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Origin

Origin – Dan Brown

Le domande più frequenti per ogni studioso sono sempre le stesse: da dove veniamo? e dove andiamo? Ogni scienziato ha dato la sua possibile risposta cercando di trovare la teoria esatta attraverso studi e prove. Ma finalmente solo ai giorni d’oggi sembra che sia arrivata la risposta.

Un vecchio studente di Robert Langdon, studioso e scienziato, sembra aver trovato le risposte a queste domande. Ma esse potrebbero cambiare completamente il corso della storia e della religione nel mondo.

Edmond è una persona molto scenica, quindi ha organizzato una presentazione tramite video in un museo di Barcellona, invitando ogni tipo di personaggio pubblico in ambito scientifico o religioso. In questo video Edmond spiegherà al mondo intero quali sono le risposte alle due domande che affliggono da sempre ogni mente umana. Ma al momento clou succede qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato. Edmond viene ucciso da un colpo di pistola, sparato da un vecchio fanatico religioso, in diretta nazionale.

Il compito di Robert e Ambra Vidal, la direttrice del museo amica di Edmond, trovare la password per far ripartire il video e far conoscere al mondo la grande scoperta al mondo intero. Le congetture su chi possa essere l’assassino sono molteplici. Sarà stato qualcuno all’interno del palazzo reale: il principe o il re? O addirittura il Vescovo del re?

Robert parte all’azione per scoprire ogni cosa e svelare ogni mistero.

“Mentre il Gulfstream G550 saliva alla quota di crociera, Robert Langdon guardava in aria assente fuori dal finestrino cercando di raccogliere le idee. Le ultime due ore erano state un turbine di emozioni, dall’eccitazione per la presentazione di Edmond all’orrore inenarrabile del suo omicidio. E più ci pensava, più il mistero dell’annuncio di Edmond si infittiva. “Quale segreto ha scoperto Edmond? Da dove veniamo? Dove andiamo?” Nella sua mente risuonarono le parole pronunciate da Edmond nella scultura a spirale all’inizio della serata: “Robert, la scoperta che ho fatto… risponde in maniera molto chiara a entrambe le domande”.”

Commento:

Essendo questo un libro di Dan Brown, che io amo da morire, non potrei dire nient’altro se non che il libro è geniale come tutte le sue opere. Lo studio che c’è dietro ad ogni parola, ad ogni riferimento e ad ogni immagine creata per la nostra fantasia è immenso e fanno capire quanto questo uomo possa essere considerato un genio della letteratura.

Devo essere sincera dicendo che il finale è stato un po’ scontato, e che ero riuscita a capire chi c’era dietro all’assassinio quasi subito dopo che era avvenuto il fattaccio. Ma la genialità della storia raccontata nel libro è talmente sorprendente che il finale scontato può essere considerato solo un piccolo errore di ortografia. Può passare inosservato!

Invece sono rimasta molto sorpresa dal personaggio di Ambra, innamorata del suo principe ma divisa tra cuore e ragione. L’avventura la farà sicuramente avvicinare al personaggio di Robert, ma può essere considerato già amore o magari soltanto un attaccamento emotivo dovuto alle emozioni vissute insieme in quella notte? Una notte sola possano bastare a far scoppiare un amore impossibile? Sicuramente no, a mio parere, ma di certo è un sentimento comune che può crearsi quando si condivide un’intensa emozione ed una forte adrenalina.

Ora vi lascio alle vostre letture, ma non senza chiedervi se questo libro lo avete letto e cosa ne pensate. Scrivetemi in tanti!

Buone letture readers!

 

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La chimera di Praga

La chimera di Praga – Laini Taylor

All’apparenza Karou sembra una ragazza normale: la distinguono solo la sua straordinaria bellezza e quei suoi caratteristici capelli blu che le permettono di essere riconosciuta in mezzo ad una folla. Ma lei in realtà nasconde ben altri segreti. Lei è una chimera!

La sua passione più grande è quella di disegnare, passione che condivide con la sua migliore amica Zuzana: soprattutto raccontare storia di esseri straordinari e particolari allo stesso tempo come Sulphurus e Sybilis e tutti i suoi personaggi inventati. Ma saranno davvero inventati?

In realtà le storie che racconta Karou, così inventate non lo sono. Sono in effetti le avventure che vive lei ogni volta che sparisce, a volte solo per qualche ora, a volte per giorni interi e a volte anche per intere settimane. Ma nessuno può sapere che il suo compito segreto e fare delle commissioni per il suo mentore e simil padre Sulphurus, che, attraverso delle porte, la manda in giro per il mondo a raccogliere denti ed altri oggetti particolari.

