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Fiore di fulmine

Fiore di fulmine – Vanessa Roggeri

Nora è una piccola bimba che vive in un villaggio di minatori in Sardegna e ha solo 9 anni quando qualcosa di incredibile le accade: in un giorno di tempesta, il suo carattere impulsivo e curioso, fa si che lei disobbedisca agli ordini della madre e dei fratelli per uscire lo stesso.

Mentre cercava riparo sotto un albero, un fulmine la colpì in pieno, lasciandola da sola e senza vita al limitare del bosco. Ma due giorni dopo il fatto, il becchino la salva da una sorte terribile: Nora si è svegliata prima della sepoltura. Nora è viva, ma con una sensibilità diversa. Ora Nora vede gli spiriti quando cala il sole. La sua famiglia, spaventata da ciò, decide di farla crescere in un orfanotrofio di suore in una città non troppo distante.

E’ in questo luogo che viene trovata da Donna Trinez, una donna molto facoltosa e dama di carità, che decide di assumerla come serva in casa sua, attirata da quella sua storia molto particolare. Ma qualcosa di inaspettato la attende in quella nuova casa.

“Tutte le finestre si aprivano come cavità buie e vuote orlate di vegetazione, tranne una. Dietro i vetri al piano superiore si intravedeva il profilo di una donna immobile come la dama di un quadro. Sembrava giovane, considerate le lunghe trecce che le ricadevano sul davanti, tuttavia il viso in ombra rendeva impossibile distinguere l’età e le fattezze. Nora agitò una mano, sicura che la donna l’avesse vista, ma non ebbe risposta. La donna misteriosa rimase immobile e soltanto dopo un lunghissimo minuto indietreggiò fino a scomparire. Nora appoggiò la valigia e si aggrappò al ferro brunito del cancello in preda a una sgradevole sensazione. Non osò definirlo presentimento, eppure non avrebbe potuto trovare un termine più appropriato per spiegare il senso di oscuro che le strinse la gola.”

Commento:

Devo ammettere di essere stata attirata subito da questo libro, un po’ perché c’è qualcosa dentro di me che mi lega in modo particolare alla Sardegna, ma di sicuro non sarò di parte dicendo che il libro è davvero strepitoso.

La scrittura è fresca e leggera e ti entra in testa subito, senza nessuna fatica. Non viene usato un linguaggio aulico e lontano, ma molto attuale e colloquiale. La storia vera, protagonista di tutto il libro, appare vicino alla metà del libro, ma ho apprezzato moltissimo l’introduzione dell’autrice alla protagonista Nora: a ciò che la resa una bambina speciale, a ciò che la circondata nella sua vita e soprattutto l’importanza che viene data alla descrizione della sua famiglia, che sarà poi il fulcro di ciò che c’è dietro ad un personaggio.

Fate attenzione perché, dopo che si entra nel vivo della storia, giuro che staccarsi dalla lettura è davvero difficile. Ho rischiato di perdere una notte di sonno, perché più leggevo e più la voglia di continuare era troppa, a discapito del sonno.
Attenzione: crea dipendenza!
Credo che leggerò altri libri di questa autrice e, come sempre:

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il bacio cremisi

Il bacio cremisi (#2) – Lara Adrian

Abbiamo imparato a conoscere un po’, raccontato dal primo capitolo della saga, Dante, l’affascinante vampiro italiano, forte e gran seduttore e amante di ogni genere di vizio. In una notte turbolenta Dante si trova a dover nascondersi da un aggressione da parte di un gruppo di ribelli, riesce a scappare e, gravemente ferito si nasconde nel retro di una clinica veterinaria dove trova Tess da cui esausto decide di nutrirsi, ma solo alla fine scopre che proprio quella ragazza aveva una voglia sulla mano.

La voglia che solo le compagne della stirpe portano sul loro corpo. Dante terrificato da quella scoperta scopre di aver fatto il terribile errore di suggellare con lei un patto di sangue talmente potente da legarli insieme all’istante da un filo conduttore invisibile.

