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La ragazza della luna

La ragazza della luna – Lucinda Riley

Sono trascorsi ormai sei mesi dalla morte di Pa’ Salt, e Tiggy, la quinta delle sorelle D’Aplièse, accetta un lavoro nella riserva naturale di Kinnaird. In questo luogo selvaggio e completamente isolato nelle Highlands scozzesi, si dovrà occupare di una razza felina a rischio di estinzione per conto di Charlie, l’affascinante proprietario della tenuta. Qui Tiggy incontra Cal, il guardacaccia e coinquilino, che presto diventerà un caro amico; Zara, la figlia adolescente e un po’ ribelle di Charlie e Zed Eszu, corteggiatore insistente nonché ex fidanzato di una delle sorelle.

Ma soprattutto incontra Chilly, un vecchio gitano che sembra conoscere molti dettagli del suo passato e di quello di sua nonna: la famosa ballerina di flamenco Lucía Amaya Albaycín. Davvero una strana coincidenza, ma Tiggy ha sempre avuto un intuito particolare, una connessione profonda con la natura. Questo incontro non è casuale, è parte del suo destino e, quando sarà pronta, non dovrà fare altro che seguire le indicazioni di Pa’ Salt e bussare a una porticina azzurra nel Cortijo del Aire, a Granada.

Dai paesaggi incontaminati della Scozia allo splendore assolato della Spagna, “La ragazza della luna” è il quinto episodio della saga delle Sette Sorelle.

Recensione di “La ragazza della luna”:

Siamo arrivati al quinto capitolo, al giro di boa di questa saga entusiasmante. Mi spiace ammetterlo ma questo in particolare mi ha un po’ delusa. Tiggy è la più stravagante tra le sei sorelle Aplièse ed anche quella più decisa a portare avanti i suoi sogni. Lei molto spirituale sogna di poter aiutare gli animali, magari in territori come le savane in Africa. Ma per ora si ritrova catapultata in Scozia, nella tenuta di Charlie nella riserva naturale di Kinnaird, per aiutare una specie ad evitare l’estinzione.

Qui ovviamente incontra l’amore, ma cosa più importante per lei, trova la voglia e la volontà di scoprire il suo passato e le sue origini, grazie all’aiuto di un vagabondo di nome Chilly, che sembra sapere tutto su di lei ancor prima che lei se ne interessi. La sua sarà una scoperta molto particolare che la porterà in Spagna, nelle vecchie tradizioni dei gitani e lì ritroverà le sue origini e scoprirai i suoi poteri.

Quello che mi ha deluso di più di questo capitolo è stata la storia d’amore tra Tiggy e Charlie. E’ stata descritta come qualcosa di veramente profondo e magico e poi i due si sono trovati insieme un paio di volte in totale. Come può essere credibile un’amore così forte nato tra persone che non si conoscono e che si sono a malapena parlati? Credo sia stato portato all’esagerazione il racconto di questo amore. Certo Tiggy è una che può credere in questo genere di cose, ma al lettore deve comunque risultare più credibile.

Per quanto riguarda la figura di Zed credo sia stata un po’ buttata lì, ma per questo credo che il tutto verrà spiegato nei prossimi capitoli, dato il collegamento con altre due sorelle. Ma anche questa storia è stata un po’ frettolosa. Sembra quasi un libro intermedio, di mezzo, che serve solo a collegare più storie. L’idea può anche essere giusta, visto che siamo a metà circa della saga, ma avrei curato un po’ di più le storie, come è stato fatto per gli altri episodi.

Infine: bello ma non completamente soddisfatta.

Libri consigliati: La strada in fondo al mare, Nella terra della nuvola bianca.

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Un figlio e ho detto tutto

Un figlio e ho detto tutto – The Pozzolis family

“Con tutta questa gioia e questo ottimismo, se non dessimo alla luce un bambino sarebbe un crimine contro l’umanità.” Alice e Gianmarco si innamorano, di quell’amore puro, irrazionale e folle che provano gli adolescenti alla prima cotta estiva. Invece loro sono ultramaggiorenni e si baciano contro una saracinesca a Milano. A gennaio. Nel giro di una settimana si fidanzano, si presentano ad amici e parenti e infine vanno a vivere sotto lo stesso tetto.

