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La verità sul caso Harry Quebert

La verità sul caso di Harry Quebert – Joel Dicker

Aurora è una piccola cittadina dov’è tutti gli abitanti si conoscono tra di loro; sempre molto tranquilla fino a che la scomparsa di una ragazzina di 15 anni, Nola Kellergan, non butta la città nel caos totale, sconvolgendo le abitudini di persone molto semplici. Ma dopo trentatré anni, quando si pensava che questa storia fosse superata, ecco che viene di nuovo tutto a galla con il ritrovamento del corpo della giovane Nola, sepolta nel giardino del grande scrittore Harry Quebert.

Il suo amico e vecchio studente Marcus Goldman, saputo dalle TV dell’arresto del suo vecchio professore e amico, si precipita ad Aurora per cercare in ogni modo di fare luce sulla questione e di trovare la verità sul caso di Nola, così da poter scagionare il suo amico che ha sempre creduto innocente. Marcus perseguitato dal blocco dello scrittore decide di scrivere un libro su questo caso per poter raccontare al mondo la verità che c’è dietro a tutta questa tragedia. Ma alla fine della storia riuscirà a trovare la verità su Nola ed Harry?

“All’inizio del 2008, all’incirca un anno e mezzo dopo essere diventato, grazie al mio primo romanzo, il nuovo beniamino delle lettere americane, fui colpito dal blocco dello scrittore, una sindrome che sembra piuttosto diffusa tra gli autori baciati da un successo istantaneo e clamoroso. La malattia non era arrivata di colpo: si era insinuata dentro di me lentamente. Era come se il mio cervello, una volta infetto, si fosse bloccato un po’ per volta.”

Commento:

Il libro è davvero fantastico: già dalle prime pagine ho trovato difficile interromperlo anche solo per andare a lavorare. La scrittura è facile e scorrevole e le parole sono esattamente quelle esatte che riescono a descrivere le situazioni e i momenti tanto da non dover fare alcuna fatica per immaginarle. Mi sembra di essere stata davvero ad Aurora.

La storia, per quanto la di possa considerare piena di avvenimenti, è molto coinvolgente e anche se in ogni capitolo qualche elemento ricambiava tutte le carte in gioco e sembrava che il vero colpevole non lo si potesse trovare mai, ho deciso di dargli 5 stelle poiché io da quel libro non riuscivo davvero a staccare gli occhi. In più è la prima volta che invece di immedesimarmi nel protagonista, riesco a comprendere quelli che sono i pensieri e gli atteggiamenti del soggetto del libro: in questa caso proprio del considerato colpevole Harry.
Fidatevi di me: anche se un po’ lunghino ed intricato, leggetelo e non ve ne pentite!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il nome della rosa

Il nome della rosa – Umberto Eco

Verso la fine del Medioevo, Guglielmo, ex inquisitore, viene chiamato da un abate di un monastero nel nord Italia per scoprire la causa e l’artefice di un assassinio. Insieme ad un giovane frate, Adso, affidatogli all’inizio del suo viaggio per comprendere e intraprendere quella che sarà la sua vita da religioso, si reca in questo monastero benedettino dell’Italia settentrionale e in sette giorni riuscirà a scoprire la natura del primo omicidio e di tutti quelli che purtroppo seguiteranno ad esso.

Molto di più si cela dietro a queste spesse mura e l’Abate, ignaro di quello che accade all’interno, cerca di nascondere e proteggerne i suoi abitanti. Ma forse è protio all’interno che scorre il fiume del pericolo. Forse gli omicidi non sono l’unica cosa che accade nel monastero?! Forse altri eventi stanno macchiando il buon nome del monastero e di chi ne è a capo, l’abate Abbone?!

“Accanto al salterio v’era, evidentemente terminato da poco, uno squisito libro d’ore, dalle dimensioni incredibilmente piccole, sì che avresti potuto tenerlo nel palmo della mano. Esigua la scrittura, le miniature marginali erano a malapena visibili a prima vista e chiedevano che l’occhio le esaminasse da vicino per apparire in tutta la loro bellezza (e ti chiedevi con quale strumento sovrumano il miniatore le avesse tracciate per ottenere effetti di tanta vivacità in uno spazio così ridotto).”