Ma quando, in un giorno normale, incontra un angelo di nome Akiva, tutto il suo mondo cambia radicalmente. E’ stato lui a far esplodere tutti i portali per ritornare nel mondo di Sulphurus e così Karou ha perso l’unica famiglia che avesse mai conosciuto e tutto ciò alla quale era legata.

Ma perché non riesce a staccarsi da lui? Perché non riesce ad ucciderlo o almeno ad allontanarlo? Sembra che una forza irrazionale li attragga l’uno verso l’altro, anche se in realtà dovrebbero essere nemici. Da quasi sempre Chimere ed Angeli si fanno la guerra.

Quale sarà quindi la giusta via da seguire?

“<<Ti sei mai chiesto se sono i mostri a fare la guerra o la guerra a fare i mostri? Io di cose ne ho viste, angelo. Esistono eserciti di guerriglieri che fanno uccidere ai bambini le loro stesse famiglie. Azioni di questo genere strappano via l’anima e lasciano alle bestie lo spazio per crescere dentro. Gli eserciti hanno bisogno di bestie, non è vero? Cuccioli bestiali per fare il loro orrendo lavoro! E la cosa peggiore è che è quasi impossibile recuperare un’anima che è stata strappata via. Quasi.>> Lanciò ad Akiva uno sguardo penetrante. <<Ma potrebbe essere fatto, se mai… se mai tu decidessi di andare a cercare la tua>>.”

Commento:

Avevo già detto all’inizio di questa lettura di gruppo che per quanto mi piacciano i fantasy, non riuscivo a capire perché ma questo sembrava non attirarmi troppo. Ormai però conosco molto bene il mio istinto, e so per certo che quando qualcosa all’inizio non mi piace finirà, sicuramente, per essere la mia preferita.

Ovviamente non mi sono smentita nemmeno questa volta e infatti ho trovato stupendo questo libro.

Pensavo che il secondo mondo di Karou, quello formato da Sulphurus, Sybilis e tutti gli altri esseri, non lo avrei mai capito appieno perché molto particolare. Tutta questa faccenda delle porte che si aprono in mondi diversi, di Karou e il suo sparire per giorni per le sue commissioni segrete e dei denti era tutto molto strano.

Ed anche adesso a raccontarlo sembra tutto assurdo. In realtà la lettura è molto scorrevole, grazie anche alla dimestichezza dell’autrice nel descrive scenari così assurdi in modo così facile da far sembrava che lei li viva tutti i giorni. E’ davvero straordinario in che modo io mi sia sentita a Praga e poi in Marocco e in tutti quei posti meravigliosi descritti in maniera magistrale.

E poi vogliamo parlare delle descrizioni dei personaggi? Di come sia facile innamorarsi di Akiva e odiare invece Chiro?

Mamma mia, che storia straordinaria. Ovviamente consiglio a tutti di continuare a leggerla. Mi raccomando continuate a seguirci e a leggere con noi.

Buone letture readers!!!

 

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Non ditelo allo scrittore

Non ditelo allo scrittore – Alice Basso

Cosa non bisogna dire allo scrittore? Cosa si nasconde dietro a quello che tutti pensano sia un Best Sellers? Vani si ritrova di nuovo immischiata in un caso, ma questa volta non si tratta di un caso di polizia. Il suo primo lavoro, quello di ghostwriter, la trova coinvolta in uno strano mistero da svelare. La casa editrice decide di rimandare in stampa un vecchissimo successo di qualche epoca fa. Ma uno strano mistero si nasconde dietro a quel vecchio manoscritto.

La nuova stagista riesce a trovare le prove che dimostrano che il libro più venduto di tutti i tempi sia stato scritto, invece, da un vecchio professore. Un altro ghostwriter in città? Chi meglio di Vani potrà riuscire a scovarlo dalle tracce lasciate in giro dallo stesso presunto autore?! E chi meglio di lei riuscirà a rendere il personaggio un vero scrittore talentuoso risorto per portare alla luce la verità nascosta?

Nel frattempo con Berganza è tutto un vero casino. Lui è lontano e fugace a causa di un caso molto particolare alla quale sta lavorando. Vani vorrebbe essere coinvolta; il ruolo di aiutante della polizia le piace molto, ma Berganza continua a tenerla lontana dal caso. Ma non dalla sua vita. Vani non sembra afferrare molto bene i sentimenti del commissario, e che novità! Non è mai stata brava nemmeno a capire i suoi di sentimenti.

Ma una cosa è certa! Lei proprio non sopporta le attenzioni del suo ex fidanzato, un noto scrittore che in passato l’aveva conquistata solo per gioco, che in tutti i modi possibili ed immaginabili cerca di conquistarla.

Riuscirà la nostra eroina Vani, alla fine della puntata, a fare una scelta?

