29 secondi – T. M. Logan

“Dammi un nome. Una persona. E io la farò scomparire.”Sarah vive da anni un’insostenibile situa- zione che la vede vittima delle molestie del suo capo, un maschilista della peggior specie, che tratta le donne come oggetti.Quando un giorno salva una bambina in difficoltà, non si aspetta niente in cambio.

Ma il suo gesto coraggioso, fa sì che un uomo tanto potente quanto pericoloso si senta in debito con lei. L’uomo vive in modo brutale e, nel suo particolare codice, tutti i debiti devono essere saldati.Sarah potrebbe avere così una via d’uscita, un modo per liberarsi in un attimo di tutti i suoi problemi e avere finalmente la vita che merita.

Ci sono solo tre condizioni: ha 72 ore per fornire un nome. Se rifiuta, l’offerta svanisce. E se accetta, non può più tirarsi indietro. È un patto irripetibile, un’offerta di quelle che capitano una volta sola. Nessuna conseguenza, nessun rischio di essere collegati, nessuna possibilità di essere scoperti. Non deve fare altro che una telefonata. Da 29 secondi.Perché, in fondo, ciascuno di noi ha un nome da dare.

Non è così?Il nuovo thriller psicologico di un autore straordinario che mette in scena la claustrofobica realtà a cui possono essere costrette diverse donne.

Recensione di “29 secondi”:

Era da tempo che non leggevo più un bel thriller. A causa di “cattive” compagnie mi ero immersa solo nella lettura di fantasy e quasi questo mondo iniziava a mancarmi. Meno male che in libreria ho ancora molti di loro da leggere.

Un thriller psicologico molto attuale che mi ha fatto capire quanto l’argomento della differenza tra uomo e donna nel mondo del lavoro resterà sempre un argomento critico da affrontare. Un thriller che mi ha messo i brividi nel leggerlo e nel leggere quelle conversazioni così realistiche e credibili da spaventare. L’autore, di cui avevo già letto il romanzo Bugie, ha voluto superarsi con questo volume usando il suo talento per legare il lettore alle parole che scorrono nel testo.

Come donna non posso dire di non essermi sentita subito coinvolta. Non perché qualcosa di anche lontanamente simile mi sia capitata personalmente, ma proprio perché per questo mi ritengo fortunata sapendo che ciò che viene raccontato in questo romanzo non è troppo lontano dalla verità di qualcuno.

Credo che sia un argomento terribile da leggere, ma che deve essere comunque letto per rendere consapevole anche una persona in più. Questo libro è uscito 5 anni fa e mi dispiace ammettere che non credo che dopo 5 anni le cose siano cambiate così tanto come avrebbero dovuto.
Più di un milione di donne ancora oggi subisce questo tipo di violenza sul posto di lavoro e a causa di questo è costretta a licenziarsi, trasferirsi, cambiare città, cambiare lavoro.

Ho adorato il personaggio di Sarah per una delle frasi finali che ha detto: “Io ho scelto di restare e combattere”. Io sarei una Sarah.
Io sono Sarah.