Commento:

Ragazzi non avete idea di quanto sia stato difficile portare a termine questo libro, ma era un mio obiettivo e quindi ce l’ho fatta!

Il problema non è nemmeno il racconto in se ma tutto ciò che gli gira attorno: la scrittura (con anche parti in latino) diciamo che non è delle più semplici, alcune frasi ho dovuto rileggerle più volte perché troppo lunghe e spariva così il soggetto in questione; il racconto viene spesso interrotto da spiegazioni e precisazioni su quello che è il mondo della cristianità all’epoca, poiché molti si sono divisi dal ramo classico sulla base de pensiero “Dio era povero, dobbiamo esserlo anche noi” e quindi vengono fornite spiegazioni su ogni fazione nata; infine, il libro è ricchissimo di descrizioni, pagine e pagine vengono spese solo per descrivere nei minimi dettagli molte cose, che a volte sono inutili (come nel caso della biblioteca) poiché tanto senza una mappa non ci avrei capito una mazza lo stesso. Il libro nel complesso però è proprio bello e mostra una cultura sull’argomento che fa paura. Bravo Guglielmo che alla fine svela il mistero: personaggio un po’ particolare che si differenzia dagli altri poiché riesce a trovare un equilibrio per quello che è il suo credo e il suo sapere, per la prima volta nella storia si trova un personaggio che fa viaggiare di pari passo la Chiesa e la Scienza!

In più il suo intuito è spettacolare: è come se avesse un albero in testa, dove ogni ramo diventa un’ipotesi che spiega quel fatto, ogni particolare in più trovato va a far cadere quelle che sono le ipotesi sbagliate e a far ingrandire le ipotesi giuste fino ad arrivare ad un’unica soluzione, il tronco!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Esco a fare due passi

Esco a fare due passi – Fabio Volo

Nico ha 28 anni e si ritrova davanti ad una decisione per molti semplici ma che per lui sembra un bivio che cambierà per sempre la sua vita.

Come sempre nella sua vita, davanti alle decisioni importanti, lui ha deciso di girargli intorno e ignorarle e continuare a vivere nella sua apatia perenne, ma questa volta è diverso e per capire davvero cosa fare scrive una lettera a se stesso psicoanalizzando la sua vita fino a quel momento. Gli amori che ha conosciuto ed ha lasciato andare così come le ore della sua intera vita passate lavorando alla radio e a casa a farsi canne su canne.

Lui si definisce Immaturo, io lo credo molto più insicuro di se stesso, tanto da non sapere mai quale decisione prendere per paura di sbagliare. O magari senza la voglia di prenderle perché convinto che sarà il tempo a prenderle per te e tu così potrai liberarti dalla responsabilità di aver fatto una scelta magari sbagliata e di doverne superare le conseguenze.

“Speravo che crescendo sarebbe stato tutto più chiaro. Speravo di capire le cose che voglio, i miei obbiettivi, i miei gusti, i miei desideri, e invece no, qui è sempre tutto da capo. A volte vorrei già essere più grande. Avere quell’età in cui ciò che volevo fare purtroppo non l’ho fatto, ma ormai è tardi, e così lo metto via e non ci penso più. Mi accontento, mi standardizzo, insomma mi sistemo. Ma quali cacchio sono le cose che voglio fare? Per esempio, parlando di lavoro, ti ricordi di Paolo? Lui alle medie diceva che avrebbe fatto l’architetto, e architetto è diventato: ha scelto la sua strada e l’ha percorsa. Via degli architetti. Io invece la mia strada non l’ho ancora decisa, o meglio non l’ho ancora capita.”