“Il mio telefono squilla alle otto in punto di domenica mattina.Nessun telefono dovrebbe mai squillare alle otto in punto di domenica mattina. Nemmeno alle nove, in verità, perché uno, posto che sia sveglio, è ancora assonnato ed è peggio. Nemmeno alle undici, perché alle undici sei nel cuore della mattinata e di sicuro hai una qualche attività in corso dalla quale ti rompe le palle essere disturbato.

Nemmeno dalle dodici alle quindici, perché in quella finestra di tempo uno mangia, e che ne sai tu se uno mangia da piemontese, alle dodici, o da siciliano, alle due e mezza, e nel dubbio se sei una brava persona semplicemente non chiami. Nemmeno alle diciassette, perché vale il discorso delle undici, uno o sta lavorando o facendo qualcosa ed è sicuro che lo secchi. E nemmeno dopo le sette, perché dopo tutta la giornata a lavorare o a fare qualche altra cosa uno vuole essere lasciato in pace.”

Commento:

Come in tutti gli altri episodi di Alice, qui vengono mescolati un po’ di love story, giallo e comicità, tutti insieme per creare una lettura piacevole, divertente e allo stesso tempo rilassante. I suoi libri sono sempre una scoperta nuova. Non si può mai sapere in cosa verrà immischiata Vani.

Nella lettura di questo capitolo sono arrivata alla conclusione che Vani è la personificazione di un mio lato nascosto. Chi non ha mai desiderato poter parlare con strafottenza al proprio capo perché talmente talentuosa da essere necessaria a qualunque costo? Chi non ha mai sognato di far parte di quei casi di polizia strani e curiosi e di essere l’artefice della risoluzione degli stessi? Beh non so voi, ma io sempre.

Ribadisco poi quanto sia spettacolare per me, poter leggere un libro ambientato nella mia città: anche quando non si nominano vie o piazze, immagino che le vicende si trovino esattamente nelle vie dove vivo o che faccio tutti i giorni, e posso immaginare che non sia tutto troppo lontano dalla verità. so per certo che l’ambientazione la conoscerò e la ritroverò nel mio quotidiano.

Davvero, davvero un bellissimo libro, leggero e divertente alla portata di tutti. Ovviamente e super mega consigliato e non vedo l’ora di leggere il seguito.

Buone letture readers!!!

 

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La ragazza che giocava con il fuoco

La ragazza che giocava con il fuoco – Stieg Larsson

Dopo un periodo felice Lisbeth decide di fuggire dalla Svezia e di viaggiare per il mondo. Nell’ultima inchiesta svolta e risolta insieme a Mikael è riuscita a rubare dal conto corrente di Wennerstrom così tanti soldi da poter fare quello che vuole sempre e non dover pensare mai più a lavorare. Ma fuggire per un anno intero per lei avrebbe significato fuggire da Mikael. Lui continua ad essere un donnaiolo e a lei piacerebbe molto di più da tutto questo.

Nel frattempo Millennium vuole partire con un altro scandalo bomba: un certo Dag Svennson è riuscito ad indagare e ad ottenere delle interviste con degli uomini che sarebbero coinvolti in un giro di traffico di prostitute minorenni. Tra questi nomi sarebbero coinvolti vari personaggi, tra cui poliziotti, avvocati e nomi noti al paese.

Nel frattempo l’avvocato Bjurman, tutore di Lisbeth, ricattato dalla stessa cerca di nascondersi per scoprire di più sul passato di Lisbeth e per far si che lo lasci in pace per l’ultima volta.

Ma una notte Dag Svennson, sua moglie Mia e l’avvocato Bjurman vengono trovati uccisi nei rispettivi appartamenti e l’unica sospettata e l’unico punto di congiunzione è proprio Lisbeth. Quali sono i motivi che l’hanno spinta a tanto? E, sarà davvero stata lei ad uccidere due ragazzi innocenti ed un avvocato stupratore?

La polizia, la Milton Security e, ovviamente, anche Millennium faranno di tutto per tentare di scoprire l’assassino ma sembra esserci anche un altro nome che ricongiunge tutti i fatti: Zala!

“Quando altri sono schiacciati dal dolore il giornalista diventa efficiente. Nonostante lo shock che stordiva i membri della redazione di Millennium, il ruolo professionale aveva preso il sopravvento e si era canalizzato brutalmente nel lavoro. Per Mikael era ovvio. E Dag che era della stessa pasta avrebbe fatto esattamente lo stesso se i ruoli fossero stati invertiti. Si sarebbe chiesto cosa poteva fare Mikael. Dag aveva lasciato un’eredità, un manoscritto con un’inchiesta esplosiva. Aveva lavorato diversi anni a raccogliere materiale e classificare dati, un compito nel quale aveva messo tutta l’anima ma che non avrebbe più potuto portare a termine.”

