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L’ombra del vento

L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon

Ogni amante della lettura sa che c’è quell’unico libro capace di rappresentarci sempre in ogni istane della nostra vita e Daniel, che da sempre a vissuto immerso nei libri come suo padre gli ha sempre insegnato, ha trovato il suo.

All’interno del Cimitero dei Libri Dimenticati, Daniel trova un libro maledetto scritto da un certo Julian Carax. La sua scrittura e il suo racconto fanno innamorare quel giovane ragazzino in poco tempo e così nasce dentro la voglia di saperne di più, di cercare altre sue opere e collezionarle tutte. Ma qualcuno prima di lui si è inoltrato alla scoperta dei libri di Carax ma con un intento diverso da quello di leggerli: Il soggetto ha fatto si che tutti quei libri furono persi nel fuoco.

Che storia è questa? Chi è quell’uomo che si fa chiamare con il nome di uno dei personaggi dei libri di Carax? E chi è davvero Carax?

A Daniel non rimane che andare alla scoperta che nascondono Carax e i suoi libri. Ma quei segreti iniziano a diventare anche i suoi. Intrighi e sotterfugi ormai sono il suo pane quotidiano tanto che lo porteranno ad un punto di non ritorno.

“L’immagine di Penélope Aldaya sullo scalone gli tenne compagnia durante le prime settimane al San Gabriel. Quella nuova realtà era piena di contraddizioni e non tutto gli piaceva. Gli allievi si comportano come principi mentre i loro colti insegnanti parevano servi deferenti. Il primo ragazzo con cui Julian fece amicizia, a parte Jorge Aldaya, fu Fernando Ramos, figlio di uno dei cuochi del collegio, che mai avrebbe immaginato che un giorno avrebbe indossato la tonaca e avrebbe insegnato in quelle stesse aule. Fernando, a cui i compagni avevano dato il nome di Fornelletto, trattandolo alla stregua di un domestico, era sveglio ed intelligente e aveva un solo amico, Miquel Moliner, un ragazzo un po’ strano che in seguito sarebbe diventato il miglior amico di julian.”

Commento:

La scrittura di questo romanzo è uno spettacolo. Il racconto sembra rispecchiare in pieno, in ogni punto, il vero carattere del protagonista Daniel, sempre un po’ introverso e schivo con le persone quando si parla di sentimenti.

Le parole che vengono utilizzate per raccontare i fatti sembrano misurate con il contagocce come se essendo lo stesso Daniel che racconta i fatti, determinate cose siano proprio scontate perché ognuno conosce se stesso. Ma nonostante questo nessun particolare della storia viene lasciato al caso e la storia è davvero comprensibile e amabile. Questo autore è stato capace di trasmettermi pensieri ed emozioni solo descrivendomi dei semplici gesti. Nulla è stato lasciato al caso. Ogni parola è stata pensata e ponderata nei minimi dettagli.

Ci si ambienta subito nella Barcellona del dopo guerra e nell’ambientazione essenziale e soprattutto non si fa fatica ad immedesimarsi co i personaggi. Devo essere sincera qui il mio preferito è stato di sicuro Fermìn (quanto mi ha fatto ridere) così particolare e tenero ma anche molto leale verso chi lo ha salvato. Si vede subito che ha un cuore grande ma che tiene segregato dietro ad un alto muro molto spesso. E come invece non si fa ad odiare Fumero: un pazzo psicopatico che gira libero per la città armato e libero di fare quello che vuole perché protetto dalla legge. Questo si che mi fa paura.

La storia, poi, è piena di imprevisti e colpi di scena che ti tengono legati alla storia. L’unica minuscola pecca è stata che all’inizio ho fatto un po’ fatica a legarmi alla storia, ma appena si entra nel clou vi giuro che staccarvi da lui sarà difficile. Un po’ come Daniel con il suo “Ombra del vento”.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Hunger Games. Il canto della rivolta

Hunger Games. Il canto della rivolta – Suzanne Collins

Katniss viene salvata dai ribelli e trasportata nelle segrete del Distretto 13, dove le vite di tutti sono organizzate nei minimi dettagli in ogni momento della giornata e ognuno di loro svolge un compito ben preciso all’interno del Distretto. Katniss si lascia convincere da Alma, a capo del Distretto 13, a girare dei video, che saranno mandati in onda in tutta Panem, che siano di incitamento per tutti i ribelli e che possano mostrare che la Ghiandaia Imitatrice, simbolo della rivolta, è dalla loro parte nella guerra contro Capital City e contro Snow.

