Hunger Games – Suzanne Collins

In un mondo post apocalittico il Nord America è diviso in dodici distretti e governata da un dittatore di nome Snow con sede a Capitol City.

A causa di una rivolta finita male da parte dei sudditi dei distretti costretti a lavorare per sfamare Capitol City, dove vive la più alta borghesia ignara di ciò che accade e di come si vive nei distretti, ogni anno vengono giocati e programmati gli Hunger Games.

Un gioco sadico dove un ragazzo ed una ragazza scelti a caso per ogni distretto sono costretti a sopravvivere all’interno di un arena scelta e preparata da ingegneri di Capitol City, dovendosi procurare lo stretto necessario per vivere e costretti a guardarsi sempre intorno perché alla fine del gioco vince chi sopravvive a tutti gli altri e chi non si fa uccidere.

La protagonista della saga è Katniss, che il giorno della mietitura, si offre come volontaria per salvare la sorellina più piccola per partecipare agli Hunger Games, che verranno trasmessi in tutti i distretti e che per Capitol City sono visti come un reality show che li distrarrà da una vita noiosa fatta di ricchezza.

Il vincitore porterà a casa eterna gloria e tanto cibo, ma a che prezzo?

“Non appena l’orologio cittadino batte le due, il sindaco sale sulla pedana e comincia a leggere. È la stessa storia ogni anno. Racconta di Panem, la nazione risorta dalle ceneri di un luogo un tempo chiamato Nord America. Elenca i disastri, le siccità, gli uragani, gli incendi, l’avanzare dei mari che inghiottirono buona parte della terraferma, la lotta brutale per le poche risorse rimaste. Il risultato fu Panem, una splendente Capitol City attorniata da tredici distretti, che portò pace e prosperità ai suoi cittadini. Poi vennero i Giorni Bui, la rivolta dei distretti contro la capitale. Dodici furono sconfitti, il tredicesimo distrutto. Il Trattato del Tradimento ci diede nuove leggi, per assicurare la pace e per ricordarci ogni anno che i Giorni Bui non dovranno più ripetersi, e ci diede anche gli Hunger Games. Le regole sono semplici. Come punizione per la rivolta, ognuno dei dodici distretti deve fornire due partecipanti, un ragazzo e una ragazza, chiamati tributi. I ventiquattro tributi vengono rinchiusi in un’ampia arena all’aperto che può contenere di tutto, da un torrido deserto a una landa ghiacciata. Per varie settimane i concorrenti devono combattere sino alla morte. L’ultimo tributo ancora in piedi vince.”

Commento:

Un libro stupendo, ormai penso anche conosciuto da molti, e sempre attuale. E’ un libro di fantascienza ma sembra portare con se molti piccoli pezzi di verità: tipo la divisione netta tra la ricchezza più totale e sfrenata e la povertà più assoluta dove si è costretti a cacciarsi il cibo o a fare mestieri molto umili e rischiosi per riuscire almeno a sopravvivere. Il bisogno di un cambiamento drastico come una ribellione che deve essere capitanata da una figura alla quale ci si identifica facilmente.

In fondo non avete provato anche voi a identificarvi in Katniss e a pensare come avreste agito anche voi in una determinata situazione? Avreste mai ucciso qualcuno per proteggere voi stessi o vi sareste fatti ammazzare?

In questo caso Katniss, in qualità di Ragazza di Fuoco, è la portavoce di tutti i mali che accadono nei distretti, della povertà nella quale si vive, della miseria, dello sfruttamento che viene fatto delle stesse risorse dei distretti solo per sfamare i bisogni di un’unica città quale Capitol City. Tutti noi vorremo avere il suo carattere apparentemente freddo ma mai distaccato che la porta ad essere esempio per tutti.

Ottimo libro, secondo me, da far leggere ai ragazzi. Pieno di insegnamenti!

Buona lettura a tutte/i voi!