Commento:

Come anche il primo libro di questa serie, sappiate che è stato molto difficile riuscire a scrivere e a ridurre una trama molto lunga ed estremamente complicata per farla diventare qualcosa di comprensibile e leggibile. Sicuramente se avrete già letto il primo capitolo, non dovrò essere certo io a convincervi a continuare la serie, ma ci avrà già pensato il grande Stieg.

Entrambi i libri sono davvero lunghi (750 pagine nono sono poche per questo secondo capitolo), ma devo ammettere che, per quanto riguarda il secondo, ho fatto molto più fatica a leggerlo. La parte iniziale non sembra centrare nulla con il resto del libro; alla fine capisci che è esclusivamente un introduzione a Lisbeth. E la parte centrale sembra infinita.

Non si arriva mai al punto della situazione: tutto diventa chiaro verso le ultime 200 pagine del libro e prima viaggiano e volano supposizioni. Nella tua testa appaiono mille soluzioni al caso ma che continui a non collegare con i fatti reali perché non ti vengono dati e detti dei pezzi, fino all’ultimo momento quando poi tutto viene svelato.

I personaggi invece, che già conosciamo, in questo secondo capitolo, finalmente vengono resi “umani”. Entrambi, sia Lisbeth che Mikael, riescono ad ammettere a loro stessi di provare sentimenti quale amore e lealtà.

ATTENZIONE PICCOLO SPOILER: sappiate che la fine in questo capitolo non esiste! Ancore tante e troppe questioni vengono lasciate aperte. Sarà stato un modo per non farci tentennare e obbligarci a leggere il terzo capitolo?

Chissà! Nel frattempo:

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Il Budda, Geoff e io

Il Budda, Geoff e io – Edward Canfor-Dumas

Cercare di capire cosa significa il Buddismo è molto complicato. Esso non è soltanto una religione alla quale attaccarsi nei momenti di difficoltà, ma essa va ben oltre. Riesce a cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda, anzi, riesce a farci cambiare e far si che noi stessi cambiamo il mondo che ci circonda, trasformandolo in qualcosa di migliore. Noi siamo la rivoluzione umana.

In questo libro troviamo la storia di un uomo che pensava di aver perso tutto: la sua donna, il lavoro e la voglia di continuare a lottare per qualcosa di buono. Ormai consolato solo dall’alcool e dalla commiserazione, in un giorno normale Ed incontra Geoff, un uomo normale e molto semplice, dotato di un aura mistica molto potente: quello che si chiama lo stato vitale alto che ti permette di trasformare tutto in un atto positivo.

Per lui sarà difficile accettare tutto ciò che gli verrà detto, iniziare a cambiare il proprio mondo da adulto quando tutto sembra già essere stato scritto per farti soffrire, non è per nulla semplice. Quello che bisogna cambiare e capire di noi è che la nostra testa è la ruota principale che fa girare tutto il nostro corpo e con lui tutta la nostra vita.

Chissà se Geoff riuscirà a far cambiare idea al suo amico Ed…

“«Il mio primo matrimonio era così. Eravamo come cane e gatto, ci lasciavamo, ci rimettevamo di nuovo insieme, succedeva sempre la stessa cosa. Ci ho messo un sacco di tempo per capire che avevamo creato il karma di soffrire l’uno per l’altra, e che non sarebbe cambiato solo con i buoni propositi.» Non mi piacque quello che aveva detto. «Che vuol dire?» «Il fatto è che il karma lavora al di sotto della mente cosciente, e la guida. Comanda. E’ responsabile. Tu avevi programmato un po’ di attività sessuale, giusto?» Annuii tristemente. «Ma cosa succede? Dagli la giusta spinta e viene fuori il Medio Oriente del cazzo e tutti i litigi che avevate avuto in passato sull’argomento, tutta la rabbia, il rancore e dio sa cos’altro.”

Commento:

Un libro davvero affascinante e sorprendente. Per chi come me si affaccia da poco in questo mondo speciale che è il buddismo, questo libro sarà una vera rivelazione. I principi da sapere per capire meglio questa filosofia di vita sono davvero tanti, ma devo dire che ogni pagina che leggevo capivo sempre di più in che mondo avrei voluto far parte.

Il buddismo ti insegna ad essere buono per ricevere bontà, a rispettare te per imparare a rispettare gli altri e soprattutto a cambiare te stesso per riuscire a cambiare il mondo che ti circonda.

La rivoluzione umana parte da ognuno di noi e si propaga con il bene.

E’ difficile capire questo mondo, lo capisco, ma è un mondo fatto di dettagli che ci aiutano a migliorare la nostra vita e noi stessi in primis.