Nei giorni successivi Dante si troverà alle prese con la conquista della sua compagnia, che lo porterà anche ad acquistare un piccolo cucciolo solo per avere la scusa di stare con lei, mentre con i suoi compagni guerrieri si troverà a fronteggiare un piccolo spacciatore, creatore di una droga che assunta dai vampiri riesce a tramutarli poco per volta in ribelli, facendoli cedere alla loro bramosia di sangue. Indovinate chi è lo spacciatore in questione?!

Ovviamente l’ex ragazzo di Tess nonché tutt’ora amico della ragazza.

“Ben doveva essere passato con la macchina e aver visto le luci accese nella clinica. Non sarebbe stata la prima volta che faceva un giro in auto da quelle parti per controllarla. Tess non era proprio dell’umore adatto per ascoltare una ramanzina sui suoi orari folli o sulla sua testarda vena di indipendenza. Di nuovo il rumore: un altro tonfo sgraziato, seguito da un improvviso sferragliare di metallo mentre qualcosa veniva rovesciato da uno scaffale. Il che voleva dire che c’era qualcuno nel suo magazzino. Tess si alzò dalla scrivania e fece qualche passo esitante verso la porta dell’ufficio, le orecchie sintonizzate su qualunque minimo suono. Nella zona delle gabbie oltre la reception, quei pochi gatti e cani degenti dopo le loro operazioni erano irrequieti. Alcuni stavano uggiolando, altri emettevano bassi ringhi di avvertimento.”

Commento:

Ed eccoci qua a raccontarvi il secondo libro di una lunga serie di baci; non l’avrei mai detto ma questa saga sta iniziando ad appassionarmi più di quanto mi sarei mai aspettata.

Forse le sue travolgenti storie d’amore così surreali e così appassionate mandano la mia testa in un mondo lontano e di pura fantasia tanto da farmi stare attaccata ai suoi libri ore ed ore nell’intento di scoprirne sempre di più. Brava la nostra Lara!

Ovviamente ora si è capito che ogni suo nuovo libro parlerà della storia di amore e di passione di ognuno dei membri della stirpe. E la domanda alla fine di ogni capitolo sarà sempre: “Chi sarà il prossimo ad innamorarsi?”

Questo libro comunque è proprio un fantasy, ovviamente surreale, anche per quanto riguarda le storie, però non vi ricorda un po’ qualcosa? A me sembrano le storie familiari che ci inventavamo noi adolescenti nella nostra testa quando sognavamo gli incontri con quei ragazzi che ci piacevano tanto. Noi in pericolo e loro che, forti e potenti, correvano a salvarci sempre.

Ma ora basta non voglio assolutamente svelarvi altro perché questo libro DEVE essere letto!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il circo della notte

Il circo della notte – Erin Morgenstern

Da sempre, quando il circo entra in città porta con se un alone di mistero: l’assenza di gravità che sembra seguire gli acrobati, la potenza di spirito nei domatori e la magia che viene padroneggiata dalle cartomanti. Ma questo circo non è come tutti gli altri.

Una sfida fa da protagonista alle esibizioni del circo della notte: tra due contendenti che non si conoscono, guidati da due maghi di altri tempi che passano la vita a sfidarsi attraverso gli insegnamenti dati ai loro discepoli e vedendo quali dei due arriverà alla vittoria.

Protagonisti di questa nuova sfida sono Marco e Celia, ma durante gli anni che li vedranno assorti nei loro incantesimi, ciò che li lega alla sfida, una cicatrice indelebile, li porterà a cercarsi fino al trovarsi e a legarsi sempre di più, finché l’amore supererà la brama di vittoria.

Il circo però, ha ormai legato a se troppe persone, troppe anime che tengono alla sorte di quella che è la propria casa e distruggerlo diventa impossibile anche se necessario perché Celia e Marco riescano a slegarsi da quel legame che potrà spezzarsi solo alla morte di uno dei due.

