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Miti del nord

Miti del nord – Neil Gaiman

Odino il supremo, saggio, audace e astuto; Thor, suo figlio, incredibilmente forte ma non certo il più intelligente fra gli dèi; e Loki, figlio di un gigante, fratello di sangue di Odino, insuperabile e scaltrissimo manipolatore. Sono alcuni dei protagonisti che animano il nuovo libro di Neil Gaiman: noto per essersi ispirato spesso ai miti dell’antichità nel creare universi e personaggi fantastici, questa volta Gaiman ci offre una formidabile riscrittura dei grandi miti del Nord.

Lungo un arco narrativo che inizia con la genesi dei nove leggendari mondi, ripercorriamo le avventure e le gesta di dèi, nani e giganti.

Tra i racconti più avventurosi ci sono quello di Thor, che, per riprendersi il martello che gli è stato rubato, è costretto a travestirsi da donna, un’impresa non da poco considerando la sua barba e il suo sconfinato appetito; o quello di Kvasir – il più saggio fra gli dèi – il cui sangue viene trasformato in un idromele che colma di poesia chi lo assaggia. Il finale del libro invece è dedicato a Ragnarok, il giorno del giudizio, il crepuscolo degli dèi, ma anche la nascita di un nuovo tempo e nuovi popoli.

Commento di Miti del nord:

Ciao a tutti miei readers, come state? Qui a Torino fa così tanto caldo che pure l’asfalto sta cominciando a sciogliersi. Si starebbe un pochino meglio se almeno ci fosse un po’ di aria fresca, ma, ahimè, anche quella ha deciso di starci lontani. Quindi scusate la mia scrittura, se farò errori o se dirò cose poco chiare, ma questo caldo non aiuta!

Vorrei subito spiegarvi che la scelta di questo libro è stata abbastanza pilotata dal fatto che per la Challenge di Rosy, Niente di personale, avrei dovuto leggere un libro che parlasse di dei o divinità in genere. Perché a questo punto non provare con questo libro dati tutti gli ultimi film della Marvel usciti di recente?

Mai scelta fu più sbagliata! Il libro non sarebbe nemmeno troppo brutto se le storie raccontate avessero un senso e se la modalità di scrittura fosse un minimo rivista. Forse questo libro e questo autore non fanno proprio per me.

Per farvi capire, questo libro è una serie di piccoli racconti, una sorta di raccolta di miti e leggende, che narrano le vicessitudini che accadono tra gli dei del nord: come sono nati e come sono stati creati, che cosa governano e, attraverso delle piccole storielle, riusciamo a capire anche che tipologia di caratteri hanno. Le storielle sembrano autoconclusive, ma alla fine capiremo che invece sono piccoli tasselli che portano alla conclusione. Perché allora non dargli un senso logico? Per quanto riguarda la scrittura: l’autore, presumibilmente per rendere il racconto simil-arcaico, utilizza un tipo di linguaggio strano, non del tutto chiaro, quasi che a volte sembrano mancare delle parole fondamentali che spieghino il tutto. Anche per quanto riguarda le immagini mentali che si creano durante la lettura ci sono dei salti temporali non spiegati. Effetto voluto?

Per quanto siano solo poche pagine in effetti la difficoltà nel leggerlo è stata tanta. Per non parlare poi del fatto che la Marvel ci aveva abituato ad un certo tipo di storia e qui le cose vengono un po’ ribaltate. Vogliamo parlare del Loki del libro che viene definito una tra le divinità più belle?! o.O  Se devo scegliere preferisco alla gran lunga Thor, che viene descritto come un uomo bruto e quasi senza cervello.

In conclusione è stato un po’ noiosetto come libro e sono contenta che sia finito, così posso dedicarmi alle mie letture preferite. E voi cosa state leggendo di bello in questo periodo di fuoco? Fatemelo sapere nei commenti!

Buone letture a tutti!

La figlia del mercante di seta

La figlia del mercante di seta – Dinah Jefferies

1952, Indocina francese. Dalla morte della madre, Nicole, figlia di un mercante di seta, diciottenne franco-vietnamita, è vissuta all’ombra della bella sorella maggiore, Sylvie. Quando Sylvie prende le redini degli affari di famiglia, che ruotano intorno al commercio della seta, a Nicole non resta che accontentarsi della gestione di un vecchio negozio, nel quartiere vietnamita di Hanoi.

La zona, tuttavia, pullula di militanti ribelli pronti a tutto per porre fine alla dominazione francese, persino a tradire i loro cari. In questo clima sempre più teso Nicole scopre la corruzione su cui si regge il sistema coloniale e si rende conto con sgomento che anche la sua famiglia è coinvolta…

Nel frattempo, la ragazza conosce Tran, un ribelle vietnamita. Nonostante sia innamorata di Mark, un affascinante imprenditore americano che incarna alla perfezione l’uomo dei suoi sogni, le sembra finalmente di intravedere una via di fuga da una vita che non ha scelto e da una cultura a cui non sente di appartenere. In un Paese dilaniato dai contrasti, è difficile per Nicole fare la scelta giusta, capire di chi fidarsi…

La figlia del mercante di seta è un romanzo affascinante sulla rivalità tra sorelle, sull’amore che sfida la sorte, sui segreti da tenere nascosti, a cui fa da sfondo un Vietnam incantevole nell’età del colonialismo.

Quella notte, quando si svegliò di colpo, Nicole aprì la finestra e sfidò i fantasmi. C’era la luna piena e il giardino era sorprendentemente tranquillo, ogni foglia e ogni filo d’erba brillavano argentei. C’era un odore legnoso e l’aria era spessa, dolciastra e appiccicosa. Pensò a quello che gli aveva detto il giovane al negozio: “Presto avrai bisogno di me”. Certamente mentiva. Nessuno pensava che avrebbero perso contro i Vietminh – l’esercito francese era di gran lunga più numeroso dei ribelli. Lo dicevano tutti.

