L’altra famiglia – Jodi Picoult

Zoe Baxter per dieci anni ha cercato disperatamente di avere un figlio e finalmente il sogno suo e del marito Max sembra diventare realtà: ormai è al settimo mese di gravidanza. Ma il sogno è destinato a tramutarsi in un incubo. Anche questa volta Zoe non riesce a portare a termine la gravidanza e il suo matrimonio non regge di fronte a questo ennesimo, grande dolore.

Zoe si rifugia nella sua professione, di musicoterapeuta e insieme alla collega Vanessa cerca di aiutare un’adolescente che ha tentato il suicidio. Fra le due nasce un’amicizia profonda che, con grande sorpresa di Zoe, si trasforma in amore. Al punto che Zoe spera di poter costruire una nuova famiglia e di avere con Vanessa quel figlio tanto desiderato, grazie agli embrioni conservati da lei e Max in una banca del seme.

Ma Max si oppone con tutte le sue forze all’idea che Zoe possa avere un figlio, che lui rivendica anche come suo, insieme a un’altra donna. Il caso finisce in tribunale, dove si scontreranno non solo Zoe e Max, ma anche due concezioni diverse e opposte della famiglia, e dove i sentimenti più profondi e radicati di ciascuno verranno alla luce, fino all’inatteso e sorprendente finale.

Recensione di “L’altra famiglia”:

La Picoult ha la capacità di portare alla luce argomenti complessi trattandoli come se fossero il suo pane quotidiano. La sua scrittura è così incalzante che viene difficile per chiunque non immedesimarsi nei suoi personaggi e non provare il loro stesso dolore. Qui viene trattato qualcosa di immensamente doloroso: marito e moglie che devono affrontare insieme i numerosi tentativi di avere un bambino e la costante perdita della speranza. Può ciò portare davvero allo sgretolamento di un rapporto?

Ebbene, secondo me si. La perdita di un figlio o l’interruzione di parecchie gravidanze può portare ad avere un dolore così grande che una coppia o la unisce per sempre o la separa inevitabilmente. Ma qui si va oltre alla distruzione di un matrimonio. Qui viene trattato un argomento della massima attualità: chi detiene la proprietà di ovuli congelati a seguito di un divorzio? Zoe e Max sono i due protagonisti di questa controversia legale e sentimentale. Zoe conosciuta una nuova compagna decide di usare i propri ovuli congelati per impiantarli nell’utero di Vanessa e provare ad avere finalmente ciò che lei ha sempre sognato: un bambino. Ma Max, incalzato dal fratello molto religioso e dalla sua parrocchia, si oppone fermamente a questa decisione, poiché considerata contro natura. Quale sarebbe quindi “l’altra famiglia” alla quale si fa riferimento, lo potrà decidere solo un giudice.

Vediamo dibattersi più posizioni in questo capitolo: chiesa contro scienza, famiglia tradizionale contro famiglia omosessuale. E’ normale in questi casi chiedersi sempre: “io al posto di Zoe o di Max, che cosa avrei fatto?” e la risposta non è e non sarà mai così semplice come si crede. Qui entrano in gioco parecchi sentimenti, a volte anche contrastanti, alla quale fare fronte.

La bellezza della scrittura della Picoult è proprio quella di riuscire a descrivere tutti questi sentimenti, tutti questi personaggi diversi e opposti in maniera così sublime che ti sembra di essere immersa in una storia vera che ti è stata raccontata in prima persona, proprio da chi l’ha vissuta. Adoro questa autrice e non mi basterebbe una pagine intera del blog per decantarne le lodi. Il mio unico consiglio è quello di leggervi pian piano le sue opere, che sono tutte emozionanti e autoconclusive.

Libri consigliati: Le case degli altri, Il patto.