In tutto questo Peeta era stato catturato da Capital City e aveva subito un lavaggio del cervello, così, quando una squadra di soccorso riesce a liberarlo, viene tenuto in una camera segregato in modo da poterlo aiutare a riacquistare la memoria.

Vengono organizzate diverse squadre per prendere d’assalto Capital City, e la squadra di Katniss è quella incaricata di scovare ed entrare nella residenza del presidente Snow.

Finalmente Capital City viene liberata e il presidente Snow catturato, ma il finale è davvero quello che tutti ci aspettavamo e volevamo?

“Quello che vogliono è che io assuma il ruolo che loro hanno concepito per me. Il simbolo della rivoluzione. La Ghiandaia Imitatrice. Non basta ciò che ho fatto in passato, sfidando Capitol City ai Giochi e offrendo loro un motivo di aggregazione. Adesso bisogna che diventi il vero leader, il volto, la voce, l’incarnazione della rivoluzione. La persona su cui i distretti – gran parte dei quali è ormai apertamente in guerra con Capitol City – potranno contare perché indichi loro la via della vittoria. Non dovrò farlo da sola. Hanno un’intera équipe di specialisti pronti a trasformarmi, vestirmi, scrivere i miei discorsi, coordinare le mie apparizioni – come se questo non mi fosse orrendamente noto – e tutto quello che dovrei fare io è recitare la mia parte. A volte li ascolto e a volte mi limito a osservare la linea perfetta dei capelli della Coin, cercando di decidere se si tratta o no di una parrucca.”

Commento:

Con questo capitolo si conclude una grande saga di avventura e azione capitanata dalla nostra eroina Katniss. E’ una saga molto particolare, lo devo ammettere; anche se racconta una storia di pura fantasia, l’argomento principale, cioè la lotta contro il potere cattivo, è sempre molto attuale. Almeno nei libri sappiamo che il bene vince sempre e che le cose, anche se pur difficili, si possono sempre risolvere, con il tempo e con la testa.

Credo che sia un’ottima saga da far leggere a dei ragazzi in fase di adolescenza: possono essere utili a sviluppare un pensiero deduttivo, ma soprattutto far capire cosa vuol dire fare del male alle persone e cosa ne scaturisce tutto ciò. Ti insegna a credere sempre nelle tue idee anche quando vanno contro tutto e tutti, ma se le credi giuste devi portarle avanti. Mi piace sapere che un giorno i miei figli potranno leggere questi libri e potranno imparare molto oltre che a divertirsi.

Non so se si era capito, ma è super consigliato!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Harry Potter e il calice di fuoco

Harry Potter e il calice di fuoco – J.K. Rowling

Per Harry, Ron ed Hermione il quarto anno sarà un anno molto speciale. Dopo quasi un secolo le tre scuole di magia e stregoneria, Hogwarts in Inghilterra, Durmstrang in Bulgaria e Beauxbatons in Francia, decidono di indire il Torneo Tremaghi, nella quale un giocatore per ogni scuola dovrà affrontare tre probe diverse e alla fine il vincitore porterà onore e gloria alla scuola di origine.

Essendoci stati parecchi morti nelle edizioni precedenti i tre presidi decidono di comune accordo che solo gli alunni dai 17 anni in su potranno partecipare. Dovranno inserire il loro nome nel Calice di Fuoco e alla fine sarà quest’ultimo che deciderà chi saranno i partecipanti. Al termine il Calice sceglie i nomi: Viktor Krum per Durmstrang, Cedric Diggory per Hogwarts e Fleur Delacour per Beauxbatons.

Ma il calice, inaspettatamente fa uscire un quarto nome: quello di Harry Potter. Non c’è nulla da fare, una volta uscito il suo nome il giocatore non può tornare indietro e quindi Harry, pur non avendo inserito il proprio nome nel Calice dovrà partecipare. Chi è che ha voluto tendere questo tranello?

“Harry guardò affascinato Fred che estraeva dalla tasca un foglietto di pergamena con scritto sopra ‘Fred Weasley – Hogwarts’. Fred avanzò fino alla linea, e lì rimase, dondolandosi sulle punte dei piedi come un tuffatore che si accinge a un volo di quindici metri. Poi, con gli occhi di tutti i presenti puntati addosso, trasse un gran respiro e superò la linea. Per un solo istante, Harry fu convinto che avesse funzionato – George lo pensò di sicuro, perché emise un ululato di trionfo e seguì il fratello con un balzo – ma un attimo dopo si udì un forte sfrigolio, ed entrambi i gemelli furono espulsi dal cerchio d’oro come se fossero stati scagliati da un invisibile lanciatore del peso. Atterrarono doloranti a tre metri di distanza sul freddo pavimento di pietra, poi, come se non bastasse, risuonò una forte esplosione ed entrambi si videro spuntare due identiche lunghe barbe bianche. La Sala d’Ingresso rimbombò di risate, a cui si aggiunsero anche quelle di George e Fred, non appena si furono guardati bene in faccia.”