 

Commento di La figlia del mercante di seta:

Buongiorno ragazze e benvenute ad un altro appuntamento con la rubrica Questa Volta Leggo, creata dalle blogger Chiara e Dolci. In questo appuntamento di Giugno bisognava scegliere una copertina che ritraesse la figura di una persona. Complice il fatto che compro libri in maniera compulsiva e finisco a leggerne la metà di quelli che compro, ho deciso di andare a cercare il libro dalla libreria di quelli che avevo già.

Il fato fece sì che andassi a scegliere un libro comprato mesi e mesi fa e abbandonato lì, ma se era rimasto abbandonato un motivo probabilmente c’era. La figlia del mercante di seta vuole essere un libro che va a mescolare la storia di una donna (una ragazza con una storia un po’ travagliata) e della sua famiglia che vivono in Vietnam proprio nel periodo della guerra.

Partiamo dal presupposto che questo libro parte molto lento: si inizia a descrivere la vita di questa ragazza, Nicole, con un padre che la odia e non se ne conosce il motivo, una sorella che nemmeno le parla e nessuno sa il perché, senza una madre e sembra che la colpa sia proprio di Nicole. L’unica che in quella casa sembra volerle bene è la governante Lisa che fin dalla sua nascita ha deciso di crescerla come fosse sua figlia. Partiamo dal presupposto che fino a qui già la storia è del tutto improbabile.

Il padre infatti sembra provare, oltre al disprezzo verso sua figlia Nicole, un puro piacere a denigrarla e a farla sentire inferiore. Fortunatamente non ho dovuto crescere in una situazione del genere, ma dubito che un padre sano riesca a trattare in questo modo una figlia, soprattutto perché (alla fine del libro sembra che il messaggio fosse questo) viene descritta la figura del padre come un uomo crudele e spietato ma l’immagine vorrebbe essere quella del padre crudo ma che vuole proteggerla. Sì, ad insulti? Per non parlare della sorella che si diverte tutto il giorno a farle dispetti e a cercare di farla rendere ridicola davanti a tutti. Praticamente una cenerentola maltrattata dalla sua stessa famiglia. Nemmeno nelle favole si è più sentita una storia simile.

Nicole e O-Lan stavano ammirando gli scaffali appena riforniti e, dato che il sole dipingeva sul pavimento grandi strie di luce, O-Lan si offrì di preparare un caffè all’uovo di seta, e cioè un caffellatte condensato con un uovo dentro. Anche se l’idea di un caffè con l’uovo sembrava orribile, era probabilmente la cosa più buona che Nicole avesse ma assaggiato. Denso e cremoso, senza alcun sentore di uovo, il caffè sembrava una crema al caramello con una nota amara di caffeina e Nicole ne era ormai dipendente.

Ma ragazze cosa credete che lei faccia per tutto il libro? Sì, avete capito bene. Nicole, giustifica tutto e tutti e le maniere che vengono utilizzate su di lei, perché quella è l’unica famiglia che ha. Ma vi pare? In questi frangenti si è dimostrata una ragazza senza coraggio e senza grinta, dal carattere debole. Ma l’autrice sembra voler dimostrare il contrario facendogliene passare di tutte e di più. E quindi, che carattere dovrei attribuire alla figlia? Forte ma compassionevole? Mmm!

Il tutto poi contornato da una scrittura strana: piena di descrizione di paesaggi poco chiari e di situazioni e conversazione inconcludenti che sembrano essere state descritte solo per far numero di pagine e non per arricchire il personaggio né il lettore.

Un libro davvero strano ma che purtroppo non mi è piaciuto per nulla. E voi che l’avete letto cosa ne pensate? Per oggi, readers, vi lascio alle prossime letture della rubrica.

Buone letture!

La scrittrice del mistero

La scrittrice del mistero – Alice Basso

Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale. E’ lei la nostra scrittrice del mistero. Non solo perché così può scrivere nel chiuso della sua casa, in compagnia dei libri e lontano dal resto dell’umanità per la quale non ha una grande simpatia. Ma soprattutto perché può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di emulare i loro gesti, di anticipare i loro pensieri, di ricreare perfettamente il loro stile di scrittura. Una empatia innata che il suo datore di lavoro sa come sfruttare al meglio.

Lui sa che solo Vani è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori viventi di thriller del mondo. E non importa se le chiede di scrivere una storia che nulla ha a che fare con i padri del genere giallo che lei adora da Dashiell Hammett a Ian Fleming passando per Patricia Highsmith. Vani è comunque la migliore. Tanto che la polizia si è accorta delle sue doti intuitive e le ha chiesto di collaborare.

E non con un commissario qualsiasi, bensì Berganza la copia vivente dei protagonisti di Raymond Chandler: impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che i due fanno indagini a braccetto. Ma tra un interrogatorio e l’altro, tra un colpo di genio di Vani e l’altro qualcosa di più profondo li unisce.

E ora non ci sono più scuse, non ci sono più ostacoli: l’amore può trionfare. O in qualunque modo Vani voglia chiamare quei crampi allo stomaco che sente ogni volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l’happy ending va conquistato, agognato, sospirato. Perché il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Andare oltre il suo astio per aiutarlo è difficile e proteggere la sua nuova relazione lo è ancora di più. Vani sta per scoprire che la mente umana ha abissi oscuri e che può tessere trame più ordite del più bravo degli scrittori.

