Cambiare l’acqua ai fiori – Valerie Perrin

Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri.

Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.

Recensione di “Cambiare l’acqua ai fiori”:

Oggi più che una recensione vorrei proporvi una ricetta: prendete una base composta da una passione per i libri nata grazie ai grandi classici. Aggiungete un pizzico di thriller/giallo e amalgamatelo con il genere storico. A fine cottura unite tutto il fantasy famoso mai letto e preparatevi a gustarlo. Ora che il tutto è ben cotto gustatelo con una salsa inappropriata come la narrativa di genere, vi posso assicurare che qualcosa stonerà.

Tutta questa suspense e questa voglia di conoscere il mondo passato o storie di fantasia non si sono mai amalgamate nel mio interno con questo genere. Mai l’ho capito e molte volte l’ho trovato anche noioso e pesante. Troppi cliché e troppi giri di parole per allungare il brodo di elucubrazioni senza capo né coda.

Questo è sempre stato il mio pensiero: ma poi ho letto questo libro.

Tutto quello detto prima non fanno parte di questo racconto. Non posso dire null’altro se non che l’autrice ha una modalità di scrittura ipnotica e quasi mai sono riuscita a staccarmi dai suoi racconti. Le descrizioni sono bellissime e le metafore usate sono semplici e dirette. La storia potrà sembrare noiosa perchè devo ammettere che la sinossi non è per nulla attraente, e dalle prime pagine in effetti non sembra nulla di diverso, ma la storia che racconta Violette su se stessa e su ciò che le accade attorno vi rapirà e ne vorrete sempre di più.

Violette è orfana e in cerca costante di qualcuno che la possa amare e quando conosce Philippe alle prime attenzioni che le regala lei è già sua. Ma lui è buono solo per giocare ai videogame e per tradirla e sfruttarla. Questo libro ci racconterà passo passo la crescita di Violette e forse anche di Philippe. Ci farà incontrare personaggi primari e secondari che ci daranno sempre nuovi spunti sulla quale riflettere. In fin dei conti Violette è tenuta a portare avanti un sentimento difficile a livello empatico: il dolore di chi ha perso qualcuno.

Ho adorato la caratterizzazione di quasi tutti i personaggi: faccio davvero fatica a trovare un preferito perché qui anche i cattivi sono stati creati davvero bene. Forse solo le ultimissime pagine hanno portato alla luce un cliché che l’autrice poteva risparmiarsi, ma essendo davvero piccolo e di poco conto sono disposta a passarci sopra. Credo che leggerò altro di suo, anche perché mi è stato detto che un altro suo libro forse è ancora più bello.

Buone letture.