E in un giorno qualunque di questo travolgente bazar di allegria, mangiate di gusto, colpi di testa, ottimo sesso, risate incontrollabili e alcol, tanto alcol, decidono di voler mettere al mondo un figlio. “E ho detto tutto”. Per la coppia si aprono inattesi orizzonti, non sempre tersi come gli avevano raccontato. Ed è ancora niente rispetto a quello che li attende quando il dolce dittatore col ciuccio si insedierà al vertice della loro esistenza.

Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli, in arte The Pozzolis Family, si raccontano in questo testo che è sia uno spassoso romanzo sia un toccante diario personale. Un ritratto senza filtri dei dubbi e delle scoperte di una generazione che affronta oggi la sfida di passare da due a tre. Sottoposti all’ambiziosa pretesa di voler vivere al massimo la dimensione di coppia e quella di bravi genitori, i Pozzolis ci consegnano una delirante cronaca della loro vita, offrendo al lettore un’iniezione di positività.

Recensione di “Un figlio e ho detto tutto”:

Ho iniziato a leggere questo libro sotto consiglio di un’amica: essendo io in gravidanza perché non leggere di qualche esperienza già vissuta, sopratutto se si parla di due persone che hanno sempre preso la vita con molta leggerezza. Devo dire che mi sono divertita molto a leggerlo e a prenderne le parti positive, perché sì, ci sono anche parti che mi hanno un po’ spaventata (ma credo che sia la normalità).

Si parte un po’ dagli arbori di quella che è la loro storia, anzi proprio dal loro primo incontro e dalla prima uscita. Si nota già dalle prime battute di come questa sia una coppia fatta e finita e di come si siano trovati fin da subito. Lo stesso spirito libero e la voglia di ridere e scherzare fin da subito. Questa è la cosa principale che hanno trasferito nel loro racconto e che si vede come abbia caratterizzato il loro rapporto fin da subito.

L’arrivo di un bambino va comunque a scombussolare quello che è l’equilibrio di una coppia, ma l’importante è affrontare le cose insieme ed uniti e prendere la stessa via insieme. Mi ha spaventato sapere che, anche se così affiatati fin da subito come coppia, abbiano avuto bisogno di una breve terapia post bambino. Certamente le esperienze sono sempre soggettive, ma devo dire che un po’ mi ha spaventato vederli così uniti prima e di come dopo si fatichi a comprendersi così bene come al principio.

Leggere però prima di questa esperienza in particolare mi ha fatto capire le cose che non avrei fatto/detto all’interno della mia vita di coppia. Funzionerà? Il tempo me lo dirà e, se vi farà piacere, vi parlerò della mia esperienza diretta.

Libri consigliati: Open, La casa dei limoni.

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Gemina

Gemina. File 2 – Amie Kaufman & Jay Kristoff

Hanna è la viziatissima figlia del capitano della stazione spaziale Heimdall, Nik il rampollo di una famigerata famiglia di criminali. Chiusi nel luogo più noioso della galassia, non si aspettano certo che una squadra d’assalto della BeiTech invada la stazione.

Invece succede.

Tra predatori alieni che fanno fuori l’equipaggio un uomo alla volta, Hanna e Nik saranno costretti a collaborare per difendere quella che è ormai diventata la loro casa. E in gioco non c’è soltanto la loro sopravvivenza, ma il destino dei superstiti di Kerenza, e forse dell’universo intero.

Recensione di “Gemina”:

Leggere il primo capitolo di questa serie era stata una bella scoperta, dato che non leggo molto il genere sci-fi. Sotto consiglio di un’amica (grazie Chiara), ho deciso di leggere il primo (Illuminae) e, sempre sotto suo consiglio, ho continuato la saga con il secondo. Devo dire che ad un certo punto avrei desistito nel continuare con la storia, ma ho fatto bene a finirlo.

