Esco a fare due passi – Fabio Volo

Nico ha 28 anni e si ritrova davanti ad una decisione per molti semplici ma che per lui sembra un bivio che cambierà per sempre la sua vita.

Come sempre nella sua vita, davanti alle decisioni importanti, lui ha deciso di girargli intorno e ignorarle e continuare a vivere nella sua apatia perenne, ma questa volta è diverso e per capire davvero cosa fare scrive una lettera a se stesso psicoanalizzando la sua vita fino a quel momento. Gli amori che ha conosciuto ed ha lasciato andare così come le ore della sua intera vita passate lavorando alla radio e a casa a farsi canne su canne.

Lui si definisce Immaturo, io lo credo molto più insicuro di se stesso, tanto da non sapere mai quale decisione prendere per paura di sbagliare. O magari senza la voglia di prenderle perché convinto che sarà il tempo a prenderle per te e tu così potrai liberarti dalla responsabilità di aver fatto una scelta magari sbagliata e di doverne superare le conseguenze.

“Speravo che crescendo sarebbe stato tutto più chiaro. Speravo di capire le cose che voglio, i miei obbiettivi, i miei gusti, i miei desideri, e invece no, qui è sempre tutto da capo. A volte vorrei già essere più grande. Avere quell’età in cui ciò che volevo fare purtroppo non l’ho fatto, ma ormai è tardi, e così lo metto via e non ci penso più. Mi accontento, mi standardizzo, insomma mi sistemo. Ma quali cacchio sono le cose che voglio fare? Per esempio, parlando di lavoro, ti ricordi di Paolo? Lui alle medie diceva che avrebbe fatto l’architetto, e architetto è diventato: ha scelto la sua strada e l’ha percorsa. Via degli architetti. Io invece la mia strada non l’ho ancora decisa, o meglio non l’ho ancora capita.”

Commento:

Questa si chiama Ignavia!
Detto sinceramente da Volo mi sarei aspettata molto di più, forse perché tutti mi avevano raccontato la storia di un grande scrittore e le mie aspettative erano molto alte, ma devo dire che questo libro non mi ha entusiasmato più di tanto e me ne dispiaccio. Magari sarà solo il primo libro. Mi sembra così vuoto e privo di significato, o magari sono solo io che non riesco a trovare un senso a questo racconto. Ho già deciso però che gli darò un’altra possibilità appena ce ne sarà l’occasione.

Come potete vedere anche la trama rimane molto breve, perché cosa c’è da raccontare di un ragazzo qualunque che racconta nelle pagine di un libro la sua vita sempre uguale e che non ha voglia di cambiare non si sa se per colpa della pigrizia piuttosto che della non voglia di vivere una vita piena?! Non riesco ad immedesimarmi in lui e forse è questo il vero motivo del fatto che il libro non mi è assolutamente piaciuto. Bisogna prendersi le responsabilità delle proprie azioni e agire!

Come piccolo consiglio, magari questo libro saltatelo; spero invece che gli altri mi stupiscano in meglio.

Buona lettura a tutte/i voi!