Commento:

Ecco questo è stato il primo capitolo a farmi piangere davvero come una scema. I libri sono capaci di farti provare tante e forti emozioni, ma su questo ho pianto davvero per la tristezza, cosa che non mi era mai successa. Mi sono affezionata davvero tanto ai personaggi di questa saga che ci sono rimasta molto male. Le parole usate hanno aiutato anche tanto e sappiamo che in questo la Rowling, ormai, è diventata una maestra.

Mi è piaciuto un sacco questo capitolo perché per la prima volta in un’amicizia di anni è uscita una cosa che tutti abbiamo provato: la gelosia! E’ un sentimento normalissimo, che abbiamo provato tutti nei confronti dei nostri amici e di cui tutti abbiamo provato vergogna, questo capitolo invece ci vuole insegnare che è una cosa del tutto normale e come arriva se ne va da sola, ma non c’è nulla della quale vergognarsi.

Parlando del libro, invece, questo è il libro di partenza per la love story Ron ed Hermione. C’è sempre stata della polemica intorno a questa storia d’amore perché ci si aspettava un “Harry ed Hermione”, ma non tutto deve essere sempre scontato no?!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Nella terra della nuvola bianca

Nella terra della nuvola bianca – Sarah Lark

Helen e Gwyneira ancora non si conoscono. Il loro passato è molto diverso e il loro futuro ancora incerto lo è ancora di più. Helen in Inghilterra fa l’educatrice presso una buona famiglia dell’alta società ma pensa spesso al giorno in cui potrà avere una famiglia tutta sua. La sua opportunità nasce un giorno per caso quando le si presenta l’occasione di poter andare a conoscere un uomo in cerca di moglie che ha provato a cercare fortuna in Nuova Zelanda.

Gwyn, d’altro canto, si occupa da sempre di aiutare il padre nella cura del gregge, nella tosatura e nella vendita di lana molto pregiata; anche lei è in età da marito, ma nessuno dei contendenti londinesi le sembra all’altezza. Perché non provare a buttarsi in una nuova avventura? Partire per la Nuova Zelanda per andare a conoscere il figlio di un certo Gerald Warden magnate della lana.

E’ proprio le vite delle due giovani si incontreranno per non separarsi più: sulla Dublin. La nuova vita in Nuova Zelanda sarà un susseguirsi di avventure per entrambe: per Helen la scoperta del marito diverso che si aspetta e della sua stessa vita diversa ma l’arrivo di un piccolo cucciolo d’uomo a donarle felicità; per Gwyn le poche soddisfazioni in amore e la pressione del suocero ad avere in fretta un erede.

“Gwyneira aveva il compito di far diventare le ragazze maori perfette cameriere, ma non ne era all’altezza. Si ricordò che Dorothy, Elizabeth e Daphne vivevano nei dintorni e così Mrs. Godewine mise volentieri Elizabeth a disposizione e i Candler, che erano comunque invitati, portarono Dorothy. Di Daphne invece non si ebbero notizie. Gerald non aveva idea di dove fosse la fattoria di Morrison e quindi non c’era speranza di entrare in contatto con la ragazza. Gwyneira pensò ad Helen: lei forse poteva avere notizie della sua allieva, ma le due amiche non si erano più potute vedere.”

Commento:

Un bellissimo libro: pieno di avventure straordinarie in una nuova terra sconosciuta a molti, mistero e intrighi che rendono la trama sempre scorrevole e molto piacevole. Ci si affeziona subito alle due giovani donne, anche se per quanto mi riguarda mi sono ritrovata molto di più nella descrizione di Gwyneira. Il suo carattere così ribelle, intraprendente e autoritario mi ha ricordato il mio in quasi ogni sfumatura. Peccato che la sua storia non sia del tutto felice, ma in effetti questa la vita.

La nota particolare di questo libro è proprio l’ambientazione. Non è da tutti scegliere un posto così particolare e poco conosciuto come base per un buon libro. Bisogna aver studiato molto bene la storia del luogo e la sua geografia di quegli anni o bisogno averci proprio vissuto.