Come fare allora ad amarsi senza soffrire?

““E che mi dici della sfida per la quale ti sei impegnato a istruirmi?” Celia lo stuzzica. “E’ un altro dei tuoi sistemi per fare quattrini?” “Celia tesoro” ribatte Hector: “Grandi cose ti attendono, ma non sappiamo quanto tutto avrà inizio. La prima mossa non spetta a noi. Saremo semplicemente informati al momento di piazzarti sulla scacchiera, per così dire.” “Allora cosa importa cosa faccio nel frattempo?” “Hai bisogno di far pratica.” Celia china la testa e lo fissa appoggiando le mani sul tavolo. I fogli si piegano in forme elaborate: piramidi, eliche, uccelli dalle ali frusciami.”

Commento:

Il mio voto non è troppo alto perché la storia che c’è dietro al circo della notte è troppo strana e confusionaria. Anche se la storia può considerarsi originale e particolare il libro risulta strano da leggere.

Mi dispiace però per la modalità di scrittura: l’ho trovata a volte troppo difficile da seguire e alcune descrizioni purtroppo non erano così chiare, tanto che ho dovuto rileggerle un paio di volte per poi alla fine rinunciarvi e passare oltre e questo, mi dispiace dirlo, succedeva proprio nei momenti clou dove l’attenzione doveva essere al massimo.

Ultima piccola critica: mi aspettavo che la sfida avesse un ruolo un po’ più principale nella storia, invece viene enfatizzato molto di più il legame tra i due protagonisti e non la vera e propria sfida.

Non è un brutto libro alla fin fine, ma mi dispiace davvero tanto che delle piccole imprecisioni dal punto di vista della scelta del lessico per le descrizioni sia così confusionario: credo che, purtroppo, renda poco giustizia al lavoro di fantasia che c’è dietro.

Buona lettura a tutte/i voi!

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La rosa del califfo

La rosa del califfo – Rene’e Ahdieh

Shahrzad si sveglia in un accampamento ai confini del Khorasan, tutta la sua famiglia si trova lì e con loro sono presenti anche Tariq e della sua vecchia famiglia. Ma lei ora è cambiata e oltre ad un popolo, ha anche un grande segreto da difendere.

Tariq e suo zio stanno creando un esercito per attaccare e sconfiggere il califfo che ha inferto troppo dolore a loro personalmente, con l’uccisione di Shiva, ma anche a tutte le famiglie a cui ha tolto una vita. Ma Sharhzad conosce il segreto, conosce il motivo per la quale lui ha dovuto fare tutto ciò, ma non può svelarlo, non ancora.

Deve agire in fretta, da sola e nell’ombra. No può fidarsi di nessuno, anzi non può mettere in pericolo così la sua famiglia: suo padre e sua sorella hanno bisogno di lei, ma da sola non sa cosa fare.

Sa però dove deve andare per chiedere aiuto: il magus, amico della madre di Khalid la aiuterà e lo troverà proprio con il dono che le aveva fatto. Il tappeto magico la porterà da lui e lei riuscirà a salvare Khalid e suo padre. Ma a che prezzo?

“La strinse a sé. “Sulla tomba di Ava giurai che avrei trascorso il resto della mia vita dimostrando i sentimenti alle persone che amo, senza ricorrere alle parole. Promisi di fare con gli atri ciò che non ero riuscito a fare con lei. Non professare l’amore bensì manifestarlo.” Sulla stanza calarono alcuni minuti di silenzio. Khalid non poteva vedere l’espressione sul suo volto, ma sapeva che Shahrzad stava pensando, che stava riflettendo sul suo giuramento. Forse era sciocco mantenere una promessa fatta ad una ragazza che non era più in vita. Una ragazza che aveva sofferto tremendamente e che era morta con la menzogna di Khalid nelle orecchie, Una menzogna d’amore. L’unica cosa che gli avesse mai chiesto. L’unica cosa che non si era impegnato a darle.”