Ci ritroviamo su un’altra navicella, con personaggi nuovi da imparare a conoscere e da interpretare. Troviamo Hannah figlia del capitano e viziata, è cresciuta credendo di poter avere e ottenere tutto quello che vuole, ma è stata addestrata comunque duramente da suo padre. Troviamo anche Nik che, al contrario, non ha avuto nulla dalla vita e insieme alla sua famiglia, composta da cugini e uno zio, cerca di sopravvivere come può all’interno della Heimdall.

Ma all’interno ci sono ancora troppi superstiti di un qualcosa che la Bei-Tech sta cercando di nascondere e mascherare. L’unica soluzione è prendere d’assalto la Heimdall e distruggerla per poter eliminare ogni prova della colpevolezza della Bei-Tech. Ma forse non è così semplice come si pensava.

In questo nuovo capitolo troviamo, come dicevamo prima, nuovi personaggi e nuove avventure. Perché di questo si tratta. Di un susseguirsi di avventure che faranno avvicinare queste due personalità opposte fino a non poter più fare a meno di leggere di loro. Ma le cose non vanno sempre come noi ci possiamo aspettare e una serie di imprevisti li faranno allontanare. Se ve ne parlo ancora rischio di svelarvi il finale.

L’aspetto particolare di questi capitoli, che li rendono unici nel loro genere, è la loro impostazione di narrazione. La storia viene infatti raccontata attraverso file (cartacei e video) che vengono presentati all’udienza dove si cerca di portare alla luce i fatti che hanno coinvolto la Bei-Tech e l’esplosione della cava. Il tutto contornato da illustrazioni pazzesche create ad hoc per il racconto.

Se non avete ancora iniziato a leggere questa serie, allora cosa state aspettando? :-P.

P.S. consiglio: acquistatelo in cartaceo che rende di più!

Libri Consigliati: Cavie, Nevernight. Mai dimenticare.

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I delitti della gazza ladra

I delitti della gazza ladra – Anthony Horowitz

Niente riesce a battere un buon giallo: con il più classico dei detective narcisisti, gli indizi ben disseminati nella trama, le false piste, i colpi di scena e, da ultimo, ogni tassello che si incastra nel posto giusto. Susan Ryeland, editor di una piccola casa editrice, ne trova immancabilmente conferma nei libri di Alan Conway che hanno come protagonista Atticus Pünd, infallibile investigatore per metà greco e per metà tedesco. Ora l’ultimo manoscritto di Conway è finalmente tra le sue mani, e Susan non vede l’ora di calarsi nei panni dell’investigatore per dare la caccia a un assassino che compie le sue efferatezze in un sonnolento paesino della campagna inglese degli anni Cinquanta. Ma stavolta, il nuovo romanzo dell’autore bestseller è destinato a cambiarle la vita.

Perché oltre i cadaveri e la lista dei sospettati, dissimulata tra le pagine, Susan legge un’altra, incredibile vicenda – reale, questa volta – che intreccia la sua storia a quelle di Atticus Pünd e dello stesso Alan Conway, una vicenda che ribolle di gelosie, avidità e ambizioni sfrenate.

Ipnotico giallo al quadrato, labirintica storia nella storia, “I delitti della gazza ladra” immerge personaggi degni dei migliori classici del crime in un thriller moderno ad alto tasso di suspense.

Recensione de “I delitti della gazza ladra”:

Buongiorno e benvenuti nell’ultima recensione del 2021!! Finalmente questo anno drammatico è terminato e possiamo lasciarci alle spalle momenti difficili con la speranza che il nuovo anno possa lasciarci un po’ di respiro e regalarci momenti di serenità.

Sicuramente per quanto mi riguarda, il nuovo anno mi porterà una nuova sfida e una nuova gioia tutta al femminile. Verso i primi di Febbraio arriverà una nuova piccola lettrice in casa, per la gioia di mamma e papà: la nostra piccola Sabrina. Già non vedo l’ora!

Veniamo ora al libro:  dopo una serie di letture thriller un po’ scialbe questa è stata una boccata di aria fresca. Sono ritornata a leggere qualcosa di bello e coinvolgente sullo stile di Agatha Christie. Un duplice mistero raccontato e un doppio assassino da scovare. Troviamo infatti in parallelo la storia di una editor, che si trova a dover leggere l’ultimo romanzo dell’autore di punta della casa editrice, ma alla quale mancano i due ultimi capitoli, proprio quelli che svelavano il colpevole. L’autore però non è più rintracciabile. Sembra infatti che, a seguito della scoperta di una malattia terminale l’autore si sia suicidato. Ma sarà stato davvero un atto volontario. Eccoci prospettati nella risoluzione di un altro mistero.