In effetti l’autrice sotto questo punto era ben preparata: ha lavorato per molti anni come guida turistica ed era perdutamente innamorata di quel luogo e stregata dai suoi paesaggi.

L’unica piccola pecca che ho trovato nel racconto è stato il finale: sembrava un po’ frettoloso, buttato giù per che il libro era da finire ma privo della suspense che ha regnato in tutto il resto del romanzo.

Leggetelo, miei lettori, e fatemi sapere il vostro parere.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Caraval

Caraval – Stephanie Garber

Due ragazze, due sorelle che vivono una vita difficile: la madre scappata di casa quando loro erano piccole le ha lasciate a vivere con un tiranno che pensa di poter fare delle proprie figlie quello che vuole costringendole con la forza e con la cattiveria ad ubbidire alle sue regole. Rossella si dovrà sposare a breve e così spera di poter trarre in salvo anche la sorella, anche se in realtà il conte, suo promesso sposo, lei non lo ha mai visto. Donatella, d’altro canto, dall’animo più libertino, sogna invece di riuscire a fuggire via, in una terra lontana.

Entrambe hanno un sogno nel cassetto: poter partecipare al gioco di Matro Legend a Caraval. E un giorno, quella tanto attesa lettera arriva, con allegati tre biglietti per Caraval: uno per Donatella, uno per Rossella e uno per il futuro sposo di Rossella. Così tanto bello quel sogno, ma come possono allontanarsi dall’isola per poter partecipare a quel gioco? Il padre di sicuro le troverebbe e le punirebbe in modi peggiori di quelli vissuti finora.

Un marinaio le aiuterà a fuggire e le porterà una notte a Caraval e poi le riporterà indietro. Donatella ha già organizzato tutto e il padre crederà ad un rapimento. Nessuno potrà sospettare nulla e loro potranno vivere il loro sogno. Allora cos’è andato storto? Perché nulla di ciò che era stato programmato è andato secondo i piani? Loro adesso si ritrovano davanti ad una strada chiusa che da affrontare è pericolosa tanto quanto tornare indietro.

“Julian aiutò Rossella a scendere dalla barca. Passando sul ponte ad arco e tra le due gigantesche clessidre, Rossella si chiese quanti minuti della sua vita corrispondessero a una perlina. Un secondo a Caraval pareva più intenso di un secondo normale, come il momento al culmine del tramonto, quando tutti i colori del cielo si fondono in uno spettacolo magico. «Dovremmo cercare il tipo di posto che più potrebbe piacere a tua sorella» disse Julian. «Scommetto che sarà lì che troveremo il terzo indizio.» Rossella pensò al messaggio legato alla chiave. Il numero tre lo dovrai guadagnare. Oltrepassate le clessidre, il sentiero di destra portava a una serie di terrazze dorate che formavano la maggior parte del Castillo. Dal basso ricordavano gli scaffali di una biblioteca, pieni di libri antichi che era proibito toccare.”

Commento:

Davvero strabiliante questo libro. All’inizio non mi aveva preso gran che, ma appena le due ragazze sono entrate nel mondo di Caraval le cose sono cambiate radicalmente. Si in effetti, anche se piacciono diversi generi a tutte noi, diciamo che le storie d’amore nate e create nei corsi dei capitoli di un libro ci attirano sempre molto. Lo spettacolo più strabiliante qui sono le descrizioni dei luoghi. Alcune volte sono un po’ difficili da capire e bisogna rileggerle più volte ma vi giuro che poi nella vostra mente si creerà l’immagine reale di quello che si trovano davanti i protagonisti di questo libro.

Come non affezionarsi, infatti, alla sensibile Rossella: sempre occupata a trovare il sistema giusto per poter salvare sua sorella dalle grinfie del padre tiranno. Così altruista e dal cuore buono.

E poi Julian, (immaginatemi: ho gli occhi a cuoricino) come si fa a non innamorarsi del misterioso e imprevedibile quanto protettivo e geloso Julian!!!

La storia poi è piena di fantasia e giuro che fino all’ultima pagina ho cambiato idea ad ogni frase perché non riuscivo a capire come si stessero svolgendo le cose.