Io che da poco ho deciso di provare a seguire questa filosofia vi posso assicurare che i cambiamenti in meglio ci sono e sono certa che ci continueranno ad esserci, se la costanza mi aiuterà. Bisogna davvero provare per credere.

Già solo dai meeting si può sentire davvero quell’energia positiva di cui parla Ed nel libro che ti fa capire anche solo perché noi continuiamo ad incontrarci e a farci forza in gruppo e a raccontarci le nostre esperienze.

E’ un mondo magico e misterioso che bisogna scoprire una volta nella vita.

Magari iniziando proprio a leggere questo libro che ci introduce in questo immenso mondo.

Mai come ora sarò curiosa di sapere quali saranno i vostri commenti a riguardo!

Buona lettura readers!!!!

 

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Harry Potter e l’ordine della fenice

Harry Potter e l’ordine della fenice – J.K. Rowling

Tornare a scuola per Harry, Ron ed Hermione non è più soltanto lezioni e studio. L’anno prima Lord Voldemort è tornato e Cedric Diggory è stato ucciso proprio da lui durante l’ultimo incontro del Torneo Tremaghi. Purtroppo, il ministero della magia fa fatica ad accettare il ritorno di Voldemort e anche molti studenti che si schierano quindi contro Harry e Silente. Ma durante l’estate un gruppo di persone che ripongono la loro piena fiducia in Silente hanno deciso di creare l’Ordine della Fenice: società segreta con sede nella casa di Sirius, con l’intento di combattere e sconfiggere Voldemort.

Dolores Umbridge viene spedita dal Ministero della Magia ad Hogwarts, con l’intento di sorvegliare ciò che succede all’interno della scuola e di fare rapporto direttamente al ministero; per questo le viene incaricato di insegnare Difesa contro le arti oscure in maniera del tutto teorica, poiché non ci sarebbe nessun pericolo contro la quale difendersi.

Proprio per imparare a difendersi, i tre ragazzi creano un piccolo gruppo chiamato l’Esercito di Silente, insegnando a chi lo desidera a difendersi dagli attacchi dei nemici. Ma questo gruppo viene scoperto e la storia prende tutto un altro risvolto e nel frattempo i sogni di Harry su Voldemort peggiorano e questa volta il male sembra davvero andare verso la sua vittoria.

“Le cime degli alberi della foresta proibita dondolavano alla brezza leggera. Harry le osservò, assaporando l’aria fresca sul viso, pensando al Quidditch che lo aspettava… poi lo vide. Un enorme cavallo alato, di quelli che trainavano le carrozze di Hogwarts, con le ali nere di cuoio spalancate come uno pterodattilo, si librò dagli alberi simile a un grottesco uccello gigante. Planò disegnando un grande cerchio, poi si tuffò di nuovo tra le chiome. Il tutto accadde così in fretta che Harry riuscì a stento a credere a ciò che aveva visto, se non per il cuore che gli martellava forte. La porta della Guferia si aprì dietro di lui. Sobbalzò spaventato, si voltò di colpo e vide Cho Chang che reggeva una lettera e un pacchetto.”

Commento:

Ragazzi non è stato molto semplice cercare di riassumere 853 pagine del libro. Gli avvenimenti di questo capitolo sono davvero tanti. Ormai la storia sta giungendo ad una svolta e le pagine del libro diventano tutte molto importanti. Leggendolo capirete cosa intendo e quante cose ho dovuto tagliare.

Sta di fatto che ogni anno di più questa saga diventa qualcosa di straordinario. Io non so se l’autrice abbia pensato a questa storia fin dall’inizio oppure ogni libro è stato pensato e creato solo subito dopo l’uscita di quello precedente ma vi giuro che io sono convinta che questa storia sia tratta da una storia vera! (Ahahahah).

E’ troppo bella e pensata bene nei minimi dettagli. Ogni pagina che si legge crea un’immagine precisa nella nostra testa: questo è dovuto alle descrizioni perfette della Rowling.

Rimango convinta del fatto che una saga del genere possa essere letta a qualunque età, perché è intrisa di significati profondi. La fedeltà, il senso di giustizia e l’ironia dietro ad alcune scene, possono essere magari compresi meglio da una mente più adulta, ma valori come amicizia e bene sono principi fondamentali che vorrei insegnare ai miei figli sin da piccoli.

Ormai so già che non vi servirà una mia frase per far si che leggiate questi libri, quindi cosa state aspettando?

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Innamorarsi in un giorno di pioggia

Innamorarsi in un giorno di pioggia – Jojo Moyes

La vita in famiglia, come sapete, non è mai del tutto semplice. Si complica ancora se i tuoi genitori non hanno accettato di buon grado la tua gravidanza e tu sei costretta a fuggire. Ma poi si cresce e si capiscono gli errori fatti. Kate, dopo essere fuggita a Londra, porta sua figlia a casa dei suoi genitori dopo non averli visti per molti anni per far si che non subisca il fallimento di un altro matrimonio di sua madre.

