Black Friars. L’ordine della chiave #0.5 – Virginia De Winter

Axel Vandemberg, giovane erede al trono del regno più importante del Vecchio Continente, farebbe qualsiasi cosa per amore, anche picchiare uno dei suoi migliori amici. Imprigionato nel carcere degli studenti per una rissa, il suo unico, struggente pensiero è dedicato a Eloise Weiss, la ragazza cui ha consacrato la vita fin dall’infanzia.

Axel non sa che il suo mondo sta per essere sconvolto dal fatale incontro con Belladore de Lanchale, una cortigiana dal fascino oscuro che ben presto imprigiona il ragazzo in una trama fitta di bugie e ricatti. Mentre Axel lotta contro la seduzione del male, la città pare farsi specchio dei suoi tormenti, trasformandosi in uno scenario di efferati delitti.

Protetto dalla notte, tra i vicoli non ancora illuminati dalla luce a gas di una città ammantata di atmosfere gotiche, un assassino inafferrabile uccide giovani umane e bellissime vampire. Unica traccia utile alla Magistratura incaricata delle indagini è il macabro e accurato gioco dell’omicida, che ricompone i corpi delle vittime ispirandosi a celebri fiabe: Raperonzolo strangolata dalle sue lunghe trecce, la Bella Addormentata dilaniata dal morso del principe. Biancaneve avvelenata dalla mela…

Recensione di “Black Friars. L’ordine della chiave”:

Si torna indietro nella storia per andare a conoscere un po’ di più il nostro giovane Axel Vanderberg, erede al trono di Aldenor. Fin da subito possiamo ben inquadrare il suo carattere: molto ambizioso, tanto che il suo obiettivo ultimo è diventare Duca dell’Ordine della Chiave, volto a conquistare prestigio e rispetto. In pratica titoli degni del suo lignaggio.

Purtroppo viene adocchiato da una vampira molto antica di nome Belladore, nota per aver portato nel suo letto e ai suoi ordini chiunque avesse voluto e puntato. Un misto di antichità e malvagità che sembrano non scalfire il giovane Axel, che cerca in tutti i modi di starne alla larga. Ma purtroppo i suoi poteri sono molto antiche e molto più forti e subdoli di quello che lui poteva credere, tanto che si ritroverà immerso nella sua ragnatela di inganni.

Questo personaggio non mi ha mai fatto impazzire, ormai lo sapete, perché credo che il suo carattere estremamente possessivo e geloso sia una macchia da estirpare e non condividere (ovviamente se paragonato alla società odierna). Ma in questo capitolo l’autrice vuole regalargli delle attenuanti andando a condividere con noi le motivazioni di alcune sue azioni “crudeli” nei confronti di Eloise. Ci sarà riuscita?

Sni. Purtroppo non mi ha convinto del tutto perché credo che le cose potessero essere affrontate in maniera diversa: sono una fan sfegatata della comunicazione in una coppia, che sicuramente avrebbe portato a risultati diversi. Per non parlare del fatto che raccontare fin da subito ad Eloise cosa stava succedendo le avrebbe dato diritto di poter scegliere da sola cosa fare per il suo bene. Questa eccessiva protezione nei suoi confronti alla fine ha portato ad incasinare ulteriormente la faccenda.

Nonostante questo la scrittura della De Winter è davvero magica e, ulteriormente ci dimostra con che magistrali riesce a tenere le redini di così tanti personaggi insieme, rendendoli sempre credibili in ogni azione e parola pronunciata. Credo che questa sia una dote di pochi e andrebbe elogiata in ogni modo. Alla fine di tutto non mi resta che aspettarvi al prossimo capitolo.

Libri consigliati: Illuminae; Caraval.