Decide per me il mio telefono, che vibra di nuovo. E sei. << Okay, ora basta.>> Stavolta seguo il consiglio e accetto la chiamata. <<Riccardo, un indovinello facile facile:se una persona non ti risponde per cinque volte di fila, cosa potrà mai significare? Sono a cena. Fuori, se hai orecchie per intendere. Quindi non ti…>> <<Lo so>>, dice la voce di Riccardo. E poi aggiunge un paio di parole che mi inducono a chiudere la bocca di colpo, sbarrare gli occhi, e rivolgere uno sguardo surreale al commissario, che mi osserva sempre più curioso. Gli porgo il telefono. <<Vuole te.>>

Commento di La scrittrice del mistero:

Buongiorno a tutti readers cari, come state? Eccoci qui ad un altro appuntamento della rubrica “Tu leggi? Io scelgo!” creata dalle bravissime blogger Rosaria e Chiara. Questo mese il mio compito era quello di scegliere dal blog dalla lista dei libri di Ludovica del Blog La lettrice sulle nuvole. Quale notizia più bella nel vedere che avrei potuto continuare la serie iniziata, oltretutto nei giorni successivi all’uscita dell’ultimo libro della serie.

Potrò leggerli a distanza di poco tempo e poi dare un ultimo saluto alla nostra amatissima ghostwriter Vani!

Avete mai letto questa ed iniziato questa serie? Allora un piccolo avvertimento, se lo farete entrerete in un tunnel nella quale non riuscirete mai più ad uscirne a meno che non vogliate leggere interamente questa serie di 5 libri. Fatelo! E’ assolutamente consigliato entrare in questo tunnel.

  1. L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome
  2. Scrivere è un mestiere pericoloso
  3. Non ditelo allo scrittore

Vani è la ragazza che tutte noi vorremo essere: intelligente da fare paura, con un lavoro strepitoso (ma che ha le sue grandi pecche e le sue grandi rotture, come direbbe Vani) e, la cosa più bella e che adoro fra tutte, può permettersi di dire al suo titolare quello che più le passa per la testa. Anche se vessato di continuo dalla nostra Vani, Enrico, il titolare, è buono in fondo e vuole davvero bene a Vani. Forse in questo capitolo si vede più che mai, e dal non sopportarlo nei libri antecedenti, sono arrivata alla fine di quest’ultimo che l’avrei abbracciato e baciato! Grande Enrico per la grande dimostrazione di cuore.

Ma adesso cosa ne sarà di tutti loro? Mannaggia, dal quarto al quinto capitolo proprio non si può prendere fiato. Non vedo già l’ora di iniziarlo.

In questo capitolo Vani verrà chiamata per scrivere libri gialli, thriller, o almeno questi viene definito da Enrico: una vera è propria scrittrice del mistero questa volta, che riuscirà, in modo molto versatile, ad entrare nella testa dell’autore e ad eseguire le sue assurde richieste. Come sempre d’altronde.

Trenta metri dopo, da dietro l’angolo di uno dei palazzi storici che caratterizzano il quartiere di Riccardo, vediamo la schiena dell’uomo. Non tanto alto, abbastanza massiccio, gambe leggermente divaricate e braccia conserte. Giacca e pantaloni neri. Dalla giacca sbuca un cappuccio, nero anche quello. A quanto pare, io e lo stalker condividiamo i gusti cromatici in fatto d’abbigliamento. Se lo prendiamo e il commissario me lo fa interrogare, potremmo finire a parlare di shopping.

Vogliamo parlare anche del fatto che in questo capitolo Vani e Barganza (rispettivamente Sarca e capo) e di conseguenza la loro storia sono la parte centrale, e quindi il fulcro del racconto. Finalmente riusciamo a vederli parlare, insieme e a vivere la loro storia come se fosse del tutto normale. Peccato per le interruzioni del caso volute dal loro lavoro. Sarà tutto un caso o del tutto voluto perché fosse protratta la loro felicità?

Sicuramente lo scoprirete leggendo. Sappiate che questa serie e questo libro saranno per voi un misto di risate e di “Wow” e sopratutto di “ma davvero?????”! Non potrete stare senza la nostra Vani, improbabile ma adorabile proprio per la sua improbabilità.

Cosa state aspettando? Io sarei già corsa a leggerlo!

Buone letture strepitose…

Il mago di Oz

Il mago di Oz – L. Frank Baum

Dorothy vive nel Kansas e le sue giornate scorrono monotone insieme agli zii e al cagnolino Toto, suo unico amico, fino a quando un ciclone solleva la sua casa e la fa atterrare in un mondo strano e coloratissimo. Per quanto siano buffe e simpatiche le creature che incontra, Dorothy prova nostalgia e vorrebbe trovare la via del ritorno. L’impresa non si preannuncia facile, poiché l’unico in grado di aiutarla sembra essere un Mago che regna su una città molto lontana dal luogo in cui lei è precipitata.

Inizia così il suo viaggio avventuroso, tra terre accoglienti e altre oscure e piene di pericoli, in compagnia di bizzarri personaggi incontrati lungo la strada: uno spaventapasseri alla ricerca di un cervello, un uomo di latta convinto di non saper più amare e un leone che ha paura perfino della propria ombra… Età di lettura: da 8 anni.

Commento:

Lo sapete che non avevo mai letto questo libro?