Ma Joy, non ha mai conosciuti i suoi nonni e per lei sono dei completi estranei. Come farà a passare un estate intera con un nonno malato con cui nemmeno ha mai parlato e con una nonna molto rigida e attenta solo ai suoi cavalli che non ha mai conosciuto?

Con l’aiuto della governante e dello stalliere, Joy incomincia a capire quello che sua nonna ha vissuto e ha provato nella sua vita. Inizia a cavalcare, enorme passo avanti per entrare a far parte del cuore di sua nonna e, anche se vegetariana, finisce con il partecipare ad una caccia alla volpe per puro divertimento.

Ma quando Joy trova le foto vecchie di sua nonna allora lì capisce davvero cosa si nasconde dietro a quel muro di dolore. Il nonno però continua a peggiorare e Kate decide di tornare. Il suo dolore nei confronti della famiglia non è ancora del tutto esausto, anzi! Ma qualcosa all’interno dei loro cuori le unisce davvero.

“Se Edward si era accorto del turbinio dei suoi pensieri, del rossore, della difficoltà di spiccicare parola o del fatto che il cavallo avesse approfittato della sua distrazione per strappare dagli arbusti qualche boccone di troppo, non disse nulla. Joy si ricompose quando i cavalli aumentarono il ritmo lungo una pista che costeggiava una risata e lui si fermò davanti a una baracca per comprarle un quarto di anguria. Almeno riusciva a guardarlo in viso senza provare imbarazzo. Proprio in quel momento si accorse che il nastro che aveva usato per raccogliere i capelli si era sciolto, lasciandole ricadere sulle spalle alcune ciocche disordinate e sudate.”

Commento:

Sembra molto semplice come libro a primo impatto; solo leggendolo capisci quanto davvero ci sia dietro a questa storia. Purtroppo nelle famiglie le litigate sono all’ordine del giorno, più o meno gravi che siano, ma sono e saranno sempre presenti. Sta a noi sapere quando è il momento giusto per dire basta, farsi scivolare tutto ciò che è stato il passato alle spalle, e ricominciare da capo. Sembra facile a dirsi, ma il rancore è una forza molto potente. La famiglia è quella che qualunque cosa accada sarà sempre lì per noi ed è questo che dimentichiamo con il tempo.

Credo che questo sia un grande libro: la rappresentazione scritta e immaginata di quello che può, ed è, il conflitto perenne nelle famiglie, sopratutto nelle figure femminili, e l’esempio pratico di come tutto si possa risolvere. Non mi chiedete come mai, non faccio psicologia, ma il rapporto tra donna e donna, soprattutto tra madre e figlia, l’ho sempre visto molto problematico e solitamente si risolve quando una delle due parti decide di crescere interiormente. Ecco cosa fa questo libro: ci spinge a cercare in noi una crescita mentale, tale da poter superare ogni momento buio del passato.

Vi sembra poco da un libro?

Quindi senza indugi,

buona lettura a tutte/i voi!

 

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Non ti muovere

Non ti muovere – Margaret Mazzantini

Timoteo è un semplice marito e un amorevole padre con un lavoro rispettabile: è un medico. Ma un giorno normale, mentre fuori piove, il suo mondo e la sua vita abitudinaria vita cambiano irreparabilmente. Una chiamata lo riporta alla realtà dicendogli che sua figlia è all’ospedale. A causa di un incidente con il suo scooter è finita per terra e ora è stata ricoverata d’urgenza; Angela esce dopo un lunga operazione nella quale tutto è andato bene ma un coma è subentrato e ora non rimane che aspettare che quella ragazzina quindicenne si svegli.

E’ lì che suo padre decide di parlare e raccontarsi e svelarsi a sua figlia per quello che davvero è. Timoteo è un uomo distrutto dentro da un dolore e da un segreto che lo mangiano giorno per giorno. Aveva una vita normale e felice, ma lui ha deciso che tutto questo non gli bastava e ha deciso di intraprendere una relazione carnale con una donna disagiata e pronta a qualsiasi squallore.

Tutto ciò non porta altro che dolore nella vita di questa famiglia, ma niente sembra far desistere questo uomo dal portare alla rovina tutta la sua vita, fino a che quell’incidente fa si che il suo stato d’animo venga fuori proprio con quella parte di se stesso che ha sempre voluto proteggere. Angela.