Commento:

Questa si chiama Ignavia!
Detto sinceramente da Volo mi sarei aspettata molto di più, forse perché tutti mi avevano raccontato la storia di un grande scrittore e le mie aspettative erano molto alte, ma devo dire che questo libro non mi ha entusiasmato più di tanto e me ne dispiaccio. Magari sarà solo il primo libro. Mi sembra così vuoto e privo di significato, o magari sono solo io che non riesco a trovare un senso a questo racconto. Ho già deciso però che gli darò un’altra possibilità appena ce ne sarà l’occasione.

Come potete vedere anche la trama rimane molto breve, perché cosa c’è da raccontare di un ragazzo qualunque che racconta nelle pagine di un libro la sua vita sempre uguale e che non ha voglia di cambiare non si sa se per colpa della pigrizia piuttosto che della non voglia di vivere una vita piena?! Non riesco ad immedesimarmi in lui e forse è questo il vero motivo del fatto che il libro non mi è assolutamente piaciuto. Bisogna prendersi le responsabilità delle proprie azioni e agire!

Come piccolo consiglio, magari questo libro saltatelo; spero invece che gli altri mi stupiscano in meglio.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il bacio di mezzanotte

Il bacio di Mezzanotte (#1) – Lara Adrian

Gabrielle Maxwell lo conobbe in una notte qualunque; era lì, di fronte alla porta di casa sua, sui gradini del suo appartamento che fingeva di essere un poliziotto venuto ad aiutarla a fare luce sull’omicidio straziante di cui era stata testimone la notte successiva e alla quale nessuno voleva credere.

Eppure lei lo aveva visto con i suoi occhi: aveva visto quei ragazzi, che riteneva drogati, fare a pezzi con le loro stesse mani il corpo di un altro uomo, in un piccolo vicolo nascosto dietro casa sua. Lucan, Gen Uno della Stirpe, guerriero e guida per i suoi leali amici che insieme a lui cercavano di liberare il mondo da quelli che, bramosi di sangue, non rispettavano il codice d’onore creato dalla sua generazione: quelli che loro solevano chiamare i Ribelli.

Ma proprio lui, comandante forte e coraggioso, ora si faceva trascinare da qualcosa che nemmeno lui sapeva spiegare il cui centro abitava proprio in quella casa. Appena l’aveva vista una passione travolgente lo aveva obbligato a seguirla e a cercarla ancora in tutta Boston.

Tolse la catenella, aprì la porta e lo fece entrare, osservandolo mentre le sue ampie spalle riempivano la soglia. La sua presenza pareva occupare l’intero ingresso. Era un omone, alto e dalla corporatura robusta sotto le pieghe del soprabito nero, i vestiti scuri e i serici capelli corvini riflettevano la debole luce del lampadario sopra la sua testa. Aveva un portamento sicuro di se, quasi regale, e la sua espressione era gravemente seria, come se fosse più adatto a comandare un battaglione di cavalieri in armatura piuttosto che trascinarsi fino a Beacon Hill per confortare una signora che soffriva di allucinazioni.”

Commento:

Ed ecco arrivare lui, l’oscuro e possente Lucan, una specie di cavaliere oscuro, capace di far innamorare tutte le ragazze al solo suo passaggio. Capelli lunghi, occhi seducenti e sguardo tenebroso, spalle e fisico da sogno capaci di proteggere qualunque donzella in pericolo, e di chi si va ad innamorare?!

Tranquille fanciulle non di me, ma non siate troppo gioiose perché alla fine di questo libro non sarà diventato nemmeno vostro, ma almeno sarà stato in grado di farci sognare un po’. Devo ammettere che è stato proprio un bel fantasy, non come i libri che ci propinavamo ormai con la classica storia d’amore impossibile tra il vampiro immortale e la ragazza esile e sfigata che nessuno si cagava prima di allora. Almeno qui ci hanno messo un po’ di realismo, il sesso! Per quanto la storia che gira attorno ai membri della stirpe sia di pura fantascienza, il libro risulta davvero originale, per questo non si fa fatica a leggerlo e ad entrare nel vivo della storia. Sembra una bella saga, leggera e di quelle che ti fanno sognare un po’.