Commento:

Ormai conoscendo la storia di questi due innamorati divisi solo dal destino, ho fatto che mangiarmi anche questo capitolo, ormai curiosa di quella che sarebbe stata la fine. Devo dirvi che mi è venuta su un po’ di paura che questo non fosse l’ultimo capitolo e che avrei dovuto aspettare del tempo prima di leggere un terzo episodio. Posso dirvi, senza anticiparvi nulla che con questa storia si conclude una bella storia d’amore. Quella classica che tutte sognano.

Un principe e una ragazza qualunque che si innamorano e devono lottare per stare insieme, ma quello che sorprende di più nel testo sono proprio le descrizioni di quei gesti semplici tra i due innamorati, che ci coinvolgono nel loro amore e nella loro passione.

Le descrizioni dei luoghi e degli avvenimenti sono davvero straordinari: questa autrice ha la capacità di narrare qualsiasi cosa con una maestria davvero notevole.

Vi giuro che a volte mi sono stupita di me stessa e di lei perché davvero avevo davanti agli occhi la scena. Sarà anche colpa della mia pazzia crescente ma vi giuro che mi sembrava di essere lì con loro a vivere le loro storie.

Iniziate a leggerlo e vi giuro che non ve ne pentirete e fatemi sapere la vostra opinione.

Buona lettura a tutte/i voi!

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La moglie del califfo

La moglie del califfo – Renèe Ahdieh

Shahrzad lo sapeva perché era stata una sua scelta: l’aveva fatto per salvare sua sorella e la sua famiglia, il suo popolo, le altre ragazze, ma soprattutto lo faceva perché doveva vendicarsi per la morte della sua migliore amica Shiva. Il califfo era conosciuto per il mostro che era. Ogni giorno sposava una fanciulla e all’alba di lei non si sapeva più nulla. Ma per lei era diverso, lei si era offerta volontaria perché aveva un compito ben preciso.

Lei doveva e voleva scoprire quale fosse il punto debole del Califfo e poi l’avrebbe ucciso, ogni ragazza così sarebbe stata salvata da un uomo sadico e mostruoso come Kalhid, il Califfo.

Riuscì a guadagnare una notte e poi un’altra ancora, ma qualcosa di più si nascondeva dietro al cuore di Kalhid il mostro, qualcosa che forse può spiegare tutto il male inferto al suo popolo, alle sue famiglie e alle giovani spose che furono scelte per essere sacrificate. Ma questo basterà a tenere chiusa la rabbia e la fame di vendetta di Sharhzad?

““Un inganno. Una tattica per rimandare la tua esecuzione…iniziare una storia che non avevi intenzione di finire”. La sua voce era mortalmente bassa. “Ho tutta l’intenzione di terminarla. Domani notte. Che questo accada o meno, dipende solo da voi. “ Lo fissò, stringendo i pugni sotto la shamla. “Hai detto di aver capito che la tua vita era perduta. Era chiaro fin dal principio”. Sharhzad si alzò in piedi, raddrizzò le spalle e spinse in fuori il mento appuntito. Quando parlò, si adeguò al tono morbido e pungente di lui. “Le vite di tutti noi sono perdute sayyidi. E’ solo questione di tempo. E mi piacerebbe avere un giorno in più”. La fulminò con lo sguardo, il profilo tagliente del suo viso era evidenziato ancora di più dalla rabbia che gli colorava le guance. Bussarono delicatamente alla porta. “Solo uno”, sussurrò lei.

Commento:

Ragazze non ho davvero parole per descrivere la bellezza di questo libro: giuro che quando l’ho iniziato ero davvero scettica e me ne dispiaccio. La copertina probabilmente in libreria non mi avrebbe intrigato più di tanto se non me l’avesse strettamente consigliato un’amica. Pensando fosse la solita storia che racconta la vita difficile di una moglie di un re ambientato nel medio oriente.

La storia è strepitosa. Prende spunto, bisogna essere sinceri, dal vecchio libro de “Le mille e una notte”, ma i risvolti che ne conseguono sono davvero stupefacenti. La trama e il modo in cui viene raccontata sono davvero imparagonabili.