Devo dire che lo scenario del romanzo descritto nel romanzo è stato il mio preferito. Ho amato infinitamente il periodo e la caratterizzazione dei personaggi. Le loro vicende e gli intrecci creati ad hoc per farci sospettare di tutti e di nessuno in particolare. Il finale credo sia stato perfetto per quello che è stato l’intero racconto.

Per quanto riguarda il romanzo attuale, quello che racconta del suicidio e dell’editor che deve scoprire se esso è realmente tale: è stato bello, ma rovinato un po’ dal finale. La caratterizzazione dell’assassino nella parte finale è stata secondo me non studiata bene. Senza svelarvi troppo ma credo ci sia una differenza sostanziale tra il carattere e l’espressività di un colpevole che agisce d’impulso e uno che studia a tavolino un omicidio. Qui sembra che le due cose vengano un po’ confuse e mescolate per giustificare fatti incongruenti. Alla fine di ciò il personaggio però non risulta credibile.

Salvo questo dettaglio, devo ammettere che il libro me lo sono divorato in poco tempo e credo che leggerò altro dell’autore, anche se sarebbe bello creare la vera saga di Atticus Pund.

Scrivetemi i vostri commenti sul libro qua sotto e sarò felice di condividere le mie impressioni particolari con voi. Non mi resta che augurarvi buon anno nuovo e felici letture.

Libri Consigliati: Perchè non l’hanno chiesto a Evans?, La verità sul caso Harry Quebert.

Il cielo di pietra

Il cielo di pietra – N. K. Jemisin

La Luna sta per sfiorare di nuovo l’Immoto. Se porterà la salvezza o la distruzione dell’umanità dipende da due donne.

Essun ha ereditato il potere di Alabaster Diecianelli. Vuole usarlo per ritrovare la figlia Nassun e tentare di costruire un mondo migliore, dando una seconda occasione all’umanità. Ma aprire il Portale degli Obelischi non basta. Bisogna far tornare la Luna. Nassun ha sperimentato tutto il male possibile ed è giunta a una conclusione che sua madre non accetta: il mondo è troppo guasto per poterlo riparare. Meglio distruggerlo per sempre.

Madre e figlia si ritroveranno l’una contro l’altra nell’ultima, decisiva lotta per la sopravvivenza o la fine dell’Immoto.

Recensione di “Il cielo di pietra”:

Siamo arrivati alla fine del lungo ciclo di questa trilogia. L’intera lettura è stata davvero molto lunga ed estenuante. La scelta dell’autrice è stata quella di catapultarci fin da subito in un nuovo mondo senza darci alcun dettaglio di quello che era e di cosa fosse successo precedentemente. Si dava per scontato che il lettore carpisse piccoli dettagli dalle conversazioni avvenute dai personaggi e dai dettagli delle descrizioni.

Arrivati al terzo capitolo infatti questo mondo ci sembrava meno nebuloso ma la storia che ci aveva portato fin lì, in realtà, era davvero poco chiara. Abbiamo imparato a conoscere i personaggi e ad alcuni ci siamo affezionati tanto da comprenderli e volerli veder crescere. Ma molto era ancora avvolto nell’ombra. Ancora una volta la scelta dell’autrice è stata quella di far esplodere tutti i dettagli solo nelle ultime pagine, mettendo tutti i puntini sulle “i” e rispondendo a “quasi” tutte le domande che il lettore aveva accumulato durante tutta la trilogia.

Proprio per questa ragione la lettura risulta un po’ pesante e lunga, tanto da portarti a sentirti proprio stanco e soddisfatto alla fine della trilogia. Appagato si, ma contento che tutto sia finito.