Quindi cosa state aspettando?!

Buona lettura a tutte/ voi!

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Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter e la pietra filosofale – J.K.Rowling

Nello sgabuzzino di una grande casa di Londra abita Harry Potter, un nome comune per qualsiasi londinese ma molto famoso per coloro che conosco Hogwarts, il mondo della magia e non fanno parte della schiera dei Babbani. Il bambino che è sopravvissuto: questa è l’affermazione con la quale viene riconosciuto quel piccolo miracolo. Ma lui non sa nulla; gli zii Vernon e Petunia Darcy hanno giurato, il giorno in cui hanno accettato di prendersi cura del piccolo, che mai la magia sarebbe entrata in casa loro. Ma il giorno dell’undicesimo compleanno di Harry la lettera arrivò lo stesso, e tutti i tentativi degli zii non basteranno a tenere lontano Harry dal mondo che lo attende: quello di frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Hagrid, un mezzo gigante, è colui che introduce Harry al mondo magico che lo aspetta: presentandogli Diagon Alley, la Gringot e tutto il mondo che lo aspetterà e raccontadogli anche la storia che lo ha reso famoso ancora prima che lui potesse imparare una parola e che ha visto morire i suoi genitori. Purtroppo la sua avventura al primo anno non sarà rosa e fiori: Harry e i suoi amici Hermione e Ron si troveranno a fare i conti con il passato da sconfiggere.

In Privet Drive non s’era mai visto niente di simile. Era alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall’argento dei capelli e della barba, talmente lunghi che li teneva infilati nella cintura. Indossava abiti lunghi, un mantello color porpora che strusciava per terra e stivali dai tacchi alti con le fibbie. Dietro gli occhiali a mezzaluna aveva occhi di un azzurro chiaro, luminosi e scintillanti, e il naso era molto lungo e ricurvo, come se fosse stato rotto almeno due volte. L’uomo si chiamava Albus Silente. Albus Silente non sembrava rendersi conto di essere appena arrivato in una strada dove tutto, dal suo nome ai suoi stivali, risultava sgradito. Si dava un gran da fare a rovistare sotto il mantello, in cerca di qualcosa. Sembrò invece rendersi conto di essere osservato, perché all’improvviso guardò il gatto, che lo stava ancora fissando dall’estremità opposta della strada.”

Commento:

Ormai è nota a tutti la storia di Harry Potter e questo in particolare “Harry Potter e la pietra filosofale” è il primo di una lunga e stupenda serie; una raccolta di avventure che è entrata nei cuori di tutti, grandi e piccini. La Rowling è nata dando vita ad un mondo sognato dai più piccini e diventato realtà. Harry Potter, infatti, rappresenta tutti quei bimbi (che tutti siamo stati) un po’ sfigatelli e tormentati dai bulli che arrivano ad ottenere il loro momento di gloria (forse nella realtà questo è mancato). Diciamo che con questa saga abbiamo iniziato a sognare tutti di ricevere la nostra lettera, perché, diciamocelo, ce lo meritiamo di essere ammessi anche noi alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts (anche se in effetti adesso abbiamo superato già da un po’ gli undici anni che ci vogliono per entrare).

La scrittura semplice e le perfette descrizioni della scrittrice, poi, ci hanno fatto visualizzare quel magico mondo ancora prima che ne uscissero i film: l’enorme castello tanto grande da perdercisi dentro, i grandi corridoi e le piccole scale a cui piace muoversi. Penso che sia difficile in questo racconto dire a quale personaggio ci siamo legati di più; tutti i buoni hanno suscitato qualche sentimento buono in noi tanto da farci attaccare al loro modo di essere.

Adoro Albus nella sua bontà e grande intelligenza, ma adoro anche la McGranit nella suo cinismo verso le persone che nasconde invece una grande dolcezza celata dietro un enorme carattere. Per non parlare di Hagrid e della famiglia di Ron, insomma tutti i buoni sono in qualche modo entrati nel nostro cuore, non c’è stato nulla da fare!