Wow! Davvero mozzafiato e soprattuto super mega consigliato a tutte voi!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Il bacio svelato

Il bacio svelato (#5) – Lara Adrian

Ed ecco a noi che il più tenebroso, solitario e freddo dei membri dell’Ordine si ritrova ad essere attratto da una compagna della stirpe, Renata, dal carattere forte e solitario come il suo. Ma forse nessuno dei due si aspetta che l’altro possa andare a colmare quel vuoto che entrambi hanno dentro e che nessuno dei due ha mai voluto far uscire, con l’istinto di proteggersi da qualcosa di futile ed inutile come l’amore.

Ma eccoli a desiderarsi a vicenda e a trattenersi a rigore del muro che hanno eretto così tanto bene, o forse no. Intanto la lotta continua ad avanzare e a fare passi avanti.

Grazie a Nikolai l’Ordine riesce ad infiltrarsi nel luogo di una riunione di quei vampiri che stanno complottando per una rivoluzione lenta e sanguinolenta e a recuperare informazioni importantissime per trovare l’artefice di tutto questo: Dragos.

 

“Nikolai lanciò un’occhiata sopra la spalla mentre l’alta brunetta iniziava a farsi strada attraverso la folla radunata attorno al bancone. D’impulso, in quel momento si voltò a guardarlo, i suoi occhi verde giada penetranti sotto la frangia di sopracciglia scure e il lucido dondolio del suo liscio caschetto lungo fino al mento. C’era una nota di paura in quegli occhi mentre ricambiava il suo sguardo, un timore palese che non tentava nemmeno di nascondere.”

 Commento:

Finalmente Lara ci riporta alla lettura dei primi libri: passione e sesso come se non ci fosse un domani, e sapete benissimo tutte quante che quando si parla dei vampiri dell’ordine possiamo tranquillamente dire che “50 Sfumature di Grigio” è assolutamente una fiabetta da quattro soldi che nemmeno a mia figlia racconterei. Questi libri non hanno nulla da invidiare: contengono la loro buona parte di racconto d’avventura e d’azione (anche se sono sincera e in questo quinto libro la storia principale è quella d’amore tra Niko e Renata che non lascia molto spazio alle lotte dell’ordine) e quel misto tra passione e amore folle che ognuna di noi sogna. Perché non facciamo tanto le moraliste: se seguiamo così arduamente delle saghe che parlano di passione travolgente anche a letto è perché in fondo sogniamo qualcosa anche noi che gli si avvicini il più possibile.

La nostra cara autrice non ha fatto altro che mettere nero su bianco quello che le donne desiderano, senza paura di essere giudicata male e senza alcuna vergogna.

Come ogni suo libro, assolutamente da leggere.

 Buona lettura a tutti/e voi!

 

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Le notti di Salem

Le notti di Salem – Stephen King

Ben Mears, scrittore, torna nella su vecchia città, la piccola cittadina di Jerusalem’s Lot, anche chiamata Salem’s Lot o più semplicemente il Lot, nel Main, con l’intento di ispirarsi a una vecchia storia di quando era giovane da utilizzare per il suo nuovo romanzo e delle misteriose scomparse che avevano circondato le famiglie di quella generazione.

Di certo non si sarebbe mai aspettato di scoprire tanto orrore tornando nella città dove da piccolo aveva passato qualche tempo a casa della zia.  Arrivato lì, infatti, Ben scopre che due stranieri sono di recente approdati in città apparentemente per affari, per aprire un negozio di mobili di antiquariato. Essi prenderanno possesso di quella casa oscura, lasciata abbandonata da anni, da quando un vecchio mafioso aveva assassinato la moglie e poi si era suicidato. Ma dall’arrivo di questi viaggiatori la città cade preda del disordine ed il passato sembra riemergere. Nessuna poteva immaginarsi a cosa sarebbero andati in contro, e tantomeno Ben poteva aspettarsi che in quel ritorno sarebbe stato così tanto rischioso per la sua vita.

Saranno proprio loro l’origine di tutto quel male arrivato improvvisamente in città?

“Mike Reyerson tornò indietro e sedette sull’orlo della fossa a finire il panino, aspettando il ritorno di Royal Snow. La cerimonia si era svolta alle quattro, e ora erano quasi le cinque. Le ombre erano lunghe e il sole stava quasi per calare dietro le alte querce ad occidente. Quello stupido di Royal aveva promesso di tornare al più tardi alle cinque meno un quarto: dov’era finito? […] Qualcuno lo stava sorvegliando. Se ne rese conto all’improvviso e con certezza. Guardò tutto il cimitero, con gli occhi sbarrati. “Royal? Sei qui, Royal?”.”