Difficilmente sono riuscita a fermarmi dal non riportare qui sopra tutto il capitolo del libro che racconta il primo incontro della nostra Sharhzad e di Khalid.

Diciamo anche che, anche se ognuno lo immagina a suo modo, per come viene descritto il Califfo, viene difficile non innamorarsi di lui: il solito bello e impossibile perché freddo, ostinato e scontroso, che riesce a far breccia nel cuore di tutte in pochi passi.

Mamma mia ragazze, questo libro l’ho letto in due giorni e non vedo l’ora di leggerne il seguito.

Correte a iniziarlo subito e salutate amici e parenti per qualche giorno, perché non riuscirete a vedere né sentire nessuno finché sarete impegnati con la sua lettura.

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il dio delle piccole cose

Il dio delle piccole cose – Arundhati Roy

La storia narra di due piccoli gemellini dizigoti nati in India su una corriera per l’ospedale. Fin da subito il legame tra i due piccoli è molto speciale: sembra che entrambi riescano a percepire tutto ciò che fa l’altro e questo di sicuro li rende molto uniti; ognuno dei due sa che la propria vita dipende da quella dell’altro ma un giorno vengono separati e il piccolo Estha restituito mentre la piccola Rahel rimane con la madre Ammu. Attraverso gli occhi di due piccoli uomini viene raccontata una storia difficile di una donna separata con due piccoli bimbi al seguito che torna a casa.

Molte cose possono succedere nel giro di pochi anni di vita, una molestia, un amore pericoloso tra due persone molto diverse che secondo la società non possono stare insieme, l’arrivo di una piccola mol e la disgrazia e poi, finalmente, il ritrovo di due gemellini molto legati tra di loro che vengono separati e finalmente possono ritrovarsi.

““Noi siamo prigionieri di Guerra” disse Chacko. “I nostri sogni sono stati manipolati. Non apparteniamo a nessun posto. Navighiamo senza ormeggi in un mare agitato. Non ci sarà mai permesso di attraccare. I nostri dolori non saranno mai abbastanza felici. I nostri sogni mai abastanza grandiosi. Le nostre vite mai abbastanza importanti. Per contare qualcosa.” Quindi, per dare a Estha e Rahel il senso della prospettiva storica (benchè la prospettiva fosse una cosa di cui, nelle settimane a venire, Chacko stesso sarebbe stato desolatamente privo), parlò loro della donna Terra.”

Commento:

Mamma mia ragazzi, non avete idea di quanto tempo io ci abbia messo a leggere e a finire questo libro: dicono che sia corto ma a me è sembrato davvero eterno. La scrittura è davvero particolare: le frasi sono molto corte e l’autore si esprime molto spesso in metafore o sotto piccole allusioni da lui create. In più le descrizioni non sono precise. Ho fatto davvero molta fatica a leggerlo; non mi ha preso la sua storia in nessun punto e molte volte facevo fatica a capire cosa stessi leggendo: si perdevano i soggetti nelle frasi o anche i luoghi. Non c’era un nesso logico nelle cose che venivano raccontate: epilogo di vita quotidiana raccontate ma senza avere una cronologia logica se non quella del tempo.

Mi dispiace ma non mi sento di consigliare questo libro, magari è stata colpa mia e non sono riuscita a coglierne il suo senso interno, o forse semplicemente non è assolutamente il mio genere.

Mai come in questo caso dovete assolutamente farmi sapere cosa ne pensate e nel frattempo…

Buona lettura a tutte/i voi!

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Uomini che odiano le donne

Uomini che odiano le donne (#1) – Stieg Larsson

Dopo essere stato accusato dal grande imprenditore locale Wennerstorm di diffamazione e perde la causa, il giornalista Mikael Blomkvist decide di dimettersi da direttore del suo giornale Millenium e accettare un lavoro che coinvolge un vecchio conoscente di suo padre. Il signor Henrik Vanger lo contatta per chiedergli aiuto a risolvere un enigma che lo attanaglia da quarant’anni: da quando la sua dolce nipotina preferita è scomparsa in un giorno di festa.

