Urla nel silenzio – Angela Marsons

Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.

Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone.

Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo.

 

Recensione di “Urla nel silenzio”:

Spinta dalla curiosità ho scelto subito Urla nel silenzio dal blog di Floriana. Perché vedete la mia amica Rosy ha letto tutti i libri della saga e lei li adora. Potevo io farmeli scappare?!

Devo dire che l’inizio risulta un po’ lento e si fatica a partire con la sua lettura, ma alla fine ne risulterà qualcosa di piacevole anche se secondo me mancano dei pezzi che avrebbero reso la storia e la narrazione perfetta. Partiamo dal fatto che la protagonista, Kim, è un tipo molto particolare. Con un brutto passato alle spalle che l’ha vista spostarsi di casa in casa e di famiglia in famiglia fin da piccola, fatica molto ad affezionarsi alle persone. Il suo carattere è molto freddo e distaccato: è il tipico maschiaccio. Ma è molto determinata e sul lavoro questo fa sì che lei sia la migliore nel suo campo: colei che non riposa se non ha messo dietro le sbarre l’assassino.

La storia narrata è il racconto di tre corpi di tre ragazzine trovate seppellite in un’orfanotrofio abbandonato della zona. Le tracce rimaste dopo così tanti anni sono davvero molto poche e i dettagli li si potranno trovare solo tramite un attento intuito e un’interrogatorio ai vecchi dipendenti. C’è anche da dire che molti di loro vengono pian piano uccisi. Come fare allora per trovare il colpevole?

Il colpevole si intuisce in effetti fin da subito. Nessun dettaglio ci viene dato per intuirlo ma in effetti sembra quasi scontato fin da subito (anche perché le persone in vita che ci rimangono a conoscenza della storia sono poche). Il dettaglio che avrei migliorato nell’analisi del racconto è la parte di narrazione dal punto di vista dell’assassino. Va completamente a cozzare e non centrare nulla con quello che poi si rivela essere l’assassino. E’ anche questo ultimo punto credo sia stato un po’ “buttato lì”. Senza dare troppe spiegazioni e senza approfondire meglio quelle che potevano essere le analisi psicologiche dietro ai motivi e alla testa dell’assassino.

Un buon libro ma sicuramente avrei migliorato dei punti qua e là. Chissà che magari più avanti non decida di continuare con la saga. Voi che mi consigliate?

Libri Consigliati: Il buio dentro, Il richiamo del cuculo.

12 Comments on Urla nel silenzio

  1. Ho letto la trama ed ho pensato: bello, un altro libro da leggere!
    Poi ho letto la tua recensione e mi sono detta: beh forse non lo segno.
    Quando dopo la lettura di un thriller il lettore non è appagato beh non vale la pena segnarlo.

    • Non concordo del tutto con te. Magari deve solo farsi le ossa come autrice. Ha bisogno di provare e scrivere più volte. Perché non darle una possibilità? Alla fine la storia creata non era per nulla male. 🙂

    • La storia non è del tutto male ma la sua scrittura è sicuramente da rivedere un po’

  2. Ho letto questo libro tempo fa ma non ricordo più molto, solo che Kim non mi era stata molto simpatica

    • No infatti lei non è il tipo di personaggio a cui ci si lega fin da subito. Troppo fredda e controllata per i miei gusti.

  3. Ho letto un libro di questa serie, ahimè non il primo ed ho sofferto un po’ perché l’autrice dà per scontate troppe cose presenti nei libri precedenti.
    Non so se mi metterò a leggere tutti gli altri libri.

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