Anche se fa parte dei classici, anche se hanno fatto libri e cartoni e anche se questo è proprio un libro adatto da leggere da piccini, non mi era mai capitato di leggerlo. E’ davvero stupendo. In questo caso io l’ho ascoltato, volendo riprovare l’emozione dell’audiolibro. La prima volta che ho provato ad ascoltare un libro l’esperienza è stata davvero stupenda: la voce in questione era solo una ma quando si immedesimava nelle varie parti cambiava voce e rendeva l’ascolto divertente e molto orecchiabile. Non c’era nulla di scontato.

Complice Amazon Audible gratuito per tre mesi, ho voluto riprovare l’emozione. In questo caso ogni personaggio aveva una sua voce e l’ascolto del libro era talmente facilitato che sembrava di guardare un film (o un cartone animato) più che ascoltare un vero e proprio racconto.

Questo è uno dei classici libri che mi piacerebbe leggere ai miei figli, magari prima di metterci tutti a letto. Le avventure sono davvero molto belle e nascondo dei piccoli insegnamenti: non mollare mai anche quando sembra che tutto vada storto, l’unione fa la forza e, per esempio, che bisogna essere sempre buoni con gli altri senza aspettarsi nulla, perché alla fine questo ripaga sempre.

Dorothy (anche se in alcuni momenti la sua voce era un po’ troppo eccessiva, quasi fastidiosa) è l’esempio da seguire! Una ragazzina che separata dai suoi zii da un vento molto forte che si trova a far fronte a nuove avventure e sfide che le si parano davanti. Leoni senza coraggio, spaventapasseri senza cervello e uomini di latta senza cuore. Per non parlare dei Ciucciasorbetti, dei Ciucciaghiaccioli, dei Topini, dei testaquadra e testatonda e infine delle Scimmie Volanti. Il Mago di Oz e le streghe del nord, sud, est ed ovest e chi più ne ha più ne metta!!

Ogni capitolo rappresenta una nuova avventura portata a termine con successo dai nostri bizzarri amici. Non siete ancora convinti di volerlo leggere ai vostri bimbi? Allora vi toccherà dare voi stessi una prima lettura per assorbirne meglio il significato intrinseco.

Buona lettura readers!!!

 

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Bugie

Bugie – T. M. Logan

Joe Lynch è un uomo con una vita stabile. Una moglie che ama, un figlio molto sveglio, un lavoro da insegnante che lo appaga. Ma tutto comincerà a crollare quando, un giorno, ha una discussione con il suo amico Ben in un parcheggio e lo lascia a terra tramortito, perdendo nel contempo il cellulare.

Quando torna per recuperare il suo smartphone, Joe scopre che l’amico è letteralmente sparito nel nulla e che qualcuno ha iniziato a pubblicare post sul suo profilo Facebook a nome suo. Nel giro di poche ore si ritroverà, così, al centro di un vero e proprio incubo: un ciclone di eventi che, scardinando ogni sua sicurezza, travolgerà la sua vita mettendo in pericolo la sua famiglia e portando la polizia a sospettarlo addirittura di omicidio.

Un thriller psicologico in cui niente è come sembra e che mette in luce il lato oscuro dei social network, facendoci capire come la realtà non sia mai stata così relativa.

Avevo la gola secca. Mi sentivo impotente, come se stessi precipitando e non potessi aggrapparmi a nulla per arrestare la caduta. Un messaggio che mi implicava in un assalto, uno scontro, un crimine – un episodio che poteva significare scambiare il mio lavoro con una pena detentiva – era stato visto da altre persone su uno dei più grandi social network del mondo, L’avevano visualizzato, letto e avevano persino risposto. Il mio giovedì sera era là fuori, dove il mondo intero poteva vederlo e commentarlo. E ce n’era un altro, un altro mio aggiornamento di stato… solo che non era mio.

Commento:

Avete mai pensato che tanta ansia poteva nascere da un semplice oggetto che abbiamo tutti in casa, ormai, e che utilizziamo tutti i giorni? Io davvero no! Sicuramente ci è stato detto e dimostrato che attraverso programmi di ogni genere un telefono (nato per semplificare le comunicazioni tra uomini) può diventare molto pericoloso. La privacy di qualsiasi tipo viene del tutto meno: codici pin, conti bancari e carte di credito, informazioni personali di ogni tipo, foto e video diventano in automatico di dominio pubblico.

Ma organizzare un omicidio? Sarebbe possibile organizzare un omicidio per incastrare il rivale in amore? Chi potrebbe mai arrivare a tanto?! Quante bugie riescono a dire le persone che conosciamo? Forse anche troppe bugie!

Questo è proprio il caso di Joe: un professore di inglese molto rispettato e rispettabile con moglie e un figlio sveglio e molto capace, viene incastrato nell’omicidio (o almeno sembra che il personaggio sia morto) dell’amante della moglie, nonché marito della migliore amica di lei. Tramite messaggi e posizioni tracciate sul telefono, chiamate e foto Joe viene messo al centro di questo caso e osservato fino a che l’unico sospettato diventa e resterà lui.

Le indagini e tutti gli indizi trovati dalla polizia portano a lui come unico sospettato. Joe trova tutto molto ridicolo: Ben è molto bravo con la tecnologia e sicuramente sta cercando di incastrarlo per poter portarsi via sua moglie. Ma lui lo troverà, lo deve trovare per forza e tutto si risolverà, prima che Ben riesca a far sì che Joe perda proprio tutto: lavoro e famiglia.

Lo schermo divenne blu, poi nero. La ventola ronzò più lentamente, ma poi ripartì come un vecchio aspirapolvere agli sgoccioli. Su e giù. Tipico. Questo è il momento in cui il PC sceglie di tirare finalmente le cuoia, nel momento del bisogno. Proprio quello di cui non ho bisogno. La luce rossa del webcam si accese, ma lo schermo rimase nero.