I personaggi alla fine hanno rispettato le mie aspettative: non è avvenuto solo la scontro diretto, che avevo ipotizzato, tra madre e figlia, ma comunque sono rimasta soddisfatta di quella che è stata la scelta del finale. Mi dispiace solo non aver rincontrato il personaggio di Alabaster. Si vede comparire nelle lettere e nelle pagine di diario che Nassun legge, ma pensavo (e soprattutto speravo) che sarebbe proprio ricomparso per un’ultima volta.

Bella anche la parte tra Essun e Hoa (qui non posso darvi ulteriori dettagli senza dover fare spoiler, quindi non resta a voi che scoprire di cosa sto parlando).

Bisogna prendersi il proprio tempo per leggere questa trilogia, ma ne è valsa davvero la pena. Sono contenta di aver condiviso questa mia lettura con le lettrici e amiche Chiara, Rosy e Alessia.

Libri Consigliati: Illuminae, Cavie.

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La casa dei cuori sospesi

La casa dei cuori sospesi – Clara Caroli

Romina vende libri, anche se la sua famiglia preferirebbe vendesse panini. Con l’amica Stella gestisce la libreria Non è una Pizza, un’avventura imprenditoriale zoppicante, e insieme le due ragazze dividono anche un appartamento sulla collina di Moncalieri. Romina sogna un fidanzato solido e affidabile, e invece da anni trascina senza entusiasmo una relazione con Matteo, un poeta farfallone e vanesio. La comparsa all’orizzonte di un bellissimo veterinario con gli occhi verde muschio sembra spingerla verso una svolta.

Ma proprio mentre è sul punto di lasciarlo, Matteo le propone una convivenza. Che fare? Parte da qui una storia corale nella quale si intrecciano le vicende di molti personaggi, umani e animali.

C’è un giardiniere filosofo con la passione per i proverbi zen, una trovarobe dedita alle arti marziali, un artista affascinante e crudele, la maga Orsetta, un mite ortopedico, un cardiochirurgo che si divide tra la cucina e il triathlon, un rappresentante di prodotti di bellezza e una zia ricca e molto invadente. Tutti sono alla ricerca dell’amore. Perché tutti, a questo mondo, vogliono solo essere amati.

Recensione di “La casa dei cuori sospesi”:

Con questa lettura sono andata fuori genere e ho scelto qualcosa che normalmente scanso, narrativa romance? Non fa per me. Tentata dalla location molto familiare (la mia città Torino), però stavolta mi sono fatta trasportare dalle emozioni. Devo dire che proprio non me ne pento.

La lettura è molto leggera e spensierata e la sua scrittura cattura subito il lettore, tanto che ho finito il libro nel giro di qualche sera. L’unica nota dolente è stata cercare di rigirarsi tra tutti i personaggi che vengono catapultati all’inizio della storia e con la quale bisogna fare conoscenza pian piano. Ci si affeziona subito al personaggio di Romina, anche se in qualche momento la si vorrebbe avere davanti e gridarle in faccia: “Ti svegli? Ma non vedi come stanno davvero le cose?”. Lei sembra essere ingenua, ma forse il suo essere ingenua è lo scudo che ha eretto per non soffrire più. Non vedo e non soffro.

Romina continua a dover affrontare sventure su sventure. I tradimenti continui del suo ragazzo, la libreria sull’orlo del fallimento e poi Stella, la sua migliore amica e coinquilina e compagna fidata in ogni sua avventura. Come si fa a superare tutto, quando il tutto ti crolla insieme sulle spalle e ti ritrovi sola a dover ricostruire tutto da capo?

Romina ce la fa, come la maggior parte di noi, mattone dopo mattone, lei riprende in mano la sua vita e la ricostruisce, sta volta come avrebbe voluto che fosse fin dall’inizio.

Stella è il personaggio che ho odiato dall’inizio fino alla fine. Non credo che sia il comportamento che può avere una migliore amica. Non credo che sarei mai riuscita a perdonarla e non credo che al suo posto mi sarei comportata così male solo per aiutare una mia amica. Credo che il suo comportamento non sia giustificabile in nessun modo e ho odiato la parte finale per questo.

Ma, basta spoiler, ora tocca a voi scoprire cosa succede in questo libro e la fine. Buona lettura!

Libri Consigliati: La libreria dei desideri, La piccola farmacia letteraria.

