Il ricordo che ho di te – Daniela Perelli

Emma ha realizzato il suo sogno di diventare una floral designer: la sua grande passione per i fiori nasce molti anni prima quando, ancora bambina, osservava quelle timide margherite selvatiche nascere, trovare il loro posto in quel giardino abbandonato e lugubre nel piccolo paese valdostano.

Anche Noè ha realizzato il suo sogno: è un’insegnante tanto amato dai suoi piccoli alunni e uno zio speciale per Matteo, il suo nipotino. Come Emma, anche lui non potrà mai dimenticare quelle piccole margherite che per entrambi rappresentano la nascita della loro amicizia e di come quel giardino, che ora è rimasto nei loro pensieri solo come un dolce ricordo, li ha cambiati profondamente.

Il loro piccolo ma grande giardino segreto che li aveva fatti sentire vivi fino al giorno della partenza di Noè per Genova. Un’amicizia continuata per anni grazie alle loro lettere, a sporadiche telefonate, senza però trovare il coraggio di rivedersi.

Fino a che, un giorno, Emma riceve un’inaspettata proposta di lavoro proprio nella grande città di mare. Non ci sono più scuse, adesso: per la prima volta dopo molti anni si incontreranno, riportando in superficie troppe emozioni che saranno difficili da gestire, per via dei tristi ricordi che in quelle lettere mai riaffioravano…

Recensione di “Il ricordo che ho di te”:

Non amo questo genere di libri e se non fosse per una challenge e per la copertina, forse, non lo avrei nemmeno notato. Devo ammettere che l’autrice ha una bella mano e la sua scrittura scorrevole è piacevole da leggere.

Sul genere, come dicevo all’inizio, sono una pessima promotrice. Infatti la storia mi è sembrata un po’ banale e dal finale scontato. È vero che le vicissitudini della vita portano a cambiare strada a volte ma i due personaggi sembrano avere un carattere all’inizio che diventa alla fine l’opposto.

Timido e introverso lui e dolce e sicura di sè lei. Alla fine i loro caratteri saranno completamente invertiti. Volontà dell’autrice? Probabile, ma questo rende un po’ meno credibile la storia.