Tutti hanno sempre creduto che fosse morta, forse annegata, ma lui è convinto che uno della famiglia l’abbia uccisa. Ogni anno il giorno del suo compleanno Henrik riceve lo stesso dono che lei gli faceva avere ogni anno come dimostrazione del fatto che l’omicidio della nipote possa essere stato voluto e pensato solo da un membro che conosceva bene Harriet. In questa avventura Mikael incontra un’investigatrice e hacker, un po’ bizzarra, introversa e sprezzante della vita, che lo aiuterà e lo seguirà per arrivare al nocciolo della faccenda e dopo quarant’anni svelare il mistero che ha sempre circondato la vita di questa famiglia.

“Mikael si guardò intorno e si chiese quale folle impulso avesse soddisfatto, quando aveva accettato l’invito dell’avvocato Frode. Decise che, se fosse stato possibile, sarebbe tornato a Stoccolma già quella sera stessa. Una scala di pietra conduceva all’ingresso, ma prima ancora che ci arrivassero la porta si aprì. Mikael riconobbe subito Henrik Vanger dalle immagini su Internet. Nelle foto era più giovane, ma aveva ancora un’aria sorprendentemente vigorosa per i suoi ottantadue anni; un corpo robusto con un viso severo segnato dal sole e dalle intemperie e una capigliatura grigia folta, pettinata all’indietro, che lasciava intendere che i suoi geni non incoraggiavano la calvizie. Indossava pantaloni scuri stirati alla perfezione, camicia bianca e un comodo cardigan da casa marrone. Aveva baffi sottili e occhiali dalla leggera montatura metallica.”

Commento:

Ottimo libro per chi volesse iniziare ad approcciarsi a una tipologia di storie thriller: la storia è molto intricata ma descritta molto bene nei minimi dettagli, tanto che non risulta troppo complicato seguire il filo logico della storia. Immagino poi che per chi si approccia a questo tipo di scrittura non sia semplice non cadere nel banale per quanto riguarda le storie descritte e invece Uomini che odiano le donne mi sembra una storia molto originale e ben pensata o studiata. Come dicevo poi le descrizioni sono molto chiare, aiutate anche dal fatto che l’autore usa un tipo di linguaggio semplice e molto comune anche in momenti in cui l’enfasi delle emozioni da descrivere forse non aiutano molto.

L’unica piccola pecca è l’inizio che è molto lento, ma penso che sia una piccola sofferenza che dobbiamo sopportare per capire meglio tutti i fatti della trilogia!

Sono molto curiosa di leggere i due libri che seguono, e voi? Già li conoscete?

Nel frattempo…

Buona lettura a tutte/i voi!

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La verità sul caso Harry Quebert

La verità sul caso di Harry Quebert – Joel Dicker

Aurora è una piccola cittadina dov’è tutti gli abitanti si conoscono tra di loro; sempre molto tranquilla fino a che la scomparsa di una ragazzina di 15 anni, Nola Kellergan, non butta la città nel caos totale, sconvolgendo le abitudini di persone molto semplici. Ma dopo trentatré anni, quando si pensava che questa storia fosse superata, ecco che viene di nuovo tutto a galla con il ritrovamento del corpo della giovane Nola, sepolta nel giardino del grande scrittore Harry Quebert.

Il suo amico e vecchio studente Marcus Goldman, saputo dalle TV dell’arresto del suo vecchio professore e amico, si precipita ad Aurora per cercare in ogni modo di fare luce sulla questione e di trovare la verità sul caso di Nola, così da poter scagionare il suo amico che ha sempre creduto innocente. Marcus perseguitato dal blocco dello scrittore decide di scrivere un libro su questo caso per poter raccontare al mondo la verità che c’è dietro a tutta questa tragedia. Ma alla fine della storia riuscirà a trovare la verità su Nola ed Harry?