 

Jack

Jack – Sara Di Furia

Inghilterra, 1888. Una serie di efferati omicidi paralizzano Londra gettando nel terrore il quartiere di Whitechapel, dove Damon Blake si è appena insediato, trasferitosi dall’India per sfuggire al suo passato burrascoso.

I delitti portano la firma di Jack lo Squartatore e, suo malgrado, Blake ne verrà coinvolto, trovandosi nel mezzo di un vero e proprio incubo che, tra visioni notturne e donne misteriose, lo porterà a dubitare delle sue stesse facoltà mentali, fino a giungere sull’orlo della follia.

Dissolvere le ombre che avvolgono Whitechapel, salvare se stesso e far luce sull’identità del misterioso serial killer diventeranno gli obiettivi primari di Damon Blake che dovrà innanzitutto scontrarsi con il lato oscuro della sua anima.

Recensione di “Jack”:

Avevo questo libro nella biblioteca del Kindle da un po’, pronto lì da leggere. Non trovavo, però, il tempo giusto per leggerlo e non ero mai nel mood. Finalmente sono riuscita a trovare il suo giusto tempo e la domanda che è rimasta alla fine in sospeso è stata: “quanto tempo ho fatto passare prima di leggere questa meraviglia? Troppo”.

La scrittura di questa autrice, col passare delle pagine, diventa qualcosa di necessario e della quale non puoi fare a meno. Lo stile mi ha ricordato molto il classico “Il ritratto di Dorian Gray”. C’è il mistero, la scoperta dei dettagli, qui c’è anche l’inganno che viene portato avanti dalla prima all’ultima pagine. Fin da subito si sospetta di più persone insieme e i dubbi sono tanti e poi, colpo di scena a distruggere tutte le nostre ipotesi. Le descrizioni dettagliate e la maestrie del mistero che possiede questa autrice ti tengono legato alle pagine di questo libro fino all’ultimo.

Sono davvero contenta di averlo letto e dispiaciuta, allo stesso tempo, per non averlo letto prima. L’unica pecca che ho trovato sono state le prime pagine un po’ lente. Fino a che non si entra nel vivo della storia (questione di una cinquantina di pagine) la partenza risulta un po’ lenta e indecifrabile. Poi tutto sembra cambiare registro e le nuvole scompaiono per lasciare il posto al sole pieno e caldo.

Ho adorato il personaggio di Jack, così crudo e freddo nel martoriare le sue vittime e anche così oculato nel nascondersi. Il personaggio di Damon, poi, è stato quello più affascinante: lo si pensa forte e di carattere, perché così che si vuole mostrare, ma nasconde un lato affabile e romantico che lo fa innamorare di una semplice visione, che lo porterà quasi alla follia. Buono e corretto nell’animo, tanto che lo porterà a fare un gesto impensabile e non da tutti.

Spero davvero che di aver instaurato in te la voglia di leggerlo e di scoprire questa autrice. Ne rimarrai piacevolmente sorpreso e non potrai più farne a meno.

Libri Consigliati: L’apprendista di Goya, Giacomo Casanova.

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Il Killer delle tombe

Il killer delle tombe – Alexander Hartung

È sera. Un uomo in lacrime chiama il pronto intervento di Berlino. È al cimitero e ha appena trovato la propria tomba. Con la data della sua morte: l’indomani. La giovane centralinista gli consiglia di rivolgersi al posto di polizia più vicino, ma ha sottovalutato la situazione. Il giorno dopo l’uomo viene rinvenuto nella propria fossa col cranio fracassato.

Quello che sembra iniziare come uno scherzo di cattivo gusto, diventerà presto un autentico incubo per Jan Tommen e la sua squadra di inquirenti ben poco convenzionale: Chandu l’esattore, Max l’hacker informatico e Zoe il medico legale.