“Fuori pioveva. Ada ha attraversato il tratto di impiantito esterno che separa il pronto soccorso dal padiglione di medicina generale, le braccia conserte strette nella casacca a mezza manica, i passi silenziosi dentro gli zoccoli di gomma verde. Non ha preso l’ascensore per salire in chirurgia, è salita a piedi. Aveva bisogno di muoversi, di fare qualcosa. La conosco da venticinque anni. Prima di sposarmi, per un breve periodo, le ho fatto una corte troppo in bilico tra il gioco e la sincerità. Ha spalancato la porta. Nel salotto dei medici c’era un infermiere che stava portando via le tazze del caffè. Ha preso dei contenitori una cuffia e una mascherina, se li è infilati in fretta, poi è entrata.”

Commento:

Avete mai provato quella sensazione di disprezzo e di disgusto per una persona o una situazione, tanto da volerla evitare come il male peggior? Questa è stata la sensazione principale mentre leggevo tutto il libro. Leggere di un uomo inetto che si fa sopraffare dalla propria crisi di mezza età senza saper controllare il suo istinto protagonista di una vicenda assurda e circondato da persone che non merita. Timo, l’inetto, sposato con una donna bella e di successo, ha tutto quello che si potrebbe chiedere dalla vita; ma lui no preferisce innamorarsi di una donna che ha stuprato in casa di lei mentre quest’ultima gli forniva aiuto. E tutte le volte che decide di dire tutto alla moglie e lasciarla per stare con la sua amante, ci ripensa e ritorna sui suoi passi.

Inetto, senza coraggio e bugiardo. Sua figlia ha un incidente e mentre la operano lui pensa a raccontarle tutta la sua inettitudine ma tanto sappiamo tutti che non avrà mai il coraggio di farlo. Quindi tutto il libro si concentra sulla sua inutile storia e l’operazione di sopravvivenza di sua figlia passa in secondo piano.
Assolutamente non consigliato! Anche se il numero di pagine sono poche sarebbe comunque tempo sprecato, che potremmo togliere a libri più decenti.
Orientatevi su letture migliori perché peggio di questa per ora non ne ho trovate.

Buone altre letture a tutte/i voi!

 

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Le sette sorelle

Le sette sorelle – Lucinda Riley

Su una piccola isola sul lago di Ginevra vivevano sette sorelle e un padre che durante la sua vita e i suoi viaggi aveva adottato ognuno di loro da una parte diversa del mondo e aveva dato loro i nomi della costellazione delle pleiadi. Maia, la più grande e la prima bimba ad essere stata adottata abita ancora ad Atlantis, ma si trova a Londra, da un’amica, quando riceve la chiamata della governante della villa che la avverte che Pa’ Salt è morto.

Tutte e sette le sorelle si ritrovano alla fine sull’isola e vengono a scoprire che il loro padre ha deciso di non farsi seppellire ma di essere abbandonato in mezzo al mare prima che le sue figlie arrivassero all’isola. Ma le sorprese non sono finite: ad ognuna di loro viene consegnata una busta con all’interno una lettera di Pa’ Salt ed un oggetto che appartiene al loro arrivo sull’isola e quindi al loro passato. Tutto ciò viene collegato con una sfera armillare che ha inciso sugli anelli le coordinate dei luoghi di nascita delle sette sorelle.

Maia la più bella ma anche la più solitaria sarà la prima a voler scoprire da dove proviene e a partire per la volta del Brasile. Insieme al suo amico Floriano, per la quale traduce i suoi scritti, scoprirà chi è la sua vera famiglia e non solo.

“Mi salutò con un cenno della mano e ripartì. Salii in camera e appesi fuori dalla porta il cartello NON DISTURBARE; mi misi a sedere sul letto e tirai fuori l’involucro. Dentro c’era un plico di lettere tenute insieme da un nastro. Sciolsi il nodo e presi in mano la busta in cima alla pila; era stata aperta accuratamente con un tagliacarte. Vidi che tutte le lettere erano indirizzate a una certa “Senhorita Loen Fagundes”. Estrassi con cura la fragile carta velina. Era datata Parigi, 30 marzo 1928. Controllai anche le lettere successive, e notai che non erano in ordine cronologico: alcune erano datata 1927 e indirizzate a Loen Fagundes, ma a un recapito diverso in Brasile. Erano tutte firmate “Izabela”; forse, la mia bisnonna…”

Commento:

Quando ho iniziato questo magico libro, devo essere sincera, non gli avevo dato due lire. L’inizio mi sembrava lento non avvincente e il carattere di Maia non mi prendeva per nulla, anche perché completamente l’opposto del mio. Dove potevo trovare un qualcosa alla quale legarmi?

Sono contenta di dire adesso, che il mio parere era completamente sbagliato e ovviamente ora è completamente diverso.