“All’inizio del 2008, all’incirca un anno e mezzo dopo essere diventato, grazie al mio primo romanzo, il nuovo beniamino delle lettere americane, fui colpito dal blocco dello scrittore, una sindrome che sembra piuttosto diffusa tra gli autori baciati da un successo istantaneo e clamoroso. La malattia non era arrivata di colpo: si era insinuata dentro di me lentamente. Era come se il mio cervello, una volta infetto, si fosse bloccato un po’ per volta.”

Commento:

Il libro è davvero fantastico: già dalle prime pagine ho trovato difficile interromperlo anche solo per andare a lavorare. La scrittura è facile e scorrevole e le parole sono esattamente quelle esatte che riescono a descrivere le situazioni e i momenti tanto da non dover fare alcuna fatica per immaginarle. Mi sembra di essere stata davvero ad Aurora.

La storia, per quanto la di possa considerare piena di avvenimenti, è molto coinvolgente e anche se in ogni capitolo qualche elemento ricambiava tutte le carte in gioco e sembrava che il vero colpevole non lo si potesse trovare mai, ho deciso di dargli 5 stelle poiché io da quel libro non riuscivo davvero a staccare gli occhi. In più è la prima volta che invece di immedesimarmi nel protagonista, riesco a comprendere quelli che sono i pensieri e gli atteggiamenti del soggetto del libro: in questa caso proprio del considerato colpevole Harry.
Fidatevi di me: anche se un po’ lunghino ed intricato, leggetelo e non ve ne pentite!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Il nome della rosa

Il nome della rosa – Umberto Eco

Verso la fine del Medioevo, Guglielmo, ex inquisitore, viene chiamato da un abate di un monastero nel nord Italia per scoprire la causa e l’artefice di un assassinio. Insieme ad un giovane frate, Adso, affidatogli all’inizio del suo viaggio per comprendere e intraprendere quella che sarà la sua vita da religioso, si reca in questo monastero benedettino dell’Italia settentrionale e in sette giorni riuscirà a scoprire la natura del primo omicidio e di tutti quelli che purtroppo seguiteranno ad esso.

Molto di più si cela dietro a queste spesse mura e l’Abate, ignaro di quello che accade all’interno, cerca di nascondere e proteggerne i suoi abitanti. Ma forse è protio all’interno che scorre il fiume del pericolo. Forse gli omicidi non sono l’unica cosa che accade nel monastero?! Forse altri eventi stanno macchiando il buon nome del monastero e di chi ne è a capo, l’abate Abbone?!

“Accanto al salterio v’era, evidentemente terminato da poco, uno squisito libro d’ore, dalle dimensioni incredibilmente piccole, sì che avresti potuto tenerlo nel palmo della mano. Esigua la scrittura, le miniature marginali erano a malapena visibili a prima vista e chiedevano che l’occhio le esaminasse da vicino per apparire in tutta la loro bellezza (e ti chiedevi con quale strumento sovrumano il miniatore le avesse tracciate per ottenere effetti di tanta vivacità in uno spazio così ridotto).”

Commento:

Ragazzi non avete idea di quanto sia stato difficile portare a termine questo libro, ma era un mio obiettivo e quindi ce l’ho fatta!

Il problema non è nemmeno il racconto in se ma tutto ciò che gli gira attorno: la scrittura (con anche parti in latino) diciamo che non è delle più semplici, alcune frasi ho dovuto rileggerle più volte perché troppo lunghe e spariva così il soggetto in questione; il racconto viene spesso interrotto da spiegazioni e precisazioni su quello che è il mondo della cristianità all’epoca, poiché molti si sono divisi dal ramo classico sulla base de pensiero “Dio era povero, dobbiamo esserlo anche noi” e quindi vengono fornite spiegazioni su ogni fazione nata; infine, il libro è ricchissimo di descrizioni, pagine e pagine vengono spese solo per descrivere nei minimi dettagli molte cose, che a volte sono inutili (come nel caso della biblioteca) poiché tanto senza una mappa non ci avrei capito una mazza lo stesso. Il libro nel complesso però è proprio bello e mostra una cultura sull’argomento che fa paura. Bravo Guglielmo che alla fine svela il mistero: personaggio un po’ particolare che si differenzia dagli altri poiché riesce a trovare un equilibrio per quello che è il suo credo e il suo sapere, per la prima volta nella storia si trova un personaggio che fa viaggiare di pari passo la Chiesa e la Scienza!