Nel frattempo continuano ad affiorare nuove tombe, con le loro promesse di morte. La polizia assiste impotente, perché nessuno è in grado di proteggere le vittime annunciate da un serial killer inafferrabile, scaltro quanto anomalo

Recensione di “Il killer delle tombe”:

Il nuovo appuntamento del GDL – L’assassino è il maggiordomo ci ha portato a conoscere questo sorprendente autore. Purtroppo non è stata una lettura facile: questo era il secondo capitolo di una serie e capire la caratterizzazione dei personaggi, i collegamenti fra di loro e la loro storia pregressa è stato difficile. Diciamo che non era un vero e proprio auto-conclusivo. Si la storia raccontata era a sé, ma gli strascichi di quella precedente erano palesi e molto evidenti soprattutto sui personaggi principali.

Il colpevole della situazione, anche se non uno tra i personaggi conosciuti, è stato intuito fin da subito. Gli elementi dati dall’autore sono stati sufficienti e improntati fin dall’inizio a farci capire qual’era il filo logico di tutto il racconto. Alla fine è stato un po’ tutto troppo scontato.

La cosa sorprendente è stata però la modalità di scrittura e la parte descrittiva. Mi è davvero piaciuto molto il modus operandi di Alexander Hartung: fin da subito sono riuscita ad entrare nella mentalità dei personaggi e a capire il loro tipo di ragionamento. Staccare dal libro è risultato difficile e quando, dopo la metà del mese, abbiamo ripreso, il libro è finito in qualche giorno. Ottima scrittura e struttura del libro. Cliffhanger al punto giusto e usati in maniera intelligente. Sicuramente leggerò con piacere altro di suo.

Libri Consigliati: Urla nel silenzio, Il suggeritore.

 

Il portale degli obelischi

Il portale degli obelischi – N. K. Jemisin

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai.

E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente.

Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.

Recensione di “Il portale degli obelischi”:

Finalmente è arrivata la lettura del secondo volume di questa saga che ho condiviso con le amiche Chiara, Rosy e l’aggiunta di una nuova lettrice dell’ossido, Alessia. Non vedevamo l’ora di poter continuare e sapete una cosa? Questa lettura inizia ad appassionarci davvero molto.

Rispetto al primo capitolo qui ci si ritrova meno spaesati, si iniziano a capire i meccanismi di questo mondo che nel primo sembrava il più complicato del mondo. Abbiamo imparato a capire Essun e il suo mondo, ma ancora non avevamo capito quale fosse l’intento di tutto questo e cosa centrasse la luna. Tutto sembra riorganizzarsi secondo un filo logico e pochi dettagli rimangono ancora da scoprire nel corso dell’ultimo capitolo (immagino).

Essun che è scappata di casa per inseguire suo marito, che ha rapito la sua bambina, trova una nuova com che la accoglie e le presenta un nuovo tipo di vita: gli orogeni, o rogga, possono convivere insieme e collaborare con gli immoti. Ma sarà davvero così alla fine? In tutto questo ricompare Alabaster che ha un piccolo discorsetto da fare ad Essun e magari dare qualche piccola spiegazione sul fatto che il suo corpo sia mezzo umano e mezzo di pietra.

Nel frattempo Nassun si sta affezionando sempre più a Schaffa, riconoscendo in lui la famiglia che non ha mai avuto e ricevendo da lui l’affetto di cui ha bisogno. Ma Schaffa sembra davvero cambiato, sarà per merito dell’entità che è entrata in possesso di lui o del fatto che abbia imparato a resistere a quella cosa? I dubbi in effetti sono ancora tanti, ma ci aspetta ancora un capitolo da leggere per risolvere tutte le questioni, e siamo pronte ad affrontarlo insieme.

Libri consigliati: Illuminae. File 1. Cavie.

 

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La furia del drago

La furia del drago – Lorenzo Visconti

Una Milano nera.Una vendetta da cercare.Un protagonista senza freni. PAOLO ROVERSI torna nelle vesti di Lorenzo Visconti.Lara Serrano è scomparsa senza lasciare traccia e Il Drago, dopo averla cercata a lungo e invano si è rifugiato in una baita sperduta nei boschi del Trentino. Lì si è dedicato all’unica attività che ancora lo fa sentire vivo: dare la caccia ai bracconieri che con violenza se la prendono con le loro prede tanto ignare quanto indifese.

