Il bistrò dei libri e dei sogni – Rossella Calabrò

Che cosa hanno in comune un anziano, una libraia, una bambinaia, un artista di pareti e un giornalista? No, non è come pensate! Questo non è l’inizio di una barzelletta ma qualcosa in comune queste persone ce l’hanno davvero: i libri ed i sogni nascosti.

Petra è la proprietaria di un bistrò particolare ed originale, dove si possono acquistare libri e leggerli sorseggiando una bibita fresca. Armando è un anziano stravagante che ha passato la sua vita a nascondere la sua vera natura di ballerino eccentrico dietro ad una maschera di famiglia perfetta e felice.

Poi c’è Blanche, una giovanissima ragazza che ha trovato la sua vera strada. Lei si occupa di dare un colore a quelle pareti che la chiamano perché incomprese, e in questo è molto brava.

Linda invece è una bambinaia accurata e molto amorevole che nel tempo libero riesce a ridare vita alle stoffe che sono state gettate e considerate inutili, creando delle bambole piene di vita e di amore.

E infine c’è Dylan, uno scrittore affetto da una malattia poco conosciuta che non gli permette di riconoscere i volti. Ecco perché lui si abitua ai gesti, al tono di voce e addirittura ai profumi delle persone per poter dar loro un nome e quindi un volto preciso. Questo però non lo rende capace di capire cosa vuole ottenere nella sua vita.

Tutti loro però riusciranno, con il tempo e imparando ad ascoltare i libri chiusi, ad aprire il cuore ai loro sogni e a renderli reali come mai nessuno prima era riuscito.

“Quella mattina pioveva. Toh, le previsioni del tempo erano state attendibili. Faceva freddo, e c’era anche un gran vento che spostava le gocce di pioggia di lato, come tende di un sipario. Armando entrò in bagno. Con la spazzola (detestava i pettini) si riavviò i capelli da leonessa albina. Fece pipì, mettendoci un sacco di tempo perché le prostate anziane sono lente e pigre e capricciose. Entrò nella doccia. L’acqua calda dissetò il suo corpo arido. Shampoo. Alla fragola, il suo preferito. Anche se gli faceva un po’ piangere gli occhi. Gli occhi piansero, quindi, ma quelli dei vecchi sono sempre un po’ lacrimosi, non si sa se per dispiacere o per eccesso di fragole nei pensieri.”

Commento:

Che strano libro questo! La storia non è particolarmente articolata, anzi la considererei piuttosto banale e quasi scontata, ma un qualcosa dentro di sicuro te lo lascia. Attraverso il personaggio di Armando soprattutto, si possono capire davvero tante cose.

Armando ha passato la sua intera vita a nascondere la sua vera identità, forse per vergogna, ma io credo che più di tutti prevalga il senso del giusto. Avere una famiglia, un lavoro autorevole e una vita scontata era più giusto che perseguire il suo sogno di ballare vestito da donna. Quale essere umano considererebbe ballare vestito da donna una cosa da sani di mente?

L’insegnamento del libro è proprio quello di spronare ognuno di noi a realizzare i nostri sogni anche se ci sembrano assurdi e anche se non pensiamo di avere più l’età di farlo. L’importante è fare ciò che ci rende felici sempre!

Trovo davvero fenomenale la scrittura: il racconto viene narrato da Petra, donna uscita da un divorzio a causa di un tradimento e da un susseguirsi di bugie, che la rendono quindi cinica e incapace di prendere sul serio le situazioni. Questo però rende il racconto leggero e divertente anche quando l’argomento da trattare è un lutto.

Sempre pieno di metafore particolari e che se non ti fanno sorridere la faccia allora forse non è stato ancora compreso l’umorismo.

Mi ha fatto molto sorridere e ridere e in alcune cose di Petra mi ci sono ritrovata, anche se la distanza di anni è notevole. Siamo comunque due donne!

Consiglio questo libro per una lettura da spiaggia, soffice e leggera come dovrebbe essere la nostra mente in periodo di relax.

Buona lettura a tutte/i voi!