Fatelo leggere ai vostri figli. Ne rimarranno incantati e ameranno la lettura.

Buona lettura a tutte/i voi!

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E’ una specie di magia

E’ una specie di magia – Daniela Grandi

Amiche fin dal liceo, all’età di 40 anni, Lucia e Sandra si ritrovano a fantasticare su come era la loro vita all’età di 18 anni, quando l’unico pensiero potevano essere i compiti in classe e la popolarità mancata.

Una piccola magia in una sera d’estate però, le riporta indietro proprio per dar loro l’opportunità di rivivere i bei vecchi tempi. Il fulmine le rimanderà agli ultimi giorni di liceo degli anni ottanta, prima delle vacanze di natale e loro ne approfitteranno per concedersi la gioia di vivere dei momenti mai vissuti a causa della loro timidezza. Amori, feste, tirate fino a tardi, litigate con i genitori e con i professori: quella che si dice una vera gioventù vissuta, fino a pensare di poter cambiare qualcosa nel passato per migliorare il futuro.

Ma potranno davvero fare una cosa simile? E poi come faranno a ritornare a casa, alla loro routine e alle loro famiglie?

“Anche a lei a volte si sentiva come quegli alberi: immobilizzata e prigioniera. Con tutta se stessa avrebbe voluto tornare al tempo in cui ogni decisione dipendeva esclusivamente da lei: andare, dormire, sognare, partire o restare. Tornare alla gioventù, ecco. Non per le rughe, i primi capelli grigi, il sedere in lotta con la forza di gravità. No, non per quello. Ma per un po’ di libertà, di innocenza, ingenuità.”

Recensione:

Il libro di Daniela Grandi già dalle prima pagine si capisce che è uno di quei libri da ragazzi, che risulta davvero tanto tanto leggero! Forse nemmeno da leggere in spiaggia prestandogli poca attenzione. Uno di quei libri che forse leggevo a quindici anni, e lo consiglio proprio alle lettrici di quell’età.

La storia è molto semplice e si capisce subito che dietro ad essa non c’è chissà quale studio piuttosto che programmazione degli eventi, sembra un po’ un libero sfogo della nostra mente e dei nostri sogni. Alla fine penso sia molto comune il sogno di tornare all’età del liceo per rivivere al meglio pezzi della nostra vita che non sono andati come noi volevamo.

Anche l’idea del ritorno non è nuova e originale, anzi forse campata un po’ in aria. In pratica sarebbe potuto essere un discreto libro solo se studiato un po’ meglio. Ma probabilmente questo non era l’intento dell’autore.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Le case degli altri

Le case degli altri – Jodi Picoult

Questo libro spettacolare racconta la storia di Jacobe e della sua vita alquanto particolare: fin da quando era piccolo gli venne diagnosticata la sindrome di Asperger, uno dei livelli più alti di raggiungimento dell’autismo, che non lo rende meno intelligente degli altri, anzi il suo livello di QI è anche più alto del normale e la sua memoria fotografia è talmente sviluppata da fargli ripetere a memoria cose lette una volta sola.

Il difetto di questa malattia è che rende il mondo incomprensibile agli occhi di Jacobe; lui capisce quello che gli viene detto ma solo in senso letterale e i sentimenti e gli stati d’animo delle persone per lui sono cose completamente sconosciute. Per stare bene lui ha bisogno di sottostare alle regole in ogni situazione (che sia a scuola o a casa) e di programmare tutto nei minimi secondi. Una vita davvero dura e ripetitiva per la madre Emma e il fratellino Theo, che vedono la loro intera vita sottostare alle regole della vita di Jacobe sempre e comunque.