Commento:

Vi siete mai chiesti come vi comportereste se di punto in bianco dalla vostra città iniziassero a sparire persone? Vi svegliate una mattina e il vostro panettiere di fiducia è scomparso e il proprietario del negozio di frutta e verdura è stato trovato misteriosamente morto in casa sua. Di certo la prima cosa alla quale pensereste è che un vampiro è appena approdato in città e stia scatenando il panico, o sbaglio?

Come sempre i libri di King sono un punto fermo: la sua capacità di scrivere, raccontare e farti entrare all’interno del personaggio per farti rivivere le stesse sensazioni ed emozioni è sconcertante. Ogni Lettore con la L maiuscola dovrebbe conoscere a menadito le sue opere. Devo essere onesta sul fatto che non sarei mai arrivata, però, da sola al suo intento di riprendere nella sua opera qualche spunto e qualche riferimento dal libro originario di Bram Stoker. L’unica pecca è che mi sarei aspettata di rimanere più sulle spine in certi episodi narrati, mentre invece vengono raccontati come se l’episodio in questione fosse una semplice scena di vita quotidiana.

Ma forse è anche per questo motivo che i libri di King affascinano così tanto: a causa della sua capacità di rendere qualcosa di spaventoso, così semplice e usuale.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban – J.K. Rowling

Harry non ne può più e dopo aver fatto gonfiare la zia Marge, sorella di suo zio Vernon, decide di scappare per tornare nel suo mondo. Per raggiungere il Paiolo Magico, Harry fa la conoscenza del Nottetempo, un autobus particolare, invisibile all’occhio di un babbano e utilizzabile solo da un mago. Al suo arrivo però il Ministro della Magia sembra sollevato di averlo ritrovato e nessuna punizione verrà messa in atto per la magia utilizzata di Harry. Sul treno per Hogwarts, Harry però, ricollega tutti i pezzi del puzzle, dalle notizie lette sul giornale dei maghi, alla conversazione sentite dei Weasley fino alla comparsa dei Dissennatori sui confini di Hogwarts.

Un uomo è scappato dalla prigione dei maghi di Azkaban e il suo nome è Sirius Black. Quest’uomo sta cercando proprio lui, perché il giorno che i suoi genitori morirono Sirius era l’unico che sapeva dove si stessero nascondendo i Potter ma li vendette a Voldemort in cambio della vita. Ora Sirius vuole finire ciò che aveva iniziato tempo fa e uccidere Harry, di cui è anche padrino. Il nuovo professore di difesa delle arti oscure, il professor Lupin, aiuterà Harry con una magia in grado di allontanare i Dissennatori e nelle lezioni Harry scoprirà che il professore è un grande amico di suo padre e di Sirius.

Ma forse dietro a ciò che tutti credono c’è ben altro e Harry è deciso ad andare in fondo alla questione per scoprire la verità!

 

“Senza preavviso, le ali lunghe più di tre metri si spalancarono; Harry ebbe appena il tempo di afferrare il collo dell’Ippogrifo e già quello si librava nell’aria. Non era affatto come un manico di scopa, e Harry sapeva quale dei due preferiva; le ali dell’Ippogrifo battevano scomodamente, urtandogli le gambe e dandogli l’impressione di stare per cadere da un momento all’altro; le piume lucenti scivolavano sotto le sue dita e Harry d’altra parte non osava aggrapparsi più forte; abituato ai movimenti fluidi della sua Nimbus Duemila, ora beccheggiava avanti e indietro mentre i fianchi dell’Ippogrifo si alzavano e si abbassavano insieme alle ali. Fierobecco gli fece fare un giro del recinto e poi puntò di nuovo verso terra. Era questo il momento temuto da Harry: si ritrasse mentre il collo liscio si abbassava, certo di scivolare sul becco dell’animale; poi sentì un colpo secco mentre le quattro zampe male assortite toccavano terra, e riuscì a stento a reggersi e a raddrizzarsi.”

Commento:

Anche il terzo capitolo di questa saga ci lascia senza fiato. Ormai non viene più messa in dubbio la capacità dell’autrice di creare atmosfere e avventure sempre nuove e originali. Ma con questa vengono incastrati in maniera perfetta personaggi, momenti passati e presenti e situazioni. E’ davvero incredibile come sembra che fino ad ora i vari capitoli è come se fossero stati scritti insieme per essere un unico libro e poi successivamente separati per crearne una serie. Ora si che diventa difficile aspettare ancora per leggere i capitoli successivi. Siamo diventati anche noi parte della storia e dobbiamo sapere tutti come finirà questa avventura.