Ragazzi non avete idea dell’angoscia che mi ha provocato questo libro. Non c’è un omicidio e un assassino da scoprire. Non è un vero e proprio giallo. E’ qualcosa di più: le parole e le situazioni descritte molto comuni e da tutti conosciute e sicuramente condivise vengono fatte vedere sotto una luce diversa, tanto da farti dubitare delle persone che ti circondano da sempre. Provate a mettervi nei panni dell’autore: riuscire a costruire una storia del genere e un marchingegno simile, va oltre al semplice omicidio da risolvere da parte della polizia. Vengono utilizzate situazioni usuali per descrivere qualcosa di assurdo.

Questo autore è davvero geniale quanto si può pensare inquietante. Meno male che è un personaggio simpatico e allegro (ho avuto la fortuna di “conoscerlo” di persona e questa è l’impressione che risulta) se no chissà cosa potrebbe inventare con la sua mente. Un thriller psicologico esaltante, che metta al centro di tutto un semplice telefonino (nemmeno di un modello più all’avanguardia).

Mi verrebbe voglia di tornare indietro quando questi aggeggi servivano solo per chiamare e mandare messaggi (e ovviamente giocare a snake ahahaha). Dovete assolutamente leggerlo e dirmi qual’è stata la vostra impressione.

Per ora, come al solito, vi auguro…

Buone letture a tutti voi, miei readers!

 

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Open

Open – Andre Agassi

Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l’odio smisurato per il tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la consapevolezza di possedere un talento eccezionale.

Ed è proprio in bilico tra una pulsione verso l’autodistruzione e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l’orecchino e una tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto l’austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai vista prima.

Apro gli occhi e non so dove sono e chi sono. Non è una novità: ho passato metà della mia vita senza saperlo. Eppure oggi è diverso. E’ una confusione più terrificante. Più totale. Alzo lo sguardo. Sono disteso sul pavimento accanto al letto. Adesso ricordo. Sono passato dal letto al pavimento nel cuore della notte. Lo faccio quasi tutte le notti. Giova alla mia schiena. Troppe ore su un materasso morbido sono un’agonia.

Commento:

Con questo libro ho intrapreso una curva a me completamente sconosciuta. Infatti, non mi era mai capitato di leggere una biografia (o in questa caso un’autobiografia) che non fosse romanzata. Il mio pensiero è sempre stato quello di un libro forse troppo pesante.

Agassi ci fa entrare nel suo mondo e nella sua vita molto difficile fin da piccolo: quanti di noi hanno provato cosa vuol dire rivivere il sogno distrutto dei nostri genitori?! Andre se ne ritrova proprio immischiato fino al collo. Suo padre uno sportivo vive per il tennis e sogna che i suoi figli diventino i campioni mondiali.

Andre riesce a realizzare questo sogno, ma a quale prezzo? Andre odia il tennis e continuerà ad odiarlo fino alla fine. E nel corso degli anni le sue piccole ribellioni vengono giudicate eccessive per un ragazzino di quei tempi, tanto da subire critiche fin da subito.

Insieme a lui, in questo libro, riviviamo la scalata fino al numero 1 del ranking ATP mondiale. Ci viene descritto ogni Open vissuto e giocato. Ogni partita vinta o persa e ogni punto. Tanto che alla fine ci sembra di aver vissuto con lui tutta la sua intera vita e che il libro finisca con la sua morte. Penso che questo sia stato un finale voluto: alla fin fine a trentacinque anni la vita di un tennista e pressochè finita, giunta al termine dal punto di vista sportivo.

Ho dieci anni e sto partecipando ai campionati nazionali under 12. Secondo turno. Perdo malamente con un ragazzino più grande, considerato il migliore del Paese. Non che questo renda le cose più facili. Come può una sconfitta fare tanto male? Come può qualcosa fare tanto male? Esco dal campo desiderando di essere morto. Barcollo verso il parcheggio.

In ogni nuovo Open sempre più giovani si fanno avanti tanto da far sentire Andre un vecchio reietto dopo solo 20 anni di attività.

Trovo molto coraggioso da parte di Andre raccontare così tutta la sua storia, dopo averci detto di essere sempre stato giudicato in ogni sua azione: dal taglio di capelli al modo di vestire. Mettersi così a nudo non deve essere stato facile, ma sono contenta di aver scoperto qual’è stata la sua vita.

Buona lettura a tutti voi!

Sette giorni perfetti

Sette giorni perfetti – Rosie Walsh

Si incontrano per caso in un caldo pomeriggio di giugno alla fermata dell’autobus e fin dal primo momento Sarah e Eddie si piacciono da morire. A quasi quarant’anni e con un divorzio alle spalle, Sarah non si è mai sentita così viva. E le sembra che Eddie la aspettasse da sempre.

Così, dopo una settimana perfetta passata insieme, quando Eddie parte per un viaggio fissato molto prima di conoscerla e promette di chiamarla dall’aeroporto, Sarah non ha motivo di dubitare. Ma quella telefonata non arriva. E non arriva nemmeno il giorno dopo, né gli altri a seguire. Incredula, gli occhi fissi sullo schermo del cellulare che non suona, Sarah si chiede se lui l’abbia semplicemente scaricata o se invece gli sia successo qualcosa di grave. Dopo giorni di silenzio, mentre tutti gli amici le consigliano di dimenticarlo, Sarah si convince sempre più che ci sia qualcosa dietro l’improvvisa sparizione.