Jessy è la sua insegnante di abilità sociali, nonché sua amica: lei lo aiuta a capire e a comprendere come bisogna comportarsi con le persone in ogni situazione. Di cosa bisogna parlare e in che momento, come interpretare le espressioni durante una conversazione e a leggere sotto le righe dei comportamenti altrui. Ma un giorno Jacobe andando verso casa sua per la loro solita lezione, trova qualcosa di sconvolgente tanto da far ritorno a casa completamente sporco di sangue e preso dal panico a tal punto da non riuscire ad uscire dal suo mondo per qualche giorno.
Che cosa sarà successo nelle ore precedenti?

“Ho conosciuto molti genitori di ragazzi che si collocano nel punto più basso dello spettro autistico, ragazzi diametralmente opposti a Jacob e alla sua forma di Asperger. Dicono che sono fortunata ad avere un figlio tanto loquace, dotato di un’intelligenza così acuta, capace di smontare il forno a microonde rotto e di rimetterlo in funzione nel giro di un’ora. Pensano che non ci sia disgrazia peggiore dell’avere un figlio chiuso nel suo mondo, ignaro che ne esista un altro più vasto da esplorare. Ma provate ad avere un figlio chiuso nel suo mondo che tuttavia vuole stabilire un contatto. Un figlio che prova a essere come tutti gli altri, ma in realtà non sa come fare.”

Commento:

Stupendo e coinvolgente. Ecco le parole che utilizzo per descrivere il libro della Picoult che ancora una volta mi tiene legata fin dalle prima pagine. La sua scrittura non ha nulla di particolare, ma come tutti sappiamo è ciò che è semplice che ci stupisce ed infatti la sua scrittura semplice, quotidiana, attuale e comprensibile, fa si che il libro risulti una vera esplosione di passione. Con la Picoult vi verrà difficile uscire di casa, quindi prima di immergervi in un suo libro salutate amici e parenti per qualche giorno. Trovo ogni sua opera una vera connessione tra la storia avvincente e originale che trova per ogni avventura e la straordinaria empatia che crea con i suoi personaggi, che sono soliti vivere vite non quotidiane per tutti.

In questo caso vi sarà più facile, leggendo, mettervi nei panni di Emma, la mamma di Jacobe, e capire realmente quanto possa essere difficile e frustrante dare tanto ma non ricevere mai nulla in cambio mai, ma non per cattiveria, semplicemente perché date tutto ad una persona che non capirà mai il vostro enorme sforzo. La forza di questa donna raccontata dalla Picoult è davvero immensa e vi farà sentire davvero piccoli al confronto. Unica pecca (ma ovviamente voluta dalla scrittrice) è il taglio netto della fine che non fa intuire nulla e vi lascerà a bocca asciutta per un bel pezzo credetemi.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Ogni giorno come fossi bambina

Ogni giorno come fossi bambina – Michela Tilli

Arianna è una ragazza nel pieno della sua adolescenza: non essere magra e bella come le sue compagne la porta a chiudersi sempre di più e a trovare un mondo alternativo dove poter essere apprezzata per quello che è. Il mondo di internet con il suo blog dove lei racconta cose le succede nella sua vita quotidiana e parla delle sue letture un po’ ricercate e mai scontate. A causa di una punizione dei suoi genitori, però, si ritrova a fare compagnia ad una signora anziana un po’ burbera e scontrosa, ma con un segreto troppo grande che nemmeno lei riesce a tenere troppo nascosto.

Dentro ad une vecchia credenza, l’anziana Argentina, nasconde una scatolina di metallo che contiene all’interno delle lettere di un uomo di nome Rocco, che vengono inviate da Grassano, il vecchio paesino dove abitava da giovane Argentina. Dopo la scoperta di quel segreto ad Argentina sale la voglia di tornare al suo paese e vedere con i suoi occhi i racconti dei cambiamenti avvenuti raccontati da Rocco.

Ma forse non sa davvero che cosa la sta aspettando a Grassano.

