Presenza oscura – Wulf Dorn

Il mio nome è Nikka. Mi hanno uccisa. Ma questo è solo l’inizio…

Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha provato l’esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena riesce incomincia a cercarla…

Ma fin dove sarà disposta a spingersi per salvare la sua migliore amica?

Recensione di “Presenza oscura”:

Vi ho mai detto quanto adoro questo autore? Forse troppe poche volte!

Se nell’ultimo libro suo che ho letto (la psichiatra) qualcosa nello scritto non mi aveva soddisfatto al 100%, questo non si è verificato in questo capitolo. Non ci troviamo sicuramente di fronte ad un thriller il cui gioco è quello di cercare il colpevole (anzi ammetto di aver intuito la storia finale quasi subito).

L’abilità di questo autore, in questo romanzo, è quella di tenere appiccicato il lettore ad ogni pagina anche se la fine della storia appare scontata. Le descrizioni che vengono fatte, il modo in cui i personaggi siano credibili in tutto e per tutto fanno sì che non si voglia far altro che continuare a leggere per finire il libro. E anche alla sua fine si cerca di capire se potrà esserci un seguito (che in realtà a me sarebbe piaciuto).

La cosa che mi ha affascinato di più è stata leggere tra i ringraziamenti che alcune parti, quelle che parlano del post-mortem siano ispirate a storie vere. Sara che in questo periodo l’argomento mi affascina abbastanza o sarà, come dice lui alla fine, che anche se si tratta di un avvenimento triste e tabù ci incuriosisce talmente tanto da essere attratti dal capire cosa avviene dopo la morte.

Vorrei anche fare un apprezzamento per essere riuscito ad entrare bene nella testa di due ragazzine adolescenti – anche se non capisco perché le ragazze appassionate di lettura vengono descritte sempre come introverse e poco socievoli, non sarà da superare questo cliché?

Però il personaggio che mi è piaciuto di più è stato quello di Sascha (non ricordo se fosse scritto così). Lui, animo altruista e gentile che a sangue freddo e in maniera lucida ragiona sulle cose che succedono senza farsi prendere dal panico. Mi piace pensare che anch’io riuscirei ad essere così per aiutare qualcuno. Ma non vorrei davvero trovarmi nella situazione di scoprirlo.

Per il finale vorrei parlare con qualcuno che ha già letto il libro. Quindi nel caso contatterò chi me lo farà sapere e si ricorda bene il finale.

Buone letture a tutti.