Dopo due anni di completo isolamento, però, riceve un messaggio: la sorella di Lara gli fa capire che c’è una nuova pista su cui lavorare.Il Drago torna così nella sua Milano, e ritrova la stessa vecchia signora borghese con tutte le sue contraddizioni e le sue manie: immobile e frenetica, sonnolenta e veloce, lenta e iperattiva. Per il Drago, certo non mancano i cattivi ricordi, ma anche i vecchi buoni amici: Jamel, il francese mago del computer, e l’ex maresciallo dei Carabinieri Barillà.

Insieme a loro, e all’eccentrico Alan G. Ronketts, uno scrittore di noir dalla personalità goliardica, con il sigaro sempre in bocca e con una smodata passione per la boxe e per le donne, indagherà su diversi cold case, di cui la polizia non si occupa più: in particolare sulla morte di un giovane ragazzo archiviata come incidente, su cui stava indagando la stessa Lara.Riuscirà il Drago a placare la sua furia?IL DRAGO È TORNATO IN CITTÀ.

Recensione di “La furia del drago”:

Eccoci di nuovo qui con un altro appuntamento del Gruppo di Lettura – L’assassino è il maggiordomo, e con questo libro abbiamo per ora concluso la lettura della serie del Drago di Paolo Roversi (alias Lorenzo Visconti). Attenzione: la serie non è conclusa ancora, mancherebbero all’appello ancora due libri per terminarla, ma per ora i pubblicati sono stati 5. Attendiamo impazienti l’uscita degli ultimi due capitoli.

Si nota fin da subito il cambio di registro, nella struttura del libro sicuramente. Cambia l’impostazione dei capitoli. Si nota anche un riepilogo di quelli che sono stati i personaggi e le loro caratteristiche principali, che io personalmente ho trovato ridondante poiché le mie letture della serie sono state abbastanza consecutive. Capisco però la scelta di fare un po’ il punto della situazione per chi era rimasto al quarto capitolo. Un dettaglio particolare cambiato nel comportamento del Drago è quello verso il padre. Se fino al quarto capitolo il padre del Drago nella clinica era un personaggio coperto da un alone di mistero (mal celato perché si intuisce fin da subito che si tratta di suo padre), in questo capitolo Lorenzo usa proprio il termine “papà” per rivolgersi a lui o “mio padre” per raccontare di lui.

Il Drago nel corso del tempo è cambiato: Lara è sparita anni fa e dopo attente ed estenuanti ricerche il Drago fallisce e decide di rintanarsi su per le montagne, dove ad accoglierlo c’è solo neve e natura, per poter pensare di espiare la sua colpa e forse dimenticare ciò che è accaduto. Ma ovviamente le cose non funzionano propriamente così e qualcosa, o in questo caso qualcuno, lo riporta alla realtà dei fatti e a nuovi potenziali sviluppi sulla scomparsa di Lara. Nel frattempo in quegli anni l’amico Jamal e l’ex carabiniere Barillà hanno messo su un attività di investigazione privata dove una volta Jamal aveva il negozio. Al ritorno del Drago le tracce di Lara portano ad un cold case della quale si stava occupando prima della sparizione, sarà forse per questo motivo che Lara è sparita? A Lorenzo, Jamal e Barillà non resta che indagare e provare a seguire le tracce lasciate proprio da lei.

Il registro è cambiato, vero ma il nostro Drago rimane lo stesso pezzo di pane che abbiamo imparato a conoscere negli episodi precedenti: croccante fuori e morbido all’interno. Viene aggiunto un nuovo personaggio, un certo scrittore di noir, un po’ eccentrico, Alan G. Ronketts, che devo dire ho iniziato ad adorare fin da subito perché riesce a tenere testa al nostro eroe. Saranno forse scritti da lui i futuri libri sulle avventure del Drago? Noi del gruppo di lettura non vediamo l’ora di scoprirlo e di vedere cosa ancora ci riserverà il nostro Lorenzo, amante degli animali e vegetariano convinto.

Se volete conoscere gli episodi precedenti eccovi qui i link: La legge del Drago, Le piume del Drago, Il morso del Drago, Il karma del Drago.

Ringrazio di cuore la casa editrice La Corte Editore per la copia digitale omaggio.