Tuttavia le settimane passano e Sarah non sa più darsi spiegazioni. Fino al giorno in cui inaspettatamente scopre di aver avuto sempre ragione. C’è un motivo se Eddie non l’ha più chiamata. Un segreto doloroso che li avvicina e insieme li allontana. L’unica cosa che non si sono detti in quei sette giorni trascorsi insieme…

Mi guardai ancora una volta alle spalle, e proprio allora la persona con l’impermeabile fece lo stesso. Era me che guardava. Di sicuro. Ma dopo una frazione di secondo si girò e uscì dal recinto della scuola. In strada sentì il ronzio di un bus elettrico e dalle nuvole filtrarono sottili raggi di sole. Sentii un senso di fastidio nella pancia. Chi era quella persona?

Commento:

Può la tua vita cambiare in soltanto sette giorni? Possono sette giorni diventare perfetti quando in questi tutto ciò che hai solo sognato e non diventa realtà? Così accadrà per la nostra protagonista Sarah!

Sarah si racconta come una donna che è stata tanto ferita dalla vita, che ha perso una parte importante di se come sua sorella, e per questo ha deciso di scappare, di andare in America per cambiare vita e ricominciare da zero. Lì si che potrà essere per una volta qualcun altro. Lì non la conosce nessuno e nessuno potrà farle mai pesare il suo triste passato. Ma tutto inizia a cambiare quando a casa dei suoi incontra Eddie. Dopo una separazione giusta ma sofferta, Eddie è una boccata di aria fresca e una ventata di felicità nuova nella sua vita, che le permette di scordare il passato e pensare al futuro. Ma dopo sette giorni Eddie sembra scomparire nel nulla. Dov’è finito?

Questo libro è davvero straordinario: all’inizio tutto comincia e sembra prendere una direzione certa. Te ne auto convinci e quando ormai sei certa della piega che prenderà il libro, BAM! Tutto cambia! Tutto prende una piega diversa, e se prima continuavi a leggere per curiosità, a quel punto tutto cambia e non puoi più staccarti dal libro.

Eddie era di nuovo al telefono con Derek. Non sapevo chi fosse, ma immaginavo c’entrasse col lavoro: con lui Eddie assumeva un tono più formale di quando, per esempio, un amico lo aveva chiamato il giorno prima. Quel pomeriggio parlarono poco; Eddie più che altro diceva <<Bene>>, <<Okay>> e <Mi sembra una buona idea>>. Dopo pochi minuti riattaccò ed entro in casa a depositare il telefono.

Questo libro è stato davvero una sorpresa. Parlando con la mia amica che me lo aveva consigliato all’inizio non sapevo cosa dire. Mi sembrava un libro normale che non mi avrebbe presi così tanto da non riuscire più a staccarmi. E poi sono arrivata al 60% (circa) e tutto è cambiato. Il segreto di cui si parla viene svelato abbastanza presto rispetto a quello che si pensa del classico libro, eppure la storia ti incuriosisce ancora troppo.

Eppure quella sorpresa non è l’unica cosa della quale vuoi sapere, ma anzi vuoi continuare ed andare avanti.

Mi è piaciuta la scrittura, semplice e colloquiale, che rende la lettura molto scorrevole e facile e l’autrice, tramite i suoi dialoghi e le sue descrizioni, fa sì che immedesimarsi in Sarah sia abbastanza facile. Strano, è vero, perché la protagonista ha dieci anni più di me e ha vissuto esperienze diverse. Ma le emozioni sono descritte talmente bene che in poco tempo ti ci ritrovi immerso anche tu. Il panico, l’ansia del non sapere e non potere fare nulla, la pazzia che ne scaturisce e la consapevolezza.

Che dire readers, non lo state già cominciando?

Buone letture a tutti voi!!

Il buio dentro

Il buio dentro – Antonio Lanzetta

Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri.

Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita.

Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.

Parcheggiò il motorino dietro a un muretto e lo coprì con la cerata. Teneva il telo nascosto in una buca in mezzo agli ulivi. Aveva iniziato a prendere quelle precauzioni da quando erano arrivati i primi autobus con i turisti. I sentieri del sale, una volta battuti dai contrabbandieri per arrivare fino alla costa, erano diventati percorsi per gli escursionisti. Le stradine che costeggiavano le montagne erano asfaltate, il traffico era aumentato e c’erano maggiori probabilità che altri lo vedessero. e lui non voleva essere visto.

Commento:

Già dalle prime pagine si può capire che il libro ci terrà legati dalla prima all’ultima pagine. Si entra fin da subito nel clou della storia: ci immergiamo in un mondo pieno di emozioni contrastanti. Damiano è un personaggio strano e freddo, difficile legarsi a lui a meno che non si conosca la sua storia.

L’autore fa si che essa ci venga presentata attraverso due linee temporali diverse ma che hanno in comune qualcosa: i protagonisti. Il presente ci mostra un omicidio efferato e le indagini che puntualmente incorrono successivamente al ritrovamento della ragazza; il passato ci presenta dei protagonisti bambini, mentre si conoscono, imparano a volersi bene e trascorrono insieme le loro giornate. Come si fa a non affezionarsi a bimbi che hanno così poco nella loro vita ma non si stancano di ridere e divertirsi.

A questo punto la domanda sorge spontanea: dove vuole portarci l’autore? Perché dobbiamo conoscere l’infanzia dei nostri protagonisti?