Credo di non sbagliarmi dicendo che l’arrivo del professor Lupin ha fatto si che noi trovassimo in lui una specie di tutore e protettore di Harry, data la sua sfortuna nel non poter avere una famiglia che lo ami. Ci siamo affezionati talmente tanto a lui che abbiamo sperato fin da subito che lo potesse in qualche modo adottare o portare via con se alla fine dell’anno scolastico. In effetti credo che questo capitolo sia dedicato molto al professore e a Sirius che impareremo a conoscere solo alla fine dei capitoli.

Cosa state aspettando? Correte a leggere questo libro fantastico.

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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Scopri il tuo destino

Scopri il tuo destino – Robin Sharma

Dar Sanderson ha ottenuto tutto dalla vita: soldi e successo e fino a qualche momento prima anche la famiglia che adesso si sta per sgretolare e con lui tutta la sua esistenza. Si sente così perduto da pensare di tentare il suicidio, ma qualcosa lo ferma. Il destino gli farà incontrare sul suo cammino Julian Mantle, ex avvocato di successo che ha deciso di abbandonare tutto per cercare la felicità interiore e trovare se stesso.

Dopo aver affrontato questo percorso da solo, Julian decide di tornare da quelle persone che hanno bisogno del suo aiuto nel capire davvero se stessi e qual’è la strada per la felicità. E’ così che Julian incontra Dar nel suo momento peggiore e grazie ad i suoi insegnamenti, passo dopo passo, l’uomo di successo che era, incentrato sempre e solo suoi soldi, imparerà a mettere se stesso, la sua felicità e quella dei suoi figli, prima dei soldi e a vivere meglio la sua vita.

Dar capire come dare senso alla sua vita e cosa sono davvero le cose importanti: non i soldi e la ricchezza, ma la felicità interiore fatta di piccoli gesti e di serenità.

 

“«Buongiorno, amico, entra pure – disse con slancio. – Stavo ascoltando un po’ di musica. E’ Dave Matthews, Gravedigger. La adoro. Trovo che esprima l’importanza di vivere con pienezza quando ne abbiamo la possibilità. Godersi ogni istante, anche quelli meno allegri. Perché presto la vita avrà fine: prima che ce ne rendiamo conto, finiremo tre metri sotto terra e i piccoli piaceri che davamo per scontati, come sentire la pioggia sul viso, vedere i nostri figli ridere o guardare l’alba, apparterranno al passato. Ascoltami, Dar: di solito le cose a cui diamo più importanza a 20, 30 o 40 anni sono quelle che al termine dei nostri giorni assumono meno valore.”

Commento:

E’ stata davvero una lettura illuminante questo libro. Mi ha fatto capire davvero che per volere arrivare alla fine di una strada, basterebbe solo mettere un piede di fronte all’altro e pian piano camminare. Invece, nel nostro cammino della vita, troppo spesso decidiamo di fermarci sul primo masso che troviamo per riposarci un po’ e alla fin fine su quel masso ci rimaniamo anche troppo, credendo di essere già arrivati a destinazione o di poterci accontentare di quella poca strada percorsa.

La nostra vita va ben oltre al puro e semplice materiale. Se riesci a metabolizzare che dietro ad una grande difficoltà c’è un grande risultato per noi stessi, capisci davvero come vanno affrontate le cose della vita e quei grandi massi che vedevi di fronte a te, diventano dei piccoli sassolini da prendere a calci come gioco.

Questo libro è pieno di grandi insegnamenti da leggere e seguire.

Sono sincera: non sono riuscita a seguire tutte le regole per imparare a stare bene con te stessa. Non riesco a svegliarmi presto, non sono costante nella scrittura di un diario e non sono in grado di ritagliarmi del tempo per fare del bene al prossimo.

Una cosa però l’ho imparata: per riuscire a stare bene nel mondo, devi imparare a stare bene con te stessa. Questo ti porterà di conseguenza a stare bene con le persone che ti circondano. Detto questo:

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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La ragazza del treno

La ragazza del treno – Paula Hawkins

A Rachel rimane solo una cosa che le da conforta: il bere fino a stordirsi del tutto e poter dimenticare. Il fatto di non poter avere figli l’ha mandata in depressione e l’ha fatta diventare un alcolista fino a rovinare per sempre il suo matrimonio. Ora non le rimane che il suo lavoro e l’alcool.