La storia è molto studiata ed è davvero particolare e travolgente. Il carattere di Maia, sono ancora convinta che sia l’opposto del mio, ma la sua curiosità che la porta a scoprire la storia della sua famiglia e tutto il suo passato è quello che proprio cercavo, in quanto sono una persona molto curiosa anche io e, come lei, amo i libri (anche se lei li traduce e io non ne sono capace ahahahah).

Stupisce anche molto il fatto che un territorio così particolare come il Brasile ed in particolare la città di Rio, sia stato descritto in modo così dettagliato, quasi come se l’autrice fosse vissuta lì per un bel periodo e non solo magari per una breve vacanza. Molto curiosa anche la storia intorno alla statua del Cristo che fa proprio venire voglia di andare a curiosare per sapere qual’è la verità.

E per non parlare del finale!!! Un tocco di classe davvero.

Sono davvero contenta di aver cambiato idea e non vedo l’ora di continuare la serie.

Super consigliato!

Buona lettura a tutte/i noi!

 

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Ogni giorno ha il suo male

Ogni giorno ha il suo male – Antonio Fusco

Tutto ciò che facciamo, ogni nostra parola, ogni nostro gesto, porterà ad uno sviluppo della nostra storia e di quelle delle persone che ci circondano. Ma se fosse così, siamo noi a costruire ciò che nel mondo accade di male? E’ colpa di un sorriso mancato o di un grazie non detto se la normalità delle cose degenera in pazzia?

Il commissario Casabona si ritrova davanti alla scena raccapricciante di un omicidio. Una donna nuda, con solo le mutandine addosso, viene ritrovata morta in una posizione innaturale e con il volto e le mani bruciate da un acido che ha reso irriconoscibile la sua persona. Ma non è finita qui: altri omicidi vengono commessi sulla stessa serie del primo e nella stessa città. Viene trovata una donna vestita da angelo con una corona di alloro nella mano e una siringa nascosta sotto le vesti che le iniettava un acido a base di benzene, quello di un trans bruciato in un’auto qualche mese prima e quello di un professore dentro alla vasca della propria abitazione dove, tramite processi chimici, è stata resa resa indecifrabile l’ora del delitto.

La firma che viene trovata è sempre la stessa: una “W”. Cosa vorrà dire tutto questo? Chi potrà mai volere tutto questo male? E a che scopo?

Sarà compito del commissario Casabona trovare una risposta a tutte queste domande. Dovrà trovare l’assassino e capire il suo movente, ma ancora più difficile sarà tenere al sicuro la sua famiglia e rendere innocuo questo essere.

“Quando rientrò ebbe per un attimo la tentazione di non rivelare alla collega la nuova scoperta. Per fare il colpo di scena davanti al questore. Ma quando la vide, seduta alla scrivania del suo ufficio, immersa nelle carte a studiarsi i fascicoli, non se la sentì di farle una carognata del genere. In fondo si stava comportando bene. Aveva tenuto fede al suo impegno di non intromettersi durante la riunione. Se n’era stata in silenzio ad ascoltare. Anche davanti ai suoi uomini aveva avuto un atteggiamento rispettoso e non invasivo. Gli aveva dato l’impressione di essere una persona intelligente e in gamba dal punto di vista professionale. A questo univa anche una frizzante vitalità.”

Commento:

Wow che libro avvincente! Già dalle prime pagine e dalle prime parole l’autore ha la straordinaria capacità di tenerci incollati allo scritto per continuare a leggere di questo commissario. Questo è il primo di una serie e, come al mio solito, mi sono legata ad una serie che voglio continuare nel tempo.

La storia è molto particolare e molto articolata, si vede che è stato fatto uno studio approfondito sulle tecniche e sui fili che dovevano legare tutta la storia in un’unica trama e questa è una cosa che apprezzo moltissimo quando si parla di libri.

Rispecchia davvero l’impegno e la passione che uno scrittore inserisce nelle sue opere.

Per quanto riguarda il commissario, come si fa a non affezionarsi ad un uomo che fin dal primo momento fa davvero vedere il lato umano delle persone?! Non è solo un personaggio finto creato dalla fantasia e descritto in un libro in modo che diventi tutto ciò che noi idealizziamo di un commissario, ma è davvero un uomo come tutti noi, con pregi, difetti e i problemi di tutti i giorni.

In questo caso però il mio personaggio preferito è la moglie: una donna devota a suo marito, che lo contende con il lavoro sempre presente, ma che con pazienza sa destreggiarsi e sa capire quanto il suo uomo e il suo matrimonio siano importanti. Ha i suoi momenti di debolezza, certo come tutte, ma capisce l’importanza di un matrimonio e dell’amore incondizionato.

In poche parole posso dire che questo libro lo si legge davvero bene perché sembra il racconto vero di un uomo di tutti i giorni.

Non l’avete ancora capito? Questo libro è davvero consigliato!!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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