Flavio attese. Contò i giorni, le ore, i minuti che lo separavano dal sabato vagando come uno spettro nella proprietà del nonno. Doveva fare davvero pena, pensò, se Stefano l’aveva invitato ad aggregarsi al suo gruppo senza conoscerlo. Flavio De Martino, l’orfano miserabile venuto dal nord. Era stato sul punto di chiedere al vecchio di riportarlo al capannone dei Fabiani. Voleva dire a quel ragazzo che aveva dimenticato d’aver preso già un impegno per sabato, ma non l’aveva fatto. Non era un cacasotto […]

Dietro a questo omicidio c’è molto di più che risveglia in Damiano dei ricordi che aveva cercato di soffocare per tanto, troppo tempo. Ecco perchè Damiano il buio se lo porta davvero dentro. Non basta un semplice racconto per capirlo e per raccontarlo. Le descrizioni, poi, ci aiutano ad immergerci in questo mondo che non conosciamo e a farci partecipe di un dolore che non è nostro.

Per tutta la narrazione Lanzetta utilizza vocaboli semplici, frasi corte e spiazzanti. Tutto ciò fa sì che la nostra mente si immedesimi subito nel racconto e ci rende difficile chiudere il libro. Ovviamente per credermi dovete iniziare a leggerlo. Se siete come me, ci metterete solamente 3 giorni a finire tutto il racconto e vorrete subito comprare e iniziare il capitolo 2 e 3!

Ho trovato davvero tutto stupendo: ogni capitolo finisce con un sospiro che viene mantenuto fino al capitolo successivo dove viene ripresa la storia. Solitamente ( ma non per regola) si alternano un capitolo del passato con uno del presente, così che la suspense viene mantenuto quel capitolo in più da non farci fermare più.

Che devo dirvi ancora per convincervi a leggerlo? Nono! Mi sa che già vi ho convinti!

Buona lettura readers!

Il diario di Mr. Darcy

Il diario di Mr. Darcy – Amanda Grange

Fitzwilliam Darcy è l’eroe romantico che da duecento anni a questa parte continua a conquistare il cuore di milioni di lettrici in tutto il mondo. In questa coinvolgente e fedele rivisitazione di Orgoglio e pregiudizio, finalmente la storia di Darcy ed Elizabeth viene raccontata dal punto di vista di lui. Per la prima volta abbiamo accesso ai suoi pensieri e sentimenti più intimi, riversati nelle pagine del suo diario, e a tutti quei momenti e quelle situazioni a cui nell’originale si fa solo cenno.

All’apparenza freddo e distaccato, Darcy in realtà ha un temperamento passionale: possiamo condividere la sua furia e la sua indignazione nello scoprire il proposito della sorella di fuggire con George Wickham, la sua buona fede nell’adoperarsi per separare l’amico Charles Bingley da Jane Bennet e il suo disgusto nel dover di nuovo aver a che fare con Wickham, che ora insidia proprio la famiglia Bennet.

Ma, sopra ogni altra cosa, attraverso le parole di Darcy ripercorriamo la sua storia d’amore con Elizabeth in tutte le sue sfumature, dall’iniziale ostilità all’irresistibile attrazione, dal conflitto interiore fino all’indimenticabile lieto fine. Il diario di Mr. Darcy è un rispettoso omaggio al capolavoro di Jane Austen, e un’occasione imperdibile per rivivere ancora una volta le emozioni e le atmosfere che ha saputo creare.

Bingley e io abbiamo cenato con gli uffiaciali questa sera. C’è un reggimento stazionato in zona e per la maggior parte è composto da uomini ben educati e intelligenti. Quando siamo tornati a Netherfield vi abbiamo trovato Miss Bennet: Caroline e Louisa l’avevano invitata per la cena. Era arrivata a cavallo e uno sfortunato acquazzone l’aveva inzuppata dalla testa ai piedi. Nessuna sorpresa, dunque, che avesse preso un’infreddatura.

Commento:

Ero davvero scettica all’inizio, quando ho deciso di intraprendere la lettura di questo libro. Dovete sapere che Orgoglio e pregiudizio, oltre ad essere un grande classico che comunque vada va letto, è stato anche uno dei primi romanzi che mi ha appassionato alla letteratura. In quanto mio preferito, non riuscivo a pensare razionalmente a quella che poteva essere una sua review.

Complice una challenge ho deciso di superare il mio pregiudizio e leggerlo!

Bisogna quindi fare i complimenti all’autrice: non credo che per lei sia stato un qualcosa di facile cercare di interpretare quello che poteva essere un personaggio così particolare come la figura di Darcy, soprattutto poi se lo scritto è in forma di diario. Si che è usuale per i tempi, ma è comunque un uomo, quindi abbastanza lontano dalla scrittura diaristica di una donna.

Soffro le pene dell’inferno. Dopo tutte le promesse che avevo fatto a me stesso, dopo tutti i miei propositi, questo è il risultato! Non riesco a credere agli eventi delle ultime ore. Se solo li potessi attribuire a una febbre cerebrale… ma non vi è alcun dubbio che siano accaduti. Ho chiesto la mano di Elizabeth Bennet.

Non riesco a dare il massimo dei voti semplicemente poiché ritengo che ci sia un difetto che si nota alquanto durante tutto il racconto. Passatemi il fatto che ritengo che sia stato sempre il sogno di ogni ragazza amante del libro originario sapere cosa sarebbe successo dopo il matrimonio, ma il linguaggio usato da Darcy in questa rivisitazione secondo me non è del tutto adeguato al periodo e al personaggio.

Mi sarei comunque aspettata qualcosa di più pomposo, è di Darcy che stiamo parlando! Devo però ammettere che mi sono divertita molto nel leggerlo (infatti me lo sono mangiato nel giro di due giorni) e sono contenta di aver soddisfatto la mia curiosità di sapere un po’ di retroscena e di conoscere il loro futuro.

Se vi è piaciuto il classico Orgoglio e pregiudizio, non potete assolutamente non dare una possibilità al suo “seguito”.

Buone letture a tutti voi!