Così ogni mattina ed ogni sera quando prende il treno per arrivare a Londra, si mette a fantasticare su quella coppia che abita nella villa di fronte alle rotaie dove il treno si ferma allo stop. Jess e Jason sono una vera coppia felice: lei è un’artista e lui un tecnico informatico e ogni mattina fanno colazione sul terrazzino di casa loro (casa che si trova a qualche passo di distanza da dove lei abitava con l’ex marito e da dove adesso lui, Tom, abita con la nuova moglie Anna e la figlia piccola Evie).

Un giorno però Rahcel, passando con il treno, vede Jess mentre bacia un altro uomo e il suo rammarico diventa troppo grande. Ma il peggio non è ancora arrivato. Jess scompare nel nulla senza lasciare traccia di sé e le accuse ricadono subito sul marito, Scott (Jason). Rachel, però, ne è certa: non può essere stato il marito che amava così tanto la sua Megan (Jess). Così Rach si reca alla polizia per raccontare tutto ciò che sa, ma la polizia non le creda; lei in fondo è una vecchia ubriacona pazza che ancora molesta il suo ex marito per convincerlo a tornare con lei, come potrebbe essere attendibile una sua dichiarazione. Non le resta che cercare di contattare direttamente Scott, incontrarlo e raccontargli che l’assassino è sicuramente l’uomo con la quale sua moglie lo tradiva.

Ma questa notizia sconvolge Scott, come si poteva immaginare, tanto da farlo andare fuori di testa e far cambiare a Rachel l’opinione che aveva di lui. Forse è davvero stato Scott ad ammazzare sua moglie per pura gelosia?

Ovviamente le cose si complicano quando, con l’aiuto di uno psicologo, Rachel inizia a fare luci su quei momenti che l’hanno sempre tormentata, poiché ogni volta che si ubriacava, diventava violenta, aggressiva e ingestibile, ma la mattina poi dimenticava tutto. Nessuno però riesce a capire come stanno le cose, nemmeno la polizia e la tragedia di Megan rimane un mistero. Fino a quando…

“Come ho fatto a cadere così in basso? Mi chiedo quando sia iniziato il mio declino e in quale punto avrei potuto invertire la tendenza. Quando ho preso la strada sbagliata? Non è stato quando ho incontrato Tom, perché lui mi ha salvata dal mio dolore per la morte di papà, E neanche quando ci siamo sposati, sette anni fa: era un giorno di maggio, faceva freddo e noi eravamo spensierati ed ebbri di felicità. Io ero soddisfatta, mi sentivo realizzata, guadagnavo bene. Non è stato neppure quando abbiamo traslocato al civico 23: mai avrei pensato di ritrovarmi a vivere in una casa così bella e grande, a soli ventisei anni. […] Dev’essere stato allora, è stato quello il momento in cui le cose hanno iniziato ad andare male: quando ho cominciato a pensare a noi non come una coppia, ma come una famiglia.”

Commento:

Vorrei far partire il mio commento con delle sincere scuse. Ho provato a rileggere più volte ciò che aveva scritto come presentazione e trama del libro e sembra tutto molto confuso. A mia discolpa vorrei però dire che la trama è davvero molto intricata e nel mezzo vengono contemplati molti personaggi che c’entrano o meno con il racconto della storia. Ho cercato quindi di riassumere, mettendo in risalto ciò che centrava davvero con la storia e di lasciare in secondo piano cosa poteva essere dimenticato almeno ad una prima lettura. Spero comunque che sia risultata un pochino chiara la storia.

La lettura di questo libro è stata davvero strana. All’inizio, è stato un po’ lento: l’autore si è soffermato molto a raccontare e a descrivere la storia e il passato di Rachel, che è la protagonista. Tantomeno la parte centrale, che dopo aver raccontato la scomparsa di Megan, ci ha portati subito nella direzione più ovvia di pensiero. E’ stato strabiliante, arrivati a un centinaio di pagine dalla fine, capire che l’autore ci aveva fatto credere esattamente quello che voleva lui e che alla fine si sia rivelata tutta soltanto una bugia e il finale è stato davvero qualcosa di inaspettato sotto tutti i punti di vista.

La scrittura del racconto, poi, mi è piaciuta particolarmente perché molto fluida e semplice,  e le descrizioni sono state chiare e facili da immaginare nella propria mente perché ricche dei dettagli giusti. Anche se, da come era partito il libro non l’avrei mai detto, per gli amanti dei thriller questo potrebbe risultare un libro molto ma molto piacevole. Quindi stra-consigliato e fate attenzione ai vostri vicini di casa, che magari ogni tanto buttano l’occhio alla finestra per spiarvi un po’!

Buona lettura a tutte/i voi!

 

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