Stella della notte – Ilaria Varese

Quando atterra a New York sotto il falso nome di Joy Forrest, Gwen è convinta che la sua vita sia ufficialmente finita. Ospitata in gran segreto da un vecchio amico di suo zio per sfuggire all’FBI, quell’appartamento di Manhattan diventa la sua prigione personale, una torre dalla quale non le è concesso di scendere mai.

Finché la situazione precaria scatenata dall’incidente di Pasadena non precipita.

Le prove sull’esistenza dei licantropi sono schiaccianti ed è ormai chiaro a tutti che non si tratta più di se ci sarà una rivelazione della dimensione sovrannaturale, ma di quando. Cosa succederà nel momento in cui gli esseri umani prenderanno coscienza di vivere a stretto contatto con delle creature potenzialmente pericolose? Che le piaccia o no, Gwen è chiamata a fare la sua parte per scongiurare il peggio, perché chi meglio di lei, che appartiene a entrambi i mondi, potrebbe conciliare specie così diverse? In questo quarto volume della Winter Fe’ Saga, con la metropoli più celebre d’America a fare da sfondo, nuovi personaggi si posizionano sulla scacchiera per affrontare la battaglia mediatica più sconvolgente della storia, un gioco di mosse e contromosse che determinerà le sorti dell’intera comunità sovrannaturale e il destino delle persone che amano.

A Gwen la scelta: arrendersi e fuggire via, oppure iniziare a credere in se stessa e diventare il simbolo di una lotta rivoluzionaria.

Recensione di “Stella della notte”:

Si questo capitolo mi ha deluso parecchio a livello di trama. Partiamo dal presupposto che forse ho aperto gli occhi e ho visto Gwen per il personaggio che davvero è che forse è sempre stata: una bambina viziata egoista ed egocentrica. Non in grado di vedere al di là del suo naso. Ma davvero all’inizio la credevo diversa?

Forse accecata dalla scrittura troppo incalzante e travolgente di Ilaria, avevo creduto che potesse qualcosa di migliore. Ma ora mi rendo conto che è un personaggio detestabile. Non riuscivo proprio più a reggere lei, i suoi pensieri e i suoi comportamenti. Come se non riuscisse davvero a capire che urlo che stava dicendo o facendo. Stupidità o infantilità?

In più nella trama vengono inserite scene ed episodi senza senso, che non hanno nessuna attinenza con i personaggi descritti fino alla riga precedente, che non hanno nulla a che vedere con la trama e che risultano anche poco credibili a livello di verità oggettiva.

Cattivi descritti come il demonio che poi in realtà vengono mostrati nella loro mitezza assoluta. Uomini che dichiarano amore e che poi questo amore, probabilmente, non sanno affrontarlo né dimostrarlo. E donne che si credono mature e regine del mondo, ma continuano a fare finta di voler nascondersi dietro ad un mignolo. Praticamente l’apoteosi dell’assurdo e dell’incoerenza.

Vorrai salvare solo due personaggi che però ho adorato: Andrew e Stephen. Incoerenti sì, come tutti, ma carini.

Libri consigliati: Caraval. Evil.