 

“La busta era azzurrina, l’indirizzo scritto a mano. Il mittente, un certo Rocco Pace, di Grassano. La vecchia rompiscatole sarebbe stata felice di ricevere una lettera dal suo paese. Tenendo l’involto tra le ginocchia aprì lo zaino e vi ficcò tutto dentro. Fu sorpresa di trovarsela lì davanti, nell’ingresso, carica come una molla pronta a scattare. Sembrava infuriata. Gli occhi grandi fuori dalle orbite, le davano l’aspetto di uno di quei cagnetti da salotto che si arrabbiano per niente. “Quanto ci hai messo?”.”

Commento:

La storia è davvero bella, devo ammetterlo; non è facile trovare un bel racconto con una protagonista così inusuale con un’anziana, perché non è semplice per nessuno immedesimarsi nella vita di una persona che ora davanti a se ha solo l’ignoto e un passato da ricordare. Ma questa storia è davvero commovente: i ricordi di un passato che riaffiorano vivi nella mente e ti fanno pensare a tutto ciò che hai fatto detto che avresti potuto fare e dire e che hai lasciato svanire come nuvole.

Ti porti dentro solo rimpianti che sai che di lì a poco spariranno, e invece no! Argentina prende la sua paura e la affronta come se fosse un adolescente alle prime armi e decide di non lasciarsi nessun rimpianto alle spalle, con l’aiuto della sua giovane amica Arianna. La scrittura di questo libro, poi, è così semplice che la lettura viene davvero da sé: molto scorrevole e con descrizioni semplici e opportune al momento giusto. Sembra davvero un libro studiato nei piccoli dettagli per far suscitare le emozioni giuste al momento giusto.

Leggetelo e fatelo leggere, anche per comprendere un po’ un’età che verrà da sé e che dovremmo affrontare senza esperienza: in questo caso leggere ci può dare l’input giusto per portare avanti la nostra età nel migliore dei modi.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Dracula

Dracula – Bram Stoker

In una serie di lettere tra Jonathan e la sua sposa Mina, il primo le racconta che, a causa del suo lavoro, è costretto a recarsi in Transilvania, da un certo Conte Dracula per curare le pratiche della sua nuova abitazione a Londra. In città tutti glielo avevano fortemente sconsigliato a causa delle superstizioni che giravano nei confronti del Conte e che parlavano delle stranezze che succedevano intorno al suo castello e alla sua stessa persona.

Ma Jonathan, molto scettico, decide di non crederci e andare a far visita al Conte e a soggiornare nel suo castello per il tempo necessario alla risoluzione delle pratiche. Ma qualcosa di strano inizia ad accadere nelle notti al castello e Jonathan, insospettito e curioso di sapere ciò che avviene, inizia ad indagare tra le mura del castello. E proprio quando arriviamo alla risoluzione del caso ci spostiamo a Londra, dove la giovane sposa Mina, andata a trovare e a stare dall’amica Lucy, inizia a notare che l’amica sembra ammalarsi ogni giorno di più: viene perseguitata dalla stanchezza e da una strana anemia e tutto ciò sembra combaciare con l’arrivo di una nave nel porto il cui capitano è stato ritrovato morto e legato al timone.

Coincidenze?! Con l’aiuto del professore Van Helsing si arriverà a capo di questa matassa?

Ho potuto constatare facilmente che ha una forte carenza di sangue, ma non sono riuscito a distinguere i segnali tipici dell’anemia e solo per caso ho potuto verificare lo stato del suo sangue, perché, mentre apriva una finestra un po’ dura, la modanatura ha ceduto e lei si è tagliata leggermente la mano con un vetro rotto. Era una ferita da poco ma mi ha fornito una buona opportunità e così mi sono assicurato di prelevare alcune gocce di sangue e le ho fatte analizzare. L’analisi qualitativa rileva una condizione piuttosto normale e mostra, direi, uno stato di salute vigoroso.”

Commento:

Per quanto la scrittura non sia delle più semplici, a causa degli anni che portano avanti il nome di questo scritto, ragazzi se questo viene considerato un classico della letteratura un motivo c’è. Potremmo definire questa opera come l’apologia di tutti i libri e le saghe che adesso ci attorniano con le storie fantasy di vampiri che sembrano essere spopolate da qualche anno a questa parte.