 

 

La lettura di questo libro ti darà la possibilità

di ottenere 500 gettoni nella Challenge!

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Ramses. Il figlio dela luce

Ramses. Il filgio della luce – Christian Jacq

Il primo dei 5 volumi narra le vicende di un giovane Ramses dal suo scontro con un gigantesco toro, sotto gli occhi attenti del padre (il grande sovrano Sethi) che alla fine dello scontro taglia a Ramses il ricciolo di infanzia, segno che la sua infanzia è terminata, fino alla sua ascesa al trono. Infatti, nonostante Ramses abbia avuto il coraggio di affrontarlo, ma non la capacità di sconfiggerlo, Sethi ha ritenuto adatto a iniziare il suo cammino, che inizia col dominare la propria paura. Osteggiato dal fratello maggiore Shenar, abile nei complotti e sicuro di divenire nuovo faraone alla morte del padre, Ramses si troverà costretto a superare parecchi pericoli, fra cui attentati mossi dallo stesso Shenar, sfide con divinità occulte e scontri con popolazioni ostili.

Il giovane principe è fiancheggiato da quattro amici d’infanzia: Ameni, lo scriba attento al proprio lavoro, magro, pallido e dai capelli radi nonostante l’età; Setau, l’incantatore di serpenti, misteriosi e bizzarro nell’abbigliamento; Asha, futuro diplomatico, nato da genitori egiziosiriani, sempre molto elegante e sicuro di sé; e Mosè, l’ebreo dal cuore infiammato da una forza misteriosa, robusto e atletico, e amante dell’architettura. All’inizio della storia verrà aiutato anche da Sary, un trentenne in passato tutore di Ramses e dei suoi quattro amici, e successivamente Sary sposo di Dolente, la giovane sorella di Ramses, matrimonio che gli è valso l’invidiato carico di tutore del principe stesso.

Mosso dal padre ad affrontare prove incredibili che riusciranno a forgiarlo come futuro sovrano, Ramses mostra un carattere energico e molto forte, riuscendo anche ad attrarre la bella Isinofret, dai più detta Iset, la fanciulla più apprezzata dall’alta società, che si unisce a lui e lo ama alla follia. Il giovane però, benché attratto dalla passionalità dell’amante, si innamora anche della pacata Nefertari, una sacerdotessa che ha scelto la vita contemplativa del tempio.

I cacciatori mossero in gran numero all’alba verso il deserto occidentale. Ramses aveva affidato il suo cane ad Ameni, che era ben deciso a chiarire il mistero delle mattonelle d’inchiostro difettore. Nel corso della giornata, avrebbe interrogato i responsabili della produzione per scoprire la pista che portava al colpevole. Shenar, dall’alto della sua lettiga, aveva assistito alla partenza per la caccia alla quale non avrebbe partecipato, accontentandosi di invocare il favore degli dei per gli uomini coraggiosi incaricati di tornare con la selvaggina.

Commento:

Non avevo mai letto un libro di questo autore e vi devo dire che, se pur strano, mi è piaciuto davvero tanto.

Partiamo dal presupposto che io amo l’epoca del Regno d’Egitto, e il mio sogno è quello di andare a fare una bellissima e avventurosa crociera sul Nilo per poter vedere la maggior parte delle loro opere e delle loro enormi capacità. Penso che sia stato un popolo rivoluzionario e di grande ingegno. La lettura di questo libro me ne ha dato un’ulteriore prova.

Le informazioni su di loro, ovviamente, non sono reperibili in maniera così immediata. Gli studiosi ci hanno messo anni solo per tradurre la loro scrittura: i geroglifici. Figuriamoci per studiarne il pensiero e la cultura. Per questo penso che Jacq abbia fatto un lavoro storico di grande maestria nel cercare di far parlare personaggi che sono vissuti più di 5000 anni fa.

La modalità di scrittura, poi,non è per nulla usuale. Si vede che è stato studiato una metodologia di linguaggio che probabilmente veniva usato a quei tempi, sia tra di loro sia nei soliloqui.

Ramses è stato uno dei grandi faraoni della storia dell’Egitto e poter leggere la sua storia è stato davvero entusiasmante. Fate conto che la sua ascesa al trono dopo la figura molto amata di suo padre, il faraone Sethi, è stata ostacolata da ogni parte: dalla sua stessa famiglia per esempio, che aspirava a un maggior potere, come anche dai popoli limitrofi, invidiosi del grosso potere che aveva riscosso questo antico regno.

Gli ex allievi del “Kap” trascorsero un’allegra serata: danzatrici, vino, carne, dolci… Qualcosa di molto simile alla perfezione, insomma; Setau raccontò storie di serpenti e svelò il suo modo di sedurre le belle salvandole da un rettile che aveva lui stesso introdotto nelle loro stanze: comportamento che riteneva un pochino immorale, ma che gli evitava interminabili preliminari.

Un regno basato sulla legge di Maat, che vedeva la forza di un faraone basata sulla giustizia, sulla lealtà e sulla misura del proprio potere. Tutte caratteristiche che Shenar, fratello maggiore di Ramses, non ha mai avuto. Ecco Shenar rappresenta un po’ il mondo odierno: il cercare i sotterfugi per ottenere quello che si vuole, e per vendicarsi.

Il finale mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca: il libro termina esattamente nel momento Clou della vita di Ramses. Come ovvio, l’autore vuole assolutamente farci proseguire la serie. Ed ecco che così mi sono impelagata in un’altra serie che voglio assolutamente finire per concludere questo racconto!

Non vedo l’ora di sapere come andrà a finire la sua storia e quindi ci rivediamo al prossimo capitolo!

Buone letture faraoniche, readers!