamo stati tutti liceali o comunque adolescenti e i professori erano solo quelle persone che ci mettevano paura durante le interrogazioni o i compiti in classe e che diventavano noiosi al momento delle lezioni in aula. Ma quanti di loro ci sono rimasti nei cuori per qualcosa che ci hanno insegnato? Io personalmente ricordo ancora la mia insegnante di italiano, che non solo mi ha trasmesso la voglia di leggere ma anche la voglia di imparare sempre a ragionare con la mia testa e a non farmi mai condizionare da niente e da nessuno. Lezioni molto importanti per ragazzi adolescenti.

Questi professori sono rari davvero e sono tutto ciò che serve sempre di più ad una società come la nostra. Dove siete professori talentuosi e pieni di passione con ancora la voglia di insegnare qualcosa che vada al di là del programma stabilito? Uscite fuori tutti e venite a cambiare il mondo partendo dai giovani!

Ricordo inoltre che acquistando i libri di Marco Braico si finanziano i progetti di La Festa dei Limoni ad acquistare tutto ciò che è necessario agli ospedali di tutta Italia, dalle attrezzature alle tv per i bambini dei reparti oncologici. Mi raccomando fate un’opera di bene, acquistate un suo libro: potrebbe essere un bellissimo regalo di Natale per tante persone.

Buona letture a tutti i miei readers!

 

Posted in Review | Commenti disabilitati su Teorema del primo bacio

La città delle streghe

La città delle streghe – Luca Buggio

La vita di due persone molto diverse viene presentata in questo libro: ma qualcosa collega Laura a Gustìn. Torino e la sua magia. Laura vive con sua madre e il suo nuovo marito, un mastro profumiere, a Villafranca in Francia. Ma le lotte tra il Re Sole e i Savoia sembrano inasprirsi al punto che la sua famiglia pensa di trasferirsi a Torino, città ancora lontana dal pensiero di una guerra ma abbastanza prolifera da poter pensare di crearsi una nuova vita e una nuova bottega.

Gustìn è un ragazzetto che ha sempre vissuto, o per meglio dire, è sempre sopravvissuto con piccoli furtarelli in giro per la città e con qualche scorribanda. Ma l’ultimo arresto sarà per lui una nuova partenza. E’ un ottimo osservato e un uomo di corte se ne accorge, tanto da volerlo arruolare come sua scorta personale insieme al fedele sordomuto Felice. Tutto gli sarà perdonato se Gustìn si impegnerà a proteggere e a seguire gli ordini del Conte Gropello.

Ma entrambi a modo loro si accorgeranno che a Torino si nasconde qualcosa di più pericoloso della paura di una imminente guerra e forse l’uomo del Crocicchio è solo l’inizio. Chi sta seminando morte e paura nel Piemonte?

“La ricompensa sarebbe stata buona anche questa volta. Gropello era generoso con i suoi uomini nella misura in cui il Duca lo era con lui. Gustìn non poteva essere soddisfatto:faceva quel che sapeva fare meglio e veniva pagato bene per farlo. L’incontro con il Conte era stata la cosa più fortunata che gli fosse successa in tutta la vita. In quella veglia silenziosa, i ricordi riemersero dalle nebbie del passato.”

Commento:

Leggere questo libro è stato entusiasmante e particolare. Ho trovato la storia molto bella e originale: i personaggi sono descritti molto bene fin dall’inizio e i loro caratteri sono assolutamente verosimili e ci si ritrova molto spesso ad avere lo stesso loro pensiero. Questo in particolare mi è piaciuto davvero molto perché mi ha fatto sentire parte del libro.

Laura e Gustìn è come se fossero due facce della stessa moneta: Laura è la parte dolce, compassionevole e ligia al proprio dovere e Gustìn, la parte selvaggia, impulsiva e pronto a correre ogni rischio. Sono entrambi parti del nostro io interiore, noi poi crescendo, scegliamo quale parte ascoltare e cosa diventare.

Per chi vive a Torino ormai è diventata routine sentire il nome Torino e magia insieme. Il triangolo magico è stato ipotizzato più di una volta e si dice che Torino sia una delle città più mistiche di sempre. Ma questo come mai? Beh le streghe a Torino possono essere un buon inizio per quanto riguarda tutto ciò che è esoterico nella storia di questa stupenda città, ma vi posso assicurare che c’è molto altro.

La cosa più entusiasmante di questo libro e che ha provocato parecchie emozioni in me è stata Torino: leggere un libro ambientato nella mia città nel passato è stato davvero stupendo. Ad ogni descrizione andavo a cercare quel posto a cosa corrispondeva oggi e pensavo sempre: “Ma io lì ci sono stata e ci sono passata di continuo!” e immaginavo quante cose fossero accaduta in quei luoghi nel corso del tempo.

Piazza delle Erbe è la nostra Piazza Palazzo di Città, Il Balon, le porte palatine, Borgo Dora! Mi piacerebbe da morire tornare indietro nel tempo e vivere per un momento la città come la si viveva a quell’epoca e Luca Buggio è riuscito a realizzare questo sogno con le sue descrizioni. Grazie mille!

Se siete di Torino, la lettura di questo libro è assolutamente obbligatoria, altrimenti è obbligatoria lo stesso perché troppo bella!

Buone letture Readers!

Posted in Review | Commenti disabilitati su La città delle streghe