In più il suo intuito è spettacolare: è come se avesse un albero in testa, dove ogni ramo diventa un’ipotesi che spiega quel fatto, ogni particolare in più trovato va a far cadere quelle che sono le ipotesi sbagliate e a far ingrandire le ipotesi giuste fino ad arrivare ad un’unica soluzione, il tronco!

Buona lettura a tutte/i voi!

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Esco a fare due passi

Esco a fare due passi – Fabio Volo

Nico ha 28 anni e si ritrova davanti ad una decisione per molti semplici ma che per lui sembra un bivio che cambierà per sempre la sua vita.

Come sempre nella sua vita, davanti alle decisioni importanti, lui ha deciso di girargli intorno e ignorarle e continuare a vivere nella sua apatia perenne, ma questa volta è diverso e per capire davvero cosa fare scrive una lettera a se stesso psicoanalizzando la sua vita fino a quel momento. Gli amori che ha conosciuto ed ha lasciato andare così come le ore della sua intera vita passate lavorando alla radio e a casa a farsi canne su canne.

Lui si definisce Immaturo, io lo credo molto più insicuro di se stesso, tanto da non sapere mai quale decisione prendere per paura di sbagliare. O magari senza la voglia di prenderle perché convinto che sarà il tempo a prenderle per te e tu così potrai liberarti dalla responsabilità di aver fatto una scelta magari sbagliata e di doverne superare le conseguenze.

“Speravo che crescendo sarebbe stato tutto più chiaro. Speravo di capire le cose che voglio, i miei obbiettivi, i miei gusti, i miei desideri, e invece no, qui è sempre tutto da capo. A volte vorrei già essere più grande. Avere quell’età in cui ciò che volevo fare purtroppo non l’ho fatto, ma ormai è tardi, e così lo metto via e non ci penso più. Mi accontento, mi standardizzo, insomma mi sistemo. Ma quali cacchio sono le cose che voglio fare? Per esempio, parlando di lavoro, ti ricordi di Paolo? Lui alle medie diceva che avrebbe fatto l’architetto, e architetto è diventato: ha scelto la sua strada e l’ha percorsa. Via degli architetti. Io invece la mia strada non l’ho ancora decisa, o meglio non l’ho ancora capita.”

Commento:

Questa si chiama Ignavia!
Detto sinceramente da Volo mi sarei aspettata molto di più, forse perché tutti mi avevano raccontato la storia di un grande scrittore e le mie aspettative erano molto alte, ma devo dire che questo libro non mi ha entusiasmato più di tanto e me ne dispiaccio. Magari sarà solo il primo libro. Mi sembra così vuoto e privo di significato, o magari sono solo io che non riesco a trovare un senso a questo racconto. Ho già deciso però che gli darò un’altra possibilità appena ce ne sarà l’occasione.

Come potete vedere anche la trama rimane molto breve, perché cosa c’è da raccontare di un ragazzo qualunque che racconta nelle pagine di un libro la sua vita sempre uguale e che non ha voglia di cambiare non si sa se per colpa della pigrizia piuttosto che della non voglia di vivere una vita piena?! Non riesco ad immedesimarmi in lui e forse è questo il vero motivo del fatto che il libro non mi è assolutamente piaciuto. Bisogna prendersi le responsabilità delle proprie azioni e agire!

Come piccolo consiglio, magari questo libro saltatelo; spero invece che gli altri mi stupiscano in meglio.

Buona lettura a tutte/i voi!

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