All’interno possiamo trovare tutti i dettagli che vengono ad oggi utilizzati per la descrizione della “vita da vampiro”: il non poter esporsi alla luce del sole (la quale causa viene interpretata in ogni libro in maniera diversa, giusto per diversificare un po’ le storie); la perdita dell’anima etc etc. Penso che in qualità di classico valga proprio la pena leggerlo e capire da dove hanno preso spunto i libri che abbiamo letto fino ad ora e anzi vi aprirà un mondo sui piccoli dettagli sulla quale non sapevamo nulla e credevamo frutto della più fervida immaginazione.

Sono rimasta poi anche piacevolmente stupita dall’apparizione di Van Helsing, non immaginavo per nulla che facesse parte della fantasia di Stocker. In conclusione ottimo libro, da leggere con un po’ di tempo, ma assolutamente.

Buona lettura a tutte/i voi!

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La vita perfetta

Recensione

La vita perfetta – Renèe Knight

Tutti noi abbiamo i nostri segreti, ma quello di Catherine è stato celato anche per troppo tempo. Lei pensa di essere l’unica in grado di poter rivelare ciò che accadde quel pomeriggio, ma forse a lei mancava un pezzo del puzzle che la sconvolge il giorno che quel libro le fu recapitato a casa.

Leggendolo il terrore che quella sera non sarebbe riuscita a dimenticarla proprio mai le si dipinse sul volto. Scoprì che la protagonista era proprio lei: la stessa descrizione e addirittura gli stessi vestiti che indossava quel maledetto giorno. Quella notte di mezza estate era stata impressa nella sua testa per troppo tempo e nemmeno tutti i suoi sforzi di anni erano riusciti per farle dimenticare l’accaduto. Forse però nasconderlo a tutti sarebbe bastato perché nessuno lo scoprisse mai.

Ma qualcosa mancava, quello che lei aveva provato quella sera era stato del tutto travisato. Cosa fare quando questo segreto nascosto per così tanto tempo, viene infine portato a galla minando così la vita lavorativa e affettiva di Catherine?

“Da qualche giorno, Catherine riempie le sue serate con una serie di distrazioni per impedirsi di pensare al momento inevitabile in cui dovrà distendersi nel letto, sveglia, al buio. E’ riuscita a ingannare Robert, pensa. E’ persino riuscita a giustificare le vampate e il sudore che si manifestano all’avvicinarsi della sera come un effetto indesiderato della menopausa. Ha altri effetti per adesso, certo, ma non le vampate. Anche se Catherine lo ha invitato ad andare subito a letto, non appena Robert è salito di sopra si è resa conto che avrebbe preferito averlo lì con sé.”

Commento:

La storia trattata devo dire che risulta davvero originaria e per quanto il racconto “capitolo nel presente, capitolo nel passato” mi sia sempre piaciuta, nn l’ho trovato così entusiasmante, tanto che la sua lettura ha iniziato a interessarmi solo negli ultimi capitoli dove si iniziava ad arrivare al dunque e dove si iniziava ad intuire la realtà dei fatti.

Secondo me nei primi capitoli l’argomento viene descritto in modo troppo superficiale e la storia o le emozioni provate dalla protagonista vengono lasciate troppo al caso, tanto che risulta difficile legarsi bene a Catherine. Non saprei dirvi cosa, ma durante la lettura, mi sembrava sempre che mancasse qualcosa, una qualche descrizione dei personaggi, o forse semplicemente non mi arrivavano del tutto le parole di descrizione delle emozioni dei personaggi: come se non ci fosse pathos. Alla fine però la storia e la drammaticità del momento ti legano per forza alla protagonista e arrivano a farti odiare la sua famiglia, poiché nessuno le presta ascolto e perché il pregiudizio fa sempre male.

Consigliato come libro da leggere d’estate su una spiaggia, perché alla fine risulta molto leggero seppur l’argomento trattato non lo sia affatto.

Buona lettura a tutte/i voi!

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