I ricordi non fanno rumore – Carmen Laterza

Bianca è una bambina allegra e vivace e vive con sua madre Giovanna in casa dei signori Colombo. La sua vita è fatta di cose semplici ma lo scoppio della Seconda Guerra mondiale travolge gli equilibri familiari e Bianca è costretta a lasciare Milano per andare in campagna dalla zia, dove pensa di poter cominciare una nuova vita.

Bianca scopre ben presto che la guerra è ovunque intorno a lei, fuori e ancora di più dentro casa, e l’unica possibilità di sopravvivere è rendersi autonoma, imparare a contare solo su se stessa. Ma per riuscirci deve mettere in discussione le proprie convinzioni sui rapporti familiari, sulle regole sociali e sulla verità dei propri ricordi.

Perché i ricordi sembrano cimeli di un passato lontano ma quando riemergono, di fronte agli snodi cruciali della vita, si rivelano per quello che sono: compagni silenziosi e discreti del nostro cammino che determinano la rotta delle nostre scelte. E come una bussola interiore ci guidano così: senza fare rumore.

Sullo sfondo di un’Italia divisa tra due guerre, quella ufficiale degli eserciti e quella clandestina dei partigiani, Carmen Laterza mette in scena una straordinaria parabola di formazione e resilienza in cui, ancora una volta, il messaggio di rinascita e speranza è affidato a figure femminili profonde e indimenticabili.

Recensione di “I ricordi non fanno rumore”:

I ricordi non fanno rumore è un libro che parla di vita quotidiana. Di famiglie che vengono attanagliate da guerre continue, povertà e infine discriminazione.

Giovanna cerca di scappare dal suo passato e trova lavoro e serenità con sua figlia Bianca a servizio di una famiglia ebrea. I signori Colombo iniziano a risentire delle discriminazione che vedono il centro del problema le minoranze di religione come la loro. Gli affari del signor Colombo iniziano ad andare male e la loro vita normale inizia a cambiare. Ma la cosa che spaventa più di tutto Giovanna è la paura di abitare in una città che potrebbe mettere a repentaglio la vita di sua figlia Bianca.

La sua unica soluzione e prendere in mano il suo passato, affrontarlo una volta per tutte e chiedere asilo e aiuto a sua sorella e alla sua famiglia. Il passato di Giovanna però torna a far capolino. Sua sorella decide di allontanarla da casa ma con la promessa di tenere al sicuro Bianca fino al giorno in cui tutto sarà finito e Giovanna potrà ritornare e riprendersela. Ma la vita non va sempre come noi decidiamo e vogliamo.

Si arriva subito a provare compassione per la vita di Giovanna, ne ha passate davvero tante e comunque si è sempre rialzata. Il periodo che vivono queste due donne è anche molto complicato e imprevedibile. Lavoro e cibo scarseggiano e le soluzioni per continuare a vivere sembrano venir meno.

Amo parlare di questo periodo storico, perché è stato così vicino a noi e sembra sempre un argomento troppo attuale da affrontare. Carmen riesce con la sua dialettica perfetta a prendere una vita “comune” e a renderla speciale ai nostri occhi. Giovanna e Bianca vengono sfiorate dalla Seconda Guerra Mondiale, dovrebbero esserne il contorno, due gocce che passano accanto al lago. L’autrice invece le ha rese due fiumi che intrecciano e arrivano insieme al mare, in fondo al loro cammino. E’ la guerra a risultare un contorno per questa famiglia particolare. Sono rimasta affascinata dalla scritture dell’autrice e credo che leggerò altro di suo.

Libri consigliati: Il paese delle pazze risate; La strada in fondo al mare.